IL TORMENO SULLO SFONDO DEL LAGO DELL’ANFITEATRO . IL SUO MISTERIOSO BACINO CHE COMPARE E SCOMPARE

IL GRANDE LAGO DI VICENZA CON LA SUA PARTE SACRALE, QUELLA DEL FONS, ODIERNA ” FONTEGA” recinta dall’Anfiteatro di Arcugnano, fu contenitore di paganità fino al 394 d.C. Abbandonato a se stesso dal 1307 per la fuga dei Cavalieri Templari che ne custodivano i portelli di regolazione per le 28 famiglie nobili perennemente in lite, cominciò a impaludare

Veduta del lago ghiacciato dalla Casa di Giulietta sopra l’anfiteatro di “Arcugnano”[Antico Dio Agno – Ogno-Giano. E’ parte del lago più antico del nord Italia ].

divenendo un amplificatore di quella Peste che dal 1347-1351 portò via i 2/3 della popolazione. In quella campagna sopravviveva il ricordo di una paganità che il Petrarca osava definire migliore mettendo in guardia che si avverasse la maledizione delle Dea Diana protettrice degli animali e della natura per chiunque avesse violato i suoi luoghi. La peste imperversò fino agli inizi del 1400 quando la Madonna apparve a Vincenza Pasini. La contadina invitò i maggiorenti a costruire una basilica dedicata a Maria demolendo definitivamente le rovine del tempio pagano sito sopra la piana del Dio Berinus, da cui si originava la Riviera Berica, così su Monte Berico il vetusto Tempio di Diana fu sustituito dal grandioso santuario tutt’oggi visibile.

Diocesi di Vicenza - A Monte Berico la preghiera del Rosario si è fatta più  intensa

Facciamo ora un salto nel tempo e arriviamo al 2019 : Arcugnano appare in zona rossa per effetto di un fiume di veleni tossici, cioè cromo esavalente residuo di conceria, sversati dalla mafia a Monte Cuccco di Arcugnano , poco più sopra l’Anfiteatro e presso l’Osservatorio Astronomico. La mafia, quella che fingendo di smaltire i rifiuti, destina viceversa il denaro a mantenere una larga parte delle politica, ha canalizzato i veleni direttamente verso la città di origine di metà dei reali d’Europa: Este

L’Osservatorio Astronomico di Arcugnano

Qella che era un tempo la magnifica e gloriosa Riviera Euganeo Berica viene così trasformata in una pattumiera maleodorante a cielo aperto. Il liquame prosegue in direzione di Noventa investendo Vo’ Euganeo e PojanaMaggiore. L’indebolimento di questa parte di popolazione, dovuta a intossicazione per questo tipo di inquinamento, ha visto sistemare in quarantena ignari abitanti che irrigano i campi avvelendoli, mentre il caso Lombardia , dopo quello molto discusso di Bergamo gestito dal Gen. dei servizi segreti Figliuolo ,diventa “Emergenza Nazionale “.

UN COVID 19 PROVOCATO MEDIATE L’ INDEBOLIMENTO DELLE DIFESE IMMUNITARIE SULLA POPOLAZIONE COLPITA DAGLI SVERSAMENTI TOSSICI E DA ANALISI ITALIANE ADDOMESTICATE DAL RICCO BUSINESS ORMAI INGESTIBILE DELLO SCANDALO RIFIUTI CHE NEPPURE IN UNA IPOTESI DI SFOLTIMENTO DI POPOLAZIONE DA VIRUS SEMBREREBBE ARGINARSI. Business milionario agevolato da proprietari terrieri e luoghi protetti paesaggisticamente e aventi diritto a finanziamenti UE . Arricchimenti immediati garantiti!

A QUALCUNO LA “SCOAZZA” RENDE PIU’ DELLA CULTURA . COMINCIO’ TUTTO NEGLI ANNI’80. Dal 1984 alcuni cittadini di Arcugnano muoiono per improvvisi tumori fulminanti. In altri si aggravano mali incurabili. Sul sangue dei malcapitati i valori parlano chiaro; l’ARPAV, ente preposto alle verifiche, ha una impressionante sfilza di dirigenti denunciati e condannati per corruzione su tutto il territorio Italiano, tant’è che le indagini, fra infinite minacce, i cittadini stremati devono farsele da soli e, abbandonati a se stessi fra il tanfo- scandalo da concia – PFAS ad Arzignano e dall’Oasi di Borgo Casale antistante l’anfiteatro, commissionano i risultati ( piuttosto allarmanti) a Corpi di Volontariato all’estero .

