IL GRANDE LAGO DI VICENZA con a sua parte SACRALE, quella dedicata al DIO FONS, cioè l’odierna “FONTEGA recintata dall’Anfiteatro di Arcugnano,( Santuario dei Veneti Antichi) .L’area è confinante con l’altro vicino Santuario Cristianizzato: Quello di Monte Berico . Retto da magister Molossiani, fu il principale x contenitore di paganità almeno fino al 394 d.C. tant’è che nel come riportato dai testi antichi, nel 1500 conteneva ancora tracce di Pagus cioè di Campagnoli . A partire dal 1307cioè dalla fuga dei Cavalieri Templari che ne custodivano i portelli di regolazione per conto ma anche contro le 28 famiglie Patrizie fra cui alcune per nomina dal SacroRomano Impero, perennemente in lite fra loro, finì abbandonato a se stesso, abbisogna di radicali interventi che lo riportino tutto o in parte al suo stato di baia originale lacustre atta a riqualificare e riequilibrare l’ambiente offeso da speculatori senza scrupoli
Da quel momento il grande lago di Vicenza o detto di Longara, incominciò a imputridire divenendo l’amplificatore di quella ristagnante Peste che dal 1347-1351 si portò via i 2/3 della popolazione vicentina .Solo la cosiddetta “Bonifica Fascista” , tentando di eliminarne del tutto la sua romantica vita a vantaggio del latifondo, riuscì a sanare la zona rendendone la nuova funzione Da lacustre, ittica a coltivare i lletto delle ex baia . Ma il ricordo e la testimonianza di una paganità scomparsa che il Petrarca osava definire anche “migliore del”Mono Dio “mettendo in guardia la popolazione e paventando si avverasse la maledizione delle Dea Diana rimase presente nelle credenze delle popolazione sparsa almenofino al1500 . Diana era la nota protettrice degli animali e della natura. La dea che emesse la sua maledizione che avrebbe colpito chiunque avesse distrutto i suoi luoghi Cioè l’incantevole natura di questo paradiso. La peste infatti imperversò fino agli inizi del 1.400 .E cioè fino a a quando ormai metabolizzata dalla popolazione vicentina, la Madonna apparve a Vincenzina Pasini. La contadina per ringraziamento, invitò a costruire una basilica dedicata a Maria . Essa sorse sulle rovine del vecchio tempio pagano di Diana . superstite sito sopra la piana del Dio Berinus. Il punto dalla cui si gode di quella meravigliosa vista che si originava guardando il lungo percorso fluviale delle Riviera Berica. E fu così che dal Monte Berico il vetusto Tempio di Diana fu sostituito dal grandioso santuario tutt’oggi visibile. Una magnifica chiesa realizzatA anche con materiali facenti parte di recupero di quello che prima era stato il tempio delle Dea e del Dio Apollo.
Facciamo ora un salto nel tempo e arriviamo al 2019 : Arcugnano è un paese che per gran parte del suo territorio appare in zona rossa per effetto di un fiume di veleni tossici, cioè cromo esavalente residuo di conceria, sversati dalla mafia a Monte Cuccco di Arcugnano . Una collina poco più sopra l’Anfiteatro su cui sorge l’Osservatorio Astronomico. Questo territorio sembra ormai stato interamente colonizzato dalla mafia, quella che fingendo di smaltire i rifiuti, destina viceversa il denaro TARI a mantenere una larga parte delle politica, che ha canalizzato i veleni direttamente verso la città di origine di metà dei reali d’Europa: Este
CORRELAZIONE TRA DECESSI DI COVI19 E DI RIFIUTI TOSSICI Da qui sarà difficile a stabilire se veramente si muore in così tanti di COVI 19 mentre in realtà si muore sommersi indeboliti dai tumori generati da propri rifiuti deposti ordinatamente nel cassonetto. Monnezza urbana che in realtà finisce occultata presso il giardino di casa propria.
