Di Salvatore Carubba@ 15 -3- 2023

Frugando fra le note del  Flugbuch”come nel Libretto di Volo della Regia Aeronautica del gen. Ettore Malosso e nelle narrative del Gen. Giorgio Bertolaso, ho curiosamente riscontrato che non é riportata la vicenda di due piloti in servizio all’Aeroporto di Lonate Pozzolo, allora posto sotto il comando del Gen. Malosso Ettore allorché due piloti, a lui sottoposti si resero protagonisti di furto di velivolo militare. II° enigma aeronautico di SM79 scomparsi ,dopo il mistero di quello sparito nel Sahara e nel ’60, incredibilmente ritrovato ben 400 km fuori rotta assieme all’eroico aviere, morto di sete in cerca di soccorsi, dopo 90km percorsi in 4 giorni. [ da foto, documenti, rapporti di ex piloti RSI trovati nell’archivio -museale di Casa di Giulietta in Anfiteatro Berico]

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1946 . Il clima era quello del saccheggio in cui bande partigiane, sbandati ancora non completamente disarmati, mercenari del mercato nero, approfittatori, attaccavano frequentemente presidi militari locali. Per il criminale stragista vicentino Morozin, spalleggiato dall’on. Sandro Pertini, mandante dell’assassinio del colleghi di staff del dr. Bechstein Giuseppe Becce, Osvaldo Valenti e  Luisa Ferida, in cinta, nel dopo guerra, il Regno del Sud con i liberatori Lucky Luciano, . Don Sturzo, sopratutto col il DC riuscito a divenire in Sicilia il vice dell’on. Bernardo Mattarella, il Graziano Verzotto che farà da tramite alla assegnazione a Procure di magistrati , prefetti e uomini che hanno aiutato gli americani, si traduce per questo rapinatore in un vero affare Spavaldo, e sfrontatamente vantandosi delle sue coperture il Morozin sarà incredibilmente assolto dallo stesso Magistrato del Tribunale di Vicenza, dr. Canilli, durante la permanenza a Vicenza del magistrato siciliano Nitto Palma, coadiuvato da Giannico Rodighiero. Il magistrato intervenuto anche nel sequestro Celadon, e il regolamento di conti con i coniugi Fioretto . Il rapimento del ragazzo vicentino frutterà parecchi soldi . “Imbucato ” da calabresi in Aspromonte come dopo per gli omicidi coniugi Fioretto coinvolti per quel sequestro del ragazzo e da lui rimasti inidagati ma comunque, cercati in Tribunale poco prima a volto scoperto da sicari e quindi a casa “giustiziati ” poi a pistolettate . Per il killer, finto partigiano delle Divisone Pasubio come per gli altrettanto finti partigiani , i rapinatori delle Banda Osoppo incoraggiati a depositare i proventi in denaro rubato anche a poveri diavoli, presso la neonata Banca Rasini del padre di Berlusconi è l’inizio di momento d’oro, per lui , una continuazione . Le sue razzie, omicidi , stragi, rapine, oltre un centinaio, gli consentirono di mettere da parte un fortuna milionaria. Alla faccia dei familiari delle vittime. Bottino in parte utilizzata per ungere gli ingranaggi della Giustizia italiana colabrodo. A niente potrà il Giudice Pertile, alla cui figlia Emanuela i giudici del medesimo tribunale rimarranno inerti al furto di tutti i cimeli del nonno, il Tenore di Toscani Aureliano, dopo Fogazzaro, ultimo dirigente della Reale Fabbrica dei Rosenfranz che promuoveva i pianoforti in Anfiteatro Berico, il teatro dove Richard Wagner, il compositore tedesco, insieme alla moglie Cosima Liszt, testò il suo Liebestod .

Anfiteatro Berico. La Camera di Giulietta che ospitò Richard Wagner e la moglie Cosima Listz.

ANCORA PILOTI NELLA SUA CARRIERA TRA ARZIGNANO E ARCUGNANO Tra ex balilla e finti partigiani il Morozin riesce così a farsi archiviare una inchiesta per crimine di guerra . Vittime piloti militari USA ad Arcugnano . Fra lamenti indicibili , anziché dare soccorsi dentro il loro velivolo, lasciati arrostire, ed asfissiare sotto minaccia delle armi. Lo stragista vicentino Morozin sembra proprio avere i Santi in paradiso. Per un pelo non riuscì ad uccidere e razziare una famiglia che già ebbe la casa rasa al suolo in bombardamento mirato quando a Lonigo ospitò Kesserling ,col Giuseppe Becce a cui , sempre in un altro bombardamento mirato a Berlino, gli avevano centrato la casa incenerendogliela. Per difendersi da queste bande, il regolamento imposto all’aeroporto militare di Lonate Pozzolo prevedeva che comandante, ufficiali, equipaggi, per ragioni di sicurezza dormissero nel bunker della base ” con la pistola sotto il cuscino”. Erano momenti difficili. E’ in corsa la svendita incontrollata del paese Italia su cui sarà imposto un Regime fantoccio agli sconfitti e con le istituzioni allo sbando, ancora non era chiaro capire chi sarebbe assurto al potere mentre intanto da arraffare c’è davvero ancora molto.

LA RIORGANIZZAZIONE MILITARE -STRATEGICA DI LONATE POZZOLO Presidiare questo aeroporto dai saccheggi di sbandati, ma informatissimo da sabotatori come lui era una priorità per un Ufficiale, da secoli figlio di assoggettatisi agli antichi romani . Così le chiavi e il comando dell’importate aeroporto militare , il più importante e strategico del nord italia presso il quale gravitava allora una altro ufficiale, il col Buffa, maritato Marzotto- Elsa Dalle Ore, prima aviatrice italiana ed altra proprietaria dell’Anfiteatro Berico e delle sua idrovia in ex Fontega , furono affidate al Conservatore Malosso, in qualità di dirigente S.A.T.A. Malgrado i frequenti cambi al potere politico, la famiglia del generale già erede di magister assoggettati sotto il Romani impero, come quella degli esattori Maltarello, era famosa per la secolare capacità di essere riuscita a conservare sempre e comunque, indipendentemente dalla politica al potere così preservando da depredamenti archivi, dimore storiche, uffici Comunali , importanti siti, teatri ecc.

IL FURTO DELL’ SAVOIA -MARCHETTI ’79 DESTINATO A TITO BROZ Quel furto avvenuto sotto il suo comando amareggiò profondamente il Molosso. Era accaduto che due piloti italiani, aggirando l’ordine di rimanere nei propri alloggi erano decollati portando l’SM 79 a Tito. in seguito, come confessato dal gen. Giorgio Bertolaso, in punto di morte all’amico, più di un fratello, Ettore Malosso. Bertolaso e il Moci, erano stati semplici basisti di un furto pianificato dallo stesso Gen. Paolo Moci, per mantenersi le grazie di Tito senza far torto agli angloamericani . i due piloti trafugarono l’ SM 79 della ex RSI conducendolo in volo fino a Nuova Gorica. Che cosa era accaduto? Facciamo un passetto indietro. Il leader iugoslavo Tito Broz, aveva acquistato 40 velivoli SM79. Aveva urgente bisogno di pezzi di ricambio. Ma nel frattempo, finito di combattere comunemente l’invasore tedesco, sull’ex alleato, era intervenuto l’embargo anglo-americano. Nel repentino, politico cambio di rotta, per il maresciallo Tito, ufficialmente non era più possibile accedere ad avio-ricambi. Tito allora si era allora rivolto ai generali A.M. Paolo Moci, all’agente dei Servizi Segreti Venturini , a Giorgio Bertolaso ed alla sua compagna yugoslava. Tutti compagni di lotta aerea nei Balcani.

