L’ AUTOBOMBA DESTINATA A FRANCO MALOSSO VON ROSENFRANZ
autore: Maurizio Tosi. Rcerca di Materiale d’archivio Ettore Malosso .
Durante le missioni di guerra aerea, al padre di Franco Malosso, il Generale Ettore per essere reso più sveglio e combattivo, fu somministrato del Pervitin cosicché per disintossicarsi fu necessario ricoverarlo nella clinica villa Margherita che un tempo si affacciava sul placido lago dell’Anfiteatro di Arcugnano quello delle Fontega dove ammaravano festeggiando poi a villa Pasini o fra le terrazze coltivate a seta dei Querini-gen. Grimaldi Capra, piloti quali la aviatrice ricordata da Charles Lindberg, Elsa Marzotto Dalle Ore, il col. A. M. Buffa , aviatori del gruppo : “Reparto Alta Velocità di cui facevano parte Arturo Ferrarin e colleghi come Irnerio Bertuzzi, pilota di Enrico Mattei morto nel 1966 per la bomba * piazzata dal Giuseppe De Cristina membro della “Commissione regionale” del Sindacato Ebraico (Cosa Nostra) su richiesta di Graziano Verzotto vice presidente nelle DC di Bernardo Mattarella, Leone Concato , di Sossano rapito ed Assassinato nel 1977 durante la contese pressioni EFIM -AUGUSA BELL e il suo compaesano di Orgiano comandante Giorgio Bertolaso combattente e Resp. Ufficio Assegnazioni del Regno del Sud ( Curiosamente finita l’accademia sembra che i due comando di velivoli nemici si siano spararono addosso ) al Gen. Giuseppe Marini, trasvolatore oceanico co Italo Balbo ,che lo assistettero fin tanto che il Generale Malosso riuscì infine a riprendersi dalla drogatura. . Pertanto Franco crebbe nella perfetta consapevolezza di quali e tanti effetti potessero produrre queste sostanze stupefacenti. Erano gli anni in cui si formavano in aeronautica due ufficiali Medici, poi divenuti periti . Uno di questi era il tenete col. Tedeschi in seguito ideatore e fondatore del Centro di analisi Tossicologiche, anni dopo finito, ma più probabilmente “gettato ” giù dalla finestra di casa sua all’Arcella di Padova. Nello stesso tempo, nel successivo processo di drogatura dei giovani vicentini a cui precedentemente veniva somministrata eroina per renderli dipendenti e distoglierli dalla lotta politica una parte della lobby in uniforme che voleva continuare ad usare i voli NATO in arrivo all’aeroporto Tommaso Dal Molin per stivare carichi di diversa sostanza stupefacente così da assicurarsi la continuazione dello spaccio per usi commerciali diversi da quelli aventi obiettivo supremo di difesa patriottica. Rimasto solo nell’inchiesta dopo l’omicidio del suo commilitone il sottufficiale Gianni Conti massacrato di botte e buttato nella piscina ufficiali per inscenare che vi fosse annegato, da tempo era stato da lui avvisato di possibili ritorsioni .
Da attento militare addestrato a devitalizzare attentati di terroristi, una mattina come tutte le altre , prima di aprire il portello dell’auto Malosso si accorse che la maniglia del bagagliaio era in una posizione lievemente spostata rispetto a quella lasciata la sera prima. Aprendo quel poco che serviva dal divano posteriore potè scorgere l’innesco collegato a candelotti di dinamite Se avesse aperto il bagagliaio sarebbe sicuramente stato dilaniato nell’esplosione. Un ufficiale della Terza Brigata Missili *prese in consegna l’ordigno [ da : L’uomo K-626 ] . Franco non rientrò più in aeroporto . L’auto fu nascosta . Poco dopo nel parcheggio , un grosso petardo fu fatto brillare . L’operazione fu a lungo segreta in attesa di scoprire di più. Tuttavia, l’attesa fu vana. Probabilmente avvisati da una talpa nessuno si fece mai vivo.
*1 Sul quale insistono narrative ostacolate a tutt’oggi dall’apposizione dal Segreto di Stato
*2. La Terza Brigata missili nucleari era una unità operativa costituita in seguito all’accordo segreto stipulato* il 20 ottobre 1954 tra il governo italiano e quello statunitense, relativo alla difesa con potentissimi missili nucleari . A distruggere Hiroshima bastò una bomba detta “Little Boy” con un’energia di potenza di 13 kilotoni. Quelli da scagliare a risposta da missili locali erano di 100 kilotoni!
Erano quelli i tempi in cui i bombaroli aspiravano a procurarsi armi nucleari; tempi in cui un segretario del partito italiano di destra copriva il costo dell’intervento chirurgico per modificare le corde vocali di un politico bombarolo contando così pure su persone che facevano a gara per far sparire dalla procure i campioni di registrazioni voce comparative.
*Piani militari segreti del Patto di Varsavia, risalenti agli anni sessanta prevedevano un attacco all’Italia attraverso la neutrale Austria con un bombardamento nucleare preventivo sulle città di Vienna, Monaco di Baviera, Innsbruck, Venezia, Padova, Vicenza, Verona, Ghedi e Piacenza. Le truppe russe-ungheresi consistenti in 7 divisioni motorizzate, 3 divisioni corazzate, 38 lanciamissili, 214 aerei da combattimento, 121 caccia, 24 aerei da ricognizione e 25 bombardieri con armi atomiche prevedevano di occupare il Nord Italia, attraverso le linee di penetrazione di Tarvisio e della Val Camonica, raggiungendo Brescia e Bologna in 13 giorni di combattimenti attestandosi poi saldamente sull’Appennino tosco-emiliano.[6] Al contrario i piani militari segreti della NATO prevedevano, secondo quanto affermato dall’ex presidente Francesco Cossiga in una nota trasmissione televisiva della Rai,[7] una risposta nucleare italiana sulle città di Praga e Budapest che sarebbe stata condotta per ritorsione dall’aeronautica militare italiana .
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