LA CASSAFORTE DI VILLA MONTANARI di Villa di Arcugnano Capoluogo Merita di essere ricordato l’avventuroso percorso di questa cassaforte assieme al suo prezioso manoscritto .

Alta circa 2 m. e 50 . Aperta, larga 4 m , profonda 1 metro utile, nel corso di un furtivo blitz, i ladri, riuscirono a trascinarla giù per le terrazze dell’anfiteatro. Oltrepassata la Boaria di villeggiatura delle Querini. Giunti a mezza cavea dell’Anfiteatro Berico, data la pesantezza e l’enorme ingombro del manufatto alto più di 2 metri, nell’impossibilità di farla discendere con il vecchio argano del molino della villa di Arcugnano e così di imbarcare i pesante “armadio blindato” sulla sottostante darsena, i malviventi , evidentemente esausti, la presero colà d’assalto sventrandola. Da allora è rimasta sempre semi-sepolta dalle sterpaglie. Ancora oggi è riconoscibile . Ma nel saccheggio, i ladri lasciarono i libri, contenuti al suo interno. Tutti praticamente intatti, furono così amorevolmente classificati dai Reali Ufficiali inglesi delle Regina Victoria qui stanziati tra il 1917 e il 1923 . Tra essi , il testo autentico di Galileo Galilei periziato per ben due volte come suo testo autografo. Il manoscritto contenente importanti descrizioni dell’anfiteatro Berico di Arcugnano ed altri testi inventariati furono messi a disposizione degli studiosi dal generale Malosso che spese qui molto tempo degli ultimi anno delle sua vita a conservazione di questi loghi. I libri, trovarono accogliente rifugio presso l’archivio benefattrici latifondiste sorelle Mioni così presso il di loro archivio privato Mioni – Papadopoli – Wollemborg. retto dal Conservatore Franco Malosso von Rosenfranz . Dopo l’incendio doloso del 1987, all’inizio di quell’epoca in con soggetti istituzionali e mafia, per legittimarsi a cementizzare, costruire violando are millenarie protette, così distruggendo interi siti archeologici, a modello del Sacco di Palermo di Ciancimino, bramavano pure per occultare rifiuti pericolosi e urbani, ricattando lo Stato per ottenere sconti di pena per i propri adepiti , ecc. Di quesi testi superstiti al rogo, non se ne seppe più nulla . Era rimasto solo l’inventario e qualche fotocopia. A quell’epoca, i principali n.1 killler mafiosi notoriamente protetti, latitavano nelle zona entro un raggio di 30 kilometri dalla villa dell”Anfiteatro di Arcugnano Capoluogo. Immaginate che da latitante , Lattanzio riuscì allacciandosi ai cavi elettrici dai pali dell’Enel, risuscendo così a sopravvivere per diverso tempo nelle pertinenze bruciate della Biblioteca delle sorelle Mioni. Chi lo proteggeva ? E siamo a poca strada dalla stazone di Carabinieri di Longare dove , dietro c’era la villetta di Piddu Madonia, impresario edile presunto Killer di Giovanni Falcone. . Da qui Con Matteo Denaro Messina la banda progettò i roghi dei Georgofili e altri attentati dinamitardi. Orbene, a Padova, il giornalista e scrittore Andrea Gerardo Nappi collaboratore dell’equipe del prof. Marizio Tosi , ventennale classificatore dell’Anfiteatro Berico di Villa di Arcugnano Capoluogo, ritrovò copia del testo di Galileo salvatasi dal rogo dell’archivio delle sorelle Mioni -Papadopoli -Wollemborg a cui, nei primissimi giorni dopo l’incendio seguì un saccheggio. Orbene il libro che a suo tempo era stato inventariato dal Curatore e Conservatore Molossiano, ricomparve nelle mano di Massimo De Caro. Oggi commerciante di mascherine omologate anti COVI 19, uomo di fiducia del senatore siciliano Marcello Dell’Utri e a sua volta , come anche riportato dal prof. Tommaso Montanari, oltre che da altri redazionali giornalistici, piazzato alla direzione di Biblioteche dal Governatore del Veneto e Ministro dei Beni Culturali cioè del MIBAC, Giancarlo Galan (che si giustificò circa l’assunzione del ladro di libri antichi inserito nelle storiche biblioteche da proteggere, , dicendo che non poteva rifiutare tale assunzione al Senatore Dell’Utri . Il siciliano a cui lui l’on. . Galan doveva tutto così da non potergli rifiutare l’assunzione di un ladro.