ARCUGNANO: COME TI RAGGIRO IL CITTADINO CHE VERSA LA TARI All’AIM Inutili anche le denunce del Conservatore del paesaggio dell’Anfiteatro Berico Querini-Colonna, Franco Malosso von Rosenfranz . Fin tanto che l’ultima Mioni, la Miresi è in vita , il “condor” si batte energicamente per difendere i loro vasti possedimenti terrieri, la natura minacciata dal nuovo redditizio business . Cioè quello che più convenientemente si può occultare sotto pochi centimetri incolti improduttivi o coltivati interrando rifiuti solidi urbani del Comune di Arcugnano e sversamenti tossici di conceria scaricati nei pozzi permanenti.

ALTRO CHE RACCOLTA DIFFERENZIATA! Da Roma Capitale è un “orgoglio italiano” incontrollato quello dell’ Italia pattumiera a cielo aperto di tonnellate di rifiuti UE. A una certa ora della mattina avviene il mixaggio sconsiderato dei rifiuti . Ma quello che è più grave è che ADR gli autisti ripresi dalle telecamere a disfarsi dei rifiuti sono tutti concordi a dire: “A che serve che recitiamo questa sorta di raccolta differenziata se poi i rifiuti vanno interrati tutti insieme o gettati in laguna?” O, come nel caso che stiamo narrando, occultati nei resti di quello che era il lago più antico del nord Italia la Fontega? Cittadini ignari che pagando le tasse di smaltimento. Quei soldi col meccanismo delle fatturina fittizia che certifica al sindaco l’ avvenuto costoso smaltimento, invece ingrassa i conti di comodo aperti a compiacenti funzionari del Governo. Un esercito di persone fa ingegnosamente andare direttamente nelle tasche degli amministratori, sindaci ecc. i soldini pagati con la TARI dai cittadini. Per distrarre gli stessi , ma a volte non serve perchè essi sono disperatamente consapevoli, poi basta postare opportunamente su un social l’imprecazione del troll-influencer di turno. Ovviamente miope. Magari pagato per distrarre l’attenzione dei babbei su un sacchetto di monnezza non infilato proprio dentro il cassonetto.

Così la monnezza te la ritrovi infelicemente occultata sotto casa. Questo tipo di arricchita organizzazione eco-mafiosa è una associazione a delinquere di stampo mafioso che è costata la vita almeno a tre membri legati all’anfiteatro Berico. Nelle sola Vicenza, essa vanta coperture forti di almeno un paio di magistrati della Procura della Repubblica Vicentina. E’ una organizzazione capace di indire giornate dedicate alla raccolta dei rifiuti “abbandonati da pochi sconsiderati” come nel caso delle Fontega dove sul terreno di un privato, l’Argenta, si realizza dapprima una (pluridenunciata) discarica e poi, sopra, in tempi maturi, un parco per i bambini di Arcugnano reclamizzato con tanto di genitori felici che portano a giocarci i loro piccoli su un argine composto da rifiuti solidi urbani. Inutile la collaborazione di qualche appartenete alle Forze dell’Ordine non corrotto che si provveda magari a riprendere il percorso dello scarrabile che inseguito dalle telecamere viene immortalato mentre l’autista ributta in acqua presso un’altra ansa del fiume il “prezioso” carico. In quest’ottica, dalla Fontega a Borgo Casale il luogo è ideale . Sotto pochi centimetri di terra coltivata vi si ritrovano scarti di farmaci scaduti e ogni tipo di materiale. Attualmente l’eco – finto smaltimento è il business Italiano più lucroso negli intrecci fra i rappresentanti mafioso-istituzionali. Pensare che la regia sia solo di periti, dirigenti locali ARPAV e di chi appare responsabile nelle aziende coinvolte è un errore. La verità è nei verbali dei collaboratori e consulenti di giustizia inghiottiti in un tribunale. Numerosi sono infatti i collaboratori di Giustizia, pentiti , che rivelano dettagliatamente questo inciucio tra politici, sindaci , agenti del NOE e perfino qualche magistrato e giornalista fiancheggiatori incaricati a coprire e depistare altrove le domande di cittadini che mangiano la foglia. Spesso all’organizzazione sacrificale destinata a essere smantellata c’è subito pronta un’altra che ne prende il suo posto . E il giro di bustarelle continua. Un sistema facsimile a quando avviene dietro le elezioni truccate