Lonate Pozzolo L’acccesso a un bunker.

Poi quello insolita vicenda, Ettore Malosso in qualità di comandate responsabile dell’aeroporto, finì sotto processo. A scrivere la parola fine a quella vicenda fu Re Umberto II di Savoia.

UMBERTO DI SAVOIA GOEBBELS ALLA MOSTRA DELL’ARTE CINEMATOGRAFICA TEDESCA CON BECHSTEIN GIUSEPPE BECCE, HIIMMLER IN PRESENZA DI HITLER . 1946. Il sovrano Umberto di Savoia cederà la direzione de i Servizi Segreti Italiani (OVRA) a quelli Italo-Americani già riformati nel Regno del Sud (OSS  poi CIG- NSC- CIA). Quindi si imbarca per il volo che lo condurrà in esilio.

1946 GLI ITALIANI CAMBIANO PADRONE

L’ultimo Re d’Italia SM Umberto di Savoia, perfettamente al corrente della delicata operazione, prima di proseguire per l’esilio a Cascais volle fare visita a quell’ultimo Re , ma anche “ufficiale e gentiluomo Molossiano” atterrando a Lonate Pozzolo per renderli omaggio e giustizia . Ci pensò lui ad assolvendolo completamente Ettore Malosso per quella operazione condotta dai Servizi Segreti che lui, il Re, Direttore generale ‘OVRA aveva appena ceduto all’OSS (CIA).

Il gen. PAOLO MOCCI dopo la guerra, fra i tanti corrotti da Berlusconi, assurse nuovamente alla ribalta per la condanna nell’avere costretto i milanesi a esodare a Milano 2 combinando un cambiamento delle rotte aere. In realtà le menti delle disavventura accaduta a insaputa del Malosso, finalizzata ad accontentare Tito Broz , no nuovi a un certo tipo di imprese, erano stati sempre loro: Paolo Mocci, generale aeronautico Italiano, già coinvolto nella strage di Guerenica e per sottrazione di un altro velivolo , nonché l’agente segreto ex OVRA ,Venturini oltre a un altro ufficiale dell’intelligence AM poi assurto a Capo di Stato Maggiore: il gen. Aldo Remondino .

IL GEN PILOTA . A. M. di S. A. E DEI SERVIZI SEGRETI EX CELLULA SPIONISTICA DENTRO LA RSI ALDO REMONDINO CONFERISCE CON L’ON GIULIO ANDREOTTI .

Il resoconto di quella clamorosa vicenda è riportato anche in un libro autobiografico del Generale e Conservatore Molossiano .[MALOSSO E. Realtà Forse pag. 129 /Bastogi ed. ] Ad assolvere completamente il generale reo praticamente di “non aver potuto trattenere per la coda un S N 79 in fase di decollo “(la motivazione del rapporto recitava pressappoco così).

DAI 3 ACQUILOTTI DUE GENERALI

20 ANNI : Da Sinistra i “tenentini pinguini” a passeggio per il lungomare di Napoli: Silvio Rizzato, al centro, Ettore Malosso , a destra Giorgio Bertolaso. [Foto ripresa dal “Corridoio degli Artisti” in “Vera casa di Giulietta” -Complesso Monumentale dell’Anfiteatro Marittimo Berico ]
Reggia di Caserta Sembrano racconti inconcepibili oggi . Ma qui sull’eco e il grade clamore delle imprese come per il duello aereo Mussolini-Dickinson. In questa accademia furono addestrati i generali Giorgio Bertolaso ed Ettore Malosso. Quest’ultimo, a soli 20 anni, in servizio nell’ex Tirolo austriaco, aveva conseguito il severissimo brevetto pre-militare di pilotaggio aereo. Su 2.000 candidati l’esame fu superato solo da 10 tra cui lui. In Marina Militare l‘esperienza di un secondo cugino avrebbe potuto favorirlo. Non agli albori della nuova Aviazione. Nella selezione, ancor prima di essere abilitato al volo, serviva superare test dimostrando qualità psico fisiche eccezionali . Ebbene conseguito il grado di sottotenente pilota, pur di continuare a volare e rimanere vicino a Giorgio, rinunciò al grado conseguito per raggiungere l’amico alla Regia di Caserta. Da allora, gli e terni amici esclusa la paretesi del 1943 in cui i due piloti e fedeli amici non avevano preso strade opposte. Finita la guerra, i due testimoni, protagonisti e narratori di imprese di una intera epoca rimasero sempre collegati fino ad ritornare a divenire inseparabili .Invecchiarono vicini di casa come gemelli “siamesi”.
Amici davvero per la pelle. Morirono entrambi ad Anzio, a distanza di un anno, l’uno dall’altro. Giorgio, con le spalle piegate, ed affaticata celebrò l’amico di sempre Ettore con la con la voce rotta dall’emozione davanti ala grande chiesa gremita fino all’esterno da quelle persone accorse che avevano seguito Ettore da poeta e scrittore e che nulla o poco sapeva chi fosse stato nella vita precedente . Fin da ragazzi i due avevano inseguito insieme il sogno di volare . Morirono vicini a un anno di distanza l’uno dall’altro. La sera in cui Ettore morì, sul Lago di Garda, fino alla sponda dove si trovava il Reparto Alta Velocità di Desenzano si udiì distintamente il rombo del volo un biplano. Probabilmente alzatosi in volo dall’aeroporto di Matterello. Da quel velivolo qualcuno lanciò verso il cielo due lumicini .
La Reggia dei Borbone a Caserta con la neve esalta lo straordinario progetto Vanvitelliano a forma di violino. Nella Reggia di Caserta fu realizzato il film scritto da Vittorio Mussolini, ” I tre Aquilotti ” col grande pacifista, l’attore Alberto Sordi; scritto , prodotto e girato da  Tito Silvio Mursino che è in realtà Vittorio Mussolini, figlio del Duce.

ETTORE MALOSSO E GIORGIO BERTOLASO INSEPARABILMENTE DIVERSI Curiosa l’amicizia fra i due generali, Malosso e Bertolaso. Conterranei e compagni di accademia, amici, insieme in combattimento nei cieli di Malta . Fino alla morte. Dapprima fu Ettore che insegnò a Giorgio il segreto del volo. In altri cieli, l’uno gregari dell’altro, divisisi per due anni per conflitto di opinioni, avevano rischiato di trovarsi da nemici, a dovere duellare, sparandosi addosso.

il gen. Ettore Malosso e il Generale Giorgio Bertolaso . Da solista – gregario fino al rischio di spararsi addosso , infine la vecchiaia di nuovo insieme ad Anzio.

Il compagno di studi , di banco che sparava al suo amico in volo. Fatti che se non in cielo, in quei terribili anni sono accaduti per terra, in Italia e persino tra fratelli. Giorgio Bertolaso dopo il settembre 1943, riuscì a raggiunto il Regno del Sud mettendosi disposizione del gruppo formato dal ex membro della Reichsrat -Herrenhaus (Camera d’Austria) Alcide De Gasperi che con Don Sturzo, e grazie all’intervento del liberatore Lucky Luciano, all’appoggio di Bernardo Mattarella e di altri coraggiosi unitisi a sfidare la invasata folla e follia fascista che radunata da S.E. Benito Mussolini continuava a scatenare una dichiarazione di guerra dietro l’altra .