INCENDI E LADRI TRA ARCUGNANO( E BAGHERIA) In Anfiteatro Berico, nella ventennale opera di classificazione storica e dei reperti compiuta dal guru dell’archeologia e agente segreto, Maurizio Tosi. Il l professore aveva nominato per expertizzare il testo , Maurizio Quartieri , già perito dell’anfiteatro di Arcugnano. Periodo di esame : tra fine 1800 e inizio secolo quando con l’apporto dei fratelli Maltarel di cui il Molosso è nipote, egli è legato dell’eredità storica dei testi dei Piovene. Sopratutto a quella di Arturo Toscanini, il cui tenore Aureliano Pertile fu ultimo amministratore, dopo Antonio Fogazzaro nell”Anfiteatro Berico curato dai Maltarello, la casa Reale produttrice dei Rosenfranz , appunto famigliari del Conservatore. Quartieri era già da tempo stato inviato li. Per redigere giusta perizia, oltre che un accertamento (ripreso dal Perito vicentino Ferro), cioè un inventario anche per conto del giudice Zingaretti di Bologna. Quello dei testi rinvenuti dento le proprietà del senatore siciliano Dell’Utri, all’epoca epoca accusato di essere il mandante di quei furti commessi dal suo pupillo, cioè il Massimo De Caro .

OMICIDIO NAPPI” 2017 Da una indagine di Franco Malosso v. Rosenfranz e Maurizi Tosi . Premessa: Maurizio Quartieri, è un perito per lo staff Tosi in Anfiteatro Berico ,Ma è anche lo stesso perito incaricato dal giudice Zingaretti di Bologna per redigere una perizia dei testi ritrovati in casa del senatore collezionista d’arte di Forza Italia di Silvio Berlusconi, il senatore Marcello Dell’Utri . Col testo di Galileo , pressoché integro, il giornalista , commediografo Andrea Gerardo Nappi , stante a quanto riferito ai membri dello staff Tosi, si sarebbe dovuto mettere in viaggio per raggiungere Napoli e da li , contattare l’editore Colonna, i cui antenati sembrano imparentati con i proprietari Prinicipi Colonnese dell’anfiteatro vicentino di Villa di Arcugnano Capoluogo Alto. ( villa Amelia fino a via Costa dei Colonna ).

Purtroppo in quel viaggio, il giornalista scrittore Andrea Gerardo Nappi scomparve in circostanze misteriose su un traghetto diretto in Sicilia mentre doveva incontrarsi col misterioso il compratore. Chi era i compratore del testo? Quindi deviando la sua permanenza originaria cioè verso l’editore Colonna a Napoli , Gerardo sparirà nel nulla mentre traghetto si trova in mare aperto diretto a Palermo. Le indagini per rilevare i nomi che conducono alla presenza dei tre sicari a bordo non sono a tutt’oggi state rese note dal magistrato titolare della inchiesta . Nappi non aveva alcuna intenzione di suicidarsi . Ne era depresso per motivi sentimentali . Anzi rivela Maurizio QuartieriEra alla soglie di ricevere encomi e del denaro a premio. E’ un omicidio su cui si sono avvocati di indagare alcuni elementi dei servizi segreti? Chi c’era a bordo di quella nave legata alle stesse persone che riportano alla mente i fatti voluti a tutti i costi fatti che apparentemente , un corvo vuole portare a conoscenza an che ai non addetti a queste vicende ? Quelli che riconducono al traghetto durante le trattative legate al sequestro Moro, sarebbe stato preso dal falsario dei Servizi Segreti, Antonio Chichiarelli e dall’agente AISE capo centro PD , il Gen. Raffaele Imondi in seguito, promosso Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana ? Le modalità di questo sicuro omicidio, quello del Nappi , durante i sequestro Moro riportano all’omicidio di Antonio Chichiarelli Informatore dei Servizi e per loro il falsario com la banda della Magliana. L’esecutore materiale del falso comunicato n. 7 che doveva attribuire alle BR e non ai politici coinvolti nell’omicidio – sequestro di Aldo Moro con l’ Ufficiale dell’AISE il Generale Raffaele Imondi . Servirà accertare perché si vuole dare un segnale di morte a chi si occupa di queste vicende che quasi come nel ponte berlinese di Glienicke, hanno in cumune un traghetto. aggiunge Maurizio Quartieri membro dello staff del recupero dell’equipe del prof. Maurizio Tosi che dopo queste dichiarazioni per ben due volte , assieme ala sua compagna, Miriam Rozenweik , autrice di questo redazionale e compagna di Maurizio Quartieri che venne intimidito, quindi catapultato come inquisito, poi derubricato a testimone nel secondo processo che segnerà infine l’assoluzione nel 2023 al Conservatore Molossiano ( Processo depistaggio intentato a discredito dell’Anfiteatro Berico) . il Molosso Non è certo un tipo qualsiasi . Vittima di un sequestro di persona da ragazzino fu il principale protagonista reclutato nell’Operazione Barbareschi- Liberazione di Carlo Celadon. Un confetto sganciato con successo da lui . La migliore di tutte le sue operazioni, in seguito al quale , attraverso la sempre sua Operazione Goldfinden, terminarono i rapimenti degli imprenditori Lombardo -Veneti. Un affare quello dell’industriali rapiti il cui denaro finiva nelle mani di altrettanti altri industriali notissimi lombardo -Veneti . Un ” affare ” quello del rapimento dei rapimenti dell’imprenditoria e della aristocrazia italiana al tramonto in cui clan Siciliani siciliani avevano preso le distanze intuendo che un giorno, sarebbe deflagrato .