LA POPOLAZIONE LOCALE UN TEMPO DI CELTI Quelli che nel tempo di sono addottati una popolazione di schiavi di quegli antichi Romani abitanti che donarono quella che oggi chiamiamo Riviera Euganeo Berica si rivolterebbero nella tomba. Essa è stata così trasformata in una mega pattumiera maleodorante a cielo aperto. Un liquame cencerogeno sversato i quelli che una volta erano felici scintillanti corso d’acqua , senza più vita, prosegue in direzione di Noventa-Este investendo Vo’ Euganeo e PojanaMaggiore. Lo veicolano da S.Croce Bigolina Longara , un incrocio di corsi d’acqua divenuti micidiali propagatori di questo veleno: i lPFAS
DAL RESPONSABILE RIFIUTI DEL COMUNE DI VICENZA MATTEO QUERO
La triste vicenda dell’ amministratore unico, dei Rifiuti di Aim Amcps Matteo Quero delComune di Vicenza . Epilogo di un uomo che si ritiene essere stato usato e gettato come un prestanome Corriere di partite destinate al cocaina dirette allo spaccio in Campo Marzio a Vicenza. Nel corso dell’emersione dell’esistenza dell’Anfiteatro Berico nel 2016 , dichiarato improvviamente “falso” senza perizie che lo provassero ,notizia pianificata ad hoc per generare reazioni di sdegno.Infamante notizia diffusa pubblica mente anche attraverso falsificazione perino di Google Maps dalla banda di cui durante l’estorione ai membri dello storico staff risulterà responsabile tecnica la dirigente tecnica del Comune di Arcugnano a cui decine di cittadini anziani ,sponsor, eredi di sommi memorialisti risposero offrendo solidarietà al titiolare delle ricerca sull’anfiteatro , il prof. Maurizio Tosi , a tutta l la sua equipe come al margravio Franco Molosso emersero numerose missive che il professore si prese la briga di studiare . l i veleni era evidente che erano pilotati a colpevolizzare delle regie talvolta l’uno,talvolta l’altro di 2 gruppi principali che gestiscono l‘affaire monnezza nella città .Ebbene dopo 2 mesi dalla a cattura in Germania dell’ Assessore ai rifiuti e con l’avvento del nuovo sindaco Francesco Rucco per i quale il periodico Vicenza Today gestito da Arrigo Abalti , dette pubblica notizia dell’ arresto , infine la direzione, sotto l’egida del nuovo Sindaco Rucco, è passata a una vecchia conoscenza cittadina .il primo eccellente arrestato per MAFIA . Vicenda 30 anni prima , il rag. Gianfranco Vivian, Revisione contabile di IPAB istituto per anziani ed anche perito del Tribunale di Vicenza .
Lui è il nuovo dirigente di AIM ! Di questo suo passato in seguito al clamore mediatico che l’estorsione sull’Anfiteatro Berico durante campagna diffamatoria la segreteria è stata letteralmente innondata da missive giunteci da cittadini vicentini .Dalla valle dell”Agno a Arzignano ad Arcugnano fino agli abitanti della Riviera Euganeo Berica danneggiati dal finto smaltimento comunale dei rifiuti che ha cagionato a tante terribili lutti, patologie tumorali .Quest’ultimi ci hanno invitato a resistere continuando le indagini ,data l’inerzia di quelle dei Magistrati Vicentini consapevoli condotte dal prof.Maurizio Tosi . Tosi i seguito è stato assassinato mentre era risalito a chi più o meno istituzionalmente aveva generato la campagna mediatica , gli avvicendamenti Esattamente come L’assessore Peppino Basile di Ugento ( paese gemellatosi ad Arcugnano per volontà del Sindaco Pellizzari) e i cui di lui omicidio si vorrebbe fare passare per ” naturale”.Perché proprio a lui si era rivolto lo sfortunato appassionato di Jazz ed asssessore Matteo Quero che temeva per la sua vita e quella delle sua famiglia . .
SECONDO I RISCONTRI FORNITI DA MATTEO QURO MEZZA UE OCCULTA VICENZA E SUI CORSI D’ACUA VICENTINI , RIFIUTI TOSSICI Più volte la rabbia dei cittadini ha espresso commenti poco lusinghieri e poco signiorili su di lui chiedendo che il prof. Maurizio Tosi pesantemente offeso e intimidito dal vicesindaco di Variati, il Bulgarini , compgno di merende del Quero si facesse portavoce del disagio cittadino che da tempo allarmava la città. Agenti di Polizia Munincipale del Comune ( dapprima fotografati) costretti a girarsi dall’altra parte non potendo intervenire per pressioni superiori ricevute nello spaccio locale di droga sul principale parco pubblico delle città dove le bande di pusher si affrontano a coltellate
HO PAURA CHE MI AMMAZZINO Disse a Tosi l”assessore e amministratore ai rifiuti , beccato alla frontiera tedesca l poi esautorato dall’incarico Matteo Quero, temeva per la propria vita quando consegno al prof. Maurizio il dossier che ha mostra come giungono e vengono fatti sparire nella compiacente terra Veneta, rifiuti tossici pericolosi e perfino radioattivi , provenienti da mezza Europa quasi la metà dei rifiuti tossici della UE: . Fanghi liquami mai smaltiti, perfino scorie , fanghi , non solo seppellite nelle autostrada A21 . La stessa che ha tagliato in due villa Saraceno di cui è onorario e ambientalista il principe Carlo di Inghilterra . Per Venezia questo traffico che tomba nella sua laguna in mare tonnellate di monnezza non è un business producente . Favorisce nelle sua deflagrazione il visitatore del mordi e fuggi Si traduce per i prestigiosi hotel veneziani in una perdita di visitatori colti informati dalla pubblicità che ne deriva Si perché di PAFAS di muore .
