6 Giugno 2021 . Intervista a Franco Malosso von Rosenfranz a proposito della tangente richiesta ai suoi studiosi a titolo di “protezione ” sull’anfiteatro Querini -Colonna. .
MANCANO LINEE GUIDA ISTITUZIONALI PRECISE E CHIARE SU COME E CON QUALI MODALITA’ VERSARE IL PIZZO ALLA MAFIA ISTITUZIONALE.
Un soggetto che vive all’estero non sa bene come rapportarsi con questo fenomeno tutto italiano. In paesi considerati più civilizzati del nostro la tangente è legale. E “il Molosso” diversamente da altri imprenditori non è un soggettino tanto addomesticabile come viceversa lo sono altri vicentini illustri. Ai microfoni dichiara: Non mi va di macchiarmi la fedina penale per fare da capro espiatorio a un sistema collaudato. Quello che nel millenario anfiteatro è il problema dei rifiuti mai smaltiti.
LA TANGENTE COME PRATICA COMUNE ( I 5 milioni richiesto all’anfiteatro)
Sopravissuto a ben 8 attentati. Neppure dopo la “lezione sentenza di I° grado” alla maniera di Libero Grassi il Conservatore sta zitto e aderisce alla richiesta di pagare i 5 milioni di tangente adeguata agli sviluppi della struttura: Una decisone che va ricordato, costò la vita al prof. Maurizio Tosi.
O questi uomini dello Stato ci LEGALIZZINO LA MAFIA e la tangente diviene un contributo unico e quindi i 5 milioni richiesti all’anfiteatro sono legalmente pretesi dalla Mafia a titolo di protezione o qualche funzionario dello Stato Italiano magari di competente avvocatura , dovrebbe spiegarci perché oltre delle tasse, siamo soggetti a versare queste tangenti. D’accorso che con la protezione delle Mafia si beneficia di una doppia garanzia ma così come è la legge italiana ora, fiscalmente il pagamento di una tangente ci mette in condizioni di divenire soggetti ricattabili. Ostaggi esposti a ogni tipo contenzioso tributario e a diffamazione quale rappresaglia punitiva . Se non si possiede una banca, non mi si dica che è facile portare alla luce e corrispondree 5 milioni di euro!
Insomma per essere difesi da attacchi indiscriminati di magistrati evitandosi indagini deviate a cui seguono altrettanto deviate condanne dovrebbero legalizzare le tangenti pagate a Giudici e politici. Almeno così sarebbero detraibili ai sensi dell’art. 58 del Codice sull’imp. redditi come le “commissioni pagate segretamente da aziende” vengano riconosciute almeno ai fini fiscali come spese professionali qualora esse siano ritenute “una pratica comune”. [ Inambito UE : Zweites Antikorruptionsgesetz” [BGBl. Nr. 205/1982] “Strafrechts änderungsgesetz” del 1987 [BGBl. Nr. 605/1987] e del 1996 [BGBl. Nr. 762/1996]
Come dargli torto ! 5 milioni non sono caramelle!
E’ inutile che io faccia il Conservatore spremendo fino all’ultimo euro perfino le mie personali risorse portando avanti con passione, amore e con sacrifici inenarrabili un’ impresa dedicata alla collettività ma anche operando in un contesto in cui, per non tenermi rifiuti tossici nell’anfiteatro, io devo solo ed esclusivamente rapportarmi con latitanti ricercati, soggetti istituzionali coinvolti in traffici illeciti! Insomma la legislazione in materia deve essere più chiara! Per un poco ho accettato di far finta di stare al gioco. Spero che il mio caso serva ai prossimi e faccia approvare certi codici di comportamento. Nella mia azienda nel Regno Unito ricevono decine e di lettere che mostrano questo disagio. Io non ho tempo di aprirle e me ne scuso, ma sarebbe ora di intervenire. La tangente in Italia è un poco come la prostituzione. E’ proibita ma non c’è solo per i miopi. Smettetela di recitare.
Dichiara inoltre il Conservatore alle emittenti uniche:
OK, io comprendo e non biasimo che nessun maresciallo dei Carabinieri mai si sognerebbe di attivare professionali indagini che comunque sarebbe regolarmente archiviate da superiori. Andare contro la mafia dei rifiuti? Consideriamo poi che per un popolo di sozzoni è normale nuotare in laguna fra la propria monnezza raccolta in Veneto e colà scaricata senza essere smaltita.
