Franco Molosso von Rosenfranz ? Nasce e Venezia 37 anni fa, il 19 del mese di settembre scriveva Amedeo Gagliardi nella sua intervista. Per scrupolo ho ottenuto dalle anagrafe il certificato di nascita di nonno del Molosso e la nonna Erica di Monticello conte Otto .
“Erano questi i dati che risultavano anagraficamente quando ho realizzato uno dei primi scoop alla ricerca di soggetti VIP dotati di biografie degne di menzione ” dichiara Gagliardi .
ALLA RICERCA DELL’UOMO K-626 CLONE. Ma chi è davvero K626 e chi sono i suoi due doppelgänger ? Ebbene sull’Agente K-626″ è stato scritto davvero di tutto. Nelle recensioni dei blog si è azzardato anche di più. In molti si sono chiesti come fa una persona che dirige un concerto in una remota area geografica del mondo a trovarsi contemporaneamente nel mezzo di uno scontro a fuoco in Riviera Euganeo Berica, così come riporta il verbale dei carabinieri . A sua volta la stessa persona, a tavola con tutta la squadra dei Carabinieri di via Muggia a Vicenza, risulta essere a cena nella pizzeria Bella Napoli. Lo stesso momento dello scontro a fuoco avvenuto fra lui, la sua scorta e 4 killer inviati dal sicario di Arcore, convivente di Silvio Berlusconi, Vittorio Mangano, lamentatosi perché due di quel gruppo, ad Arcore non troneranno mai e che nessuno sa che fine abbiano fatto. Ed ancora, essere presente a una intervista televisiva avente oggetto i proietti all’uranio utilizzato in Bosnia. Intervista in cui era accompagnato da Italo Tassinari su Canale Italia, mentre invece dal suo passaporto, lui è in compagnia dei suoi tecnici ( Sealab ) risulta immerso nelle profondità, dentro un batiscafo in avaria, nel Mar Nero.
O identificato in un soccorso stradale in italia e contemporaneamente risultare trovarsi all’estero ? O in autostrada, prima del bivio che conduce all’aeroporto di Venezia, chi è l’agente sotto copertura, quello fermato sotto falso nome a un controllo da parte di due pubblici Ufficiali della Polizia Stradale di Mestre , che esibisce due documenti che in comune hanno la stessa identica foto. K-626 viene quindi lasciato proseguire e il magistrato allora PM di servizio , il dr. Carlo Nordio dispone la restituzione di entrambi .
Esiste un preciso verbale dei Carabinieri redatto dal M.llo Lombardo in proposito che evidenziò che almeno 2 soggetti pregiudicati per omicidio di quel commando in Riviera Euganeo- Berica , catturati dai carabinieri, avevano infine ammesso di operare a vario titolo per la FININVEST di Marcello Dell’Utri , il senatore che dalla Sicilia porto da Berlusconi ad Arcore l’esperto in sequestri di persona nonché addetto alla diffusione di droga, il killer Vittorio Mangano. E’ lui che che da il via a i sequestri di persona quando attorno alla fascia Arcore viene collaudato il facile sistema per finanziarsi estorcendo denaro e così sequestrando un imprecisato numero di imprenditori. Con giroconto quel denaro estorto alla famiglie dei Lumbard. Molti di essi , anche pagando i ricatti saranno assassinati. Non torneranno più a casa. A ogni parun che scompare a Milano, un industria va a rotoli mentre al suo posto, rifinanziate, ricapitalizzate, ne spuntano altre . Denaro tracciato, quello dei riscatti che paga giornalisti. Professionisti della informazione. Politici, poliziotti, un ex alto ufficiale dell’Aeronautica Militare che devierà le rotte aeree ma anche allarma: La situazione è ormai fuori controllo . Silvio corrompe tutto e tutti Non la smettono più. Serve fermarli prima che divengano così potenti da essere invulnerabili. Lo dice lui . Proprio lui che entrato al servizio del Cavaliere, comprato, sempre con quel denaro. Pagato in un cambio in cui i sequestratori consegnando 2000 alla Banca Rasini di Luigi Berlusconi per il riciclo e ne ricevono subito indietro 200 spendibili A cambiare le rotte aeree è lui che ingaggiato dal Cavaliere assiema a Ciancimino, l'”Attila” autore del Sacco che sfigurò Palermo costringerà a migrare i milanesi nelle diatriba delle rotte aeree tra Linate, a beneficio Milano2. Denaro tracciato e consegnato a giudici a Roma e Milano per ammorbidire i numerosi procedimenti giudiziari conferito a funzionari compiacenti per ottenere appalti. Infine dato in pagamento a magistrati come a killer mafiosi arruolati dai Servizi, I Funzionari dello stato italiano i vendita sono il ritratto della popolazione italiana che cambia . Quella che considera che la mafia è un fenomeno criminale. Mentre è una mentalità . In quegli anni di sequestri di persona , si richieste di protezione per potere lavorare, sono tantissimi gli imprenditori come il padre di Carla Bruni che comprendono quello che sta avvenendo, lasciano l’Italia. E gli stranieri che contano , non torneranno più. Non se ne può più. E’ i momento dell’Operazione Pirati Barbareschi .
