Giuseppe Becce di Amedeo Gagliardi@ archivio 2022. Vedere anche http://anfiteatroberico.com/biografia-dr-bechstein-giuseppe-becce/
Pietra miliare del cinema co i suoi 200 film, Becce diplomatosi geometra in Italia, a Berlino Il giovane promettente vicentino, proseguirà i suoi studi di geografia con Ferdinand Freiherr von Richthofen. iI geologo e geografo della via della seta poi battuta dal pilota o trasvolatore, altrettanto vicentino, Arturo Ferrarin .
parente del Barone Rosso e del futuro comandante dell’ Alpenvorland Veneto -Prealpi Wolfram Freiherr von Richthofen
A Berlino frequentando seminari di musica con Leopold Schmidt e Arthur Nikisch fulcro della sua vita. Becce non fu solo musicista e attore.
Vicenza 1877- Berlino + 1973 . Becce, assieme ad Armando Burattin, fu maestro di violino di Marlene Dietrich e di Franco Malosso Alessandro di Macedonia Maltarello von Rosenfranz e delle di lui madre anagrafica, la pianista e scrittrice Giana, figlia del presidente della Real casa. Il suo talento musicale venne scoperto da bambino. Presso l’Università di Padova fece studi di filosofia e geografia e nella stessa città imparò a suonare archi e fiati tra cui il violoncello e il flauto. All’età di 20 anni lavorava già come direttore dell’orchestra universitaria. Giunto a Berlino, fu allievo di Ferdinand von Richtofen (Seinestrasse) lo zio del Barone Rosso, collega del primo pilota acrobatico, primo comandante Luftwaffe Ernst Udet, cugino di Wolfram comandante della basi segrete missilistiche sotterranee adibite alle V1 dirette da Werhner von Braun in Alpenvorland ) presso le quali prestarono servizio il col. CIA Paul Tate il corrispondente US delle basi militari segrete sotterranee generale di SquadraAerea Ettore Malosso l’alto ufficiale che sventò un escalation nucleare complottata presso la Base Alleata Tuono tra Folgaria (TN) e Tonezza (VI)[Amedeo Gagliardi-Luigino Rancan biografisti] . Il vicentino Giuseppe Becce , fu il dirigente della cienamatografia tedesca UFA .Mancò ma solo per oveloading l’adattamento musicale durante le Olimpiadi del 1936, in occasione del film Olympia pur comparendone a fianco dei suoi maggiori colleghi di spettacolo . Fu vicino a Erst Udet il primo capo della aeronautica “suicidato” da Hermann Goering come vicino a tutti gli organizzatori delle squadra tedesca corrispondenti agli attuali italiani del CONI, per conto di Hitler, il suo medico Olimpico “Reichsgesundheitsführer” Leonardo Conti, capo anche della Sanità del Reich presso il Ministero degli Interni Tedesco. Conti con il medico che poi ne dopoguerra divenne Sindaco DC della città Napoli, fu il principale accusatore della strage di Katyn dove trovò morte l’intera aristocrazia militarizzata polacca (22.000 ufficiali prigionieri di guerra dei sovietici i cui corpi erano stati trovati dalle truppe tedesche di occupazione in territorio sovietico nell’aprile del 1943) Scomodo testimone della esportazione dell’oro svizzero predato dal Reich, scomodo inquirente contro la lobby del farmaco nelle Drogatura delle popolazione tedesca (Pevitin-Temmler ecc) a Norimberga, finì”suicidato ” prima di affrontare il processo.
Diplomatosi geometra in Italia Il giovane promettente vicentino proseguiti gli studi di geografia con von Richtofen e frequentando seminari di musica con Leopold Schmidt e Arthur Nikisch fulcro della sua vita. Becce non fu solo musicista e attore.
BUSONI MAESTRO DI BECCE ESPATRIA SU SUGGERIMENTO DI CARL BECHSTEIN MENTRE IL SUO ALLIEVO GIUSEPPE BECCE DECIDE DI FERMARSI A BERLINO. SARA’ CONDANNATO ALLA FUCILAZIONE Nel 1919-’20 il maestro B. scrive romanzi di guerra e polizieschi (giacché classificato dal Governo Italiano come disertore condannato alla fucilazione in parte, anche per sottrarsi alle ricerche del famigerato Servizio Segreto Militare italiano “I”, assume lo pseudonimo di “Peter Becker” g). Scrisse per il Verlag a Berlino e per il Mignon-Verlag a Dresden. Becce ha persino registrato i pezzi della sua libreria cinematografica per aiutare le persone che non sapevano leggere la musica.
Ray Charles e Andrea Boccelli .Celebri grandi geni cechi musicali – Sotto, nelle foto l’ acquatico suo Teatro del Silenzio”, anfiteatro naturale ricavato per sua volontà a Lajatico .
[fonte: cineteca Museo Bechstein Becce, Arcugnano]. 200 i film che annoverano la sua direzione e presenza .
Dirigente dell ‘UFA, ,Giuseppe Becce (Bechstein) fu primo interprete di Richard Wagner; la sua Kinothek contiene anche le opere realizzate con Leni Riefenstahl (Olympia), Fritz Lang, Arnold Fanck, Carl Froelich, Friedrich Wilhelm Murnau, Georg Wilhelm Pabst, Ernst Lubitsch, Ludwig Berger, Joe May e Berthold Viertel .
