Il prof. Maurizio Tosi, coadiuvato anche dall’amico Sebastiano Tusa, si era impegnato per collegare l’area dell’Anfiteatro di Arcugnano con la nuova via della seta dato che la provincia di Vicenza con setaioli come i Ferrarin-Ciscato per secoli è stata coinvolta nell’attività della lavorazione della seta e pare che la figlia del Gran Khan ( Kublai Khan) moglie ombra cinese di Marco Polo, avesse soggiornato per un po’ di tempo in Arcugnano.

L’archeologoTusa aveva avuto il Coraggio di entrare a dettar legge a Corleone, la storica Capitale di Cosa Nostra. Una sorta di sfregio … Pensiamo solo a che accadde alla moglie di Polanski, Sharon Tate quando il regista aveva soffiato a Frank Sinatra la M. Farrow. … “Alcuni giorni fa, l’assessore si era confidato con un giornalista della Rai, Ernesto Oliva, che era andato a intervistarlo sul ritrovamento di un’antica nave a Trapani. «Le minacce arrivavano dai Salvo, il parco era su alcuni loro terreni — questo l’ultimo racconto di A. Tusa — In quei giorni, papà ci diceva di non uscire da casa». I Salvo, i potenti esattori che erano il braccio economico di Cosa nostra. «Negli ultimi tempi, c’erano tensioni per la storia dei nuovi parchi — sussurra il figlio Andrea — lo vedevo preoccupato, ma lui non si fermava». A Siracusa, qualcuno insisteva per la “riperimetrazione” del parco. «Ma Sebastiano non ne voleva sapere — racconta uno dei suoi collaboratori, Salvo Emma — E andava avanti, con il sostegno del governo». L’assessore Tusa aveva fretta, sapeva che il partito del cemento custodiva grandi affari in cantiere.”

Tusa con il Prof . Maurizio Tosi responsabile ventennale e di classificazione delll’Anfiteatro dei Querini Colonna in Arcugnano Capoluogo, (VI) paese che ha le stesse similitudini di speculazione edilizia di stampo mafioso come Bagheria , in comune con Franco von Rosenfranz aveva più di una affinità. Entrambi chiedevano il rispetto paesaggistico. Qualcosa che ad Arcugnano , Bahgeria e e Corleone è difficile pretendere. Il conservatore di ferro Rosenfranz, aveva assunto personale Bio Guard per evitare il saccheggio dei blocchi e dei reperti continuamente ritrovati nel santuario dei veneti antichi di Arcugnano. Entrambi uomini tutti di un pezzo , incorruttibili .

Sebastiano Tusa era amico, confidente e collega di Maurizio Tosi. Il prof. Tusa, assieme a altri tecnici, si stava recando al simposio per la gestione del ciclo dei rifiuti e dell’impatto dell’inquinamento prodotto dall’ attività umana sull’ ecosistema e  sulla geoingegneria learning to govern geoengineering: insights from different experiences quando morì nell’incidente aereo. La via della seta nell’area berica è ormai un campo minato di rifiuti tossici. Compresa l’area della Fontega. Si sospetta che il collega di Maurizio Tosi  sia stato assassinato anche per impedire ulteriori deposizioni  sulla vicenda  della discarica della mafia  dentro l’Anfiteatro Berico di Arcugnano e più in generale su tutto il traffico di rifiuti che fa ammalare in riviera Euganeo Berica.

La magistratura vicentina sapeva delle denunce  fin dal  2002 del cromo tetravalente inquinante sversato nelle discariche pericolose e nell’Anfiteatro berico.

Nel 2002 il prof. Maurizio Tosi, giunto a interessarsi della sorte dell’Anfiteatro in seguito al ritrovamento di una mappa della cartografa  inglese Freya Stark, iniziò l’opera di classificazione con un suo staff di tecnici. Ricerche e studi in Anfiteatro furono ostacolati fin dall’inizio. Le terrazze dell’Anfiteatro nella media cavea superiore subirono saccheggio e spostamento  di blocchi di pietra. L’intimidazione si spinse a minacce, sequestro di un tecnico e attentati che culminarono con la scomparsa del figlioletto e della compagna del conservatore Rosenfranz.