I Molossi e i Molosso . Ovvero K-626 . Pochi sanno che malgrado, apparentemente dotato di identico bagaglio culturale, non sempre è lui il personaggio che è comparso pubblicamente, ci ha tenuto a precisare il suo miglior doppelgänger. n.1, il serbo-Macedone interessato dalla Saga dei discendenti Molossiani a tutelare sull’ultimo Re Molosso di Macedonia- Epiro. Antico Stato sottomesso all’Antica Roma. Infine inglobato nella sua patria: l’ex Regno di Pietro di Jugoslavia .
BIOGRAFIA DI UN RE . Sarebbe tuttavia il caso di parlare di una persona, o meglio, di più persone che convivono in una sola? Rasentiamo la fantascienza sperimentale : Il vero agente K- 626 sarebbe deceduto in missione e da tempo immemore assicura Rancovich. Il Molosso che incontriamo oggi sarebbe un suo perfetto clone .
IL CLONE MOLOSSIANO Ne è certo anche Guglielmo Marusso l’ex super tecnico professionista degli appaltatori Baita & Mantovani . Licenziatosi da loro quando si opponeva ai voleri della Dama Nera del Doge Giancarlo Galan. E ora c’è lo lo conferma anche lui: E’ un suo sosia perfetto“. “Tanto non poteva rimanere un segreto”. Questo è quanto sostiene la sua guardia del corpo Nenad Rancovich. Da anni, il suo più identico doppelgänger. Rancovich dentificato per la prima volta dopo anni di discretissimo servizio di guardia-spalle oltre che di capo coordinamento -scorta del Molosso ha ammesso infine esplicitamente l’esistenza dei sosia. Avere dei doppelgänger è tipico nella tradizione Titina ( Joseph Goebbels sosteneva che Tito Broz, il Trentino assurto e Leder indiscusso degli Stato delel ex Jugoslavia, il più celebrato capo di Stato e statista del mondo ne avesse ben 7 di suoi sosia). Una doppia identità la sua dunque . Rivelazione uscita al sole per forza maggiore . Sebbene trattandosi di un ben più fresco clone, una doppiezza impossibile da accertare nell’originale: il clonato. Appunto. Non per quanto concerne quella di Rancovich . Dopo la sua inevitabile identificazione in un controllo di polizia stradale del 2013 , in seguito al tamponamento di una vettura decisa a fermare il Re macedone in A4 .
IL FATTO CURIOSO dal racconto ripreso dal libro di Nenad Rancovich. Il Molosso era diretto all’aeroporto Marco Polo per imbarcarsi nel volo all’Aeroporto Marco Polo dietto Paderborn-Lippstadt PAD, e raggiungere una direzione musicale in evento presso Wewelsburg in Westfalen . Lo stesso prosegue Rancovich, viaggiava in direzione dell’aeroporto , I Molosso si era prudentemente sostituitisi a bordo della guida dell’ Alfa Romeo Giulietta che viceversa doveva essere condotta dalla scorta mentre il Rancovich con la scorta guidava la sua Mercedes.
Il tamponamento avvenne nei pressi di Grisignano (VI) quando la vettura sospetta intestata a una cittadina Jugoslava residente a Padova tenta di affiancare e bloccare la Mercedes. Solo o con complici la sola persona a bordo a capisce di aver sbagliato auto ? Attimi fatali. Stupore, distrazione? L’auto inseguitrice entra in collisione con l’auto che in realtà non è condotta dal Molosso ma dal suo sosia che la scorta provvederà intanto subito a mettere al sicuro come riportato nel rapporto di Polizia Stradale .