Giuseppe Becce nel percorso che fece i cinema da muto a sonoro , fu contemporaneo di Charly Chaplin come dell”attore Jo Bonanno (Joe Bananas) poi divenuto fondatore del Sindacato, Ebraico Cosa Nostra . Nei tempi bui che seguirono, Becce dopo il bombardamento mirato e che gli rase al suolo la sua abitazione – archivio di Berlino, con l’aiuto di Kesselring, si recò nelle nativa a Lonigo e trasferì i resti del suo l’archivio presso la villa Montanari ( a quell’epoca ” casa del Fascio Cines ) in Anfiteatro Berico di Vila di Arcugnano Capoluogo durante la lavorazione delle Cena delle Beffe la sua Chinoteca. Poi presso la villa di Jacopo Cabianca, quindi presso le pertinenze della ex Fabbrica dei Rosenfranz dai Maltarello e poi presso l’archivio privato sorelle Mioni Papadopoli- Wollemborg in seguito curato dal loro Conservatore dei luoghi gen. Ettore Malosso .
Da qui , dopo il rogo doloso dell’archivio Mioni, Papadopoli, Wollembog , resti recuperati della sua cineteca e altro materiale sono stati stato raccolti in un museo privato il “Bechstein” custodito in Casa di Giulietta , nell’antichissimo borgo castellato che si affaccia sull’ Anfiteatro Berico (Donazione Bechstein). Qui da Franco von Rosenfranz nuovo Conservatore dei Luoghi, subentrato al di lui padre gen. Malosso – gen Grimaldi ( Grimani – Querini -Colonnese -Marzotto Buffa Dalle Ore Malosso a sua volta ha ceduto questo patrimonio all’Associazione del presidente Otello Gobbin, che gestisce l’Anfiteatro Acquatico Querini Colonna della Villa di Arcugnano Capoluogo.
BECHSTEIN GIUSEPPE BECCE . IL SUO PATRIMONIO ANCORA INESPLORATO
La commanderia Templare dell’anfiteatro Berico di Arcugnano contiene in esposizione permanete la personale Kinotech donata dal Compositore Vicentino del Cinema Tedesco.
Naturale che visse appieno l’epoca tedesca con i pochissimi anni in cui la Germania era divenuta così potente da fare apparire invincibile il suo leader. Le sua capacità furono subito notate.
Con l’L’AVVENTO DEL SONORO IN USA fu primo a servirsi di cue sheets (fogli di indicazioni musical forniti dai produttori insieme alle pellicole ) Da qui Giuseppe Becce combinava le selezioni musicali, raccolte di brani d’atmosfera che potevano adattarsi a diversi film o eseguire la partitura ufficiale composta appositamente per il film e divenne uno dei musicisti più importanti specializzati in componimenti per film.
Il compositore vicentino fu direttore ed arrangiatore delI’Inno Nazionale tedesco, Dal 1915 su di lui penderà una condanna alla fucilazione emessa praticamente dal CDA della macchina bellica Ansaldo di cui era azionista il Gen. Luigi Cadorna . Generale che discende da quell’altro avo, il generale che fu incaricato da una massoneria di spolpare l’intero sud Italia Borbonico al nord Italia.
La sua carriera lunga e variegata ha attraversato sia il cinema muto sia quello sonoro, il teatro, la radio, la televisione .
“GIUSEPPE BECCE ancora prima di Gualtiero Jacopetti , è considerato “l’iniziatore del commento musicale cinematografico”. Il compositore fu vero e proprio punto di riferimento della musica per film europea negli anni del cinema muto. Autore di molte partiture, fu ideatore della “Kinothek” e soprattutto, l’ “Allgemeines Handbuch”. L’articolo delinea i principali momenti dell’avventura di Becce con la settima arte sottolineando i suoi fondamentali lasciti per la nascita della teoria musicale cinematografica .[prof. Roberto Calabretto]”
autore : Franco Malosso Maltarello von Rosenfranz
Siamo alla fine della seconda guerra Mondiale . La gente ha parcheggiato “I film delle montagna”
I FRATELLI CAPONE SALVANO BECHSTEIN-GIUSEPPE BECCE A garantire un salvacondotto per i membri dei rimanenti decimati cast, operativi, come per il Vicentino, ex disertore Giuseppe Becce per l’operatività svolta sotto Regime Fascista e Nazista fu il figlio di Adelmo Brazzi (Rossano Brazzi Ghedini ) che sempre presso Vicenza aveva assolto il servizio Militare.
Rossano Brazzi Ghedini era isritto alla Massoneria e alla loggia P2 e mai da essa divorziò rispettando le regole di Cosa Nostra ( Sindacato Ebraico). Dotato di grande carisma Brazzi era inoltre molto influente dentro Clan di Al Capone nonché dal presidente USA .