POPOLAZIONE SENZA PIU SPERANZE DI UN FUTURO L’indebolimento di questa parte di popolazione, dovuta a intossicazione per questo tipo di inquinamento, ha visto sistemare in quarantena ignari abitanti che irrigano i campi .Operazione che così contestualmente contribuendo ad avvelenarli mentre il caso Lombardia a Bergamo , noto come il caso del finto evento funesto composto da un corteo, anzi un Convoglio di bare per creare terrore sulla popolazione , come molti testmoni occulari riferiscono che si trattava di una messa inscena pubblicitaria .In pratica su ogni camion veniva caricata una sola bara in quel di Bergamo durante l’operazione gestito dal gen. dei servizi segreti Figliuolo ,diventa così una “Emergenza Nazionale “.
LE BARE DEL CONVOGLIO MILITARE DI BERGAMO QUELLO PANDEMICO DELL”ORO Una simile operazione ricorda le potenti astuzie che diedero il via e poi in seguito, una carriera politica ben ricompensata, quella di futuro presidente austriaco a Kurt Waldheim allorché beffando i cacciatori d’oro tedeschi sguinzagliati da Heinrich.Müller, diede al finto treno convoglio pandemico ( colera) a Licio Gelli il via libera a transitare l’ Oro predato dagli Italiani a Pietro di Jugoslavia .. Metallo pre che fu poi restituito solo grazie all impiego sacrificale di K-626 ( Alias del markfraf Franco Alessandro Molosso Maltarell von Rosenfranz) l’agente sacrificale dell”‘Operazione Goldfinden. condotta sotto egida di sir Fitzroy Maclean .
UN COVID 19 PROVOCATO MEDIATE L’ INDEBOLIMENTO DELLE DIFESE IMMUNITARIE SULLA POPOLAZIONE GIA FIACCATA DA PFAS E DAGLI SVERSAMENTI TOSSICI INCONTROLLATI DAGLI ANNI ’80 INCONTROLLATI GRAZIE AD ANALISI ITALIANE ADDOMESTICATE DAL RICCO BUSINESS ORMAI INGESTIBILE. Affaire milionario agevolato da proprietari terrieri e luoghi protetti paesaggisticamente e aventi accesso a finanziamenti UE . Arricchimenti immediati garantiti per tutti dunque . Ma dietro c’è sempre un prezzo da pagare. Jane Muncke, tossicologa ambientale e presidente della Food Packaging Forum Foundation di Zurigo, «È inaccettabile che un numero ristretto di persone faccia profitti mentre inquina l’acqua potabile di milioni di persone. l La ricercatrice non ha però tenuto conto che la maggior parte della popolazione veneta è bene consapevole della scelta di convivere con questo veleno silenzioso che estingue anche il futuro dei propri bambini . Un eminente psicologo ritiene che in questa popolazione sia più ingenerale annidata una forte sindrome di Stoccolma .”Girano elegantemente vestiti con tessuti trattati al PFAS indossano stivali lustri con altrettanto auto lucide mentre ridendo, muoiono lentamente divorati dal cancro”
A QUALCUNO LA “SCOAZZA” RENDE PIU’ DELLA CULTURA . COMINCIO’ TUTTO NEGLI ANNI’80. Dal 1984 alcuni cittadini di Arcugnano muoiono a causa improvvisi tumori fulminanti. In altri si aggravano mali incurabili. Sul sangue dei malcapitati i valori PFAS parlano chiaro; l’ARPAV, ente preposto alle verifiche, annovera l suo interno una impressionante sfilza di dirigenti denunciati e condannati per corruzione su tutto il territorio Italiano. Indagini insabbiate giornalisti comlpici , infinite minacce e intimidazioni , i cittadini stremati devono farsele da soli e, abbandonati a se stessi fra il tanfo- scandalo da concia – PFAS ad Arzignano e dall’Oasi di Borgo Casale antistante l’anfiteatro, commissionano i risultati ( piuttosto allarmanti) a Corpi di Volontariato all’estero .
PROVIAMO ANCHE CON DIO ! I PFAS una volta entrati nel sangue come nel ciclo biologico delle coltivazioni , non danno scampo. Questa prospettiva di sopravvivenza senza più futuro, ha accelerato il processo di sostituzione etnica delle popolazione vicentina che non filia più. I vicentini, sono un popolo tradizionalmente religiosissimo . Accettano con dignità e anche con ironia il loro destino divertendosi . Consapevoli del processo di loro lenta silenziosa auto-estinzione etnica Senza per questo smettendo di produrre, lavorare, e così trovando fra le braccia della Madonna delSantuario di Monte Berico, quella consolazione necessaria a superare le contraddizioni di questa questa loro esistenza compromessa.
I PFAS non è un “Alien” che può eliminare con un mitra . E’ sostanza che respingono l’acqua, il grasso e lo sporco e sono termicamente stabili. Tramite acque e suoli contaminati entrano nella catena alimentare, nel sangue e nei tessuti umani e animali – e vi restano dal momento che sono estremamente persistenti. Ragion per cui una volta ingressate nell’organismo di popolazioni sono soprannominate «sostanze chimiche eterne».