Rancovich racconta con dovizia l’ episodio . E’ la prima volta che viene identificato. Dopo quel tamponamento, ormai come doppelganger è bruciato . Così chiede al Molosso di di scrivere il suo primo libro . Apprendo che è la parte prima, quella più affascinante E devo ancora terminata. Vi sono annotati con dovizia e precisone troppi dettagli. Ognuno apre una porta . Il Molosso , dopo 30 anni, comunque ha dato l’assenso alla pubblicazione . Non sono più contenuto segreti di Stati. Ma siccome castello di fake super tecnologico vantato 30 anni prima , fake ingannevole appositamente da lui sganciato per fare smettere l’industria dei sequestri che non è ancora del tutto perfezionato ( il riconoscimento ipodermico, della postura, del volto ecc) prega l’autore di attendere ancora un paio di annetti a distribuire il libro al grande pubblico . Per permettere alla tecnologia di realizzare davvero questa tecnologia di riconoscimento . Nell’attesa mi spiega con dovizia i misteri. Su come come è stato possibile clonare il Molosso . Ma intanto, io curiosamente e forse con poca reverenza mi chiedo : chi dei due su tre è l’autentico Molosso ?
IL CLONE serbo che al di la del clone Molossiano perfetto nel suo DNA realizzato malgrado le obiezioni dell Chiesa cattolica ed Islamica, cita a conforto che tutto sarebbe stato prodotto legalmente Le Nazioni Unite. Nel marzo del 2005 con un United Nations Declaration on Human Cloning. intervenute nella situazione dopo anni di accese polemiche ammettendo di essere incapaci e incompetenti a raggiungere un consenso o un diniego a riguardo.E si sono limitate ad esprimersi rilasciando un protocollo di accordo, sorta di convenzione vincolante . In pratica la clonatura di una persona deve solo seguire delle raccomandazioni Non ci sono linee guida vincolanti. Rancovich inoltre, ha rivelato che esistono almeno 2 omonomie giudiziarie riconducibili a Franco Malosso von Rosenfranz oltre ai suoi ben 3 doppelgänger, Uno solo di loro i è l’identico suo colone. Il suo impressionante praticamente indistinguibile sosia. Cambia per differenza di età anagrafica , nazionalità ma l’aspetto è davvero simile . Fra potere e non potere, Il bello è che anche Nenad, dopo essersi chiesto con quale dei 2 altri soggetti da proteggere lui abbia dunque conferito, ha deciso di iniziare a scrivere il suo libro : “Tre in uno”.
Inutile dire che certe vicende sono state dapprima autorizzate . Poi censurate. Ma da chi dei 2 allora? Anche un capo cantiere durante l’operazione di recupero dell’Anfiteatro Berico ha fatto verbalizzare dai carabinieri, e ciò si legge testualmente durante un interrogatorio che certi giorni, lo stesso identico individuo, cioè il Molosso committente ai lavori di ripulitura era capace di fare eseguire e decidere un strategia alla mattina. Nel pomeriggio di cambiarla completamente. Alla sera pure . Da qui la convinzione che i Molossi fossero almeno 3 .Che si trattasse di 3 cloni di cui uno quasi perfetto ma che talvolta, non ha ricevuto aggiornamenti nel passaggio delle consegne. Altri hanno riferito che come per i concerti, o interviste quello non è sempre lui. Lui era in un altro paese e non poteva occuparsi dell’anfiteatro in quel periodo. Molti i testimoni da lui ricevuti in Cantiere sollevarono dei dubbi sulla sua identità. .. Lui , Rancovich gli è stato alle costole per anni. Eppure dice : Come è possibile che fosse lui se lui era a parlare con me? Un fatto simile accadde a Idro Montanelli . Si prese da sparaballe avendo dichiarato avere conferito con Hitler. In realtà era uno dei suoi sosia . Gustav Weler freddato nelle cancelleria durante i trasferimenti America del sud di Hitler del 1945, in fine dovettero ricredersi su Montanelli che aveva detta tutta la sua verità. Rancovich eloquente, si era definito disponibile nelle mia intervista esclusiva a tutto vantaggio della sua carriera di provento scrittore, ma si capisce che per ragioni di sicurezza, dopo aver nervosamente parlato con qualcuno, insomma dopo le incredibili ammissioni che per noi tutti sono sta la certezza di quelli che prima erano dei dubbi , ha bruscamente terminato la intervista ed evidentemente quello che era stato autorizzato a chiarirci dopo troppe ma davvero troppe coincidenze. Per il momento non posso rivelare oltre e ricordando la fine di Gustav Weler. Baći! Peccato che” baci “in serbo -Macedone non suona come in italiano. Infatti voglia dire ADDIO! Ah: per favore, non provate a seguirmi e in un attimo è sparito fra la gente Dati i collegamenti con quella fuga e con quell’oro di Tito infine restituito agli aventi a diritto resi ricomparso nel 1988 per serena ammissione del ns. Conservatore , come si può dargli contro .
