

Miriam Rozenwaig . New Art Projects 6 settembre 2020 e per redazione Anfiteatro Berico .
Intervista a Franco Alessandro Molosso Maltarello von Rosenfranz a proposito della tangente richiesta ai suoi studiosi a titolo di “protezione ” sull’Anfiteatro Querini -Colonna Grimani Marzotto-Dalle Ore.
MANCANO LINEE GUIDA ISTITUZIONALI PRECISE E CHIARE SU COME E CON QUALI MODALITA’ VERSARE IL PIZZO ALLA MAFIA ISTITUZIONALE.
Un soggetto che vive all’estero non sa bene come rapportarsi con questo fenomeno tutto italiano. In paesi considerati più civilizzati del nostro, la tangente è legale. Il Molosso, ex ragazzino rapito non si tirò indietro all’appello di Giovanni Falcone, mettendo a disposizione dell’eroico magistrato esperienze di telecomunicazione ed il suo orecchio musicale assoluto, allorché il giudice gli domandò di aiutarlo a identificare il timbro di una voce. Protagonista dell’
Operazione Goldfinden -l’Oro di Tito
e della contestuale Operazione Pirati Barbareschi-Liberazione Carlo Celadon ,
in Anfiteatro Berico, con il prof. Maurizio Tosi , proseguì il grande lavoro dell’accademico Renato Cevese beneficiando dell’esempio del I°baronetto britannico, sir Fitzroy Maclean, collega dell’agente segreto ed attore , Christofer Lee, come dello scrittore dei magnifici film di James Bond : Ian Fleming. Entrambi primi cugini del prof. prof, Andrea Carandini. A sua volta autore di VIBIA l’imperatrice vicentina moglie di Adriano la cui famiglia fu proprietaria del Santuario-Anfiteatro Berico che l’imperatore, clonò a Tivoli .
LA MAFIA CHE CONTA Dopo un largo giro nella Riviera Eugane Berica il Molosso ci fa accomodare, Diversamente da altri imprenditori, non è un soggetto addomesticabile come viceversa, per potere essere lasciati liberi di lavorare altri imprenditori vicentini illustri si sono dovuti addattare. Spesso solo per salvare le proprie aziende. Perché quando è un apparentemente intoccabile magistrato non fa mistero di essere colluso con la mafia e ti inquisisce, che cosa ti resta da fare ? Vedi il caso dei costruttori Maltauro. Giuseppe . Preso dal bisogno di liberarsi racontò a un magistrato i segreti che lo aveva reso schiavo delle pretese della organizzazione Pochi giorni dopo, a pochi passi dalla attuale sede della GDF, i killer lo buttarono giù dalla finestra . Quindi sulla sua Partita IVA aziendale, delle Malturo, gli infilarono il telefonino utilizzato dai bombaroli nelle strage del Cultura dei Georgofili . Ecco perché serve fare molta attenzione. Quando ti macchi la fedina penale , diventando ricattabile e parte di un sistema istituzionale di tangenti collaudato. In cui la gente terrorizzata, fa finta di non sapere. Ma solo perché ha paura. Sa che se denunzia, non trovererà mai alcun aiuto da parte della magistratura Vicentina. Perché qui c’è questo Magistrato che mortificando la dignità di almeno una ventina di cittadini indifesi di Arcugnano, altro no fa che accorrere ad archiviare sistematicamente ogni grido di allarme .inquisire chi si ribella a questo sistema perverso come lui anziché dimettersi e magari fare l’avvocati della Mafia . Costui, con la sua condotta spregiudicata, anziché difendere i paesaggio dagli scempi, pur venendo a conoscenza degli abusi edilizi. Anzi di fatto gli occulta e li incoraggia .