ECO-MAFIA FINANZIATA DAGLI ARCUGNANESI: PER LORO E’ UNA RISORSA In pratica sono indirettamente cittadini stessi a finanziare questa lucroso business mafioso. Qualcuno protesta, ma all’opera c’è chi nell’organizzazione criminale è incaricato di intimidire, sedare le proteste che come il tanfo escono da fb ecc. social, peraltro, vigilati da persone legate alle organizzazioni criminali. Un business questo che in fondo è migliore di quello del traffico di cocaina che dall’Olanda giungeva direttamente nel Comune di Vicenza per essere spacciato di fronte alla locale stazione nel centrale Campo Marzo. Il tutto grazie alla collaborazione istituzionale.

Negli anni scorsi Malosso non si occupava solo di musica. Titolare di aziende Satellitari specializzate in riconoscimento facciale o che riprendono i traffici via nave con l’abbandono di rifiuti tossici anche sottomarini, accertati con un batiscafo, ama sinceramente l’ambiente e non dà tregue alla gang. Solo perché è stato prudentemente addestrato al pericolo non è saltato in aria nella sua auto imbottita di tritolo. Un autista delle sorelle Mioni finì invece gambizzato. Nonostante questo Malosso non si è mai piegato. Non si è fatto corrompere dal ricco business. Sfuggì pure al tentativo del suo sequestro nel corso di un inseguimento stradale nella Riviera Berica. Davanti a decine di automobilisti incolonnato nelle Riviera Berica fra sorpassi spericolati, zigzagando sulla pista ciclabile e davanti a decine di automobilisti che escono dal lavoro, nella sparatoria che consegue, esce miracolosamente illeso. E’ l’epoca in cui la Mafia finisce per impensierire anche il Quirinale. Molti i politici che fecero affari con i suoi uomini di cui ora cercano di liberarsi.

Erano proprio le pressioni governative a fare affidare i rifiuti alle aziende coinvolte nel fasullo smaltimento anche sui campi ad Arcugnano, fra i latifondisti coinvolti che non si piegano a trasformare i loro campo nella maleodorante pattumiera Italia odierna, del mordi un panino e fuggi. Il Bel Paese ha infatti smesso di mostrare la sua parte peggiore: “I rapimenti di grandi e piccini”. E’ risaputo in tutta la Comunità Europea delle altissime multe che pagano per inciviltà gli italiani a Strasburgo. Gli Italiani si autocelebrano come “il bel Paese” dove trova la morte il nobile Orsini col volto devastato da una fucilata. Sulle loro proprietà anche le figlie di un giornalista tedesco sono rapite dalle gang. Pagato il riscatto, non torneranno più in Italia. Idem le case del direttore d’orchestra Celibidache a cui bruciano pure il pianoforte. Poi è il turno dell’altro Latifondista, il conte Lante dalla Rovere, sequestrato e mai più rilasciato con ostaggio pagato. Quindi del conte Marci Aurelio Pasti rapito pure lui. Anni dopo a Eraclea, Abano e nel Veronese la Eco- Mafia sui loro ex terreni mostra come ci sa fare a piazzare amministratori di comodo e cosa ci si doveva fare nei suoi campi destinati a interrare rifiuti mai smaltiti. Un giro alimentato a cui si affacciano sindaci mai sazi. Lo scomodissimo Malosso, non dà tregua ai malviventi fin tanto che nel 2016, dopo numerose sostituzioni di persona, truffatori legati alla mafia, con la denuncia in Procura per un fantomatico, in realtà completamente inventato abuso edilizio, l’estorsore selezionato, lo mette fuori gioco. A far da prova ai presunti abusi edilizi non sono migliaia di testimonianze a supporto, un CTU, perizie tecniche, ma è una diffamazione orchestrata da ”alcuni” giornalisti funzionali “che si prestano” all’ associazione mafiosa. Un giovane magistrato della Procura vicentina, già balzata agli onori della Cronaca Italiana per essere stata una base dove la Mafia attraverso un giudice nascondeva armi, mitra e pistole, condanna il conservatore senza che gli sia ammessa la possibilità di produrre le prove a sua discolpa. Processo degno di essa .