Per quanto potrebbe apparire fantascientifica, l’affascinante ipotesi, quella in cui una personaggio come il Molosso almeno fino alla vicenda Anfiteatro, incline a stare alla larga dal mondo dei gossip, un soggetto che non fa nulla, ma proprio nulla per assomigliare o conformarsi con la gente comune, arriva l’ attenta analisi e testimonianza del sua migliore guardia-spalle: Rancovich, suoi documenti alla mano mi conferma che si si tratti di più persone diverse o almeno che nella prima quanto meno, ne conviva una seconda perfettamente identica . Alla seconda deve essere per forza stato clonato che anche il suo straordinario vissuto, visto che è il perfetto clone della prima. Il suo clone è in grado infatti di rispondere perfettamente a domande che erano degne del suo predecessore, ma troppo lontane , insomma collocate ben prima che lui fosse nato. Eppure verificate e contro-verificate religiosamente riferite con dovizia di particolari. Per cui in questa vicenda non si può trattare di parlare di semplici ipotesi. Aspetto più unico che raro è che essi sono Identici . lo sono nelle postura, nella eleganza dei movimenti. Il prof:Maurizio Tosi e il presidente e perito del Tribunale di Padova, Otello Gobbin una volta riuscirono a coglierli e fotografarli entrambi insieme e vestiti con lo stesso abito. . Identici ! O al massino, se no gemelli, potevano essere un fratello maggiore a fianco del minore. Mettici poi che a partire da ciò che aveva in guardaroba alle auto, perfino agli animali, tutto aveva un doppione e qualche domanda, io pure che pensavo di conoscerlo , me la son fatta .
IL MISTERO ROSENFRANZ Così, scartabellando sulla sua cartella clinica risulta che Franco Malosso von Rosenfranz fu operato per sinusite a Padova. Al Molosso, Gambe e braccia slanciate, ancora di più che delle sue mani, gli conferiscono una particolare inconfondibile eleganza che consolida la sua regale postura. E li, proprio l’anestesista che di braccia ne aveva viste, osservò che non aveva mai visto braccia così lunghe e non a caso il concertatore detiene una precisone di direzione musicale da fuoriclasse. Braccia fuori misura che avrebbero reso geloso Herbert von Karajan a dire degli esperti che gli permettono di poter comandare anche da 240 performers . Ebbene, a giudicare dalle immagini di video ufficiali, che malgrado lui o chi per lui come la sua icona Sergio Celibidache fanno togliere dal web così , preferendo esprimersi dal vivo, se non privatamente, non sono rilevabili differenze. Solo su un punto si può essere scettici . La profondità degli occhi è analoga ma in quello che compare oggi e ben si vede in alcuni pubblici video i tratti degli stessi che sono totalmente dissimili. Nel secondo, per esempio la palpebra melanconica, addirittura doppiamente plisettata non compare affatto . Dettaglio importante, visto che è stato rilevato anche da persone di sicura sua assidua frequentazione.
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Una sua unicità, la plissettatura doppia sulla palpebra è ben evidente qui .E’ ben vero che lo sguardo rimane profondo donando un aspetto immutato al personaggio, ma certo nei video spesi sull”Affaire Anfiteatro” la plica mongolica tipica dei discendenti del Molosso sembra pressoché scomparsa.
Insomma, sembra fantascienza, se non fosse l’unico caso al mondo ma quello con cui parliamo noi, non sembra sempre essere lui Il fatto è che sono indistinguibili.