A TITO BROZ ED EREDI, UFFICIALMENTE ERA STATO RESTITUITO SOLO IL 20 % DI QUELL’ORO SOTTRATTO A L TESORO DI PIETRO DEL REGNO DI JUGOSLAVIA . Fino al 1991 accorporato alla Jugoslavia erano le repubbliche di Serbia, Croazia, Macedonia, Montenegro, Slovenia e Bosnia-Erzegovina e le due province autonome serbe del Kossovo e della Vojvodina. Il tesoro di Macedonia derivava da quello persiano ed era il più consistente .

QUELL’ORO MACEDONE E YUGOSLAVO DEI BALCANI Militò quindi nei Balcani con la Balkanian Air Force a stretto contatto con i Titini e dove operava anche l’agente segreto Licio Gelli che con l’allora ‘Ufficiale Austriaco dei Sevizi Segreti Kurt Waldheim, complice la perfetta sua padronanza delle lingua italiana si accordò per discutere come utilizzare il bottino di Re Pietro di Jugoslavia . Con quel denaro. Kurt Waldheim potè comprarsi una grande carriera politica come presidente Austriaco e assurgere a funzionario ONU. Il ruolo chiave lo giocarono come sempre i Servizi Segreti. Tale opinione è confortata anche dagli studi – analisi di Giorgia Cardillo svolte sul business sperimentale delle clonazione compiuti da Joseph Mengele che con la sua ricerca ha arricchito i fazenderos del Sud America per parti gemellari procurati .

Il fatto che Kurt Waldheim abbia raggiunto livelli militari così alti dopo la guerra, ha
portato molti storici ed osservatori a chiedersi se avesse avuto un rapporto speciale con i servizi segreti americani, jugoslavi o sovietici.
La CIA, ancora una volta, è stata chiamata in causa e nel corso degli anni sono state avanzate richieste all’Agenzia affinchè rivelasse eventuali azioni che avrebbe potuto avere nei confronti del diplomatico/politico austriaco.185 . Già nel 1980, il deputato Stephen J. Solarz espresse interesse per l’infanzia di Waldheim, e pose domande per iscritto a Waldheim e al direttore dell’Intelligence Centrale, William Casey. L

Tratto dalle indagini approfondite di Giorgia Cardillo

INTANTO IN ITALIA :Per qualche anno l’Italia si era divisa politicamente in due. Il Regno del sud e i repubblichini presso la villa di Feltrinelli al Nord. Riunitisi nel dopo-guerra, i due amici militarono ancora insieme scalando i vertici delle nuova Aeronautica Militare. Ancor di più, da anziani, lo status di pensionati, permise loro di invecchiare nuovamente uniti divenendo inseparabili. Ettore fu molto fortunato. Dal 1943 , con il secretato art. 16 del dell’accordo di Cassibile prevedeva immunità pr qualsiasi reato per se , i propri figli e nipoti verso chiunque avesse aiutato gli Angloamericani , assi delle caccia del calibro del pilota di Mattei, nel dopo guerra come per esempio il cap. Imerio Bertuzzi furono epurati , ciò non avvenne per Ettore che all’attivo aveva esperienze uniche, ritenuto indispensabile, malgrado separatosi da Giorgio scegliendo di restare fedele al nord potè continuare la sua brillante carriera.

IL GEN. GIORGIO BERTOLASO CON LA SECONDA MOGLIE MARIA CUCCHI EX HOSTESS E SOCIA DEL SIMPOSIO DEI POETI FONDATO A ROMA DA ETTORE E GIULIANA MALOSSO .

FONDAZIONE DEL SIMPOSIO CULTURALE A LAVINIO DI ANZIO. Ettore Malosso prese casa a Lavinio di Anzio. Non un posticino qualsiasi. Lavinio e le sue ex ville, assurte alla ribalta per avere ospitato nientemeno che la latitanza terroristica degli spietatissimi NAR ,i terroristi che per procurarsi le armi, solevano sparare subito, senza preavviso, a sangue freddo, per procurarsi le armi così derubando delle armi di ordinanza i poliziotti della Polizia Stradale , piantoni nelle garitte a sorveglianza di caserme, agenti delle scorte alle ambasciate .

 | Comune di Vicenza
Il poeta e scrittore Giacomo Zanella . Di sfondo la sua villa a Cavazzale presso il lanificio del Marchese Fogazzaro Roi

Ogni anno lo Stato Italiano mette all’asta o dona a Fondazioni abitazioni e case investimento o rifugio di terroristi mafiosi. Vale la pena di ricordare: come ad Anzio, come presso e per rivalutare le proprietà del Marchese Fogazzaro- Roi , come per l’anfiteatro Berico ad Arcugnano di Vicenza. Il generale Malosso da buon filantropo quale era, volle sborsare esclusivamente di tasca propria i fondi necessari per mantenere questi beni senza aver mai richiesto un contributo governativo.

Indimenticabile lezione del prof.Marigliani al Simposio di Anzio.

22-05-2022 15:42 – notizie locali dell’Organico – Indimenticabile lezione del prof.Marigliani al Simposio di Anzio del 22-05-2022 dall’organico della Associazione ” Notizie Locali”

ANNI ’90 I DUE GENERALI A partire dalla fine di quegli anni meravigliosi, io cominciai a riferire loro periodicamente sulla scorta effettuata al figlio del generale Ettore, Franco Malosso Maltarello von Rosenfranz . In quelle occasioni si parlava di tutto. Dalle ex basi sensibili da loro comandate, alla politica , alla preoccupazione del generale Giorgio Bertolaso per il figlio Antonio assurto pure lui al grado di Generale dell’Aeronautica Militare, entrato nei Servizi Segreti, alla carriera del fratello Guido divenuto Capo della Protezione Civile . Era un vero piacere ascoltare i racconti del Gen. Bertolaso.. Cliccando qui è possibile ascoltare il suo contributo a History Channel,  vicino a quello del Generale Bernardini, copilota nel loro volo su un Piper a Mosca .

Il mio libro : La 19a scorta  All’interno una prefazione intitolata ai due Generali dell’aeronautica militare Ettore Malosso e Giorgio Bertolaso e descrizioni dei 20 anni di scorta anche dentro il territorio dell’Anfiteatro Berico .

Ettore provenendo dalla esperienza del Circolo culturale La soffitta cedette il primo suo alloggio al maestro Otello De Maria, quindi ad Anzio col generale Giorgio Bertolaso , aprì a tutti un simposio culturale che porta ancora ora il nome del suo Cofondatore, il generale Ettore Malosso. Un circolo che ogni anno premiando, incoraggiare i migliori poeti ed artisti. italiani . Talvolta fra loro interveniva il figlio del Duce, e non più sotto falso nome: Romano. Musicista, poeta, pittore e marito della sorella di Sofia Loren .

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L”attrice Sofia Loren , moglie del regista Carlo Ponti durante la navigazione, in crociera sullo yacht del maresciallo e premier della ex Jugoslavia, Tito Broz .