Questo modo di arricchirsi a dismisura grazie alla tassa che versa la popolazione italiana riempiendo falde, fiumi, bacini mari campi abbandonati, paesi da Asiago in su non lo trovano civile. Provate a scaricare nello stesso mare ma dalla parte croata. Ti tagliano una mano. Anche qui c’era un patto tacito fra politica e Mafia. Si uccide solo in casi estremi. Per imporsi oggi fra mille telecamere a circuito chiuso, si utilizza il fiancheggiamento di TV e giornalisti compiacenti. Il soggetto ribelle lo si inonda di nefandezze. Si persuade meglio e con meno clamore di quello che fanno i morti ammazzati. Eppure un pelo prima dell’era delle telecamere a circuito chiuso che hanno standard di fabbrica che oltre a casa nostra trasmettono almeno a una cinquantina di altri server, il mio staff ha perso due amici. Uno perfino finito a a fucilate. E vabbeh.
A QUESTO PUNTO, PER EVITARE GUAI PEGGIORI ECCO PERCHE’ LA TANGENTE DI MAFIA DEVE DIVENIRE LEGALIZZATA ESSENDO UNA COSA SOLA CON LO STATO?
Certamente. Lo affermò: Giuseppe Guido Lo Schiavo primo presidente della Corte di Cassazione e poi nelle forme più consone il Procuratore siciliano Busuito: nella persecuzione ai banditi ed ai fuorilegge la Mafia si affianca alle Forze dell’Ordine. Dunque
I MAFIOSI NON SONO DA CONSIDERARE FUORILEGGE né tantomeno la Mafia è un’ associazione a delinquere.
La mafia è condivisa da un notevole numero di magistrati che non hanno timore di dichiarare pubblicamente che la Mafia non solo non è un problema ma addirittura è una «forza d’ordine». Essa è una organizzazione che collabora con le forze di sicurezza dello Stato, cioè propria dei magistrati Italiani .
10 luglio 1943 con il liberatore ebreo Luky Luciano la Mafia rientra ufficialmente in Italia
Sotto di essa pare ritorni l’ordine e gli agitatori sindacali scompaiono.
Ma con questi presupposti ritorna anche il caos. Continue le epurazioni del vecchio regime. Segue la prima strage di Stato, quella del Portello delle GInestre. Continuano i morti per lupara bianca e i sanguinosi regolamento di conti. Esecuzioni contro gli ex prefetti e membri dei carabinieri rei di aver combattuto la mafia e le truffe. A Corleone un bambino viene ucciso mediante iniezione su ordine del Capo mafia direttore dell’ospedale Carmelo Nicolosi. Qui malgrado la mafia si indiscutibilmente capace di mantener l’ordine, si passa un poco troppo il limite. I mafiosi vengono pertanto inviati al Nord al soggiorno obbligato e lo colonizzeranno sotto gli occhi del politico padovano Graziano Verzotto vicepresidente delle DC siciliana.
Nel 1965 i membri della commissione parlamentare antimafia, ELKAN ED ASSENNATO, rilevano che i magistrati tendono a commisurare sentenze assolutive a mafiosi che si macchiano continuamente di truffe, omicidi, isolando gente umile e semplice, tra stragi, furti, torture, sequestri, lupare bianche, uccisioni di animali da pascolo; estorsioni. i soggetti si definiscono “antifascisti” motivati nel loro agire come da buoni propositi sinistrorsi.
Un poco come i luogotenenti che portano avanti l’eredità di Liborio Romano gli italiani scoprono che pagando i Giudici si beneficia del meccanismo della prescrizione e dell’archiviazione per decorrenza dei termini anche a fronte di impressionanti sequestri di persona e di omicidi di imprenditori.
Della stessa prescrizioni beneficiano i Giudici come Renato Squillante della Procura di Roma e i sei miliardi da lui imboscati in Svizzera.
Con questo incoraggiamento la magistratura va indisturbata a braccetto con la mafia . Sale così dalla Sicilia a Roma, in Lombardia e nel Veneto DC di Graziano Verzotto assieme 141 mafiosi al soggiorno obbligato che ormai oggi, vediamo dalle cronache, lo hanno completamente colonizzato.
In questo contesto di mafia e sentenze trattate in nero il tribunale di Vicenza non è esente. Le previsioni del caso del sequestro Celadon si sono avverate.
L’associazione a delinquere di stampo mafioso per un magistrato potrebbe in fondo essere un reato lieve; ben lo dimostra a Vicenza l’esempio di un magistrato milionario denunciato per associazione mafiosa. Fra l’altro, proprio in Tribunale, lui nascondeva le armi con matricola abrasa probabilmente utilizzate in rapine a orafi della Riviera Euganeo Berica ecc.