La sua consorte inglese. 1, 80 di altezza, possesso di 2 graduate conseguiti a Londra , esteticamente una sorta di mix fra Brigitte Bardot e Claudia Schiffer ( Le foto che ho pubblicato provengono dello Studio Diade del Senior Orange Industrial Design Luigi Barbiero di Padova) . Dalle BVI e Australia a Londra. Da qui ad Arcugnano. Il suo nome è Emma Seymour , abitante in Casa di Giulietta sull’Anfiteatro Berico. E’ sfuggita al fuoco di un cecchino , appostato dalla collina sopra la Punta delle Dama Nera , di proprietà dei Conti De Capnist. Così scopro che la coppia veniva fatto segno di fucilate da carabina di precisone cal . 22 che uccidevano sul colpo il suo cane il loro cane Puppele . Colpito pieno petto, fece da scudo alla coppia ( stramazzando sul falsopiano del laghetto e innondando l’acqua di sangue ) . E’ la primo attentato. Il Molosso, magistralmente , riesce a minimizzarle l’accadimento . Ironicamente a me viene a mente questa scena dei Blues Brothers . Ma questo è solo un inizio del terrorismo che sarà praticato sulla inglesina che abita il Complesso Monumentale dell’Anfiteatro Berico. Per un po’ la giovane donna, riesce a sopportare. Fin tanto che davanti a se, una mattina scesa in Ufficio Tecnico Comunale del paesello di Arcugnano in presenza del responsabile di allora geom. Nicola Bisognin e la sua segretaria, viene estratta una pratica edilizia. La giovane donna che è accompagnata dal Conservatore dei Luoghi e dal suo compagno Molosso come dalla rappresentante fiscale russa, dimostra che emergono anomalie . Così fra smarrimento e stupore, allorché ricompare una pratica edilizia precedentemente smarrita come riportato da detto ufficio e comunque una pratica edilizia in attesa di permesso. Una autorizzazione che in realtà mai è stata così richiesta dagli interessati che sa da sostituzione. Così essa si infuria e gira i tacchi. Franco davanti alla segreteria del Comune cercherà di tranquilizzarla. In fondo , le dice , si tratta di “tipici problemi Italiani che dal 1943 sono ormai dei classici su cui è impossibile indagare “. Ma l’Inglesina sconvolta lascia precipitosamente l’Ufficio Tecnico. Abbandona la stanza e risalirà a piedi per radunare e smaltire i pensieri. Poco prima dell’ingresso al Castello dove si rifugia e allarma il Molosso , nel frattempo risalito in auto con la rappresentante immobiliare, l’inglesina narra che era stata raggiunta, tallonata, lentamente inseguita da una mercedes che aveva preso a fiancheggiarla minacciosamente. I logo e le stradine sono poco frequentate e no sono nuove agguati . Poco dopo, all’interno del perimetri boschivo scorta, accovacciata a spiare all’interno del Castello, viene pizzicata inseguitrice . Era donna assai ‘ nota ai carabinieri del locale ex comandante di stazione , Maresciallo Bertradino Naldo. . . E una persona, che assieme al più famoso marito, è molto conosciuta Comunità . Abita li vicino. Bloccata ed interrogata, la donna si dichiara “consulente dei Servizi Segreti”. Per la furibonda Emma Seymour ” si tratta di una delle tante amanti di Franco ” . Ovviamente no è affatto vero . E’ lei a cui dopo l’ attentato in Riviera Euganeo Berica, la sparatoria che coinvolse la scorta del Molosso con 2 dei 4 sicari dichiaratisi ai Carabinieri come Operativi per la Fininvest , mediante una busta veicolata dal guardia spalle di Berlusconi vicentino fece da tramite, botta e risposta – al messaggi minacciosi dell’educatore di Marina Berlusconi, il Vittorio Mangano terminati cn il messaggio di replica altrettanto perentorio del Molosso, sfuggito all’attentato del Mangano che alla signora si dipingeva come sicario del Cavaliere e del Senatore marcello Dell’Utri. Ed è sempre la stessa donna che manda false foto in giro della Dottoressa Arpa delle USSL e fotomontaggi nudi che ritraggono il Molosso in orge . Tutti materiale che dovette vagliare anni prima il maresciallo Bertradino Naldo. Ma non finiscono qui gli atti terroristici .