I FRATELLI VINCENZO-ALL CAPONE PEDINE DEL PROIBIZIONISMO DI KENNEDY
A ottenere “Il verde Norimberga “ per quegli artisti fu proprio Rossano Brazzi Ghedini grazie alla sua amante Llewella Humphreys, figlia del Boss luogotenente di Al Capone . Si narra che Il padre di lei era solito rapinare i carichi indenunciabili destinati ai fratelli Capone n. 1 , nel business del proibizionismo l’unico che poteva operare in esclusiva col proibizionismo Al Capone . Alla fine Al Capone lo sorprese riuscendo ad intrappolarlo.
Tuttavia colpito dalla sua sagacia, e temerarietà, anziché punirlo , riconoscendone la genialità, lo ingaggio assumendolo come luogotenente a lavorare per lui. La relazione ’amore delle di lui figlia col Brazzi, per Becce e soci, fu provvidenziale per la loro salvezza. Becce a Berlino, fino al 1945 , godendo da parte di Adolf Hitler e di Kesselring, aveva diretto la UFA e siglato le musiche del Die Deutsche Wochenschau fino alla capitolazione tedesca .
BECCE PER GRAZIA RICEVUTA DA AL CAPONE E KENNEDY Insomma Becce , indirettamente fu graziato dal mentore liberatore d’Italia, compaesano di Frank Sinatra, il boss imprenditore di elettrodomestici e scrittore Lucky Luciano, a sua volta formato da Al Capone, fratello dello sceriffo e agente segreto US Vincenzo Capone alias Richard Hart. Intimo nelle relazioni particolari di Sam Giancana, consigliere dell’ambasciatore degli Stati Uniti nel Regno Unito: Joseph Patrick Kennedy Sr,
padre del presidente John e ideatore del proprio cartello sul monopolio dell’Alcool monopolizzato dal “proibizionismo”. Il suo attivismo nel proibizionismo gli aveva permesso di salvare e fondere insieme i tanti diversi studi cinematografici Hollywoodiani colà consacrando l’attuale indiscusso mito delle casa del Cinema in USA . Un riferimento per tutto il mondo.
L’ANFITEATRO BERICO CON GIUSEPPE BECCE DURANTE L’EPOCA FASCISTA
La macchina propagandista di Benito Mussolini era imperniata tutta sulla cinematografia. Persa Cinecittà a Roma si temeva che la Cines veneziana a Venezia venisse rasa al suolo in un bombardamento alla Giudecca .
IN MONTAN BIKE COSTEGGIANDO L’ANFITEATRO Nelle galleria, il sottopassaggio che conduceva alla sommità , della Casa del Fascio servendo tutte le tarrazze dell” Anfiteatro di Arcugnano, Giuseppe Becce, in accordo con Kesselring fece installare un proiettore mobile montato su carrello a scomparsa che si muoveva su quegli stessi tracciati romani cioè inseriti nella misura corrispondente agli attuali binari ferroviari. Essi ancora oggi visibili nel percorso di via Val di Rosso Rosso MB1- Montan Bike 1 che costeggiando l’anfiteatro, discende da via Umberto I alla via del lago della Fontega . Luoghi di operazione strategici dove nessuno poteva girare senza salvacondotto . Sia per dislocare dalla Giudecca il CINES in caso di bombardamento come militarmente così se a Luvigliano aveva sede il comando della X Armata tedesca; ad Abano c’era quello della Luftwaffe, a Montemerlo non lontano dal Venda, l’antico approdo dei Venetkens e di soldati del principe Greco Ceonimo di Sparta dentro le cui viscere sorgerà la base militare segreta comandata dal Generale Malosso, era installata una centrale di comunicazioni telefonica controllata per gestire l’intera Alta Italia e così tra Recoaro e Lonigo, presso casa del Becce, su ordine di Adolf Hilter si trovarono in trasferta ospitalità il comando supremo tedesco in Italia comandato dal maresciallo Kesselring, noto salvatore delle bellezze artistiche italiane come il Compositore Giuseppe Becce a cui un precedente bombamento fu ordinato presso la sua abitazione berlinese radendola al suolo, mentre uno meno mirato perché tenacemente difeso dalla contraerea tedesca aveva rischiato di distruggergli anche la sua casa natale qui a Lonigo
Ma l’impianto durò poco .Riposto il proiettore nel magazzino delle ex commanderia Templare , al suo posto e con lo stesso sistema a scomparsa, fu installato un cannnoncino antiaereo che s usciva, sparava e rientrava . Il tutto allo scopo di contrastare il lancio di denaro e viveri paracadutati dagli aerei alleati ai partigiano e in seguito al bombardamenti della Fontega.
In quel periodo controverso in cui per chiunque era possibile rimanere neutrale, durante le operazioni di bombardamento della Fontega, La contraerea abbattè un velivolo alleato costringendolo a u rovinoso emergenza a confine presso Pianezze del Lacu e e la zona che conduce all’appendice a Fimon .
PER NON DIMENTICARE IL CLIMA DI QUEGLI ANNI IN ARCUGNANO Sotto minaccia del responsabile Fascista di zona, subito accorso, agli aviatori occupanti del velivolo feriti nell’impatto non fu permesso uscire dalla carlinga e nessuno degli abitanti potè dare loro soccorso. Fra indicibili lamenti, tutti quei componenti dell’equipaggio morirono asfissiato dal fumo generato dalla combustione nell’impatto col suolo. Appena dopo la guerra, nell’inchiesta alleata svolta da un a commissione mista di polizia militare in collaborazione con l’Aeronautica, fu identificato il il responsabile dell’orribile eccidio.