Le isole di rifiuti delle Laguna di Venezia dove la “Raccolta Differenziata ” caricata in chiatte, finisce in realtà qui riunita. Scaricata in mare , le correnti qla sospingono verso le secche la laguna di Venezia .Questo fenomeno tutto italiano che produce importanti arricchimenti ora preoccupa le coste ancora incontaminate della ex Jugoslavia . Ai colleghi di oltre confine, i lestofanti si annunciano come delegati ufficiali dal Governo italiano per avviare strutture come quelle della SESA nella povera Este . Altro grazioso paese Euganeo Berico ridotto ormai a una discarica a cielo aperto ma dove per questi abitanti in fondo non è un problema sopportare il tanfo e vivere di meno a causa dell’insorgenza di tumori . Sono spiaggie frequentate da turisti accumunati da forte coscienza ecologica naturista .
Il facile business tutto Made in Veneto che produce arricchimento e potere smisurato sta tentando si espanderesi anche aiconfinei naturali degli ex possedimenti veneziani. Recentemente emissari delegati a fare affari da politici italiani del partito delle cosidetta “Lega” sono stati definiti letteralmente volgari” hulje “( cialtroni) , presi a calci , segnalati ed accompagnati fino a fuori dai confini croati
ARCUGNANO: COME TI RAGGIRO IL CITTADINO che VERSA la TARI all’AIM Le modalità in cui si svolge questo genocidio di popolazione vicentina furono rivelate per iscritto dall’allora deposto per banali motivi privati dall’assessore ai rifiuti Matteo Quero e consegnate al dirigente della equipe di classificazione archeologica dell’antico Santuario dei Veneti ( Anfiteatro Berico ) il prof. Maurizio Tosi . Quero traccio la mappa criminale fornendo la conferma di ciò che avava condotto a scaricare Carmine Schiavone,Nunzio Petrelle tanti altri autisti,a loro volta rimasti contaminati supporto Inutili anche le denunce del Conservatore del paesaggio dell’Anfiteatro Berico Querini-Colonna, Franco Malosso von Rosenfranz . Fin tanto che l’ultima Mioni, la Miresi è in vita , il “condor” margravio e curatore del loro archivio, si batté energicamente per difendere la salute segnata dalla morte per tumori di quella sparsa popolazione in quei quei loro vasti possedimenti terrieri, in cui la natura minacciata dal nuovo redditizio business . Cioè quello che più convenientemente si può occultare sotto pochi centimetri incolti improduttivi o coltivati interrando rifiuti solidi urbani del Comune di Arcugnano e sversamenti tossici di fanghi conceria scaricati nelle falde e che finiscono nei pozzi permanenti .
ALTRO CHE RACCOLTA DIFFERENZIATA! Da Roma Capitale è un “orgoglio italiano” incontrollato quello dell’ Italia pattumiera a cielo aperto di tonnellate di rifiuti UE. A una certa ora della mattina avviene il mixaggio sconsiderato dei rifiuti . Ma quello che è più grave è che ADR gli autisti ripresi dalle telecamere a disfarsi dei rifiuti sono tutti concordi a dire: “A che serve che recitiamo questa sorta di raccolta differenziata se poi i rifiuti vanno interrati tutti insieme o gettati in laguna?” O, come nel caso che stiamo narrando, occultati nei resti di quello che era il lago più antico del nord Italia la Fontega? Cittadini ignari che pagando le tasse di smaltimento. Quei soldi col meccanismo delle fatturina fittizia che certifica al sindaco l’ avvenuto costoso smaltimento, invece ingrassa i conti di comodo aperti a compiacenti funzionari del Governo. Un esercito di persone fa ingegnosamente andare direttamente nelle tasche degli amministratori, sindaci ecc. i soldini pagati con la TARI dai cittadini. Per distrarre gli stessi , ma a volte non serve perchè essi sono disperatamente consapevoli, poi basta postare opportunamente su un social l’imprecazione del troll-influencer di turno. Ovviamente miope. Magari pagato per distrarre l’attenzione dei babbei su un sacchetto di monnezza non infilato proprio dentro il cassonetto.