Non indaga su tutta la devastazione ambientale compiute che con relativa ricniesta di protezione, proseguono così indisturbate in questo Santuario -Anfiteatro di Arcugnano . Per per esempio qui dove le manovalanze del Piddu Madonia con il denaro tracciato ancora grondante di Sangue di Pietro Berto, Livi Bermardi e del Celadon, hanno costruito le 11 villette abusivamente condonate che interrompono la interezza dell’anfiteatro di Arcugnano . Dentro una di esse , ha trovato casa anche il presidente del Tribunale, dr. Lionello Marini. La sua villetta nelle dichiarazioni rese a Franco M. von Rosenfranz, risulta edificata nel PP, cioè nel pozzo permanente dell’ ex santuario Anfiteatro di Arcugnano.
Alle domande del Conservatore , il dr. Marini, si è dichiarato inconsapevole . E come altri magistrati ha puntando, l’indice verso il solito collega . Il PM Alessandro Secveri . Sarebbe lui il collegamento con la mafia rivela in presenza pure del prof. MaurizioTosi l’ex Presidente del Tribinale Vicentino abitante in una delle 11 villette realizzate dalla manovalanze di Piddu Madonia . Quelle che hanno interrotto la interezza delSantuario Anfiteatro Berico di Villa di Arcugnano ex Capoluogo .Lui. il PM Severi nterveenne durante il dilavamento a causa della d distruzione del pozzo permanente devastato giusto sotto la nuova abitazione del dr.Marino . Severi venne in forma privata a verificare il disastro mentre era in corso . Con il Cosenvatore ed altre 19 famiglie , compreso il Pozza e Luciano Bedini . Ma solo per inquinare prove .Archiviera’ tutti i reati commessi attorno alla cintura dell’Anfiteatro.
Perché qui si che c’è la Mafia. Quella più feroce. Ne ho avuto anche io a che fare. La situazione è divenuta ormai incontrollabile . Tacendo, nostro malgrado, si rischia di divenire tutti complici di questo degrado . Se denunci , sei perduto . E’ emblematico il caso dell’ ing. Maltauro. I cittadini delle Riviera Euganeo Berica , con Este in testa sono sommersi di rifiuti .Este dal 1000 , era la Corte Domenicale che originò agli attuali Windsor e i Regnanti delle più belle Corti di tutta Europa. Ma il business della facile, finta fattura di avvenuto smaltimento, è diventato più forte. Così , nel frattempo, co Epicentro a Este, una sorta di letamaio tossico a cielo aperto che genera raffiche di tumori addosso alla popolazione. Si perché ad Arcugnano c’è la mafia . E di questa mafia si muore . Una mafia che fa paura alla vera mafia stessa. Per sua natura , struttura coperta, quella vera non ti munge la mucca fino a portarla alla disperazione e a crepare. Invece qui , oltre a manifestarsi apertamente, beffarda, e ne frega anche di lasciare vistose tracce . Peovoca spavalda ingrallazza , corrompe. Come dire :” guarda quanto siamo protetti “. ” Fai attenzione “.Sembra però quasi una provocazione per depistare verso regie siciliane ormai attenzionate da tempo . …Cioè quando nel 2002, le manovalanze del mafia siciliana senza alcuna protezione spianarono la collina dell’anfiteatro. Durate un alluvione, la massa di terra, distrutto pure il canale e il PP sotterraneo si riversò , su case abitate e sulle nostre terrazze appena riparate . Tutto quello che fece il solito magistrato riconosciuto dai vicini e fotografato mentre noi fotografavamo lui a nostra volta, tra l’altro, sempre lo stesso che frequentava la cosiddetta Chiesa delle riunioni della Mafia che si affaccia nell’anfiteatro , da dove i tandem con Bagheria fu dato il consenso all stragi Falcone & Borsellino . Ebbene, continua il Conservatore, malgrado il desolante scenario lui mi lanciò un avvertimento : “NON PUO’ FOTOGRAFARE !” Questa è perversione . Come fa un soggetto simile a fare il magistrato?. Ma abbiamo mai visto un magistrato neppure di qualli formatosi all’ombra delle mafia, davanti a un palesato rovescio simile, esprimersi in questo modo! Che cosa vuoi andare a coprire ? Così volontari del prof. Maurizio Tosi , qualche vecchietto e sponsor locale per oltre venti anni sono stati costretti a rimboccarsi le maniche da soli, per ripulire le terrazze del millenario anfiteatro . Mantre , tutti hanno paura tutti scappano e nascondono la testa. Uno dei volontari era costretto a venire da noi di nascosto a riparare le rive dell’ex Santiuario -Anfiteatro. L’ecologista Mauro Pretto. Il poveretto è stato ucciso a fucilate e le indagini depistate o volutamente inerti. Si sa chi è stato , Chi il mandante , ma nessuno parla . La gente ha paura.