INIZIA QUI L’A PRUDENTE OMERTA’ NEI CONFRONTI DELLA MAGISTRATURA VICENTINA Tuttavia per prudente omertà e paura gli abitanti arcugnanesi risultarono reticenti a testimoniare l’accaduto anche a causa della assoluzione che il Magistrato dr. Canilli commisurerà perfino al bandito pluristragista partigiano Morozin, che già per ordine del politico DC Pertini poi divenuto capo di Stato italiano , si era macchiato dell’omicidio dei membri del cast di Giuseppe Becce : Osvaldo Valentini e Luisa Ferida, in cinta .
1945 : come poteva apparire la Casa del Fascio di Arcugnano con le pertinenze del teatro terrazzato delle Querini. In caso di Bombardamento delle Giudecca, poteva ospitare una Cines2.
1945 LA GRANDE FUGA SU SALVI CHI PUO’
Si potrebbe dire che a partire da Adolf Hitler messo in salvo grazie alle trattative ” a perso d’oro ” condotte attraverso l’ufficiale creatore dell’agente 007 James Bond , Ian Fleming con i suoi colleghi in possesso dei conti cifrati svizzeri garantendo così un corridoio di fuga da Berlino al dittatore e a suoi due colleghi di sempre, fin di tempi di Monaco, per Leni Riefenstahl l che lasciato Berlino più volte arrestata dagli americani ed evasa infine , sconsegnandosi ai soldati americani che l’avevano attesa circondando la sua casa materna aspettando che si facesse viva con la madre. Leni Trascorse tre anni imprigionata degli americani e dai francesi prima di divenire la documentarista di meraviglioso film subacqueo UNTERWASSER co le musiche di un altrettanto glosioso Gardenese: Giorgio Moroder , compositore della allora stella nascente Donna Summer.
Nel gennaio 1946 gli americani avviarono il programma di denazificazione (Entnazifizierung). La regista fu processata quattro volte per le sue sospette attività filonaziste e malgrado alla maniera degli antichi romani , gli americani le avevano messo contro un suon buon compagno di tanti film, il gardenese Luis Trenker, fu sempre assolta, perché giudicata non coinvolta in attività di guerra o di sterminio. Qui sotto la cineasta con Mike Jagger dei Roling Stones.
che mentre scriviamo con Melanie Hamrick è diventato ancora papa a 80 anni
Anche Hans Ertl il papà di Monika riuscì a raggiungere i Sud America e così pure Amedeo Nazzari.
Marlene Dietrich gira il suo ultimo film “Cigolò “con David Bowie.
Così mentre Marlene Dietrich in USA dopo la guerra avviò una collaborazione con Burt Bacharach un promettente Ebreo -Tedesco alcuni dei membri cast migrarono negli Stati Uniti dove erano stati preceduti da Marlene Dietrich e la nipote di Richard Wagner ed Arturo Toscanini . Dall’epurazione veniva risparmiato anche il suo tenore e nuovo ultimo presidente della fabbrica Reale Maltarello-Rosenfranz, Aurelian Pertile. Di Marlene Dietrich, vale la pena di ricordare ultima sua recita . Qui la vediamo nel suo ultimo film con David Bowie i noto cantante . Con Salvator Dalì .
Con David Bowie Salvador Dalì fu l’Ideatore del lancio di una ambigua turbante Amanda Lear nelle loro genialata per la morbosità popolare di renderla una transex . Qui l’ incantevole Maria Riva appare dotata di una irresistibile bellezza, superiore alla madre, Marlene Dietrich. Allieva di Giuseppe Becce, a cui malgrado separata da diversi veneti e scelte fina da Berlino rimase legata per tutta la vita malgrado i diversi percorsi . Marlene a causa di uno strappo ai legamenti di un dito della mano fu costretta a interrompere lo studio della musica suonata col maestro a Berlino, ma si diplomò così come cantante presso all’Accademia delle città. Qui sotto vediamo l’attrice Maria Riva che crescendo ha assunto quel fascino che era tipico delle madre e che nell’ Olimpo delle irresistibili star Hollywoodiane bene compete con la conturbante bellezza della moglie del capitano Arthur Franz (ne I giovani leoni).
May Britt una sguardo intenso e una bocca davanti alla quale ogni un uomo capitolava.
Maria Riva
GIUSEPPE BECCE CONDANNATO ALLA FUCILAZIONE. Durante la Prima Guerra Mondiale Il “Bechstein”, direttore della UFA, a Berlino aveva trovato una sorta di eccellente apertura. Insomma una sorta di asilo politico giacché propagandisti e guerrafondai italiani azionisti dell’Ansaldo con i politici avevano esercitato ogni genere di pressioni sulla sua famiglia vicentina finalizzate a farlo bonariamente rientrare a Vicenza.
.Alla fine il “latitante “ vicentino fu condannato a morte in contumacia mediante fucilazione. La morte che spettava ai cosidetti pacifisti o disertori del neonato “Regno d’Italia”.