Qualche giorni prima la coppia Seymour -Malosso , si era reca a Padova. Nel ristorante del Santo . Essa attende Franco che si assenta per pochi minuti , Deve incontrare Lorenzo Casonato per avere alcune informazioni inerenti a un libro di Galileo che parla dell’anfiteatro Berico . Un testo che si credeva scomparso in un rogo doloso , dal 1988 . Bruciato nell’ archivio sorelle Mioni Papadopoli -Wollemborg che dopo essere stato sottratto dal predone Massimo De Caro, pupillo del senatore siciliano Marcello Dell’Utri . I manoscritto era stato ritrovato dal giornalista Andrea Gerardo Nappi che in seguito, manifesta i proposito si recarsi dall’editore Colonna a Napoli, la cui famiglia era presumibilmente proprietària di villa Colonnese ad Arcugnano.Altri di quei libri saccheggiati dal Conservatore infedele De Caro, finiscono , donati al senatore Dell’Utri e a Giancarlo Galan che prontamente restituisce.
LA CHIESA DELLA MAFIA FRA BAGHERIA ED ARCUGNANO ( CHERCHI ) La villa, la cui chiesa, la Soprintendenza ha sotto gli occhi, la separazione dal complesso, appartiene all’imprenditore senatore Alberto Filippi . Un imprenditore che ha le idee chiare si come sanare i fenomeno italiano dei rifiuti. E’ parente della donna, la cui chiesa, ancora lei riferisce, la signora , fa da da ritrovo ai mafiosi stragisti che colà operano, i più pericolosi della Sicilia e d’Italia . tàant’è che anch’essa sis ente minacciata di contrarre una patologia cancerogena indotta. dalla banda a cui lei sarebbe costretta a fare da tramite. Come : consegnando i messaggi Vicentini per il cavaliere . In effetti , li con vista sull’anfiteatro di Arcugnano e viceversa, ci sono tutti quelli, che approvando o disapprovando collegialmente fra le tante azioni le stragi Falcone eBorsellino fra Arcugnano e Bagheria . Il De Caro, che vanta parecchi titoli farlocchi, in realtà, riferiscono il prof. Montanari e il prof. Maurizio Tosi , responsabile del recupero dell’Anfiteatro Berico: è un predone . PEr Toisi è lui che è stato stato incaricato di saccheggiare e rivendere di testi antichi da archivi e biblioteche, tra cui quelli che da villa Montanari si era preso amorevolamente cura i Conservatore Molossiano inventariandoli presso l’archivio dlele Sorelle Mioni- Papadopoli -Wollemborg . Come aveva potuto assuregere al prosto di Conservatore il DE caro li . E’ arrivato per opera del Ministro del MIBAC , Giancarlo Galan . Quest’ultimo ammetterà che il De Caro gli fosse stato infiltrato attraverso raccomandazione del Senatore Dell’Utri, senza sospettare che si trattava di un ladro colà posto a rubare testi antichi dalle biblioteche. Ma torniamo a Padova. Quando il conservatore Molossiano rientra al ristorante, a Santo gestito da 2 fratelli siciliani . Ha da poco incontrato Lorenzo Casonato, il Centralinista del Santo Perché quesi testi girano anche li ( all’epoca del Sequestro del Mento del Santo che vide arrestato in trattativa Stato Mafia il col.Conforti durante le manovre ricattatorie che rientrano nelle operazioni atte ad ottenere la libertà ai mafiosi astretti al 416 bis imposto dal giudice Giovanni Falcone . Progetti che hanno per detrarrenti, stragi allo Stadio di Roma dopo aver minato i Georgofili , e nel futuro, il rifilare una bomba nella Basilica di Monte Berico allorché piena di Fedeli, la domenica,) Quel giorno a pranzo Emma Seymour, durante la assenza di Franco, prende atto che le è stato sfilato dalle tasche il suo passaporto inglese . Il 30 novembre 2014 il giornalista Andrea Gerardo Nappi viene annegato in mare (dichiarato disperso) . Sulle generalità e professioni dei passeggeri che erano a bordo del traghetto, c’è un silenzio assordante . Assomiglia a quello di Stato. Simile a quello del capocentro dell’AISE , il gen. Imondi che viaggiava a bordo del tipografo Antonio Chichiarelli , finto BR a cui era stato commissionato il falso comunicato BR con Aldo Moro. Arriviamo al 26 giugno 2015 è il turno di Virgil Rusu . Annegato . Un giardiniere che sapeva troppo . I vicesindaco di Arcugnano non farà un giorno di carcere per questo omicidio.Puntuale la replica : 2018 . Quindi dopo un reve party. , i decesso uno dei due giovani fratelli gestori siciliani del ristorante presso” il Santo” dove alla Seymour era stato sfilato i passaporto . Che fosse solo un mitomane folgarato dalla bellezza delle ragazza quello che aveva seguito la coppia e che e aveva rubato il passaporto . Che lo aveva fatto solo sapere se era del ramo che discende dal conte Giovanni John Gualdo, ( Jane Fonda Seymour) o dell’altro.. ..In 20 cm di acqua sulle rive dell’ex lago di Vicenza , lo stesso che bagna in un certo momento dell’anno l’anfiteatro Berico è il turno di quel centralinista del Santo , Lorenzo Casonato, Era 30 novembre 2014..