A Lei, già margrarvio conservatore dei luoghi del complesso Anfiteatro abitanti hanno chiesto protezione ? Non è esattamente così .Ero fra i pochi che poteva riconoscere Totò Riina . Considerato che qui, all’opera c’erano c’è un caporalato dei Madonia. Che cosa lo conferma ? E’ di dominio pubblico . La moglie faceva da tramite e agenti udercover hanno sgammato le disposizioni che lui dettava dal carcere . Ma altri dettagli su queste operazioni , per ora, non posso fornirgliele . Vige la regola del silenzio . Comunque Riina, quando giovanissimo latitante ,dormendo a Tonezza presso la casa dell’on. primo ministro Mariano Runor, chiedeva lavoro di pulizie dentro la basi dei missili segrete sotterranee comandate da mio padre. Il denaro voleva gli fosse pagato alla sua Banca Rasini E lui per questa l’impunibilità di cui il Totò Riina godeva ne era turbato . C’erano i missili nucleari , li dentro . Non semplici proiettili di mafiosi.
La banca Rasini dei Berlusconi ? Si certo Anche Pippo Calò , aveva il suo conto li conto li. E pure vicentino Francis Turatello a cui hanno fatto strappre e mangiato il cuore in carcere . In quel periodo, anche lei fu rapito brevemente. Ha influito sulla sua vita ? Si . il rapimento non termina con il tuo rilascio . Perciò fondai il CPM , proponendomi di dare assistenza agli ex rapiti. Soffiantini il Conte Marco Aurelio Pasti , le sorelle Mioni , sfuggite per un soffio . Mi hanno tutti voluto bene per questa iniziativa.
Calò era quello che ha torturato e sterminato sistematicamente 14 componenti famigliari del pentito Tommaso Buscetta, atanati fino aal ventesimo grado di parentela , dopo ch’ egli rivelò a Giovanni Falcone che effettivamente era denaro tracciato proveniente dal rapimento dell’ prenditore edile Armellini. Qui ci sono residenti costretti, malgrado le rimostranze, gli esposti , gli interventi di Polizia locale di Vicenza ad affrontare tutti da soli il problema dei rifiuti mai smaltiti. E alla fine , i nome demahisrato è sempre lo stesso Pronunciato pure dai suoi colleghi magistrati compresi : Quello del magistrato dr. Alessandro Severi .
LA TANGENTE COME PRATICA COMUNE ( I 5 milioni richiesto all’anfiteatro)
Sopravissuto a ben 8 attentati. Neppure dopo la “lezione sentenza di I° grado” alla maniera di Libero Grassi il Conservatore sta zitto e aderisce alla richiesta di pagare i 5 milioni di tangente adeguata agli sviluppi della struttura: Una decisone che va ricordato, costò la vita al prof. Maurizio Tosi.
O questi uomini dello Stato ci LEGALIZZINO LA MAFIA e la tangente diviene un contributo unico e quindi i 5 milioni richiesti all’anfiteatro sono legalmente pretesi dalla Mafia a titolo di protezione o qualche funzionario dello Stato Italiano magari di competente avvocatura , dovrebbe spiegarci perché oltre delle tasse, siamo soggetti a versare queste tangenti. D’accorso che con la protezione delle Mafia si beneficia di una doppia garanzia ma così come è la legge italiana ora, fiscalmente il pagamento di una tangente ci mette in condizioni di divenire soggetti ricattabili. Ostaggi esposti a ogni tipo contenzioso tributario e a diffamazione quale rappresaglia punitiva . Se non si possiede una banca, non mi si dica che è facile portare alla luce e corrispondree 5 milioni di euro!