Franco von Rosenfranz : Quasi 80 anni prima della mia “fatica” che prima fu sua, egli aveva tentato di gemellare il paese Vicentino dell’Anfiteatro Querini -Colonnese non con uno stadio di football bensì con il quartiere Branderburghese a Postdam per via del “teutonico” Cavaliere Templare, ( Adalbert Lorenz , alias Romeus Pellegrino) nel 1307, vero amante della fanciullina Giulietta che colà abitava vigilando sulle chiuse lacustri fra 28 nobili famiglie vicentine che perennemente in lotta, si davano la mano per poi pugnalarsi alle spalle. Giulietta territorialmente qui viveva completamente circondata dai possedimenti degli avi di Luigi Da Porto.
BECCE la KINOTECH l’ ANFITEATRO BERICO nel 1942, dopo la “Cena delle Beffe “ che conteneva scorci girati dell’anfiteatro Berico ( incasso record di 13 milioni di lire grazie alla magistrale capacità di compositore di musica da film tedesco) il maestro esordì con Clara Calamai. L’audace attrice è ricordata anche per il primo probabile coraggioso seno nudo nelle storia del cinema.
EROTISMO -MUSICA ENTRANO NELLA KINOTECH. FRA CINEMA E CENSURA
Ai Gerarchi fascisti in visita a Berlino anche Ciano nei gala raccomandava per se e per il suo gruppo in visita, di fare trovare delle belle e disponibili tedesche. Un climax descritto nel dopoguerra dal regista veneziano Tinto Brass nel suo film “Salon Kitty”. Queste ultime cortigiane però, come ricordavano importanti professioniste cresciute all’ombra del Regime, si lamentavano. Malvolentieri acconsentivano di filtrare con quei maschi, “col fiato decisamente troppo puzzolente, piccoli, le gambe corte, testa grossa” e che ricordavano modelli non proprio ortodossi di ariani proposti dal loro premier [ da : “interviste di Franco von Rosenfranz a Marlene Dietrich , Leni e “Lettere a una amica di Hanna Reitsch “] . Mussolini era contrario all’insegnamento delle lingua inglese in casa ma non nei bordelli Europeo-Italiani dove ai piccoli rotondi modelli slanciati nazionali Lucky Luciano procuravano slanciate, complete americane.
Un modello vincete ampiamente utilizzato nelle carlinghe dipinte dei velivoli americani . Pensare che fossero sempre solo gli italiani arruolati in USAF a compiere i sabotaggi era riduttivo. Quelle femmine dipinte nelle fusoliere diffondevano un mito distorto sulla favola Americana che senza l’utilizzo dei padri pellegrini delle Maryflower, mai avrebbero potuto sperare di prosperare col business del Proibizionismo. Ma accettare quelle immagini ritraenti femmine così emancipate mai viste , era anch’esso un esplicito modo che nel 1943 poteva persuadere i piloti dell’Aeronautica Militare Italiana disertando per i Regno del Sud anche se non era affatto il vero volto dell’America. La Calamai, con le musiche del dr. Becce in questa impari competizione di corpi e musica del dr. Becce aveva mostrato pur sempre il suo bel seno italico, degno di una ammaliatrice nazionale .
1935 è l’epoca delle conquiste coloniali in cui migliaia di Italiani si mobilitano per interventismo. Due fra i giornalisti più quotati, di pura razza, al Corriere delle Sera sono colleghi di scrivania divisi sulle posizioni razziste di quel tempo, talvolta furono rivali. In una ottica pacificatrice, un matrimonio in madamato al giovane, bello, slanciato ufficiale, futuro grande giornalista viceversa che del collega Piovene, Indro Montanelli , profondo antirazzista. All’epoca già capace reporter e comandante di compagnia del XX Battaglione italiano in Eritrea . A lui si offre in sposa Destà , incantevole dodicenne unitasi con lui in madamato e in barba alle disposizioni del Governatore italiano volte ad impedire, pena l’incarcerazione, la nascita di “rapporti duraturi” tra soldati italiani e le locali .
MONTANELLI LASCIERA’ BERLUSCONI E IL SUO TERRIBILE SEGRETO Ma è guerra! Parola d’ordine: distruggere Indro Montanelli. Nella ipocrisia generale, questa suo personale racconto sarà avversato da una “di fatto influencer”, una giornalista “femminista” di colore che tuttavia cambierà completamente e clamorosamente bandiera quando si tratterà di difendere il ricco Berlusconi e i suoi rapporti sessuali extra coniugali con una adolescente. Si trattava di prostituzione minorile .
Nel caso però del birbante Cavaliere è dimostrato per sua stessa ammissione quella di riuscire a corrompere chiunque, per mantenere occultato il terribile segreto, a partire dai militari delle GDF che in una verifica gli potevano scoperchiare il terribile segreto. La provenienza dei quel denaro tracciato riciclato dai sequestri estorti per rapimenti ai vicini di casa di imprenditori restituiti ai loro familiari pagando un business da capogiro. Quell’ obolo versato dell’ industria dei sequestri per sopravvivere: Ottocento miliardi! Per fortuna a distrarre la morbosa bigotteria italiana quel suo caso di prostituzione minorile registrò picchi di share altissimi .