NE del Simposio ne delle soffitta tranne qualche sporadica collaborazione , no ha mai fatto parte attiva Franco Malosso von Rosenfranz,concertatore, accademico musicale figlio suo e delle pianista allieva del Busoni e di Bechstein Giuseppe Becce. Altro ospite illustre, Romano Mussolini concertatore al simposio era invece capace e vivace Jazzista. Noto per le simpatie e per l’amicizia con Duke Ellington nonché per aver difeso la musica Jazz in piena dittatura, così sfidando la la censura fascista paterna che avversava ogni espressione culturale straniera. Da chi apprese allora Romano? Come riporta Pietro Raimondi, la storia d’amore tra Benito Mussolini e Rachele Guidi ha un che di romanzesco, sin dal suo principio. Benito, domandò la mano di Rachele ai genitori brandendo una rivoltella. Sono i tipici atteggiamenti che connotano gli Italiani ?Da una coppia nata in maniera così rocambolesca non potevano che nascere figli altrettanto audaci.

Ettore Malosso, al centro, in visita al reparto di Horst Rippert fratello del tenore berlinese Ivan Rebroffche. Hans poi cronista televisivo, per un fatale errore abbatté Antoine de Saint Exuperie , l’autore del libro “il Piccolo Principe”.

I generali Bertolaso e Malosso, in guerra, prima di dividersi, avevano combattuto insieme con ruolo di solista e gregario nei cieli del mio paese, la Sicilia. Così affrontando consapevolmente un duello impari durante il conflitto scatenato dall’allora premier Italiano l’on. Mussolini , quest’ultimo, da tempo finanziato dalle lobby belligeranti, dichiarava guerra a tutti mentre il popolo italiano in piazza urlava con lui : “Guerra Guerra” .

File:Macchi M.C.202 Folgore Jan1942.png - Wikimedia Commons
Seconda guerra Mondiale. Così volavano il “solista” Ettore Malosso e il suo gregario Giorgio Bertolaso .

1943 Fino a quando nel 1943 il gen. Giorgio Bertolaso fu primo a capire che era una assurdità non solo la guerra in se, ma assurdo era averla perfino dichiarata agli Stati Uniti d’America, laddove per più di una famiglia italiana su dieci, contava su un parente colà migrato. Una guerra fra fratelli di oltreoceano quindi. Da qui la dilaniante e sofferta decisione dell’allora abilissimo tenete pilota di aderire al movimento di Don Sturzo, passa do al servizio di Bernardo Mattarella e del liberatore d’Italia, il siciliano, vicino di casa di Lucky Luciano era ‘allora astro nascente Frank Sinatra alias the voice pr la sua magnifica voce . Suo padre avava dovuto riparare dalla Sicilia in US a causa di un omicidio passionale . Qui la mafia USA che già controllava il 50 % dei membri delle Polizia e la magistratura lo mise presto nelle mani del liberatore degli Italiani e del Fascismo Lucky Luciano. L’uomo che diede i contributo decisivo a salvare gli italiani dal disastrosa guerra in cui si eran cacciati.

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Franco Malosso von Rosenfranz dopo che da giornalista Joe Bonananno gli aveva richiesto una intervista esclusiva , aveva avuto alcune conferme dall’attore di film muto e fondatore di Cosa Nostra su Lucky Luciano . Luciano aveva fama di rispettare gli accordi anche con il galoppino più remoto. Dopo che con l’ausilio delle Farmaco-lobbies era riuscito nell’intento di drogare Hitler e con Ian Fleming a organizzargli un corridoio di fuga nel 1945 al posto di W. Canaris , pagato con una cifra iperbolica sui conti conti Svizzeri cifrati al portatore Sempre L. Luciano nella seconda guerra mondial , meglio di Churchill che nelle prima riuscì nel suo intento viceversa compiendo una strage di connazionali , fu con solo quell’unico attentato e versando denaro a distratti ab aviatori tedeschi, a a persuadere gli americani a entrare una altra volta in guerra contro la Germania r organizzando nel Porto di NY un un solo unico attentato che fece una sola unica vittima. Altro che le stragi persuasive dei politici italiani post guerra!

Non solo . Qualcuno all’USAF sostiene che nelle bigotta USA , fu di Lucky Luciano l’idea geniale di permettere ai piloti di lasciar dipingere sulle fusoliere dei bombardieri americani bellissime, seducenti viziose ragazze, dotate di gambe lunghe. Quello avrebbe fatto da un ulteriore incentivo pr i piloti italiani a passare al Regno del Sud . A quel tempo gli italiani no avevan mai visto donne simili. Giova a dirlo che Lucky Luciano. risulta essere stato uno dei venti più famosi influencer al mondo, tanto da contare forse di più di un capo di Stato. Mentre Joseph Kennedy e Al Capone facevano affari da capogiro, al suo biografo da erede dei postriboli di Al Capone e del business dell’alcool pianificato con il di lui fratello, nel proibizionismo, con agente federale Richard James Hart in realtà, James Vincenzo Capone , fratello maggiore di Al Capone in seguito, morto misteriosamente di infarto.. Vincenzo, militare e sceriffo riuscì precedentemente a farsi notare dall’allora ambasciatore in Inghilterra e reggente del ricco traffico monopolista di alcolici avviato col politico Joseph Kennedy! Precedente nel Far West , era riuscito a calmare riportando nelle riserve con successo adirati pellirosse superstiti delle tribù Sioux e Cheyenne,  sopravvissuti alle coperte al colera” .

Hermann Goering marito dell’attrice Emmy Sonnemann, Asso dei duelli aerei fra quei nemici gentiluomini che anche dopo la guerra continuarono a sfidarsi con la spada. Collega di Manfred von Richthofen, il Barone Rosso, parente di Wolfram von Richthofen che con lui aveva combattuto nella Legione Fantasma Spagnola, la Condor e poi comandante del nord Italia nell’Alpenvorland e di Ferdinand, l’insigne scopritore legato alla sua ” Seidenstraße” nonchè maestro del Compositore Vicentino del cinema tedesco, maestro d Franco von Rosenfranz , della di lui madre e di Marlene Dietrich, il dr. Bechstein Giuseppe Becce. Nella foto il pilota fondatore della Luftwaffe, l’aviazione da guerra a bordo di un Savoia Marchetti 79 ( immagine tratta Archivio Studio Luce)

I

Ettore Malosso in divisa da colonnello
il col. US ARMY-CIA Paul Tate padre di Sharon Tate -Polanski
Tito e Stalin
Churchill e Tito

Chi era Tito Broz? Il presidente Jugoslavo disponeva di ben sette identità diverse e anche circa la sua data di nascita si contavano almeno quattro date diverse in diversi luoghi. Astuto, pieno di risorse e agenti infiltrati dovunque.

Il GENERALE MALOSSO E IL MARESCIALLO TITO BROZ Fra quei due nemici prevalse sempre un grande rispetto e collaborazione. Perfino i servizi segreti tedeschi,  Goebbels  in testa, non nascosero mai la propria ammirazione per quell’uomo di cui era difficile seguire le tracce e che anche quando si credeva di averlo intrappolato, riusciva sempre a cavarsela.