La pena per il magistrato consistette in un prudente trasferimento ad altra Procura . e basta. Ma trovo che questo magistrato sia stato più coerente di altri sui colleghi che come lui non pagano. o peggio, assieme a altri membri istituzionali recitano la parte dell’antimafia .
Per Cossiga La Mafia è nella Associazione Magistrati. Video di archivio durante le intercettazioni effettuate sull’utenza del Magistrato Palamara che sta avvisando circa la corruzione delle magistratura italiana . Le indagini non hanno ancora del tutto accertato s siano davvero partiti dalle sue utenze certi messaggi .
Ma dicevo, da quel momento a Vicenza i vicentini scoprirono che per chi può pagare, le sentenze si possono aggiustare. Sono concordate già in partenza col magistrato coinvolto nel sistema mafioso e non. E’ lo stesso magistrato che indica su quali conti esteri intestati a parenti o altro vada pagata la tangente estorsiva che proteggerà l’imputato .
Circa le costruzioni edilizie in Anfiteatro che hanno interrotto la vista sull’ Anfiteatro?
Contro questa prassi e contro il palazzinari che a partire dal Sacco di Palermo imbruttiscono tutta l’italia, col suo follow money si schierò un magistrato scomodo: Giovanni Falcone. Com è noto questo gli costò la vita. Idem per Polo Borsellino i cui investimenti spesi a premio per la strage sono stati investiti nelle sommità delle ville che si affacciano dell’anfiteatro. Ma di più non si può dire. Vige il Segreto di Stato. E la pena è pesantissima. Ecco vede questo è un altro punto...
Il follow money, di Giavanni Falcone è il sistema che da un semplice movimento bancomat a Malta ha incastrato Raffaele Marra, ex capo del personale del Comune di Roma ed ex braccio destro della sindaca Virginia Raggi.
Invece pare più applicato a controllare i movimenti in denaro di piccoli artigiani e commercianti.
Ben 11 sono le ville abusive realizzate sulla sommità dell’Anfiteatro. Una è del Magistrato del Tribunale di Vicenza. Esse rappresentano i reali abusi edilizi dell’anfiteatro attribuiti ingiustamente al Conservatore che impossibilitato a difendersi senza ammissione di prove sarà condannato.
Visualizza articolo per conoscere i particolari delle sentenza.
DA BAGHERIA AD ARCUGNANO. DA CORLEONE AL SACCO DI PALERMO
Gli autori di questo imbruttimento che ha condotto alla povertà e a cancellare Palermo dalle rotte turistiche si deve a quei tanti combattuti da Giovanni Falcone che lui chiamava “colletti bianchi”- Laureati nelle diverse discipline dell’umano sapere che anziché lavorare per il bene comune, sono intermediari e ingranaggi, a volte persino attori protagonisti di quel perverso e devastante sistema che iniziò portando carrettieri, capi mastri e prestanome vari a diventare i “costruttori” delle periferie grigie del nostro magmatico presente.[Danilo Maniscalco ndr]
2016 Ad Arcugnano come a Corleone. Giuseppe Antocci presidente del Parco dei Nebrodi si salva fortunosamente dall’attentato commissionato da colletti bianchi. Sono gli stessi che desiderano pure cementare la Fontega di Arcugnano. Si tratta di Criminali? Sono criminali quelli che ottennero il sequestro dell’Anfiteatro? Una mossa per stancare il conservatore superstite e indurlo a mollare?