CE UN COMPLOTTO FINALIZZATO A TENTARE DI CEMENTIZZARE L’ANTICA BAIA DELLE FONTEGA I pentiti di mafia parlano di amministratori pubblici e negano interessi specifici. Si cerca una qualche espediente per violare l’area boscata e lottizzare a vilette che rendono 50.000 euro di oneri . Molto di più di un vantaggio che può derivare da un teatro . Una vera e propria congiura in cui per giustificarsi gli organizzatori del complotto evidentemente altra ragione non si palesa se non quella di volersi sbarazzare attraverso intervento del Molosso del costruttore PIddu Madonia facendo addossare addossando a lui le ovvie repliche del Conservatore provocato che viceversa non ebbe a trovarsi a lavorare ad Arcugnano, ma invitato da soggetti istituzionali che incassarono oneri per le concessioni abusive rilasciateli e a lui pagate con denaro tracciato del sequestro Celadon. La vicenda riguardava la sommità sbancata dell’anfiteatro di Arcugnano durante le operazioni eseguite della manovalanza dei Madonia . Immagini prelevate da un vicino Comune ad Arcugnano, quello legato a Federico II di Svevia e Costanza : ,Altavilla che confina Arcugnano i cui responsabili, identificati nelle diffusione di falsi utilizzati per gettare pubblisco discredito deil Conservatore Molossiano . Si tratta di immagini che la confronto digitale con Google MAp ( falsificato per l’occasione) risultano prelevate dall’Ufficio Tecnico di Altavilla. Fra l’altro un altro Comune che come Arcugnano che ha gemellato con Ugento, epicentro della mafia pugliese dei Rifiuti ( Caso Assessore Basile accoltellat a morte). Altavlla ha viceversa i corrispondente sindaco pugliese i carcere per associazione mafiosa.
Mentre le manovalenze siciliane sembrano ormai allontanarsi arrivano quelle pugliesi a Vicenza e ad Arcugnano . Si scopre quindi che vi è una lotta in corso fra appaltatori che utilizzando finte fatture di smaltimento e che in realtà gettano i rifiuti urbani e no solo , proprio dentro i bacini dell’Anfiteatro Berico .
Insomma la Provincia di Vicenza vede una lotta con gli storici partner siciliani dei Vicentini e dei più agguerriti mafiosi pugliesi che i pentiti dichiarano fra essi . forti di magistrati altrettanti pugliesi e compiacenti rappresentatanti delle Forze dell’Ordine. . Il conservatore si trova a dovere fare i conti quinti con i falsi GOOGLE MAP diffusi sui social dalla responsabile tecnica del Comune di Arcugnano Katia Zoncato per renderlo incriminabile mentre sull’operato della sua Capo Ufficio suo il Sindaco sembra non sapere nulla e anzi la rassicurerà che i magistrato corrotti a Vicenza gli salveranno entrambi insabbiando l’inchiesta ai danni delConservatore che no rileverà nulla fedele del Segreto di Stato . Per lui avrebbero parlato le prove, le perizie , assenti dalla accusa. A questo punto, colpo di scena . Il giovane giudice vicentino che lo giudica , non le ammette . Il conservatore subirà l’ingiusta condanna al posto del sindaco. La mafia dei sequestri di persona a Vicenza è salva ancora una volta .
L’indagine analitica termina comunque con una inquietante ipotesi. A diri poco fantascientifica . Il Franco Molosso von Rosenfranz che vediamo oggi, non sarebbe la stessa persona . Al suo posto c’è di lui , è vero, ma per ragioni di prudente sicurezza si tratta di un abbastanza identico, un perfetto clone .