QUANDO MALOSSO E BERTOLASO SFRECCIAVANO IN VOLO SOTTO I PONTI Nel maggio 1944 quando i tedeschi lanciano l’operazione Rösselsprung : “mossa del cavallo”, come sulla scacchiera. Otto Skorzeny, l’ufficiale delle SS liberatore di Mussolini rivela il nascondiglio dove Tito si nasconde. Il leader, capo dei capi, si trova sotto un pesante fuoco tedesco e resiste fino che un gruppo di eroici soldati iugoslavi viene a liberarlo. Tuttavia per il maresciallo non ci sarebbe stato scampo. E’ accerchiato ma fa a tempo a lanciare un appello. Un SOS destinato ai piloti italo-anglo-americani. Gli spericolati aviatori alleati della neonata Balkan air force di cui è parte anche l’allora tenete Giorgio Bertolaso. Una delle ex donne compagne di lotta del futuro premier era stata salvata dall’essere passata per le armi dai carabinieri in servizio presso la base aerea di Gorizia quando i due ufficiali erano stanziati la. E proprio dall’allora gregario, il Tenete Ettore Malosso. Quelli delle Balkan rispondono all’ SOS. Londra autorizza il salvataggio del temporaneo alleato destinato a divenire il futuro, più promettente premier. Già allora, la considerazione, la fama che il popolo ha per lui è paragonabile a quella di un eroe rivoluzionario Russo. , tripudio paragonabile a quello del film “il dr. Živago” di Pastenak, è Strelnikov, cioè Stalin . Il recupero di quell’uomo che fu in grado di tenere uniti così tanto differenti Stati della Jugoslavia avverrà in extremis. Avventurosamente, in condizioni a dir poco rocambolesche , sotto l’egida di un ministro come Churchill che sapeva guardare al futuro e che già con Lucky Luciano, luogotenente di Al Capone e Joseph Kennedy, era riuscito a fare entrare in guerra gli americani contro la Germania per ben due volte.

Aerei Perduti

IL SALVATAGGIO DI TITO E’ notte, i temerari piloti riusciranno a violare l’accerchiamento tedesco. Atterrare e in pochi minuti e caricarlo nel velivolo soccorritore sotto il fuoco nemico. Tito sarà portato in salvo. Questa del reparto di cui faceva parte il Generale Bertolaso è una delle pagine più segrete delle storia . Tito non dimenticò mai quell’aiuto.

ACCADIMENTI SULLE MONTAGNE VICENTINE. IL MIO ESCLUSIVO SCOOP Oggi per alcuni di queste vicende sono passati gli anni coperti dal segreto militare e si possono raccontare gli alterni fatti avvenuti tra il comandante Ettore Malosso, l’allora ex agente segreto di Tito ed i premier Jugoslavo.

Frammenti di storia: Operazione Blue Moon, di cosa si tratta?

IL TENTATIVO DI DROGATURA DEI TECNICI ADDETTI AI MISSILI NUCLEARI A FOLGARIA Ebbene pochi sanno che durante la Guerra Fredda fra la Base di Tonezza dal Cimone e la Base Tuono presso Folgaria avvenne un caso di spionaggio e terrorismo internazionale senza precedenti. Un episodio noto agli addetti ai lavori col nome di “OPERATION TUONO” . Una vicenda che avrebbe potuto innescare un escalation, business di spesa bellica su tutti i fronti, con il rischio sfiorato di una spaventosa guerra nucleare dalle conseguenze imprevedibili.

La Bomba Zar: la bomba all'idrogeno più potente dell'Urss

ETTORE MALOSSO TITO BROZ-TOTO’ RIINA I due nemici si trovano nuovamente a confrontarsi allorché i subalterni del Generale Malosso scoprono una spia italiana con il portafogli gonfio di denaro introdottasi nella base, munita di false generalità. Si era trattato di un civile travestito da ufficiale dell’aeronautica militare. Fu smascherato e bloccato quand’egli era già ormai giunto in sala lancio dei missili. L’ “Ufficiale”, parente trentino di Tito Broz , oltrepassato l’accesso presidiato dai VAM, arrivò a un passo dalla stanza dei bottoni. Scoperto, riuscì a farsi passare per un mitomane. Il comandate Ettore Malosso finse però solo di credere a questa versione. E Lo lasciò andare . ” Si tratta di un balordo” In realtà il gen. Malosso lo fece pedinare non mollandolo mai neppure per un attimo. Chi lo aveva ingaggiato per introdursi nelle postazione segreta sotterranea della base alleata Tuono a Folgaria, nel Tirolo italiano? Quell’uomo poteva essere benissimo stato pagato da dei commercianti bellici senza scrupoli.

ESCALATION NUCLEARE SFIORATA Non era un episodio da sottovalutare. I risultati non tardarono ad arrivare. Da quelle indagini segretissime svolte, Malosso arrivò a un agente istigatore dell’UDBA ( l’ex OZNA). E da lì direttamente a Tito. il maresciallo ingaggiando una rete di agenti , aveva reclutato una spia fra suoi parenti altoatesini. Ora si trattava solo di passare all’azione.

FRA TRENTO E VICENZA LO SCAMBIO DI INFORMAZIONI, I SABOTAGGI Un ventenne pianista parlante quattro lingue giunto secondo al campionato di scherma dell’esercito Austro-Ungarico nell’armata di Francesco Giuseppe. Il maresciallo contattò l’antagonista: “Lascia in pace il mio uomo. Non era lì da voi per fare danni. Non è a noi o ai russi che devi fare attenzione sai. E’ chi hai vicino che devi temere. Una incursione amica. Un sabotaggio magari da attribuire a noi e nel corso delle quale potrebbe partire un missile. Noi siamo più preoccupati di te se parte un tuo missile da li. E ai tuoi tecnici che devi fare attenzione. Della loro solitudine nel loro isolamento. Sono in procinto di approcciarli per renderli manipolabili con la vostra eroina di stato, droga del consenso”. Il generale Malosso allora replicò: ” Sei stato un compagno di scorribande di Stalin quando lui rapinava le banche, come faccio a prendere per buono questo scambio di informazioni, a fidarmi di Te? ” In più …qualche anno fa mi rubasti un velivolo a Lonate Pozzolo … ” E Tito : “Non mi credi? Sai chi fu a fornirci quelle informazioni ? Te lo sei mai chiesto ? Ti dirò di più”… Apriti cielo ! E a quel punto Tito alzò il tiro. Spiegò cosa ci fosse in atto. Indicò pure la strada dell’eroina destinata ai tecnici addetti ai missili.

LA DROGATURA DELLA POPOLAZIONE ITALIANA Era in atto il progetto di drogatura americano sulla popolazione Italiana. Gli interessi in gioco altissimi. “Le prossime vittime da prendere all’amo saranno i tuoi specialisti ai missili. ”

History In Orbit - Sharon Tate Astride a Nike Missile, For Stars and  Stripes, 1960 | Facebook
Una giovanissima Shron Tate a Vicenza a cavallo di un missile nucleare .

OPERAZIONE BLUEMOON cioè DROGATURA POPOLAZIONE ITALIANA Il generale interpellò allora un amico e collega alleato a Vicenza-Verona , il t.col. CIA:US ARMY Paul Tate , papà di Sharon Tate e lui: ” Quel che dice Tito è vero “: Si chiama Operazione Blumoon Fai attenzione. Ci sono almeno due giovanissimi vostri ufficiali medici coinvolti. Non fidarti di nessuno“. Il generale Malosso compì indagini discrete ma non arrivò a niente. Neppure se in abiti borghesi trovò qualcuno a disposto a rivelare. Ma la notizia di Tito e cioè che la droga potesse circolare nella base era certa . E non era quella che veniva da Trento.