Così la monnezza te la ritrovi infelicemente occultata sotto casa. Questo tipo di arricchita organizzazione eco-mafiosa è una associazione a delinquere di stampo mafioso che è costata la vita almeno a tre membri legati all’anfiteatro Berico. Nelle sola Vicenza, essa vanta coperture forti di almeno un paio di magistrati della Procura della Repubblica Vicentina. E’ una organizzazione capace di indire giornate dedicate alla raccolta dei rifiuti “abbandonati da pochi sconsiderati” come nel caso delle Fontega dove sul terreno di un privato, l’Argenta, si realizza dapprima una (pluridenunciata) discarica e poi, sopra, in tempi maturi, un parco per i bambini di Arcugnano reclamizzato con tanto di genitori felici che portano a giocarci i loro piccoli su un argine composto da rifiuti solidi urbani. Inutile la collaborazione di qualche appartenete alle Forze dell’Ordine non corrotto che si provveda magari a riprendere il percorso dello scarrabile che inseguito dalle telecamere viene immortalato mentre l’autista ributta in acqua presso un’altra ansa del fiume il “prezioso” carico. In quest’ottica, dalla Fontega a Borgo Casale il luogo è ideale . Sotto pochi centimetri di terra coltivata vi si ritrovano scarti di farmaci scaduti e ogni tipo di materiale. Attualmente l’eco – finto smaltimento è il business Italiano più lucroso negli intrecci fra i rappresentanti mafioso-istituzionali. Pensare che la regia sia solo di periti, dirigenti locali ARPAV e di chi appare responsabile nelle aziende coinvolte è un errore. La verità è nei verbali dei collaboratori e consulenti di giustizia inghiottiti in un tribunale. Numerosi sono infatti i collaboratori di Giustizia, pentiti , che rivelano dettagliatamente questo inciucio tra politici, sindaci , agenti del NOE e perfino qualche magistrato e giornalista fiancheggiatori incaricati a coprire e depistare altrove le domande di cittadini che mangiano la foglia. Spesso all’organizzazione sacrificale destinata a essere smantellata c’è subito pronta un’altra che ne prende il suo posto . E il giro di bustarelle continua. Un sistema facsimile a quando avviene dietro le elezioni truccate
ECO-MAFIA FINANZIATA DAGLI ARCUGNANESI: PER LORO E’ UNA RISORSA In pratica sono indirettamente cittadini stessi a finanziare questa lucroso business mafioso. Qualcuno protesta, ma all’opera c’è chi nell’organizzazione criminale è incaricato di intimidire, sedare le proteste che come il tanfo escono da fb ecc. social, peraltro, vigilati da persone legate alle organizzazioni criminali. Un business questo che in fondo è migliore di quello del traffico di cocaina che dall’Olanda giungeva direttamente nel Comune di Vicenza per essere spacciato di fronte alla locale stazione nel centrale Campo Marzo. Il tutto grazie alla collaborazione istituzionale.
Negli anni scorsi Malosso non si occupava solo di musica. Titolare di aziende Satellitari specializzate in riconoscimento facciale o che riprendono i traffici via nave con l’abbandono di rifiuti tossici anche sottomarini, accertati con un batiscafo, ama sinceramente l’ambiente e non dà tregue alla gang. Solo perché è stato prudentemente addestrato al pericolo non è saltato in aria nella sua auto imbottita di tritolo. Un autista delle sorelle Mioni finì invece gambizzato. Nonostante questo Malosso non si è mai piegato. Non si è fatto corrompere dal ricco business. Sfuggì pure al tentativo del suo sequestro nel corso di un inseguimento stradale nella Riviera Berica. Davanti a decine di automobilisti incolonnato nelle Riviera Berica fra sorpassi spericolati, zigzagando sulla pista ciclabile e davanti a decine di automobilisti che escono dal lavoro, nella sparatoria che consegue, esce miracolosamente illeso. E’ l’epoca in cui la Mafia finisce per impensierire anche il Quirinale. Molti i politici che fecero affari con i suoi uomini di cui ora cercano di liberarsi.
Erano proprio le pressioni governative a fare affidare i rifiuti alle aziende coinvolte nel fasullo smaltimento anche sui campi ad Arcugnano, fra i latifondisti coinvolti che non si piegano a trasformare i loro campo nella maleodorante pattumiera Italia odierna, del mordi un panino e fuggi. Il Bel Paese ha infatti smesso di mostrare la sua parte peggiore: “I rapimenti di grandi e piccini”. E’ risaputo in tutta la Comunità Europea delle altissime multe che pagano per inciviltà gli italiani a Strasburgo. Gli Italiani si autocelebrano come “il bel Paese” dove trova la morte il nobile Orsini col volto devastato da una fucilata. Sulle loro proprietà anche le figlie di un giornalista tedesco sono rapite dalle gang. Pagato il riscatto, non torneranno più in Italia. Idem le case del direttore d’orchestra Celibidache a cui bruciano pure il pianoforte. Poi è il turno dell’altro Latifondista, il conte Lante dalla Rovere, sequestrato e mai più rilasciato con ostaggio pagato. Quindi del conte Marci Aurelio Pasti rapito pure lui. Anni dopo a Eraclea, Abano e nel Veronese la Eco- Mafia sui loro ex terreni mostra come ci sa fare a piazzare amministratori di comodo e cosa ci si doveva fare nei suoi campi destinati a interrare rifiuti mai smaltiti. Un giro alimentato a cui si affacciano sindaci mai sazi. Lo scomodissimo Malosso, non dà tregua ai malviventi fin tanto che nel 2016, dopo numerose sostituzioni di persona, truffatori legati alla mafia, con la denuncia in Procura per un fantomatico, in realtà completamente inventato abuso edilizio, l’estorsore selezionato, lo mette fuori gioco. A far da prova ai presunti abusi edilizi non sono migliaia di testimonianze a supporto, un CTU, perizie tecniche, ma è una diffamazione orchestrata da ”alcuni” giornalisti funzionali “che si prestano” all’ associazione mafiosa. Un giovane magistrato della Procura vicentina, già balzata agli onori della Cronaca Italiana per essere stata una base dove la Mafia attraverso un giudice nascondeva armi, mitra e pistole, condanna il conservatore senza che gli sia ammessa la possibilità di produrre le prove a sua discolpa. Processo degno di essa .