SCHELETRI NELL’ARMADIO. IL COMPLOTTO PER FARLO CONDANNARE E’ ORIGINATO DAL DIRIGENTE ULSS ARCUGNANO, ORDITO DAL GEOMETRA ANTONIO DAL LAGO .

Costui, riciclatosi come donatore di sangue “amante del paesaggio” e con il figlio candidato per la LOCALE M5S, bersaglia di denunce la Procura vicentina fingendosi ambientalista preoccupato per un anfiteatro fantasma … . Peccato che anni prima, proprio sotto i suoi occhi,  responsabile dell’Ufficio Tecnico di Arcugnano, la elegante veduta paesaggisticamente protetta di Villa Montanari, affacciata sullo storico anfiteatro dei Querini-Colonna-Marzotto-Grimaldi-Grimani, venga distrutta. Stessa sorte per parte della documentazione storica che sparì dalla allora sede comunale assieme alla cassaforte trascinata giù e abbandonata sulla media cavea dell’anfiteatro a causa del peso…

Ed è così che l’ambientalista Franco Malosso von Rosenfranz viene ripetutamente diffamato per rappresaglia a pretesto di un fantomatico abuso edilizio per il quale egli sarà condannato SENZA POSSIBILITA’ DI AMMISSIONE DI PROVE. E’ egli il Conservatore del Paesaggio e il curatore dell’archivio Mioni Papadopoli Wollemborg, la biblioteca delle latifondiste padovane native di Montagnana (Padova) sorelle Mioni. Montagnana, cittadina che ha dato i natali al tenore di Arturo Toscanini, amministratore finale dei Rosenfranz-Maltarello Pianoforti, Aureliano Pertile . A due passi dagli sversamenti tossici compiuti a ESTE.

COVI 19 ZONA ROSSA Iinquinamento e disastro ambientale colposo, tutti sapevano che da monte Cucco di Arcugnao, sversati liquidi cancerogeni e chiuso l’accesso al pozzo, la canalizzazione, passando per pozzi e bacini dell’anfiteatro di Arcugnano, ridotto a una discarica, conduceva alle zone rosse .

PARADOSSALMENTE NOI SOTTO I POZZI DI SVERSAMENTO ALLA FINE ERAVAMO STATI GRAZIATI DALLA SCIA DI MORTE DEI VELENI sostiene il Conservatore. Un quartiere di 11 ville abusive edificate scavando la sommità dell’anfiteatro ha deviato il carico di veleni ai lati delle scarpate cioè fuori dalle terrazze sottostanti da noi mantenute. I morti per tumori fulminanti che si verificarono (dove perfino la moglie di un magistrato sembra ne sia rimasta vittima) vennero causati dal carico di veleno sversato. Un indebolimento fatale che pruduce pure sterilità. Questo fino a Vo’ Euganeo (divenuta altrettanto così zona rossa), Pojana Maggiore, Este.

I RIFIUTI AL CROMO NEL BACINO DELL’ANFITEATRO DI ARCUGNANO

Distruzione ambientale : OPERAZIONE CONCERTATA DA TEMPO? L’intenzione è indebolire silenziosamente la popolazione della Riviera Euganeo Berica , uccidere! Gli sversamento tossici furono gettati presso l’osservatorio astronomico sovrastante l’anfiteatro di Arcugnano nel pozzo di Monte Cucco . Da lì il canale, in parte sotterraneo, instradò per chilometri il cromo tetravalente, residuo di conceria, fino alla compiacente Pojana Maggiore che detiene il record di immobili sequestrati per investimento mafioso.

Il Sindaco Giuliano Martini
Nella Foto: il sindaco (PD) farmacologo Giuliano Martini che ha ricevuto le congratulazioni del presidente Mattarella per le modalità con cui ha condotto l’emergenza COVI 19 a Vò Euganeo in Quarantena ,
AREA EUGANEO-BERICA FEUDO DELLA LEGA NORD. ANFITEATRO DI ARCUGNANO CAPOLUOGO CHE RECINGE IL LETTO DEL LAGO DELLA FONTEGA, IL PIU’ ANTICO DEL NORD ITALIA . VEDUTA DEL PERCOLATO SUI CAMPI COLTIVATI A GRANOTURCO. LA CANALIZZAZIONE CONDUCE A VO’ EUGANEO- POJANA . NUMEROSI I CASI DI LEUCEMIA ACCERTATI NEI BAMBINI MORTI. IL PANE LOCALE E’ CONTAMINATO. MORIA DI PESCI E DESOLAZIONE .
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L’esploratore Antonio Peretti (alias Tom Perry) responsabile conservatore dei luoghi di villa Cordellina cara al prof Remo Schiavo e Franco von Rosenfranz (sotto) conservatore del paesaggio dell’Anfiteatro Berico delle Querini in Arcugnano Capoluogo, recente vittima di una pianificata diffamazione e campagna di calunnie architettata da fiancheggiatori di mafia istituzionale.