IL NUDO DELLA CALAMAI E LE ALTERNE VICENDE DEI COMPAGNI Censurato al “Cines” da Fascisti come poco dopo, dai nuovi “inquilini”, sopraggiunto l’ordine di Pertini impartito al Partigiano Vicentino Marozin, di assassinare Luisa Ferida e Osvaldo Valenti, il nipote del Giudice Vicentino Buffa, Amedeo Nazzari, ripreso nelle scena dei baci del regista Tornatore in Nuovo Cinema Paradiso, fra tutti i membri del cinema colleghi del Becce il gradissimo attore altrettanto vicentino meriterebbe un maggiore spazio dedicato . Perdonino i lettori se su lui ci soffermeremo approfonditamente in un altro momento .
Nazzari fu l’unico che potesse competere con gli attori della scuola americana. Da ragazzo, formatosi dai salesiani a Roma in quanto affidato alla zia Gisella Nazzari Beltrame. Figlio di Salvatore Buffa aveva madre vicentina, Argenide Nazzari e nonno presidente della Corte d’appello a Vicenza .
Per sottrarsi a una qualche possibile persecuzione per un poco di tempo nelle incertezza dei regolamento di conti politici a cui potevano andare incontro gli italiani icone del cinema fascista, prendeva la strada “del topo” accettando delle parti di attore in Spagna e da lì in Sud-America, come il collega Hans Ertl, padre di quella Monika che in seguito vendicherà il Che Guevara ad Amburgo sparando a Quantanilla con il revolver del Marchese di Gargniano l’erede G. G. Feltrinelli che il suo palazzo di famiglia sul Garda, aveva colà visto espropriare per farne residenza di Mussolini durante la RSI. In uno scenario dominato da incerte sorti che potevano toccare a Luis Trenker, Leni Riefenstahl ecc. Becce fu miracolato dall’attore con cui aveva lavorato a fianco a se, il Rossano Brazzi Ghedini. Il compositore era scampato all’ignoranza, alla fucilazione, alle contraddizioni, il dolore per la perdita di tantissimo suo materiale nei bombardamenti di Berlino.
Assurto a Dirigente dell’UFA, la sua casa era stata inserita negli obiettivi da colpire durante i bombardamenti angloamericani su Berlino. Dicono che la sua casa fosse stata segnalata ai bombardieri dall’attrice Russa naturalizzata a Sanremo, Assia Noris protagonista di una storia con il vicentino che in seguito la avrebbe voluta in una parte del film con Blasetti, da lei rifiutata; visto che l’attrice manco rispondeva alla sua richiesta, chiese successivamente a Hitler in persona di intercedere presso l’attrice. Hitler in quella occasione non parlò di Becce e offri alla Noris solo di venire a far cinema alla UFA. Ma la Noris sgammò che dietro le pressioni del Führer ci fosse ancora il Becce che colà ne era il dirigente, così rifiutò anche questa offerta persuasiva fatta da Hitler in persona.
primo interprete di Wagner.
Una vicenda ancora aperta , quella dei diritti di autore, a Bayreuth, soffiati alla comasca Cosima von Bülow Liszt in Wagner allorchè su idea del pioniere del cinema tedesco Carl Froelich, Becce fintosi turista , si travesti da Wagner. La troupe scoperta da giardiniere che penso a una allucinazione si diede a precipitosa fuga. E su quel girato rubato a Bayreuth si innesco un diplomatico contenzioso tant’è che Rosenfranz ha trovato sia cosa giusta proporre al CDA dell’ Anfiteatro Berico ( legato alla realizzazione del film Cena delle Beffe) che a ogni esecuzione Wagneriana dovrà essere corrisposta una royalty da destinare alle eredi del grande compositore tedesco che sul lago più antico del nord Italia, quello dell’ Anfiteatro Berico, testò quella parte di Liebetsod che a Venezia non si sarebbe mai potuta testare .
IL RECUPERO DELL’ANFITEATRO. Nel dopoguerra, correva l’anno 1977 quando Becce individuò nel figliastro di quel ministro delle Propaganda Tedesco Harald Quandt (azionista della VAR e della BMW) un possibile finanziatore in grado di riprendere e garantire i lavori di recupero dell’anfiteatro Berico che altrimenti rischiava di finire cementizzato a villette come stava per accadere all’altro parco delle Querini a Vicenza . Disgraziatamente, Harald Quandt morì in uno strano incidente aereo . A rischio “epurazione” da parte di qualche fanatico , Becce scelse di rientrare a Berlino. Non prima di avere passato le consegne della “fiaccola delle pace” a Vicenza: La sua Kinothech.
PERTINI E IL NUOVO GIUDICE VICENTINO CANILLI. Turbano il maestro che infine deciderà per tornare a rifarsi una casa a Berlino. Rarificate le visite ad Abano Terme, il maestro, a Vicenza, prende atto della sentenza di assoluzione del Bandito Morozin della Pasubio. Pugnalatore, rapinatore, assassino che sparava nella nuca di cittadini inermi come i Mastrotto ad Arzignano, dei Guiotto e di altri cittadini inermi a mero scopo di rapina. Il bandito rapinatore vicentino al processo dichiarò sempre che l’ordine di assassinare la coppia di attori fu del futuro presidente Sandro Pertini, già coinvolto per gli insabbiamenti dei veri attentatori di Via Rasella .