SCHELETRI NELL’ARMADIO. IL COMPLOTTO PER FARLO CONDANNARE E’ ORIGINATO DAL DIRIGENTE ULSS ARCUGNANO, ORDITO DAL GEOMETRA ANTONIO DAL LAGO .
Costui, riciclatosi come donatore di sangue “amante del paesaggio” e con il figlio candidato per la LOCALE M5S, bersaglia di denunce la Procura vicentina fingendosi ambientalista preoccupato per un anfiteatro fantasma … . Peccato che anni prima, proprio sotto i suoi occhi, responsabile dell’Ufficio Tecnico di Arcugnano, la elegante veduta paesaggisticamente protetta di Villa Montanari, affacciata sullo storico anfiteatro dei Querini-Colonna-Marzotto-Grimaldi-Grimani, venga distrutta. Stessa sorte per parte della documentazione storica che sparì dalla allora sede comunale assieme alla cassaforte trascinata giù e abbandonata sulla media cavea dell’anfiteatro a causa del peso…
Ed è così che l’ambientalista Franco Malosso von Rosenfranz viene ripetutamente diffamato per rappresaglia a pretesto di un fantomatico abuso edilizio per il quale egli sarà condannato SENZA POSSIBILITA’ DI AMMISSIONE DI PROVE. E’ egli il Conservatore del Paesaggio e il curatore dell’archivio Mioni Papadopoli Wollemborg, la biblioteca delle latifondiste padovane native di Montagnana (Padova) sorelle Mioni. Montagnana, cittadina che ha dato i natali al tenore di Arturo Toscanini, amministratore finale dei Rosenfranz-Maltarello Pianoforti, Aureliano Pertile . A due passi dagli sversamenti tossici compiuti a ESTE.
COVI 19 ZONA ROSSA Iinquinamento e disastro ambientale colposo, tutti sapevano che da monte Cucco di Arcugnao, sversati liquidi cancerogeni e chiuso l’accesso al pozzo, la canalizzazione, passando per pozzi e bacini dell’anfiteatro di Arcugnano, ridotto a una discarica, conduceva alle zone rosse .
PARADOSSALMENTE NOI SOTTO I POZZI DI SVERSAMENTO ALLA FINE ERAVAMO STATI GRAZIATI DALLA SCIA DI MORTE DEI VELENI sostiene il Conservatore. Un quartiere di 11 ville abusive edificate scavando la sommità dell’anfiteatro ha deviato il carico di veleni ai lati delle scarpate cioè fuori dalle terrazze sottostanti da noi mantenute. I morti per tumori fulminanti che si verificarono (dove perfino la moglie di un magistrato sembra ne sia rimasta vittima) vennero causati dal carico di veleno sversato. Un indebolimento fatale che pruduce pure sterilità. Questo fino a Vo’ Euganeo (divenuta altrettanto così zona rossa), Pojana Maggiore, Este.
Distruzione ambientale : OPERAZIONE CONCERTATA DA TEMPO? L’intenzione è indebolire silenziosamente la popolazione della Riviera Euganeo Berica , uccidere! Gli sversamento tossici furono gettati presso l’osservatorio astronomico sovrastante l’anfiteatro di Arcugnano nel pozzo di Monte Cucco . Da lì il canale, in parte sotterraneo, instradò per chilometri il cromo tetravalente, residuo di conceria, fino alla compiacente Pojana Maggiore che detiene il record di immobili sequestrati per investimento mafioso.
L’INERZIA DELLA MAGISTRATURA VICENTINA malgrado l’allarme del Conservatore e delle Associazioni. L’allegro business prosegue indisturbato.
MACCHE’ RECUPERO”BONIFICA” DEL PARCO DELLA FONTEGA
I bambini giocano beatamente ignari (?) su un argine composto dalle tonnellate dei rifiuti solidi urbani colà occultate . Chi è la parte di magistratura Vicentina che avvalla un simile scempio?