Insomma per essere difesi da attacchi indiscriminati di magistrati evitandosi indagini deviate a cui seguono altrettanto deviate condanne dovrebbero legalizzare le tangenti pagate a Giudici e politici. Almeno così sarebbero detraibili ai sensi dell’art. 58 del Codice sull’imp. redditi come le “commissioni pagate segretamente da aziende” vengano riconosciute almeno ai fini fiscali come spese professionali qualora esse siano ritenute “una pratica comune”. [ Inambito UE : Zweites Antikorruptionsgesetz” [BGBl. Nr. 205/1982] “Strafrechts änderungsgesetz” del 1987 [BGBl. Nr. 605/1987] e del 1996 [BGBl. Nr. 762/1996]
Come dargli torto ! 5 milioni non sono caramelle!
E’ inutile che io faccia il Conservatore spremendo fino all’ultimo euro perfino le mie personali risorse portando avanti con passione, amore e con sacrifici inenarrabili un’ impresa dedicata alla collettività ma anche operando in un contesto in cui, per non tenermi rifiuti tossici nell’anfiteatro, io devo solo ed esclusivamente rapportarmi con latitanti ricercati, soggetti istituzionali coinvolti in traffici illeciti! Insomma la legislazione in materia deve essere più chiara! Per un poco ho accettato di far finta di stare al gioco. Spero che il mio caso serva ai prossimi e faccia approvare certi codici di comportamento. Nella mia azienda nel Regno Unito ricevono decine e di lettere che mostrano questo disagio. Io non ho tempo di aprirle e me ne scuso, ma sarebbe ora di intervenire. La tangente in Italia è un poco come la prostituzione. E’ proibita ma non c’è solo per i miopi. Smettetela di recitare.
Dichiara inoltre il Conservatore alle emittenti uniche:
OK, io comprendo e non biasimo che nessun maresciallo dei Carabinieri mai si sognerebbe di attivare professionali indagini che comunque sarebbe regolarmente archiviate da superiori. Andare contro la mafia dei rifiuti? Consideriamo poi che per un popolo di sozzoni è normale nuotare in laguna fra la propria monnezza raccolta in Veneto e colà scaricata senza essere smaltita.
Questo modo di arricchirsi a dismisura grazie alla tassa che versa la popolazione italiana riempiendo falde, fiumi, bacini mari campi abbandonati, paesi da Asiago in su non lo trovano civile. Provate a scaricare nello stesso mare ma dalla parte croata. Ti tagliano una mano. Anche qui c’era un patto tacito fra politica e Mafia. Si uccide solo in casi estremi. Per imporsi oggi fra mille telecamere a circuito chiuso, si utilizza il fiancheggiamento di TV e giornalisti compiacenti. Il soggetto ribelle lo si inonda di nefandezze. Si persuade meglio e con meno clamore di quello che fanno i morti ammazzati. Eppure un pelo prima dell’era delle telecamere a circuito chiuso che hanno standard di fabbrica che oltre a casa nostra trasmettono almeno a una cinquantina di altri server, il mio staff ha perso due amici. Uno perfino finito a a fucilate. E vabbeh.
A QUESTO PUNTO, PER EVITARE GUAI PEGGIORI ECCO PERCHE’ LA TANGENTE DI MAFIA DEVE DIVENIRE LEGALIZZATA ESSENDO UNA COSA SOLA CON LO STATO?
Certamente. Lo affermò: Giuseppe Guido Lo Schiavo primo presidente della Corte di Cassazione e poi nelle forme più consone il Procuratore siciliano Busuito: nella persecuzione ai banditi ed ai fuorilegge la Mafia si affianca alle Forze dell’Ordine. Dunque
I MAFIOSI NON SONO DA CONSIDERARE FUORILEGGE né tantomeno la Mafia è un’ associazione a delinquere.
La mafia è condivisa da un notevole numero di magistrati che non hanno timore di dichiarare pubblicamente che la Mafia non solo non è un problema ma addirittura è una «forza d’ordine». Essa è una organizzazione che collabora con le forze di sicurezza dello Stato, cioè propria dei magistrati Italiani .