L’INERZIA DELLA MAGISTRATURA VICENTINA malgrado l’allarme del Conservatore e delle Associazioni. L’allegro business prosegue indisturbato.

MACCHE’ RECUPERO”BONIFICA” DEL PARCO DELLA FONTEGA

I bambini giocano beatamente ignari (?) su un argine composto dalle tonnellate dei rifiuti solidi urbani colà occultate . Chi è la parte di magistratura Vicentina che avvalla un simile scempio?

IL BUSINESS MAFIOSO DEI RIFIUTI TOSSICI E URBANI COLPEVOLE DELLE MORTI BIANCHE E’ FINANZIATO DAGLI ITALIANI. COME FUNZIONA:

Semplice : I sindaci corteggiano le discariche raccomandate da politici. Queste salite in nord Italia hanno titolari spesso poveri disperati pregiudicati per mafia. Per campare, come sostengono all’ unanimità tutti i pentiti, sono costretti a accettare di rilasciare la magica fattura fittizia che conferma l’AVVENUTO COSTOSO SMALTIMENTO . Così sindaco e sodali in questo modo fingono di avere smaltito il rifiuto mentre esso in realtà, sebbene non finisca più nelle parte bonificata dell’Anfiteatro della Fontega , raggiunge ESTE inquinando tutta la Riviera Euganeo Berica dove l’altra proprietà di villa Saraceno gestita in Trust dalla Lendomark, di cui è onorario Carlo d’Inghilterra (alle prese con rifiuti colà occultat), ebbe non pochi attacchi da parte dell’allora Ministro delle politiche agricole e dei Beni ambientali Giancarlo Galan (poi inquisito ed assolto con il cognato da un magistrato del Tribunale di Vicenza per quel traffico di rifiuti di cui tutti sapevano ma non indagavano). Artaserse Boeche si incaricò di analizzare i rifiuti tossici pericolosi occultati nell’Oasi di Borgo Casale che ben si vede dalla sommità dell’anfiteatro berico. Neppure l’ attuale sottosegretario agli Interni Achille Variati, in seguito assurto a sottosegretario del Ministro degli Interni Bonafede, all’epoca come Presidente della Provincia ed ex Sindaco di Vicenza, e il suo assessore Antonio Dalla Pozza, stante alla narrativa di Giuseppe Romio, osò contrastare il traffico dei rifiuti tossici pericolosi denunciati dagli esposti della associazione, con ben 300 associati tutti consapevoli del problema come degli studi paesaggistici sull’Anfiteatro che recinge la Fontega svolti dell’accademico olimpico prof. Renato Cevese. Studi proseguiti dal 1997 dal guru dell’archeologia e classificatore dell’anfiteatro, l’archeologo prof. Maurizio Tosi.

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Rosenfranz, quante volte ha denunciato questi fatti accaduti in Anfiteatro di Arcugnano Capoluogo ?

Moltissime volte ed inutilmente nell’arco di oltre un ventennio.

Chi tenne i contatti con il giudice delle indagini preliminari durante la decennale estorsione che lei e Tosi avete vissuto in Anfiteatro?

Se io glielo dico non mi crede. Un agente di Polizia Municipale, tuttora in servizio in Comune di Arcugnano. Costui è pregiudicato per possesso di sostanze stupefacenti, amministratore o prestanome della FINMARC calcio inquisito per ammanchi come da denuncia dell’ex Sindaco di Arcugnano Paolo Gozzi, tale Roberto Polato  in veste di  Agente di Polizia Municipale e alle dipendenze del vice sindaco Gino Emilio Bedin condannato per omicidio. Egli omise di riferire al sindaco Paolo Pellizzari gli studi storico paesaggistici in Anfiteatro delle Querini di Arcugnano e la pericolosità degli sversamenti .