Con le ciaspole da Malga Zonta sul Monte Maggio - Trentino - Provincia di  Trento

TITO- TOTO’ RINA -MARIANO RUMOR Alias Antelope Cobbler C’era una visita dell’Onorevole primo ministro Mariano Rumor in programma . A Passo Coe in una esercitazione, era previsto il ricovero del politico Italiano in un bunker delle base segreta . Quale migliore occasione per parlargliene. Ma all’ultimo momento il Generale dovette scontrarsi con un ospite molto particolare che soggiornava a Tonezza del Cimone ( Vicenza) presso la casa di Antenope Cobbler, il nome in codice utilizzato per indicare il conto bancario riconducibile al DC on. Mariano Rumor dove il politico DC intascava e divideva le tangenti,con i suoi compagni di merende “dimenticando” di corrispondere le provvigioni al Sindacato Ebraico (Cosa Nostra ) delle tangenti per gli appalti di armi, in particolare, Velivoli pretese alla US  Lockheed . Eredi del clima di quegli anni sono i fatti narrato con dovizia dal giornalista Marco Travaglio.

I fratelli Gaetano e Totò Riina, e Mariano Rumor presso la cui abitazione dimorava il boss Totò Riina .

Mariano Rumor con Aldo Moro nell’epoca delle Stragi e regolamenti di conti nello Stato Italiano
Rumor politico omosessuale DC e l’on. Bisaglia. Con parenti e collaboratori, frati confessori, anch’egli vittima della serie di quegli spaventosi omicidi , fra cui quelli presso uno dei due Santuari Berici

MARIANO RUMOR TOTO’ RIINA- OPERAZIONE BLUMOON

A controllore dei chiari patti espressi con il Democratico Cristiano on. Mariano Rumor, figlio della storica tipografia vicentina, dalla Sicilia a Vicenza era qui salito un giovane fino allora poco conosciuto. Il suo nome era TOTO’ RIINA,. L’apprensione e la tensione per questo personaggio intoccabile era palpabile fra addetti ai lavori. Riina, formatosi alla scuola del primario don Michele Navarra, introdottissimo medico e sindaco di Corleone che al momento del rientro, in Italia dei 300 galeotti detenuti per Mafia nelle. carceri US, siculo-americani, pressochè semianalfabeti, posti a fare i sindaci e precedentemente scappati dalla Sicilia a causa del prefetto di Mussolini: il Mori .

Era quel primario, il temuto medico noto per aver soppresso con una iniezione il piccolo pastorello testimone dell’omicidio del sindacalista Placido Rizzotto. . A sua volta dicono che Riina fosse colui che abbia formato l’allora ragazzino, Matteo Messina Denaro. Uno che ne sa parecchio di esistenza di programmi derivati MK Ultra, di strategia delle bombe e che in cattività sostiene che Putin e il suo paese, sono vittime di pazzi.

LE BANCONOTE CONTRASSEGNATE DEI SEQUESTRI DI PERSONA SPESE A TONEZZA del Cimone in provincia di Vicenza presso il bar delle base segreta a Passo Coe. Anche questo era un capitolo di guerra fredda in corso , fatto di accadimenti molto simili a quelli a cui assistiamo oggi durate il conflitto US – e la ricchissima Russia. Durante l’operazione BlueMoon,. Inquilino dell’on. Mariano Rumor su pressione dell’n.Giulio Andreotti , Riina, sebbene segnalato, era una potenza impossibile da arrestare da parte delle AG locali e ciò malgrado fosse già latitante. Nel timore tuttavia che al di là della popolazione, con droghe del consenso potessero cascare nelle reta di drogatura i militari addetti al nucleare, su precisa soffiata del presidente Jugoslavo Tito, Broz, rivelatasi esatta, Riina fu seguito nei suoi spostamento dagli uomini del generale Ettore Malosso. Ogni volta che Riina prendeva anche per un solo caffè , la banconota finiva subito dopo nelle tasche dei segugi sguinzagliati dietro lui. Risultava che il siciliano dall’inconfondibile accento, spendesse sempre denaro “marcio”. in particolare proveniente da banconote pagate per dissequestrare persone rapite tra cui imprenditori lombardi e loro familiari residenti attorno alla cintura milanese di Agrate Brianza . Qualcuno di quelli ostaggi mai più fu ritrovato , neppure cadavere.

ANFITEATRO BERICO CONCERTO COMMEMORATIVO DEDICATO A FALCONE BORSELLINO

Erano banconote uscite tutte dalla Banca Rasini diretta da Luigi Berlusconi dove Totò Rina come il vicentino Francis Turatello, a quell’epoca depositava ricchissimi proventi da bische, teatro di varietà, sequestri di persona. Altre banconote emesse dalla Banca d’Italia erano state veicolate da buste paga di militari in servizio alle basi segrete. Da questo particolare il generale riuscì a determinare che le forze politiche al potere non sarebbero mai intervenute .

LA DROGATURA DEGLI ITALIANI Con l‘operazione di drogatura degli italiani in pieno svolgimento in Italia e non solo a a quel punto il generale capì che non avrebbe potuto neppure contare sul proprio organico di carabinieri con compiti di polizia militare. Franco Malosso.

FRANCO MALOSSO OPERATION BASE SEGRETA TUONO Nessuna indagine militare nessuna forma di collaborazione interpellata era pensabile. Talvolta gli eredi del liberatore Lucky Luciano, col Max Mugnani che rientrato in quell’Italia che conta era responsabile farmaceutico alla Sanità post fascista , uno dei principali artefici delle Operazione di drogatura degli Italiani Blue Moon. Liberato per medesimo reato in USA era stato incaricato di trovare da nord a Sud allocchi che abboccassero allo stupefacente . Stupefacente che veniva reclamizzato per sedurre una bella ragazza. anche se eri un mostro. Ne era un convincente testimonial, uno come Ronald Stark che iniettando loro droga dalla sua base di un Hotel a Roma e Bologna , riusciva a prendere all’amo ragazze bellissime, renderle schive , facendole pure prostituire. Si vantava fra i tanti, perfino di avere preso all’amo fra mezza imprenditoria Italiana anche un giovanissimo re dei Motori , il Lamborghini. Era l’epoca dei Cantagiri a Valdagno e dei Festival Bar ad Asiago , nelle Patria Vicentina di Turatello, mentre Joe Adonis erede di Al Capone con artisti e cantanti milanesi e partenopei, voleva avviare un Cantagiro esclusivo di Cinema e Musica, presso la US base in costruzione in Anfiteatro Berico. A Tonezza saliva inoltre a prelevarsi stupefacente da avviare verso destinazione ignota top secret , fra poliziotti , vicequestori e strane altre facce, Lucky Lùciano che era risaputo poi risultava essere un fornitore di elettrodomestici americani di ultima generazione del Piex- Market Americano in Caserma Ederle a Vicenza. Ma bloccarli , per il Generale Malosso significava andare contro i Comandi Alleati .

IL MONDO INTERO NON AVREBBE MAI IMMAGINATO UN SIMILE PERICOLO NUCLEARE Così , con quella stessa tecnica di approccio il piano avversario poteva prevedere che la droga cambiasse puscher. E quale tipo di droga? Il generale sa bene che potrebbe essere utilizzata nè dai suoi avieri come dai suoi tecnici addetti ai missili. Peggio poi se sulle sue guardie. Per gli operatori delle basi segrete, chiusi sottoterra basi, si sa, il tempo non passa mai. La noia era sovrana. E uno spinello poteva nascondere quella droga del consenso paventata da Tito, in seguito operazione che trovò conferma delle sua esistenza dal collega US -ARMI CIA , T.col. Paul Tate. Tate aveva perso la figlia semi -sventrata del nipotino figlio del regista Roman Polanski, nel sequestro e strage ad opera dei satanisti così divenuti tali con un trattamento a base di MKUltra culminato con a strage di Cielo Drive in Hollyvood, dove il loro capo a compenso sarebbe divenuto “padrino”. A zittire Polanski, per renderlo ricattabile e zittirlo, il Sindacato Ebraico, cioè Cosa Nostra gli affrancò una minorenne.