10 luglio 1943 con il liberatore ebreo Luky Luciano la Mafia rientra ufficialmente in Italia
Sotto di essa pare ritorni l’ordine e gli agitatori sindacali scompaiono.
Ma con questi presupposti ritorna anche il caos. Continue le epurazioni del vecchio regime. Segue la prima strage di Stato, quella del Portello delle GInestre. Continuano i morti per lupara bianca e i sanguinosi regolamento di conti. Esecuzioni contro gli ex prefetti e membri dei carabinieri rei di aver combattuto la mafia e le truffe. A Corleone un bambino viene ucciso mediante iniezione su ordine del Capo mafia direttore dell’ospedale Carmelo Nicolosi. Qui malgrado la mafia si indiscutibilmente capace di mantener l’ordine, si passa un poco troppo il limite. I mafiosi vengono pertanto inviati al Nord al soggiorno obbligato e lo colonizzeranno sotto gli occhi del politico padovano Graziano Verzotto vicepresidente delle DC siciliana.
Nel 1965 i membri della commissione parlamentare antimafia, ELKAN ED ASSENNATO, rilevano che i magistrati tendono a commisurare sentenze assolutive a mafiosi che si macchiano continuamente di truffe, omicidi, isolando gente umile e semplice, tra stragi, furti, torture, sequestri, lupare bianche, uccisioni di animali da pascolo; estorsioni. i soggetti si definiscono “antifascisti” motivati nel loro agire come da buoni propositi sinistrorsi.
Un poco come i luogotenenti che portano avanti l’eredità di Liborio Romano gli italiani scoprono che pagando i Giudici si beneficia del meccanismo della prescrizione e dell’archiviazione per decorrenza dei termini anche a fronte di impressionanti sequestri di persona e di omicidi di imprenditori.
Della stessa prescrizioni beneficiano i Giudici come Renato Squillante della Procura di Roma e i sei miliardi da lui imboscati in Svizzera.
Con questo incoraggiamento la magistratura va indisturbata a braccetto con la mafia . Sale così dalla Sicilia a Roma, in Lombardia e nel Veneto DC di Graziano Verzotto assieme 141 mafiosi al soggiorno obbligato che ormai oggi, vediamo dalle cronache, lo hanno completamente colonizzato.
In questo contesto di mafia e sentenze trattate in nero il tribunale di Vicenza non è esente. Le previsioni del caso del sequestro Celadon si sono avverate.
L’associazione a delinquere di stampo mafioso per un magistrato potrebbe in fondo essere un reato lieve; ben lo dimostra a Vicenza l’esempio di un magistrato milionario denunciato per associazione mafiosa. Fra l’altro, proprio in Tribunale, lui nascondeva le armi con matricola abrasa probabilmente utilizzate in rapine a orafi della Riviera Euganeo Berica ecc.
La pena per il magistrato consistette in un prudente trasferimento ad altra Procura . e basta. Ma trovo che questo magistrato sia stato più coerente di altri sui colleghi che come lui non pagano. o peggio, assieme a altri membri istituzionali recitano la parte dell’antimafia .
Ma dicevo, da quel momento a Vicenza i vicentini scoprirono che per chi può pagare, le sentenze si possono aggiustare. Sono concordate già in partenza col magistrato coinvolto nel sistema mafioso e non. E’ lo stesso magistrato che indica su quali conti esteri intestati a parenti o altro vada pagata la tangente estorsiva che proteggerà l’imputato .
Circa le costruzioni edilizie in Anfiteatro che hanno interrotto la vista sull’ Anfiteatro?
Contro questa prassi e contro il palazzinari che a partire dal Sacco di Palermo imbruttiscono tutta l’italia, col suo follow money si schierò un magistrato scomodo: Giovanni Falcone. Com è noto questo gli costò la vita. Idem per Polo Borsellino i cui investimenti spesi a premio per la strage sono stati investiti nelle sommità delle ville che si affacciano dell’anfiteatro. Ma di più non si può dire. Vige il Segreto di Stato. E la pena è pesantissima. Ecco vede questo è un altro punto...