LA SITUAZIONE ATTUALE IN ANFITEATRO E’ EMBLEMATICAMENTE LEGATA ALL”EVOLUZIONE BORSINO RIFIUTI NELLA PATTUMIERA ITALIANA
Per quanto concerne comunque una soluzione lo sblocco della discarica comunale abusiva in Anfiteatro Berico, che per Villa Adriana ridotta dagli italiani in un stato che dire poco è tribale , così come mostratoci da Philippe d’Averio la soluzione sembra più vicina. Gli italiani convivono bene dove vige un sistema di corruzione capillare. Sembra che le 5 mafie accettato di rinunciare che l’intera area continui a fungere da discarica Comunale occultata anche perché n forse dissuase con l’ingresso di aziende autorizzate a monitoraggio SAT tipo World View 3, un satellite civile gestito dalla Digital Globe, Sealab ecc oltre che per esempio, tracciare il percorso e le azioni che da momento del prelievo di raccolta urbana notturno compiuto dai furgoncini dell’AIM di Vcenza la città roccaforte delle Mafia a Nord Italiana, consente la perlustrazione con immagini che arrivano a un dettaglio di 30 cm. Il monitoraggio è altrettanto utilissimo dentro un area a rischio dove per esempio un competitore è a rischio eliminazione attraverso quei mini dardi che provoca leocemia fulminante o infarto . Ma tornendo al traffico di rifiuti che tra Arzignano ed Este per chi ha olfatto è davvero insopportabile. Se prima u dirigente corrotto dell’ARPV il quadro italiano mostra una valanga di dirigenti ARPAV fiancheggiatore funzionale poteva coprire i dati ripresi dai droni. con il trattamento SAT spia è più difficile corrompere l’operatore che stavolta è in US e che magari è a sua volta controllato da volontari EU BIO GUARD CORPS. Idem per quei magistrati i che non mandano avanti le denunce. Si sa, aree come falde acquifere, canali sotterranei, teatri dimessi sono indispensabili al mantenimento e sponsorizzazione di sindaci politici ecc. . Il finto smaltimento dei rifiuti è oggi la principale risorsa della Mafia . E’un business molto più vantaggioso di quella droga ufficialmente sdoganata dal 10 luglio 1943 da Max Mugnani, collega del liberatore Lucky Luciano e poi utilizzata nella Operazione Bluemoon . Il rifiuto non serve acquistarlo . Lo paga il cittadino (TARI) . Coinvolto senza saperlo nel finto smaltimento di quella monnezza che in realtà non affronta i costi di smaltimento e vene gettata in questi siti appartati. Orbene . La notizia di questo cambiamento di interessi sembra buna Dopotutto si può fare affari comunque anche con la cultura. Pesa nelle trattative che il Conservatore Franco von Rosenfranz ha posto i paletti alle associazioni interessate : “NO MUSICA TECNO qui per favore” . all’interno dell’area perché questo tipo di musica subliminale induce al consumo di droga.
IL FUTURO DELl’ AREA DELL’ANFITEATRO
Già a partire da ottobre 2020 la Casa di Giulietta (la masseria fortificata che si affaccia sull’Anfiteatro), luogo dove si incontravano artisti del calibro di Neri Pozza, Otello De Maria, Maurizio Girotto ecc. (ricordati in una galleria fotografica al suo interno), ha iniziato a svuotarsi della cineteca, donazione del compositore vicentino del cinema tedesco, dr. Bechstein ( Giuseppe Becce). Finirà probabilmente da un collezionista a Monaco. Stessa sorte per la vastissima Biblioteca contenente parte anche dei libri superstiti al rogo doloso in stile Georgofili dell’archivio sorelle Mioni Papadopoli-Wollemborg. Smembrata da topi ed umidità, finirà ai privati garantisti che ne faranno richiesta.
Dopo aver subito vandalismi e spostamenti di molti suoi blocchi nel 2002, riparata senza contributi pubblici, la colossale struttura è stata restituita alla sua millenaria bellezza nel 2014. Si tratta di terrazze in pietra di Vicenza e calcarenite ( utilizzato per il surround del teatro). Le sue terrazze sono al vaglio del CDA che gestisce questa parte di anfiteatro superstite che potrebbe sradicarlo come fu per la Stele di Axel, per essere traslato in sicurezza verso simil-località di passaggio Ventikens offerta da un sindaco in Ungheria (UE). Il conservatore non l’ha presa bene per quello che gli è accaduto in Italia . Anche se non vi sono linee guida che attestino difformità atte a manifestare un abuso edilizio, lui è fermamente deciso a convincere i CDA a ottemperare alla ordinanza di demolizione (anche a riportare l’originaria discarica fra le terrazze che ancora in questi giorni sono oggetto di scarico). Fra gli elementi del Teatro delle Querini-Colonna da smaltire vi sono anche statue e il chiosco descritto da Guido Piovene.
Vogliamo mantenere il nostro sostegno e la nostra solidarietà al suo ultimo Conservatore Franco Malosso von Rosenfranz? Preservare la memoria del guru (fra i cinque maggiori al mondo) dell’archeologia mondiale, classificatore dell’Anfiteatro Berico delle Querini in Arcugnano Capoluogo prof. Maurizio Tosi, (eliminato prima di poter deporre), seguito dall’ecologista Mauro Pretto?