Il bandito arzignanese vicentino Morozin e Pertini. In seguito scaricati anche dai compagni di lotta della Divisone Pasubio. Sarà stato poi Sandro Pertini in persona, che in seguito si rifarà il look di affermato e bonario politico “Presidente delle Repubblica Italiana” ad avere esercitato pressioni presso il Tribunale a Vicenza quando il giudice dr. Canilli, il magistrato che bloccò i beni al Vicentino altrettanto Arzignanese Candido Celadon durante l’inumano sequestro dell figlio appena diciannovenne. Il dr. Canilli decise per l’assoluzione del compaesano Arzignanese stragista. Le mazzette dei sequestrati Celadon, Ghetty, Cesare Casella ecc. furono riciclate dalla Banca Vaticana IOR e dalla Banca Rasini di Luigi Berlusconi e da li alla sua Edilnord , alla costruzioni di un intero quartiere a Bovalino o come nell’inchiesta fatta scomparire a Giovanni Falcone e quella del Commissario Svizzero, Fausto Cattaneo, destinati all’ acquisto di droga da affiancare all’OPERAZIONE DI SISTEMATICA DROGATURA DELLA POPOLAZIONE BLUEMOON . Questo periodo mostrò come la ‘ndrangheta era capace di operare anche al Nord Italia individuando i soggetti in grado di pagare un riscatto, che non era una organizzazione di poco conto ma con appoggi ed in grado di rimmettere il denaro ricavato nell’economia legale[2]; nonché di interfacciarsi con i servizi segreti quando intervenivano per la conclusione di alcuni sequestri. Infine in seno all’organizzazione stessa, la permanenza di ostaggi in Aspromonte dava prestigio alla ‘ndrina autrice del sequestro e che mostrava e dimostrava chi comandava in quell’area[2 oltre che desinate a finanziare formazione di “politici” di comodo da mettere al comando della Popolazione Italiana [Operazione Pirati Barbareschi]
Comincia a cambiare padroni anche il Tribunale di Vicenza. Il giudice assolve Moronzin detto VERO per tutte le rapine compiute nelle Provincia di Vicenza . Violenze, omicidi commessi dal criminale e dai suoi uomini specializzati nel vandalizzare, saccheggiare, svaligiare abitazioni, templi di arte, centri di cultura , bruciare documenti storici, prove scottanti come i verbali messi tuttavia parzialmente al sicuro dai parenti di Jacopo Cabianca a villa di Longa di Schiavon, dalla ex sede OVRA SS Italiane dove il bandito pensava di aver fatto scomparire frettolosamente malefatte del DC padovano Graziano Verzotto che nel frattempo era riuscito ad assurgere a vice DC di Bernardo Mattarella. La corruzione, che era stata combattuta fino al pensionamento del prefetto di ferro, Mori, poi rimosso proprio da Mussolini quando il partito del Duce, a Gela ricevette una cospicua donazione dal baronato siciliano Nel dopoguerra la corruzione riprenderà a dilagare. In quali e quante tasche siano andati quei denari frutto di estorsioni ecc. dopo la esecuzione compiuta sugli onesti magistrati di Falcone e Borsellino non è mai stato appurato. Fatto sta che a firmare l’incredibile assoluzione del Morozin, presso il tribunale di Vicenza è il magistrato dr. Canilli. Il giudice che anni dopo deciderà il blocco del denaro a Candido Celadon. Quel tesoretto che a quell’epoca ogni famiglia benestante taglieggiata dal sistema, teneva pronto per pagare in caso di propri congiunti rapiti. E che le bande di nuovi magistrati siano coinvolte se non organizzatrici di mafia del bottino, lo si vede con l’arresto di Raimondo Sandro, il cancelliere del Tribunale di Roma. Anche in un campo di casa sua c’era parte del denaro estorto a Candido Celadon. Qui le imputazioni per chi disponendo di uno stomaco forte volesse farsi un’ idea di chi fosse il rapinatore Morozin .
SANDRO PERTINI. IL MIGLIORE FRA I COMMEDIANTI CRIMINALI POLITICI Morozin e Pertini erano i mandanti degli omicidi degli attori in squadra con Giuseppe Becce uccisi nel 1945, degli attori Osvaldo Valenti e Luisa Ferida. Lei trucidata incinta mentre teneva ancora con sè il golfino che aveva fatto per il suo bambino. Pertini si rifiutò di leggere la difesa di Valenti . Il presidente savonese ebbe anche la sfacciataggine di villeggiare in Val Gardena. Nota per l‘assurdo eccidio e paese natale di Luis Trenker altro compagno di “Film della montagna” di Becce. Si dice che gli abitanti di Selva di Val Gardena tentarono di avvelenarlo ma la scorta del presidente sventò il presunto attentato.
GIUSEPPE BECCE E GINO DE MARCHI CHE COSA LI UNISCE.
Libera discussione .