Dopo il  processo di primo grado  è emerso che  l’assessore  Flavia  Zolla,  perfettamente consapevole dei DECESSI PER RIFIUTI TOSSICI, degli  studi e delle manutenzione in Anfiteatro, decideva di andare in   Procura a riferire gli imbrogli  che vessavano il Conservatore  al posto del Magistrato e i reali autori degli abusi e quindi fu congedata dalla Giunta comunale Pellizzari.

LA MONEZZA IN ITALIA: LA MALEODORANTE PATTUMIERA EUROPEA DEI RIFIUTI UN RICCO AMBITO TRAFFICO DA LOBBIES MAFIOSE ISTITUZIONALI IN LOTTA FRA LORO PER OTTENERNE IL PREDOMINIO: PER MOLTI ABITANTI ITALIANI : UNA RISORSA. CHE NELLA RIVIERA BERICA, DA ARCUGNANO A ESTE, PERMETTE DI SBARCARE IL LUNARIO . nella foto da sx Il sindaco dI Arcugnano ex Assessore a risorse Idriche e Ambiente delle Provincia di Vicenza destinatario delle denunce per disastro ambientale colposo Paolo Pellizzari. Un reato per cui sono previste pene fino a 20 anni di carcere. Terzo Attilio Schneck, vicino a Jo Formaggio sindaco di Albettone, quinto da sx il presidente della Provincia da poco sostituito come sottosegretario agli Interni Achille Variati . Ultimo a dx l’assessore Antonio Dalla Pozza. Tutti coinvolti a vario titolo nell’inquinamento acquifero citato da Giuseppe Romio. Pagato dai cittadini ignari l’arricchimento illecito del mancato smaltimento dei rifiuto tossici provenienti da mezza Europa ed interrati nel Vicentino, circostanziatamente riportata da un po’ tutti i pentiti di mafia a diverse Procure. Questo tipo di arricchimento illecito che produce un irreversibile disastro ambientale ha prodotto una associazione a delinquere articolata a vari livelli che coinvolge magistrati della Procura delle Repubblica Vicentina. Cagiona all’erario continue multe UE. Tantissime le falde acquifere e le aree video-riprese su cui si sono registrati scarichi riconducibili alla vasta associazione criminale si colletti bianchi.

LA PIANIFICAZIONE DELL’AZIONE DI DISCREDITO AL CONSERVATORE Per distrarre da queste nefandezze, nel frattempo il Conservatore, da innocente estraneo a questi fatti , è stato infangato, calunniato diffamato e condannato due volte senza ammissione di prove .

LA “LEZIONE ” AL CONSERVATORE Franco Malosso von Rosenfranz Contestualmente avviene il visibile paradosso. La parte di anfiteatro superstite è stata sequestrata per 5 anni. Nessuno sa dove si siano persi in Procura questi esposti della dr.sa Zolla . Vicenza vive nell’incubo che il personale infedele allontanato dal dr. Gratteri, reggente la Procura di Reggio Calabria, sia trasferito nella Procura della città Berica ?

PER COMPRENDERE LE DIMENSIONI DEL BUSINESS MAFIOSO VICENTINO La cittadina detiene il record di sequestri immobiliari legati alla Mafia. All’interno delle sua Procura, che fu deposito di armi occultate da un Magistrato in odore di Mafia, periti in altrettanto in odore di Mafia vi operano ancora indisturbati.

COVID 19   “MADE IN VENETOECCO COME E’ NATO L’INDEBOLIMENTO SULLA POPOLAZIONE

Le acque tossiche  furono volutamente  lasciate libere di inquinare trasportando la loro scia mortale dai  bacini  dell’Anfiteatro  Querini di Arcugnano – fino all’ antistante oasi di Casale e  da lì per tutta la riviera euganeo-berica , sembrerebbe date le missive protocollate e i  ripetuti allarmi.

Agli smemorati,  ecco che  cosa scriveva circa il Processo AIM  il  Corriere del Veneto .

COVID 19 E TRAFFICO RIFIUTI COMUNALI IN REALTÀ MAI SMALTITI IN ANFITEATRO  E PIU’ IN GENERALE NELLA COSIDDETTA PATTUMIERA EUROPEA  EUGANEO BERICA. Dove i rifiuti sono benvenuti e   per qualche veneto anche fonte di  ricco reddito in nero.

