Giulia Querini
Se parlaimo di visite , di scolaresche, di realizzazioni di “barca di Peter Pan” da quelle superstiti in anfiteatro , tirate su dall’argano quando ancora funzionava il molino dei Querini …. non va dimenticato che Nel DOPPIO ENIGMA … serve riportare che in Via Giardini a quanti bambini chiedono se li davvero albergava anche Peter Pan … Abitante dei Giardini ? Orbene. Via Giardini è i nome che si da come per un definito delle sua opera e sta a ricordare i Giardino terrazzato dove c’era il “Capanno di Caccia ” o detto “Boaria di Villeggiatira Querini – Colonna” ch eper volere di Giulia doveva però divenire uno zoo . Un progetto di corridoio di migrazione protetta che passa in Anfiteatro fu comunque realizzato qui alla fine degli anni 80. Comunque nel 1943 1965 il teatro delle Giulia Querini fu più volte vicino a una sua fase di possibile riprogettazione . In primis , se la line dell’aAlpenvorland) avesse tenuto , era stato visitato da ingengieri che volevano riattarlo a modello di quello di von Opel nella foresta di Neu-Anspach (Weihersgrund.). Fu poi considerato di subordinarlo subordinarlo alla base americana delle Fontega , operazione che infine prese il sopravvento sui progetti . Era questa Boaria di Villeggiatura dei Querini nei dove si spingeva il giovane Conte Guido Piovene dentro l”anfiteatro . “Durante la guerra addetti della contraerea ( in seguito, per la corrispondenza dei ritrovamenti identificati come appartenenti alla Division Brandenburg e di 2 uomini del ministro Gentile dell’OVRA ) mimetizzati e stanziati qui fino al bombardamento sui covoli sul lago della Fontega (ben descritto col suo anfiteatro nelle sua (ex Baia) dalla spia cartografa Inglese Freya Stark) La mattina del del 5 aprile 1945 una pioggia di bombe si abbatteva negli argini, nelle terrazze, nei covoli e in località di accesso al ex bacino della Fontega, il Tormeno provocando diversi morti . Le immagini del luogo (in didascalia) derivano dalla ricognizione P-38 Lightning , lo stesso velivolo su cui troverà la morte in ricognizione fotografica Antoine Visconte de Saint-Exupéry ) . Nell’anfiteatro la boaria di caccia dell’anfiteatro in tedesco detta Anfiteatro con il suo medio bacino era chiamata letteralmente Il nido ( la culla) del Falco “Die Wiege des Falken” a causa dei corvi, poiane , piccioni ed in particolare di un grande falco. custode dell’Isola Quiriniana delle Ninfeee per i Riti di Romolo . Un di quelli arei abbattuti riuscì a atterrare in emergenza non lontano dal luogo del bombardamento. L’equipaggio era ancora vivo ma bloccato all’interno dell’ ‘aereo a esalazione di gas asfissianti e dopo l’incendio . Accorse il locale capo pattuglia della milizia fascista che impedì a soccorritori di estrarre gli aviatori dalla carlinga sotto minaccia di sparare ai soccorritori . Morirono tutti . Dopo la guerra un inchiesta alleata condotta anche con Ufficiali Italiani, a causa dell’omertà posta in essere dalle minacce del responsabile sul resposabile Arcugnanese che voleva d offrire soccorso non approdò a nulla di fatto. Va da se che responsabile di quelli atroci omicidi morì di vecchiaia nel 2000. ” L”isola degli uccelli ” è stata così chiamata anche dai bambini danti nel dopoguerra per via del sui custode, il grande falco che si vedeva spesso sollevarsi da essa.
Passando quindi al paesaggio fantastico narrato Da Barrie in Peter, Pan, pertanto questa rimane una divagazione che tuttavia con la Giuslietta di Da Porto rappresentata con un volatile nelle spalla, si colora di leggendario il” Falco “per loro è stato il “Corvo Salomone” Nel libro, a lui come in una sorta di antico rito propiziatorio rito Quiriniano [M- Tosi] le donne indirizzano lettere supplichevoli: desiderose di diventare madri. E a Salomone chiedono di avere belli . Salomone a Kensigton Garden nel fantastico libro di James Barrie dirige stormi di fringuelli, tordi e passeri che entrando nelle abitazioni dei Londinesi, diverranno bambini. Quando Peter ritorna volando sull’isola, il corvo Salomone gli rivela che non è più un uccello, ma più simile a mezzo uccello e mezzo umano – definendolo “Traquestequello” cioè mezzo e mezzo.(“Betwixt-and-Between”). Peter Pan imparerà così da Salomone le abitudini degli uccelli tra cui il difendersi dal freddo delle notte dentro i Giardini . Peter Pan donerà un Penny al volatile guadagna la sua eterna amicizia regalandogli un penny, questo spingerà il corvo ad aiutarlo convincendo altri tordi a costruirgli un nido, e poterlo usare come imbarcazione per attraversare il lago dei giardini. La favola di Peter Pan che i era stata raccontata dal dr. Bechstein, Giuspeppe Becce sulla riva del bacino doveva essere più che mai presente fra quei i segantini che diverranno poi operai alla promozione per i turisti venezian fluviali che giungevano in anfiteatro fabbricando i Rosenfranz- Maltarello. E a dire delll’ulrimo barbiere del paese, il Gastaldi che assistè all’intero prosicugamento delle lago delle Fontega, quindi fra quei squeraroli, remèri, pegolini, i galafài. portinari, pallattieri. (come da foro )
Ed è così che anche come per le muse , cioè per le nifeee queiiniane che Regina Mab (or. Queen Mab) – Regina delle fate che, incantata dal suono del flauto di Peter, decide esaudire il suo desiderio di volare nuovamente pemettendo a Peter di tornare a casa dalla sua mamma. Quanto James Barrie sapesse di di John Florio , non sono ancora riuscito a ricercare. Ma . Il personaggio della Regina Mab apparve per la prima volta nel dramma delle vicenda sull’amore impossibile di due innamorati descritti dl Messinese (Shakespeare) con Romeo e Giulietta, per poi ricomparire anche in altre opere della letteratura del XVII secolo, in seguito in varie forme nella poesia, nella drammaturgia e nel cinema)” . Franco Malosso von Rosenfranz .
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