IL BUSINESS MAFIOSO DEI RIFIUTI TOSSICI E URBANI COLPEVOLE DELLE MORTI BIANCHE E’ FINANZIATO DAGLI ITALIANI. COME FUNZIONA:
Semplice : I sindaci corteggiano le discariche raccomandate da politici. Queste salite in nord Italia hanno titolari spesso poveri disperati pregiudicati per mafia. Per campare, come sostengono all’ unanimità tutti i pentiti, sono costretti a accettare di rilasciare la magica fattura fittizia che conferma l’AVVENUTO COSTOSO SMALTIMENTO . Così sindaco e sodali in questo modo fingono di avere smaltito il rifiuto mentre esso in realtà, sebbene non finisca più nelle parte bonificata dell’Anfiteatro della Fontega , raggiunge ESTE inquinando tutta la Riviera Euganeo Berica dove l’altra proprietà di villa Saraceno gestita in Trust dalla Lendomark, di cui è onorario Carlo d’Inghilterra (alle prese con rifiuti colà occultat), ebbe non pochi attacchi da parte dell’allora Ministro delle politiche agricole e dei Beni ambientali Giancarlo Galan (poi inquisito ed assolto con il cognato da un magistrato del Tribunale di Vicenza per quel traffico di rifiuti di cui tutti sapevano ma non indagavano). Artaserse Boeche si incaricò di analizzare i rifiuti tossici pericolosi occultati nell’Oasi di Borgo Casale che ben si vede dalla sommità dell’anfiteatro berico. Neppure l’ attuale sottosegretario agli Interni Achille Variati, in seguito assurto a sottosegretario del Ministro degli Interni Bonafede, all’epoca come Presidente della Provincia ed ex Sindaco di Vicenza, e il suo assessore Antonio Dalla Pozza, stante alla narrativa di Giuseppe Romio, osò contrastare il traffico dei rifiuti tossici pericolosi denunciati dagli esposti della associazione, con ben 300 associati tutti consapevoli del problema come degli studi paesaggistici sull’Anfiteatro che recinge la Fontega svolti dell’accademico olimpico prof. Renato Cevese. Studi proseguiti dal 1997 dal guru dell’archeologia e classificatore dell’anfiteatro, l’archeologo prof. Maurizio Tosi.
Rosenfranz, quante volte ha denunciato questi fatti accaduti in Anfiteatro di Arcugnano Capoluogo ?
Moltissime volte ed inutilmente nell’arco di oltre un ventennio.
Chi tenne i contatti con il giudice delle indagini preliminari durante la decennale estorsione che lei e Tosi avete vissuto in Anfiteatro?
Se io glielo dico non mi crede. Un agente di Polizia Municipale, tuttora in servizio in Comune di Arcugnano. Costui è pregiudicato per possesso di sostanze stupefacenti, amministratore o prestanome della FINMARC calcio inquisito per ammanchi come da denuncia dell’ex Sindaco di Arcugnano Paolo Gozzi, tale Roberto Polato in veste di Agente di Polizia Municipale e alle dipendenze del vice sindaco Gino Emilio Bedin condannato per omicidio. Egli omise di riferire al sindaco Paolo Pellizzari gli studi storico paesaggistici in Anfiteatro delle Querini di Arcugnano e la pericolosità degli sversamenti .
Dopo il processo di primo grado è emerso che l’assessore Flavia Zolla, perfettamente consapevole dei DECESSI PER RIFIUTI TOSSICI, degli studi e delle manutenzione in Anfiteatro, decideva di andare in Procura a riferire gli imbrogli che vessavano il Conservatore al posto del Magistrato e i reali autori degli abusi e quindi fu congedata dalla Giunta comunale Pellizzari.
LA PIANIFICAZIONE DELL’AZIONE DI DISCREDITO AL CONSERVATORE Per distrarre da queste nefandezze, nel frattempo il Conservatore, da innocente estraneo a questi fatti , è stato infangato, calunniato diffamato e condannato due volte senza ammissione di prove .
LA “LEZIONE ” AL CONSERVATORE Franco Malosso von Rosenfranz Contestualmente avviene il visibile paradosso. La parte di anfiteatro superstite è stata sequestrata per 5 anni. Nessuno sa dove si siano persi in Procura questi esposti della dr.sa Zolla . Vicenza vive nell’incubo che il personale infedele allontanato dal dr. Gratteri, reggente la Procura di Reggio Calabria, sia trasferito nella Procura della città Berica ?
PER COMPRENDERE LE DIMENSIONI DEL BUSINESS MAFIOSO VICENTINO La cittadina detiene il record di sequestri immobiliari legati alla Mafia. All’interno delle sua Procura, che fu deposito di armi occultate da un Magistrato in odore di Mafia, periti in altrettanto in odore di Mafia vi operano ancora indisturbati.