LA STRUTTURA NON SARA’ PIU’ AUTOFINANZIATA Con tutti gli sponsor, abbiamo smesso di finanziare la struttura, Così per fare cassa, impossibilitati a continuare a dedicarci alla manutenzione per difendere dall’umidità e dai danni del tempo, considerando che la città di Vicenza è inesorabilmente protagonista di una sostituzione di popolazione che nulla se ne farebbe di uno storico vissuto dei suoi cittadini esemplari se non per dedicarci una epigrafe mortuaria, abbiamo messo all’asta al miglior offerente una buona parte delle donazione Bechstein Giuseppe Becce. Quindi di oggetti fotografie, documentazione in parte legati ai luogo ed appartenenti al lascito dei membri piloti dell’Aeronautica Militare relativi del Reparto Alta Velocità appartenuti a Italo Balbo, Arturo Ferrarin, Dal Molin , Masiero, Col. Marzotto Buffa, Elsa Marzotto Dalle Ore , Gen. Grimaldi, Gen. Giuseppe Marini, Cap. Leone Concato. Quelli dello sfortunato figlio di Achille Riva e Teresa Barbaran Capra, Antonio_Riva , Segretario della Missione militare aeronautica italiana in China sono stati aggiudicati a un compratore Cinese missive del Del Cap . Toussan, del Principe Antonio Focas Flavio Comneno De Curtis (Totò) tra cui foto della primatista Hanna Reitsch, di areri peritali redatti da “Bubi” (Erich Hartmann) del Gen. Malosso con dediche originali a firma dei Kennedy. Documenti appartenuti al del Tenore di Arturo Toscanini, Aureliano Pertile , del sen.Alessandro Rossi-Fogazzaro Maltarello-Rosenfranz, dipinti di collezione privata del Malosso e Tiziano Vecellio ed infine, che hanno già fatto storia, manifestini diffusi dai “golpisti” ingaggiati frettolosamente per disarcionare l’on. Dario Franceschini utilizzando il non collaborazionista Franco von Rosenfranz di cui articolo diffamatorio del 2016 a firma Gianluca Veneziani del Fatto Quotidiano . Se vuoi sostenerci con una offerta libera destinata alla urgente manutenzione sarà apprezzato il tuo contributo e il tuo nome resterà inciso nell’Anfiteatro.
IBAN: AT 9220 7060 44 000 19 420
Aiutiamo FRANCO MALOSSO VON ROSENFRANZ AMBIENTALISTA
Il Conservatore del Paesaggio prof. Franco Malosso von Rosenfranz, appassionato protettore degli animali, nemico n.1 della cementificazione dell”ambiente oltre che ricercatore dalla cultura storica straordinaria e trasparente. Tira sempre dritto verso il suo obiettivo. Non fa molti giri di parole. Queste sue caratteristiche non ne fanno un personaggio particolarmente amato da quei politici italiani, arricchitisi dal traffico di droga, dalle estorsioni ed ora nel business del finto smaltimento dei costosi rifiuti tossici, responsabili dei peggiori tumori. Come si legge dai blog dei viaggiatori internazionali : “Un aspetto suicida che ha trasformato il turismo italiano in un mordi un panino e fuggi”. Per questi “Padano-Veneti ” (così orgogliosamente si definiscono) giunti ormai alla canna del gas, sembra rappresentare una preziosa risorsa ricevere rifiuti dalla mafia rifiuti di raccolta urbana da occultare nei campi, della loro puzzolentissima Riviera Euganeo Berica o nella loro indecente laguna di Regione Veneziana. Neppure si può dire che il prof. musicale e manager di satelliti sia amato da quei noti magistrati complici della Mafia, responsabili dei più atroci delitti, che allo scopo di ostacolarlo arruolano perfino pluri-pregiudicati istituzionali . ” Questi criminali esperti perfino di falsificazioni a Google Map e che si vantano avere magistrati dalla loro parte sono la vergogna di questo paese! Sebbene in Italia sia completamente inutile denunciarle, io DETENGO IL RECORD ITALIANO DI SOSTITUZIONI ALLA MIA PERSONA ” ha detto semi-ironicamente, di recente , alla radio il maestro e manager di satelliti . Ed ancora rivolgendosi a imprenditori italiani di buona volontà : ” Dobbiamo dare esempi! Lasciare qualcosa di veramente concreto e sincero ai ragazzi “. Nel 2000, allo scopo di piegarne la volontà, il figlioletto del Conservatore fu rapito. https://www.youtube.com/watch?v=okp4s9GkxQc