La Fontega

LO SCENARIO : prescritte, archiviate, silenziata  e coperte le conseguenze degli sversamenti tossici  nella vergognosa  pattumiera veneta in riviera Euganeo  Berica, dove la regia era dell’organizzazione mafiosa, dietro l’escalation  di improvvise  degenerazioni  tumorali.  Fra decessi e nuove gravi improvvise patologie  avvenuti nel corso dello sversamento e canalizzazione di rifiuti tossici tra cui cromo tetravalente residuo di conceria  canalizzato  a sx e dx dell’ Anfiteatro di Arcugnano  e dai suoi bacini  e da qui  irrorato verso Este – Noventa fino alle altre zone  appunto divenute rosse Covid 19  di Vo’ EuganeoPojana Maggiore .

Nel corso delle campagna di sensibilizzazione pubblica per il fenomeno che rende appetibile a un ex agricoltore berico accettare che rifiuti tossici vengano scaricati nel suo campicello in cambio di denaro, unico ad opporsi il sindaco di Montegaldella. Nessuna reazione dal collega di Albettone Jo Formaggio.

I fratelli Agizza erano proprietari di una discarica qui. Erano camorristi ricercati dalla polizia in tutta Italia, latitanti da anni. Nessuno di noi sapeva chi fossero, nessuno di noi aveva mai visto una loro fotografia su un giornale. Io ai tempi ero sindaco e l’allora ministro Enzo Scotti me li raccomandò. È stato messo un coperchio, ecco tutto“.( deposizione dr. Signorini , sindaco di S. P. di Rosà)

Siamo sicuro che il male venga dal sud? Si deve  proprio ad alcuni politici veneti aver spalancato le porte alla mafia dei Rifiuti  fino ad Este e più in generale in tutta la Riviera Euganeo Berica.

DANNI  CHE INQUINERANNO PER MIGLIAIA DI ANNI IL VENETO

Zaia Molti pensano seriamente che  al Veneto dovrebbero essere riaperte subito le frontiere  e così di  non provarci  più a frenare la fuga degli imprenditori superstiti.  

TRATTATIVA STATO MAFIA 3

Chi ha delegato il ping pong nel palleggio delle responsabilità delle ville abusive e rifiuti in Anfiteatro di Arcugnano distraendo verso  inesistenti abusi edilizi la manutenzione delle terrazze nella parte di Anfiteatro superstite? Un ping pong sotterraneo  pare quello fra procura e comune di Arcugnano che vede perfino  un magistrato del Tribunale di vicenza aver preso casa  nelle 11 ville abusive costruite sulla summa cavea della  parte  superstite dell’Anfiteatro delle Querini.

VICENZA CITTA’ DEL COMMISSARIO PEPE Sullo storico Anfiteatro, quello di Arcugnano, si sono sprecate calunnie destinate a formare clamore mediatico studiato appositamente per abbagliare una cittadinanza mantenuta al buio per anni e nella più totale ignoranza circa la storicità di questi luoghi. La vicenda mostra l’agonia terminale di una parte di quello che era stato un glorioso popolo: Il Veneto e il loro primitivo Santuario in terra ferma. La regia di questo processo di volgarizzazione è dovuta a rappresentanti, non certo meridionali nè nordafricani. Bensì rinnegati amministratori pubblici afflitti da un atavico complesso di inferiorità. Costoro, nel gareggiare contro quella silenziosa e discreta classe ricca di indiscutibile inventiva e laboriosità , cioè quella composta di padri del Veneto, una società felice bene descritta dal conte scrittore e memorialista Guido Piovene, non si sono saputi sottrarre al meccanismo delle competizione. Per questa strada pochi disperati non hanno quindi esitato a trasformare l’intera antica Riviera Euganeo- Berica, i suoi splendidi colli, in una fatale e finale destinazione di criminale monnezza proveniente da mezza Europa così producendo in questa regione delle ferite irreversibili. In questa distruzione ambientale durante questo auto-estinguimento di un popolo si servono ancora oggi di manovali che nel non saper più che cosa svendersi, hanno rinunciato alla salute pur di poter ostentare almeno per una volta, alla messa delle domenica, una bella auto.

betsy.vandermeer.w@gmail.com 3/3/2017