COVID 19 “MADE IN VENETO” ECCO COME E’ NATO L’INDEBOLIMENTO SULLA POPOLAZIONE
Le acque tossiche furono volutamente lasciate libere di inquinare trasportando la loro scia mortale dai bacini dell’Anfiteatro Querini di Arcugnano – fino all’ antistante oasi di Casale e da lì per tutta la riviera euganeo-berica , sembrerebbe date le missive protocollate e i ripetuti allarmi.
Agli smemorati, ecco che cosa scriveva circa il Processo AIM il Corriere del Veneto .
COVID 19 E TRAFFICO RIFIUTI COMUNALI IN REALTÀ MAI SMALTITI IN ANFITEATRO E PIU’ IN GENERALE NELLA COSIDDETTA PATTUMIERA EUROPEA EUGANEO BERICA. Dove i rifiuti sono benvenuti e per qualche veneto anche fonte di ricco reddito in nero.
LO SCENARIO : prescritte, archiviate, silenziata e coperte le conseguenze degli sversamenti tossici nella vergognosa pattumiera veneta in riviera Euganeo Berica, dove la regia era dell’organizzazione mafiosa, dietro l’escalation di improvvise degenerazioni tumorali. Fra decessi e nuove gravi improvvise patologie avvenuti nel corso dello sversamento e canalizzazione di rifiuti tossici tra cui cromo tetravalente residuo di conceria canalizzato a sx e dx dell’ Anfiteatro di Arcugnano e dai suoi bacini e da qui irrorato verso Este – Noventa fino alle altre zone appunto divenute rosse Covid 19 di Vo’ Euganeo–Pojana Maggiore .
Nel corso delle campagna di sensibilizzazione pubblica per il fenomeno che rende appetibile a un ex agricoltore berico accettare che rifiuti tossici vengano scaricati nel suo campicello in cambio di denaro, unico ad opporsi il sindaco di Montegaldella. Nessuna reazione dal collega di Albettone Jo Formaggio.
“I fratelli Agizza erano proprietari di una discarica qui. Erano camorristi ricercati dalla polizia in tutta Italia, latitanti da anni. Nessuno di noi sapeva chi fossero, nessuno di noi aveva mai visto una loro fotografia su un giornale. Io ai tempi ero sindaco e l’allora ministro Enzo Scotti me li raccomandò. È stato messo un coperchio, ecco tutto“.( deposizione dr. Signorini , sindaco di S. P. di Rosà)
Siamo sicuro che il male venga dal sud? Si deve proprio ad alcuni politici veneti aver spalancato le porte alla mafia dei Rifiuti fino ad Este e più in generale in tutta la Riviera Euganeo Berica.
DANNI CHE INQUINERANNO PER MIGLIAIA DI ANNI IL VENETO
“Zaia Molti pensano seriamente che al Veneto dovrebbero essere riaperte subito le frontiere e così di non provarci più a frenare la fuga degli imprenditori superstiti.
TRATTATIVA STATO MAFIA 3
Chi ha delegato il ping pong nel palleggio delle responsabilità delle ville abusive e rifiuti in Anfiteatro di Arcugnano distraendo verso inesistenti abusi edilizi la manutenzione delle terrazze nella parte di Anfiteatro superstite? Un ping pong sotterraneo pare quello fra procura e comune di Arcugnano che vede perfino un magistrato del Tribunale di vicenza aver preso casa nelle 11 ville abusive costruite sulla summa cavea della parte superstite dell’Anfiteatro delle Querini.
VICENZA CITTA’ DEL COMMISSARIO PEPE Sullo storico Anfiteatro, quello di Arcugnano, si sono sprecate calunnie destinate a formare clamore mediatico studiato appositamente per abbagliare una cittadinanza mantenuta al buio per anni e nella più totale ignoranza circa la storicità di questi luoghi. La vicenda mostra l’agonia terminale di una parte di quello che era stato un glorioso popolo: Il Veneto e il loro primitivo Santuario in terra ferma. La regia di questo processo di volgarizzazione è dovuta a rappresentanti, non certo meridionali nè nordafricani. Bensì rinnegati amministratori pubblici afflitti da un atavico complesso di inferiorità. Costoro, nel gareggiare contro quella silenziosa e discreta classe ricca di indiscutibile inventiva e laboriosità , cioè quella composta di padri del Veneto, una società felice bene descritta dal conte scrittore e memorialista Guido Piovene, non si sono saputi sottrarre al meccanismo delle competizione. Per questa strada pochi disperati non hanno quindi esitato a trasformare l’intera antica Riviera Euganeo- Berica, i suoi splendidi colli, in una fatale e finale destinazione di criminale monnezza proveniente da mezza Europa così producendo in questa regione delle ferite irreversibili. In questa distruzione ambientale durante questo auto-estinguimento di un popolo si servono ancora oggi di manovali che nel non saper più che cosa svendersi, hanno rinunciato alla salute pur di poter ostentare almeno per una volta, alla messa delle domenica, una bella auto.
betsy.vandermeer.w@gmail.com 3/3/2017
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