The “Launch on Warning” Nuclear Strategy and Its Insider Critics | National  Security Archive
Un addetto ai missili, nella base di passo Coe, isolato dal mondo

Forse , anche utilizzata in astinenza per i tecnici militari italiani della base. La stessa insidiosa droga del consenso che affossa la coscienza . Una droga raffinata in Belgio, dalle lobby del farmaco già utilizzata da Spirito e & Carbone con la collaborazione del medico di Hitler. Quel Dr. T. Morell che riuscì a prese all’amo perfino Adolf Hitler alla fine del 1937. L’ allora tenete Malosso stesso durante le operazioni di guerra aerea fu inconsapevolmente drogato dalle tavolette del micidiale cioccolato Pervitin prodotto dalla Temmler e a fine conflitto. Ma grazie a un bravo medico vicentino , il luminare dr. Nordera , il generale riuscì a disintossicarsi in tempo così accettando di farsi ricoverare a Villa Margherita, la Clinica in un castello sorto sopra l’ex Monte Giove in Arcugnano che divide con la vera casa di Giulietta, la stupefacente veduta del gigantesco Anfiteatro Marittimo Berico. Rammenta il gen. Malosso che nel clamore di far giustizia in fretta, a Norimberga, non si volle approfondire la drogatura tedesca che precedette l‘operazione Bluemoon e il ministro della igiene razziale del Reich, Leonardo Conti, fu impiccato troppo in fretta.

CHE FARE ? IMPIEGHIAMO FRANCO ! A quel punto per non violare una operazione militare segreta, senza interromperla, giacché la priorità era impedire che la droga arrivasse sotto una qualsiasi forma , anche al bar, sorseggiando un caffè, al Malosso restò solo il coinvolgimento blando con la Questura di Vicenza sperando in una flagranza di reato. Verona e Vicenza difendono le sedi delle stragi e del traffico ideato per drogare gli italiani Questori , ispettori che tentavano di di ostacolare quel traffico, venivano subito trasferiti . E’ il caso del commissario Ennio Di Francesco, allontanato subito dalle indagini da carabinieri e poliziotti e agenti dei servizi segreti

E se quella missione fosse andata a male, in estrema ratio , sostiene Franco per fermare quel pericoloso traffico di droga del consenso, a dare un preciso avvertimento, se nessun magistrato vicentino avesse voluto assumersene la responsabilità, probabilmente si sarebbe ricorso ad ammazzare un magistrato, Il giudice vicentino Canilli già resosi odioso per l’assoluzione di Pertini e Morozin.

PRIMA MISSIONE PER IL PIU’ PICCOLO DETECTIVE AL MONDO. La missione fu portata avanti in varie fasi oltre che a compartimenti stagni per non allarmare la popolazione. anche segretandone gli aspetti concernenti la difesa militare. Ma non da militari. Fu possibile infine realizzarla con la collaborazione di due poliziotti della locale Questura di Vicenza, all’epoca in forza a Palazzo Folco in S. Marco , un tempo connesso al Parco delle Querini (Giulia ed Ermengarda le medesime proprietarie dell’Anfiteatro di Arcugnano). La missione di Franco Malosso ebbe successo e il traffico di eroina e droga del consenso fu interrotto. Per gli Jugoslavi come per i russi ciò fu motivo di ritrovata reciproca serenità.

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Oggi palazzo Folco, ex Questura, rivive con le riprese del Film Mediaset.

I DETTAGLI DELLA OPERAZIONE RACCONTATI PER LA PRIMA VOLTA dal figlio del generale. Si era stabilito che l’eroina arrivava con volo militare NATO all’aeroporto vicentino Tommaso Dal Molin. Mancava però all’appello il fornitore. Il generale Malosso decise così di infiltrare il proprio figlio . Perfetto military brat . E lo sarà anche per una seconda volta. Quando il vicentino Francis Turatello che nelle sua offerta di protezione a non sequestrargli il figlio dopo che lo stesso gli era stato sequestrato per ben 2 volte. La prima con l’ingannevole trappola da un funzionario di Cassa di Risparmio di Verona Vicenza e Belluno puscher terminale di 2 spacciatori che voltando le spalle al Clan del vicentino Turatello, si erano messi a cooperare con un siciliano che autodefinedosi legittimo erede del Generale Greco Tebano Epanimonda, si era offerto per il rilascio breve del piccolo ” affinché egli versando l’obolo, non finisse smembrato come il Molosso a. La custodia del ragazzo era stata affidata a un noto omosessuale pedofilo pederasta che si era approfittato odiosamente delle fiducia dell’allora ragazzino Franco in quanto come ragioniere, lavorava per la banca dove il ragazzino, riponeva in una cassettina i suoi risparmi. Piccole mancette pagategli quando a Natale e Pasqua lui consegnava fiori a domicilio. Sul sequestro intervenne Joe Adonis che sulle importazioni alla istallazioni military US , ostacolato da Totò Riina, doveva riprendere il posto di Lucky Luciano. Turatello comunque aveva nientemeno che il Dirigente Generale di Pubblica sicurezza, direttore dell’Ufficio Affari Riservati del Ministero dell’interno  Federico Umberto Amato figlio di uno che nella corottissima Marsiglia vantava rispettare ex accordi fin da quando la sua famiglia operava con Spritito & Cabone . Su pressioni di Adoni Turatello offrì al Generale messosi alla ricerca del figlio, la testa del bancario . Ma il padre di Franco lasciò perdere. il Generale Malosso tuttavia , dopo un ulteriore, successivo breve sequestro su Franco , speso a titolo dimostrativo avvenuto ad opera di un Maggiore dell’AM, pur continuando a crescere il figlio come un perfetto Military Brat fatto addestrare anche in Sardegna e da un base e un’altra.

OPERATION TUONO Fu la sua prima missione di intelligence. segreta coperta. Si sapeva solo che rifornimento dello stupefacente era affidato a un giovane. Emerse che il corriere che la transitava era un ragazzo minorenne di Tonezza dal Cimone. Dietro rivelazione dei nomi di chi la procurava , il ragazzo puscher non passò alcun guaio e fu rilasciato. Oggi quanto accadde in quegli anni è rivelabile. La organizzazione dedita alla importazione delle droga, dopo, continuò a importare se no eroina , cocaina purissima raffinata a Bruxelles, attraverso voli militari NATO.

In seguito un commilitone del figlio del generale Malosso , il sottufficiale serg. m. Gianni Conti di soli 23 anni in servizio al Dal Molin, pagherà con la vita quella violazione coperta dal Segreto di Stato. Ammazzato di botte dietro la mensa ufficiali finirà gettato in piscina per meglio simulare un annegamento. Per portare alla luce le prove dell’omicidio inutile fu l’interessamento dell’Ammiraglio Falco Accame. E ancora oggi il COPASIR da parte italiana non si pronuncia sul riesame. Neppure Franco Malosso riuscì a aiutarla consegnandole i colpevoli del barbaro omicidio. La mamma del ragazzo che ha fondato un movimento, e morta senza mai avere ricevuto giustizia mentre quelli che mentirono sulla sopressione del sergente, hanno fatto carriera.

