IL MUSEO BECHSTEIN GIUSEPPE BECCE PRESSO LE EX TORRI DELLA COMMANDERIA TEMPLARE DELLA VERA CASA DI GIULIETTA & ROMEO SI AFFACCIA SUL LAGO DEll’ANFITEATRO BERICO, IL PIU’ ANTICO DEL NORD ITALIA è stato inaugurato nel 2021. Sorge a breve distanza (mediamente 7 minuti di auto ) dal Centro di Vicenza, Stazione Ferroviaria di Vicenza come dalle uscite autostradale di Vicenza Est e Ovest.

Da dentro una masseria fortificata immersa in una atmosfera di silenzio e di pace, esso si affaccia sulle rovine terrazzate dell’’Anfiteatro Berico di Villa di Arcugnano Capoluogo .

Casa di Giulietta in Anfiteatro Berico : il Corridoio degli Artisti

CHE COSA CONTIENE

Il Museo, unico al mondo nel suo genere, conserva al suo interno una modesta quantità di strumenti musicali e apparecchiature donate ed appartenute allo strordinario compositore del Cinema tedesco e dirigente dell’UFA , il Vicentino -Berlinese Giuseppe Becce . Sono circa 50 i pezzi esposti tra cui anche pianoforti ,arpe ed altri strumenti a corda Rosenfranz . La maggior parte degli strumenti qui conservati derivano dalla collezione privata di Luigi Maltarello e dal Tenore Vicentino di Arturo Toscanin, Aureliano Pertile, dopo Antonio Fogazzaro, fu ultimo amministratore delle Rosenfranz Maltarello Fabbrica Reali di Pianoforti diretta da Antonio Fogazzaro, e donati alla libreria del ns. Presidente Otello Gobbin.

NATANTI CHE SALPAVANO DAL GRANDE LAGO DI VICENZA PER VENEZIA. Alla prima collezione di reperti ittico lacustri, si sono in seguito aggiunti, una serie esposta di natanti posti a sottolineare il mondo lacustre che qui prosperava pigramente. Un tempo, primaria forte di vita per i local abitanti di Arcugnano ormai scomparsi ormi scomparso dopo il 1934 , La via dell acqua, fino a quel tempo, principale via di collegamento . Sempre nel complesso monumentale dell’Anfiteatro Marittimo Berico, qui sotto possiamo scorgere alcuni natanti. Tirati su dalle acque con l’argano, purtroppo sono stati lasciati deperire alle intemperie.Fra queste barche possiamo ancora scorgere la Bedina. Era questo il modello di imbarcazione che usava la Marina Imperiale Austriaca,la  kuk  Kriegsmarine, (kaiserliche und königliche Kriegsmarine o österreichisch-venezianische Kriegsmarine  lo usava per pattugliare anche di notte questo tratto di lago fino al suo sbocco a Chioggia ( Venezia) . Su queste sponde del Grande Lago di Vicenza, ed anche qui nel Bacino dell’anfiteatro, il più antico del Nord Italia 28 famiglie nobili locali si affacciavano con i loro accessi dedicati allo sfruttamento del latifondo, alla pesca. Spesso i loro scagnozzi si appostavano ai portelli e rapinavano i carichi Sul lato che da sotto Monte Giove, in Anfiteatro Berico operavano perfino 3 mondine . Il feldmaresciallo Radeztky fu l’unico che a storia locale ricordi ad essere riuscito a stroncare il fenomeno del brigantaggio nel tratto tra Vicenza e Venezia. Con l’abbandono del Veneto da parte dell’Austria il fenomeno, ricominciò fino a ritornare a prosperare con la banda Bedin. Finita l’epoca del Bedin a fine delle seconda guerra il primato spetta al rapinatore stragista Morozin che divide il bottino delle sue rapine con i politici. , Dalla sua impunità, pagata a peso d’oro, si possono comprendere i moderni accadimenti delle nuova forma di brigantaggio dai colletti bianchi. .

Lancia della Gendarmeria Austriaca . Su questo modello di imbarcazione risalente alla metà del 1800 solitamente sedevano 3 gendarmi armati che pattugliavano il lago per via delle continue rapine Solo sotto il controllo del Feldmaresciallo Radetzky il brigantaggio cessò. Alla villa di Arcugnano fu portata via perfino la Cassaforte . Trascinata a mezza cavea, è ancora visibile .

Per volere del Gen. Ettore Malosso al suo interno c’è anche un piccolo museo composto di oggetti appartenenti al Reparto Alta velocità, idrovolanti che annoverava primatiste come al martire pilota Antonio Riva Elsa Marzotto Dalle Ore, Arturo Ferrarin , Tommaso Dal Molin , il Padovano Masiero, ecc. oltre a Ufficiali frequentatori abituali fra cui alcuni che presero anche casa attorno al bacino del lago dell’anfiteatro,

All’interno della masseria Fortificata vi è inoltre in allestimento la casetta di composizione oltre che aperto ai visitatori del Circolo Culturale, il salotto-studio sala musica dall’accademico musicale Franco von Rosenfranz dove lui stesso , fautore del recupero si intratteneva con gli allievi .
In anfiteatro, presso la Masseria Fortificata all’epoca detta anche la Boaria di Villeggiatura dei Querini, era meta di gite in barca del senatore e poeta Antonio Fogazzaro e di di Henry Thode con la sua amante. Cola sostavano anche Principi e Re loro parenti ed amici che volentieri in barca villeggiavano da Venezia attraccando presso la darsena della ex baia dell’ anfiteatro . Fra loro Henry Thode, cognato di Sigfried Wagner, marito di Daniela Sen­ta von Bülow, nipote di Franz Liszt, figlias­tra di Richard Wagner di cui il dr. Bechstein Giuseppe Becce fu primo interprete cinematografico fu un grande estimatore del Mantegna. All’‘eremita del Garda quando il nuovo Stato Italiano lo espulse come «per­sona non gra­dita» fu espropiata la casa (il Vittoriale) dal Governo Italiano per offrirla a Gabirele D’Annunzio. All’esule e alla sua memoria fu dedicata una camera della Casa di Giulietta, l’ex Tempio del Dio Giano del lago. A lui , come a tutti i frequentatori del complesso monumentale dell’Anfiteatro delle Querini-Colonna, la cultura italiana deve essere riconoscente per aver contribuito alla conservazione di un enorme patrimonio artistico e culturale che altrimenti sarebbe andato disperso .

Dei quasi suoi contemporanei , il museo espone opere di Antonio Fogazzaro, del prof. Mario Andreis, Di Cesare Apolloni, di Freya Stark ecc.

Nel dopoguerra frequentato da famosi musicisti, artisti e personaggi locali del calibro di Guido Piovene, Otello De Maria, Maurizio Girotto, Neri Pozza . Negli anni 80 Generale Malosso fece delle Boaria di Villeggiatura delle Querini un cenacolo culturale .