Nel circondario dei sindaci euganeo berici, solo il sindaco di Montegaldella  affrontò la criminalità organizzata del business  del finto smaltimento dei rifiuti e fu deriso per la sua tenacia e il suo coraggio anche dal collega Jo Formaggio di Albettone. discariche gestite dalla mafia  che rilasciano fatture fittizie di avvenuto smaltimento, cosi che sindaci ed amministratori incassino  indebitamente la TARI, mentre in realtà i rifiuti vengono occultati sotto i letti del lago dell’Anfiteatro della Fontega sotto campi coltivati, nei fiumi ed in mare.

L’ESTORSIONE  DI 5 MILIONI di euro chiesta all’equipe del prof.  Maurizio Tosi  per aprire al pubblico l’Anfiteatro, il cui recupero era stato donato,  provocò una guerra silenziosa da parte del prof. Maurizio Tosi   contro  Achille  Variati. Il professor Tosi voleva che Achille Variati, da lui chiamato ironicamente il “little John Gotti” rendesse conto almeno di dove fossero finiti, tra lui e la sua giunta, i dieci milioni stanziato per demolire il primo Ecomostro Europeo costruito dai Maltauo , come riporta il giornalista Marco Milione, nel suo articolo , all’ombra dello stragista Matteo Denaro Messina Il professore fece  diffondere un comunicato in cui si chiedeva che fine avessero fatto i dieci milioni  stanziati dal Ministero della Agricoltura al Comune di Vicenza  per demolire l’Ecomostro di Borgo Berga. La guerra silenziosa fra i due arrivò  al culmine quando  vennero contattati elementi del  gruppo di Romio (Oasi di borgo Casale ). I vigili urbani a Vicenza si giravano dall’altra parte quando  vedevano lo spaccio di droga in Campo Marzio e dopo un poco il   giovane responsabile AIM  del business delle discariche, per Variati, l’assessore   Matteo Quero, fu arrestato  dalla Polizia tedesca con un carico di droga. Ma il vero obiettivo del prof. Tosi era incastrare Achille Variati. Con  Quero arrestato, non trovando alcuna testa di legno per sostituirlo ad interim; prese il comando  provvisoriamente del lucroso business  del  finto smaltimento delle immondizie  proprio  Variati  per passarlo attraverso il nuovo Sindaco, il leccese  avv. Francesco Rucco al  commercialista vicentino Granfranco Vivian,  anni prima  arrestato per associazione mafiosa. Tosi  ingaggiò  e dispose che agenti segreti dell’est (Bulgari) si attivassero attraverso prostitute per spiare le mosse del  nuovo sindaco  Rucco. Incurante del rischio che correva, attraverso la vicenda dell’Anfiteatro Berico, provocò Variati (nel dossier Tosi: “John Gotti”)  per portarlo allo scoperto che tuttavia non rispose direttamente alle provocazioni replicando al professore ed usò il  suo giovinetto Jacopo Bulgarini  che lui aveva nominato responsabile del suo ufficio stampa  nel  tentativo di screditare  il professore e i membri del suo staff. Tosi, eliminato il 24 Febbraio  2017, come già detto, fu seguito dalla morte dall’ ecologista Mauro Pretto, ucciso a fucilate.Sebastiano Tusa, Maurizio Tosi, Franco Malosso von Rosenfranz

Sebastiano Tusa, Maurizio Tosi, Franco Malosso von Rosenfranz

NOTA: Lorena Bressanello descritta dal Giornalista Marco milione come una delle destinatarie dell’ inchiesta di Mafia proveniente da un’altra Procura compare nell’inchiesta di Borgo Berga . La moglie dell’ex sindaco è l’amica della responsabile Tecnica del Comune di Arcugnano che si è mostrata nel social con A. Pellizzari in un post dove è stata esibita una minuziosa falsificazione in riferimento al quale GOOGLE MAP deciderà come procedere in parte civile. Il post fraudolento voleva creare una mimesi con l’Anfiteatro di Arcugnano così da fare incolpare il Conservatore Franco Malosso von Rosenfranz di abuso edilizio; mentre il torto è del magistrato vicentino che risiede nella lottizzazione abusiva del Sindaco di Arcugnano Pellizzari, che autorizzò l’edificazione delle undici ville costruite in Anfiteatro. Lo sbancamento così rappresentato da A.Pellizzari & C. doveva indurre con clamore mediatico a colpire il Malosso che nulla c’entra con quegli abusi.