Il prof. Becce aveva ben visto che cosa con la politica era accaduto a Leni Riefenstahl ma soprattutto oltre che a Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, al Gino De Marchi. Se lui aveva esordito alla direzione dell ‘UFA con successo, non l’uguale sorte toccò a un puro come Gino De Marchi che viceversa da lui aveva esordito con la Sovietica “Mostechfil’m”.
MA CHI ERA GINO DE MARCHI? La vicenda di Gino De Marchi, cineasta ucciso dai comunisti italiani prima che da Stalin…
Gino De Marchi, antifascista nel 1921, migra in Crimea.
La penisola di Crimea è situata in una posizione strategica tra il Mar Nero e il Mar d’Azov ed è collegata al Mar Caspio. Curiosamente definito né fiume né mare né lago. La Crimea è fondamentale negli equilibri politici della regione. Storicamente la Crimea ha avuto grande rilievo per la Russia, in quanto ex parte dell’Impero Russo e poi dell’Unione Sovietica .E’ anche la terra dove contrabbandano il Salmone Malossol, nero storico caviale detto Caviale dello Zar, di cui era Ufficiale la moglie del De Marchi, un tempo monopolio del Re Molosso e Alessandro Magno. Una risorsa che i Querini esportavano nel mondo attraverso gli armatori Maltarello . Basta citare il loro ultimo Teatri di Arcugnano dove come a Padova, i commensali degustavano il prelibato piatto ai Ristoranti STORIONE . Orbene, negli anni ’30 a 12 anni dalla rivoluzione, il nuovo potere si finanzia pagando misere paghe agli addetti a questo lavoro e non solo.
IL CAVIALE BELUNGA MALOSSOL DELLO ZAR
Così mentre il cineasta De Marchi riprende cinematograficamente i paesaggi più belli della Crimea scrive a Stalin:”Compagno Stalin ,le condizioni disumane in cui vive questa gente, non mi sembrano Comunismo”. La risposta non si fa attendere . Nel 1938, su delazione proprio dei suoi compagni comunisti, lo arrestarono. Nessuno lo reclamerà più…Dopotutto è un antifascista.
Negli anni ’50 con la sola pesca sul lago d’ ARAL il terzo lago da cui alla famiglia reale Molosso veniva soddisfatto il 10% della produzione di caviale Malossol fornito dell’ex Unione Sovietica. Il trasporto era effettuato da loro stessi armatori, dai Canarisi e dai Maltarel. Oggi dei vecchi porti restano solo desolate zone.
La moglie, figlia di un Ufficiale dello Zar non avrà più sue lettere né lui le lettere di lei. Quando Gorbaciov aprirà la Lubianka, le lettere dei due, alla loro catalogazione commuoveranno il perito Maurizio Quartieri. Vi si legge dentro che la moglie considerandolo riammogliato, si sposerà nuovamente. In vita effettivamente non arriverà a conoscere che la verità stava nella censura. Viceversa a conoscere la verità fu la figlioletta che non si arrenderà e entrerà in contatto con Maurizio Quartieri che le rivelerà la verità e le lettere appassionate del padre.
http://www.comune.fossano.cn.it/…/ottobre%202007_784…
LA KINOTECH GIUSEPPE BECCE IN ANFITEATRO BERICO. Berlino, la città a cui tanto in quegli anni di fantastica accelerazione cinematografica egli aveva generosamente donato un sogno, non era più la stessa. Tantissimi amici perduti a causa di quella assurda guerra. Ma era pur sempre rimasta la città che aveva accolto quel ragazzo col il sacco ancora vuoto ma pieno di speranze . Quella Berlino che aveva raccolto preservato quel vicentino iperattivo. Lo aveva saputo apprezzare per via quell’incredibile e flessibile “molto” talento che lui aveva saputo offrirle , non certo per raccomandazione malgrado fosse discendete servente di Alfonso I° d’Este . Quella Berlino che lui non abbandonò mai neppure nelle terribile inflazione del 1930.
Colà il 5 ottobre 1973 la morte lo prederà con se . Ne diede il triste annuncio agli amici Berlinesi, Vicentini, Americani superstiti Franco von Rosenfranz . Nel 2013 nell’ anfiteatro di Arcugnano per desiderio dell’Associazione Ideapolis vi è stata dedicata una pietra.
Fra i Tanti che raccolsero la sua eredità kinitech ricordiamo: Riz Ortolani *( nel suo magnifico concerto per Arpa -Archi- Coro ecc. di Africa Addio che invito tutti ad ascoltare ) ed Ennio Morricone.
- Africa Addio , a detta (perfino) degli Inglesi resta il miglior film documentario realizzato da Gualtiero Jacopetti sulla fine dell’ CN ( Il Commonwealth delle nazioni) .
Giuseppe Becce di Amedeo Gagliardi archivio 2022. Vedere anche : http://anfiteatroberico.com/biografia-dr-bechstein-giuseppe-becce/
SU BECCE – CHAPLIN
http://www.colonnesonore.net/contenuti-speciali/interviste/2695-frank-strobel-a-metropolis.html
http://www.colonnesonore.net/contenuti-speciali/reportage/2020-la-febbre-delloro-di-charlie-chaplin-.htm
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