di Franco M. von Rosenfranz@ 5/7/ 2023 Recentemente fra i poloti primatisti dell’alta velocotà è stata dedicato uno spazio anche a lui nel corrridoo degli artisti legati a Vicenza, in vera Casa di Giulietta dentr il complesso monumentale dell’Anfiteatro Berico. Vediamo perchè .

Francesco Volpi , pionere del volo ed eroe di guerra che porta lo stesso cognome del veneziano Giuseppe Volpi, conte di Misurata ex presidente della Biennale,di casa nel Montenegro e nei Balcani tra elettricità SADE, Marghera- Festval del Cinema, è stato un pilota tutto di un pezzo, felicemente nato nell’Impero d”Austria, quando Tento fu assegnata ai nuovi vincitori italiani, il comandante Volpi studiò a Padova con la vicentina Edda Edda, di Recoaro Terme che sposò. Anche lui fin da ragazzino, era incantato dalle imprese e dalle costruzioni aeronautiche dell’Ing. Gianni Caproni , quanto dalle narrative degli anziani dedicate all’asso Julius Kowalczik .

Julius Kowalczik
ll velivolo preferito da Julius Kowalczik, il Berg D.I, noto anche come Aviatik D.I facente concorrenza all’Albatros -Motorrizzato dalla Österreichisch-Ungarische Flugzeugfabrik Aviatik prodotto a Vicenza, sotto la piana del Berginus alle pendici di Monte Berico, più precisamente nelle fabbrica sita tra il delta del fiume tra Borgo Berga e i l’ex importante Porto fluviale di S. Caterina in Porto.

Collega superiore di Martino Aichner, anche lui come Ettore Malosso , un altro che fin da ragazzino gironzolava attorno alle officine aeronautiche Aviatik e dell’ing.Gianni Caproni. Come Giorgio Bertolaso e Ettore Malosso fu operativo su Malta e a Vicenza.

Co-fondò ’Aeroclub di Trento, progettando quello di Mattarello . Come per il figlio di Giorgio Bertolaso anche il gen.Volpi vviò il figlio maggiore all’accademia aeronautica ( andato in pensione col grado di generale) e insegnò al secondo a pilotare e a vivere negli spazi più grandi del mondo. Esattamente alla pari con Hanna Reitsch pilota che presentava totale disprezzo per la vita banale. A suo dire inoculatogli dalla nonne nonna nobildonna austriaca, pertanto Croce di Ferro tedesca per essere coraggiosamente atterrato nel Don accerchiato dai Russi e aver prelevando 2 ufficiali della Luftwaffe

Classica vita dell’aviatore spericolato per vocazione la sua .E la passione per il gentil sesso che sembra una caratteristica comune moltissimi aviatori e non solo .

Intervistato smpaticamente dal collega Stefano Lorenzetto .
Dalla Russia rimpatriarono solo il 20percento dei piloti. Ho ancora in corpo 21 schegge. Una nel cranio, una nel mento, una nel palmo della mano
destra,le restanti nel torace. …Per fortuna le parti nobili sono state risparmiate,non so semi spiego».
Eccome.
«Bacco e Tabacco distruggono. Ma Venere no, posso garantirglielo”

Se l’è mai vista brutta alla cloche?«Tante volte».Quante?« Almeno un centinaio».Se il motore ha un’avaria, lei che fa? Si getta con il paracadute? Plano e atterro. Oddio, in Trentino è difficile, e non soltanto per le montagne». Perche cos’altro?«Per i vigneti, pieni di pali in cemento che sventrerebbero l’aereo. Ma un pomaio giù a valle lo trovis empre. M’infilo tra due filari di meli, così mi tagliano le ali e frenano la corsa». Azzardoso. «“Se poi perdi la testa /molla tutto e fermo resta./L’ aereoplano crediame,/sacavarseladasé”.La macchina del cielo è stabile per sua natura, basta lasciarla planare. Il pilota può solo disturbarla». L’età le impedisce di fare qualcosa?Niente! Se potesse, le piacerebbe tornare indietro e rivivere tutta la sua vita?«No, ho giàvissuto per 100 anni come volevo io. Se sono ancora qui, è solo perchémi resta ancora molto da imparare». C’è qualcosa che non rifarebbe?«Eviterei di sottopormi a un’altra intervista come questa. Mi è parso di essere interrogato dalla Gestapo». Legatissimo ed ospite fisso all’aeroporto Caproni soleva dire . Mi trovo meglio liberamente a volare . Le strade sono ormai divenute impraticabili.

Franco M. von Rosenfranz@ 5/7/ 2023