Il follow money, di Giavanni Falcone è il sistema che da un semplice movimento bancomat a Malta ha incastrato Raffaele Marra, ex capo del personale del Comune di Roma ed ex braccio destro della sindaca Virginia Raggi.
Invece pare più applicato a controllare i movimenti in denaro di piccoli artigiani e commercianti.
Ben 11 sono le ville abusive realizzate sulla sommità dell’Anfiteatro. Una è del Magistrato del Tribunale di Vicenza. Esse rappresentano i reali abusi edilizi dell’anfiteatro attribuiti ingiustamente al Conservatore che impossibilitato a difendersi senza ammissione di prove sarà condannato.
Visualizza articolo per conoscere i particolari delle sentenza.

DA BAGHERIA AD ARCUGNANO. DA CORLEONE AL SACCO DI PALERMO
Gli autori di questo imbruttimento che ha condotto alla povertà e a cancellare Palermo dalle rotte turistiche si deve a quei tanti combattuti da Giovanni Falcone che lui chiamava “colletti bianchi”- Laureati nelle diverse discipline dell’umano sapere che anziché lavorare per il bene comune, sono intermediari e ingranaggi, a volte persino attori protagonisti di quel perverso e devastante sistema che iniziò portando carrettieri, capi mastri e prestanome vari a diventare i “costruttori” delle periferie grigie del nostro magmatico presente.[Danilo Maniscalco ndr]
2016 Ad Arcugnano come a Corleone. Giuseppe Antocci presidente del Parco dei Nebrodi si salva fortunosamente dall’attentato commissionato da colletti bianchi. Sono gli stessi che desiderano pure cementare la Fontega di Arcugnano. Si tratta di Criminali? Sono criminali quelli che ottennero il sequestro dell’Anfiteatro? Una mossa per stancare il conservatore superstite e indurlo a mollare?
LA SITUAZIONE ATTUALE IN ANFITEATRO E’ EMBLEMATICAMENTE LEGATA ALL”EVOLUZIONE BORSINO RIFIUTI NELLA PATTUMIERA ITALIANA Per quanto concerne comunque una soluzione lo sblocco della discarica comunale abusiva in Anfiteatro Berico, che per Villa Adriana ridotta dagli italiani in un stato che dire poco è tribale , così come mostratoci da Philippe d’Averio ( avvelenato pure lui assieme.a Emanuela Pertile ) la soluzione sembra più vicina. Gli italiani convivono bene dove vige un sistema di corruzione capillare. Sembra che le 5 mafie accettato di rinunciare che l’intera area continui a fungere da discarica Comunale occultata anche perché n forse dissuase con l’ingresso di aziende autorizzate a monitoraggio SAT tipo World View 3, un satellite civile gestito dalla Digital Globe, Sealab ecc oltre che per esempio, tracciare il percorso e le azioni che da momento del prelievo di raccolta urbana notturno compiuto dai furgoncini dell’AIM di Vcenza la città roccaforte delle Mafia a Nord Italiana, consente la perlustrazione con immagini che arrivano a un dettaglio di 30 cm. Il monitoraggio è altrettanto utilissimo dentro un area a rischio dove per esempio un competitore è a rischio eliminazione attraverso quei mini dardi che provoca leocemia fulminante o infarto . Ma tornendo al traffico di rifiuti che tra Arzignano ed Este per chi ha olfatto è davvero insopportabile. Se prima u dirigente corrotto dell’ARPV il quadro italiano mostra una valanga di dirigenti ARPAV fiancheggiatore funzionale poteva coprire i dati ripresi dai droni. con il trattamento SAT spia è più difficile corrompere l’operatore che stavolta è in US e che magari è a sua volta controllato da volontari EU BIO GUARD CORPS. Idem per quei magistrati i che non mandano avanti le denunce. Si sa, aree come falde acquifere, canali sotterranei, teatri dimessi sono indispensabili al mantenimento e sponsorizzazione di sindaci politici ecc. . Il finto smaltimento dei rifiuti è oggi la principale risorsa della Mafia . E’un business molto più vantaggioso di quella droga ufficialmente sdoganata dal 10 luglio 1943 da Max Mugnani, collega del liberatore Lucky Luciano e poi utilizzata nella Operazione Bluemoon . Il rifiuto tossico pericoloso non serve acquistarlo . Te lo scaricano dove vuoi, Anche presso i fossi della azienda che ha appena pagato lo smaltimento a low cost. Lo paga il cittadino (TARI) . Coinvolto senza saperlo nel finto smaltimento di quella monnezza che in realtà non affronta i costi di smaltimento e vene gettata in questi siti appartati. Orbene . La notizia di questo cambiamento di interessi sembra buna Dopotutto si può fare affari comunque anche con la cultura. Pesa nelle trattative che il Conservatore Franco von Rosenfranz ha posto i paletti alle associazioni interessate : “NO MUSICA TECNO qui per favore” . all’interno dell’area perché questo tipo di musica subliminale induce al consumo di droga.