QUANDO SI INCAPPA NEL SEGRETO DI STATO. LE PROCEDURE. Oggi però anche i cosiddetti Leoni da Tastiera hanno capito che è consigliabile tenersi alla larga dal ficcare il naso nei delitti di STATO. Nel caso e più specificatamente della pronuncia del COPASIR o il segreto di Stato viene, o non viene concesso o capita una falsificazione consapevole delle prove, o non c’è l’ammissione di prove. Celebre il caso in cui Franco Malosso è incorso con l’anfiteatro Berico indipendentemente dal saper o non sapere, malgrado pesantemente offeso e provocato si mantenne rispettoso del vincolo di segretezza .

FRANCO MALOSSO IL DETECTIVE PIU’ GIOVANE D’ITALIA Sapevo che mai mi sarei potuto fregiare di aver bloccato qualcosa che avrebbe potuto togliere la vita di mezza Europa . I Nike Hercules erano caricati a 20 kiloton contro i 12,5 impiegati a Hiroscima . Fui premiato con una torta. Il biglietto avevo visto benisssimo che era stato scritto da mio padre . Recava la scritta :

“Da parte del Governo Italiano . Con gratitudine “.

il Generale, allora colonnello Ettore Malosso fra i suoi sottoposti . A sinistra il Sindaco di Tonezza in abito chiaro costretto pure lui a tenersi nel paese Totò Riina.

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Nella foto missili posti all’esterno delle cavità che li ospitava, nelle basi segrete intercettatori nucleari sotterranee “Tuono” Folgaria, di Monte Toraro, Tonezza, Venda di cui era comandante Ettore Malosso

Tuttavia le alterne vicende fra Tito Broz ed Ettore Malosso non terminarono qui . Franco Malosso l’eroico e temerario figlio di Ettore racconta .. Quando ero ragazzino, fu regalato alla mia famiglia un cane di nome “Lux”, anzi, sulla medaglietta che conservo ancora era impresso il nome Luks. Era un pastore tedesco che mio padre aveva ribattezzato col nome di ” Wolf” e facendoci credere che Wolf era un regalo di Bubi Hartman, asso della caccia aerea e rampollo di un’ altra famiglia che aveva fatto un discreta fortuna per la “via delle seta ” scoperta dal maestro di Giuseppe Becce a Berlino, il conte Ferdinad von Richthofen.  Correva l’epoca della polemica sull’F104 Starfighter aereo che per l’asso dell’aviazione tedesca, Hartman era una” bara volante”. Non così per un pilota come Bertolaso che per primo lo condusse in Italia, nè per Antelope Cobbler cioè Mariano Rumor.

Quel velivolo di scarsa apertura alare faceva pensare ai progetti del Messerschmitt Me 163 Komet  noto aereo che in fase di decollo costò un l’incidente alla primatista Hanna Reitsch , versione tedesca di un’ epoca che per donne aviatrici in Italia contrapponeva la proprietaria dell’Anfiteatro Marittimo Berico di Arcugnano (VI) Elsa Marzotto Dalle Ore. Progetti che probabilmente un disertore fra i tecnici di von Braun, aveva consegnato a tecnici Lockheed. Tuttavia in pieno Scandalo tangenti Lockheed  a Antelope Cobbler cioè i DC Mariano Rumo. il Gen. Bertolaso, che per primo aveva testato l’F104 in Italia, aveva considerato un buon caccia. Quel velivolo senza ali faceva pensare ai progetti di Messerschmitt Me 262 che un disertore aveva consegnato a tecnici Lockheed. Mio cugino, dirigente dell’Oto Melara mi disse che il suo vero nome non fosse Wolf , ma Lux .

Tito di Jugoslavia con uno dei Lux .

A mia madre, narrava Franco Malosso von Rosenfranz ,dava fastidio che questo cane si abbracciasse sempre a noi famigliari . Lo trovava poco igienico. Infine riuscì a convincere mio padre a portarlo da un parente a Vicenza. Un operatore dell’ENEL . Ma Il cane ritrovò la strada di casa. Poi lo fece abbandonare a Lonate- Pozzolo. E ancora , incredibilmente quella povera bestia esausta con le unghie consumate rientrò a Vicenza nelle casa di mio nonno. Alla fine fu portato al poligono interforze nucleari comandato in Sardegna dal gen. Bertolaso . In seguito , io accettai di fare un corso di addestramento e sopravvivenza in Sardegna . Solo per ritrovarlo. Giunto a un porto, incontrai alcuni pescatori che riferirono di un pazzo cane che saltava nei traghetti. Ma non lo rivedemmo più. Non ho mai perdonato mia madre, ma neppure la debolezza di mio padre per come condusse questa vicenda.

Io non ho mai creduto che quel cane fosse un regalo di Hartman. Orbene, giunto al cospetto dei miei sospetti le mie convinzioni trovarono conferma. Tito Broz aveva avuto un cane con questo nome. Predato da Tito dopo uno scontro, il giovane cane probabilmente era appartenuto a un ufficiale tedesco, che era con gli italiani a Prozor. Tito sapeva il tedesco e conquistò l’animale . Durante la battaglia di Sutjeska , il 9 giugno 1943, sulle tracce di Tito incalzato dai tedeschi , le informazioni assunte davano per certo che viaggiasse con gli ufficiali di collegamento Britannici al comando di Bill Sturt. I servizi segreti tedeschi individuato così il loro Quartier Generale in movimento passarono le coordinate all’artiglieria . Curioso che uno di quelli artiglieri tedeschi sembra facesse parte di quelli che nelle prima guerra mondiale, il 12 giugno 1915 centrarono distruggendolo con un proiettile Skoda da 305 mm penetrato nella struttura ed esploso al suo interno il Forte nel Monte Verena a Asiago ( VIcenza) dopo che per primi i belligeranti interventisti italiani, vergognosamente, tradendo il patto di non aggressione e malgrado Trento e Trieste fossero state regalate senza colpo ferire , avevano da qui iniziato a sparare verso Trento agli artiglieri. Inquadrato il convoglio, lo centrarono con precise salve. Nella carneficina, in quel momento Luks, che era un cane tedesco addestrato, mai più separatasi dal suo Comandante, istintivamente si gettò addosso a Tito facendogli pressoché completamente scudo col suo corpo . Dopo lo scoppio di una seconda mirata cannonata, il fumo cessò mostrando il corpo di Luks crivellato di detriti che con un ultimo guaito spirò fra il braccio sinistro ferito di Tito a cui la povera bestia aveva fatto scudo. Dicono che il duro Tito in quell’occasione pianse commosso gridando: “Mio amato Lux, tutto quello che avevi per proteggermi era il tuo giovane corpo e tu lo hai sacrificato per il mio .”

F-104G Starfighter Luftwaffe Kinetic 48083

Oggi assistiamo impotenti a un conflitto che prevede e speriamo solo lo svuotamento di arsenali di armi obsolete mentre si vorrebbe togliere completamente dalla gente il ricordo di Tito Broz . Un condottiero che la storia dimentica, la capacità che ebbe di sapere creare un’ alleanza fra piccoli paesi non allineati. Andrebbe rivalutata meglio la sua vita. Forse potremmo non essere più qui senza quella sua telefonata. La storia che vi ho narrato è di grande attualità.

Salvatore Carrubba per Anfiteatro Berico news@. Aggiornato nel mese di giugno 2023 . Tutti i diritti riservati ma libero utilizzo a chi ne fa richiesta a rif. Ufficio stampa/ Anfiteatroberico@gmail.com