Per chi pensa che i Servi Segreti dovrebbero essere eliminati o riformati dall’ on. Renzi o secondo l’agenda del ministro Giuseppe Conte o del suo successore, il bidone tecnologico confezionato nell’ Operazione Pirati Barbareschi, condotta per trarre sfrontatamente in inganno la peggiore criminalità dal colletto bianco politico italiano, rimane la più importante operazione di d’ intelligence di tutti i tempi mai condotta dai elementi dei servizi segreti italiani dal passaggio di consegne dei Servizi Segreti Italiani da RE Umberto e la CIA . L’operazione Pirati Barbareschi anche considerato i livello di riservatezza con cui è stata condotta, senza vanto e non certo priva di sacrifici , inimmaginabili per i suo protagonista, è paragonabile solo a quella omologa precedente inglese: l’ Operazione Mincemeat.

Traghetto . A dx Gerardo, il giornalista – Tre sicari entrarono nelle sua Cabina . Lo stordirono e lo scaraventato giù dal parapetto della nave, alla maniera dei ” Voli della morte ” argentini .

UCCIDERE PER IL DIARIO DI GALILEO A LONGARE Chi doveva incontrare lo scrittore Nappi?Un misterioso interlocutore lo aveva pregato di non fare parola con nessuno. Questi era disposto a incontrarlo e a pagargli una cifra enorme per quel “Diario di Galileo”. Lo avrebbe atteso al suo sbarco in Sicilia. Nappi però a trattare le condizioni sul quel manoscritto non arriverà più . Il suo corpo, stante a dichiarazioni di affidabili collaboratori di giustizia .Due killer e un probabile palo, dp averlo prelevato dalla sua cabina, lo sollevarlo per le gambe e gettandolo in mare aperto

Probabilmente dagli stessi uomini K che qualche tempo dopo, sempre dopo averlo issato su per le due gambe, allo stesso modo, butteranno giù dall’aera archeologica del castello di Castro, in Puglia un altro suo collega: Il giornalista svizzero Sidney Rotalinti . Quello che in Pizza Connection dava risalto alle inchieste del Commissario Fausto Cattaneo, agente svizzero sotto copertura . Anche lui era in attesa di incontrarsi col prof. Maurizio Tosi. A sua volta Tosi fu ucciso il 24 febbraio 2017 per impedirne testimonianza a favore di Franco Malosso von Rosenfranz accusato di essere stato, per il Tosi il “ricostruttore dell’ Anfiteatro Berico “. Assolto per accusa comunque infondata in processo connesso il 1 febbraio 2023,. Iil caso, denunciato alla Magistrata Padovana Orietta Canova che tra l’altro, porta l’illustre cognome Veneto del celebre scultore, è oggetto di indagini. [la lettura integrale di questo testo sarà messa a disposizione dei soci on line su fb: amici dell’anfiteatro Berico].