IL FUTURO DELl’ AREA DELL’ANFITEATRO
Già a partire da ottobre 2020 la Casa di Giulietta (la masseria fortificata che si affaccia sull’Anfiteatro), luogo dove si incontravano artisti del calibro di Neri Pozza, Otello De Maria, Maurizio Girotto ecc. (ricordati in una galleria fotografica al suo interno), ha iniziato a svuotarsi della cineteca, donazione del compositore vicentino del cinema tedesco, dr. Bechstein ( Giuseppe Becce). Finirà probabilmente da un collezionista a Monaco. Stessa sorte per la vastissima Biblioteca contenente parte anche dei libri superstiti al rogo doloso in stile Georgofili dell’archivio sorelle Mioni Papadopoli-Wollemborg. Smembrata da topi ed umidità, finirà ai privati garantisti che ne faranno richiesta.

Dopo aver subito vandalismi e spostamenti di molti suoi blocchi nel 2002, riparata senza contributi pubblici, la colossale struttura è stata restituita alla sua millenaria bellezza nel 2014. Si tratta di terrazze in pietra di Vicenza e calcarenite ( utilizzato per il surround del teatro). Le sue terrazze sono al vaglio del CDA che gestisce questa parte di anfiteatro superstite che potrebbe sradicarlo come fu per la Stele di Axel, per essere traslato in sicurezza verso simil-località di passaggio Ventikens offerta da un sindaco in Ungheria (UE). Il conservatore non l’ha presa bene per quello che gli è accaduto in Italia . Anche se non vi sono linee guida che attestino difformità atte a manifestare un abuso edilizio, lui è fermamente deciso a convincere i CDA a ottemperare alla ordinanza di demolizione (anche a riportare l’originaria discarica fra le terrazze che ancora in questi giorni sono oggetto di scarico). Fra gli elementi del Teatro delle Querini-Colonna da smaltire vi sono anche statue e il chiosco descritto da Guido Piovene.
Vogliamo mantenere il nostro sostegno e la nostra solidarietà al suo ultimo Conservatore Franco Malosso von Rosenfranz? Preservare la memoria del guru (fra i cinque maggiori al mondo) dell’archeologia mondiale, classificatore dell’Anfiteatro Berico delle Querini in Arcugnano Capoluogo prof. Maurizio Tosi, (eliminato prima di poter deporre), seguito dall’ecologista Mauro Pretto?
LA STRUTTURA NON SARA’ PIU’ AUTOFINANZIATA Con tutti gli sponsor, abbiamo smesso di finanziare la struttura, Così per fare cassa, impossibilitati a continuare a dedicarci alla manutenzione per difendere dall’umidità e dai danni del tempo, considerando che la città di Vicenza è inesorabilmente protagonista di una sostituzione di popolazione che nulla se ne farebbe di uno storico vissuto dei suoi cittadini esemplari se non per dedicarci una epigrafe mortuaria, abbiamo messo all’asta al miglior offerente una buona parte delle donazione Bechstein Giuseppe Becce. Quindi di oggetti fotografie, documentazione in parte legati ai luogo ed appartenenti al lascito dei membri piloti dell’Aeronautica Militare relativi del Reparto Alta Velocità appartenuti a Italo Balbo, Arturo Ferrarin, Dal Molin , Masiero, Col. Marzotto Buffa, Elsa Marzotto Dalle Ore , Gen. Grimaldi, Gen. Giuseppe Marini, Cap. Leone Concato. Quelli dello sfortunato figlio di Achille Riva e Teresa Barbaran Capra, Antonio_Riva , Segretario della Missione militare aeronautica italiana in China sono stati aggiudicati a un compratore Cinese missive del Del Cap . Toussan, del Principe Antonio Focas Flavio Comneno De Curtis (Totò) tra cui foto della primatista Hanna Reitsch, di areri peritali redatti da “Bubi” (Erich Hartmann) del Gen. Malosso con dediche originali a firma dei Kennedy. Documenti appartenuti al del Tenore di Arturo Toscanini, Aureliano Pertile , del sen.Alessandro Rossi-Fogazzaro Maltarello-Rosenfranz, dipinti di collezione privata del Malosso e Tiziano Vecellio ed infine, che hanno già fatto storia, manifestini diffusi dai “golpisti” ingaggiati frettolosamente per disarcionare l’on. Dario Franceschini utilizzando il non collaborazionista Franco von Rosenfranz di cui articolo diffamatorio del 2016 a firma Gianluca Veneziani del Fatto Quotidiano . Se vuoi sostenerci con una offerta libera destinata alla urgente manutenzione sarà apprezzato il tuo contributo e il tuo nome resterà inciso nell’Anfiteatro.
IBAN: AT 9220 7060 44 000 19 420
Aiutiamo FRANCO MALOSSO VON ROSENFRANZ AMBIENTALISTA
Il Conservatore del Paesaggio prof. Franco Malosso von Rosenfranz, appassionato protettore degli animali, nemico n.1 della cementificazione dell”ambiente oltre che ricercatore dalla cultura storica straordinaria e trasparente. Tira sempre dritto verso il suo obiettivo. Non fa molti giri di parole. Queste sue caratteristiche non ne fanno un personaggio particolarmente amato da quei politici italiani, arricchitisi dal traffico di droga, dalle estorsioni ed ora nel business del finto smaltimento dei costosi rifiuti tossici, responsabili dei peggiori tumori. Come si legge dai blog dei viaggiatori internazionali : “Un aspetto suicida che ha trasformato il turismo italiano in un mordi un panino e fuggi”. Per questi “Padano-Veneti ” (così orgogliosamente si definiscono) giunti ormai alla canna del gas, sembra rappresentare una preziosa risorsa ricevere rifiuti dalla mafia rifiuti di raccolta urbana da occultare nei campi, della loro puzzolentissima Riviera Euganeo Berica o nella loro indecente laguna di Regione Veneziana. Neppure si può dire che il prof. musicale e manager di satelliti sia amato da quei noti magistrati complici della Mafia, responsabili dei più atroci delitti, che allo scopo di ostacolarlo arruolano perfino pluri-pregiudicati istituzionali . ” Questi criminali esperti perfino di falsificazioni a Google Map e che si vantano avere magistrati dalla loro parte sono la vergogna di questo paese! Sebbene in Italia sia completamente inutile denunciarle, io DETENGO IL RECORD ITALIANO DI SOSTITUZIONI ALLA MIA PERSONA ” ha detto semi-ironicamente, di recente , alla radio il maestro e manager di satelliti . Ed ancora rivolgendosi a imprenditori italiani di buona volontà : ” Dobbiamo dare esempi! Lasciare qualcosa di veramente concreto e sincero ai ragazzi “. Nel 2000, allo scopo di piegarne la volontà, il figlioletto del Conservatore fu rapito. https://www.youtube.com/watch?v=okp4s9GkxQc