Il suo nome i codice K-626, conferitoli in addestramento in Sardegna evoca un sezione dei servizi segreti italiani, la VII del SISMI ben nota come riportato dal col. dell’Aeronautica Militare Walter Bazzanella, passato poi al Servizio Segreto Vaticano . L’ufficiale divenuto famoso per le sue informazioni rese sulla sezione K, discretamente indagata da Giovanni Falcone che sapeva che i suoi killer sarebbero partiti dal quella mezza dozzina di siciliani arruolati dal SISMI capaci pure di maneggiare esplosivi, senza che gli stessi uomini ai vertici, quello che li avevano assunti si facessero troppe domande sulla loro paretela … anzi. Sulla vicenda Gladio e su altre misteri indagati dai magistrati dr.Felice Casson, e dr. Salvini . Informazioni rivelate coperte dal Segreto di Stato che l’onesto ufficiale pagò a caro prezzo .
MA DA CHI E DOVE e’ STATO ASSEGNATO QUE NOME IN CODICE ? La K-627 Requiem in D minor K626 – Lacrimosa, è una composizione di Wolfang Amedeus Mozart l’ultima, ed incompiuta dopo la stesura delle parti vocali del “Domine Jesu e Hostias”. A storia narra che subito dopo la sua morte del geniale compositore Austriaco apparvero le prime leggende e numerosi aneddoti. ancora oggi sono legate le circostanze intrise di mistero. Stendhal, a riguardo narra di un anonimo committente mascherato con uno scuro mantello dall’aria lugubre che bussando alla sua porta del nel cuore di una buia notte gli offrì un compenso di cinquanta ducati per un Requiem dedicato a una persona importante . Mozart tentò di scoprire chi fosse il misterioso committente. Quando le forze cominciarono a mancargli per il duro lavoro, perché consapevole che stava morendo e si rese conto di non riuscire ad identificare l’uomo, si convinse che il committente fosse un emissario dell’aldilà . E che in realtà stasse scrivendo la messa di requiem per se stesso. ..E’ una storia lunga comunque magari un giorno la indagherò meglio svelerò completamente. Anche quella in cui , il Molosso adolescente in epoca di sequestri di persona accettò , in realtà, solo per cercare così anche il suo cane allontanatogli dalla madre : Wolf, anzi Lux… di raggiungere la Sardegna per essere affidato alle cure del Gen. Giorgio Bertolaso
Ma c’è di più . l’ex body guard serbo si è spinto a cercare perfino l’arco dentistico del discendente di Alessandro .Un ricerca che era già stata fatta dal prof. Maurizio Tosi e che aveva accertato che il suo principale collaboratore fosse davvero l’ultimo discendente Molosso cioè di Alesandro Magno di Macedonia. Ebbene l’arco dentario, ma sarebbe a dire a u attento esame le “splendide imperfezioni” dentistiche che escono dalla bocca del primo, sostiene una sua ex fiamma, non coincidono co quelle dell’altro, a questo punto: il clone. Da parte di padre, Malosso- Rosenfranz ha un fratellastro mai dichiarato. Ufficialmente nell’atto di nascita non risulta però avere un fratello gemello. Ma allora chi era il Rosenfranz che lui aveva intervistato? Sappiamo per esempio che anche Hitler utilizzava controfigure. Tito ne aveva 5 di accertate , ma molti sostengono che fossero 7 di ci una morta avvelenata. . A Putin, ne sono attribuite 7 oltre che una parentele vicentina con gli industriali specializzati in automazioni. Per origine del cognome sia il maresciaiallo Tito che Putin sembrano avere parenti in quella parte alta di Vicenza che volge a confinare con la provincia di Trento. Chi conosceva Franco nelle sue estati vicentine riferisce che, una volta, in tempi in cui la robotica non sembrava ancora in fase di così tanta accelerazione, lui disponeva di un robot parlante simile a C1. Presumibilmente telecomandato. L’automa accoglieva ed a accompagnava gli ospiti attraversando il viale parco per tutta la sua lunghezza rettilinea che fiancheggiata da quella cinquantina di cedri del libano ancora oggi visibili donatigli dopo la sua direzione concertistica privata realizzata per un noto sceicco. Inoltre se da ragazzino la sua segreteria telefonica in vece del segnale acustico emetteva il ruggito del leone della Warner Bross “…al ruggito parlate pure...” , anni dopo chi suonava alla sua porta del suo laboratorio, un tempo appartenuto a Elsa Dalle Ore Marzotto, si cui oggi ricordiamo il velista musicista navigatore solitario Umberto sotto le telecamere, si sentiva rispondeva un messaggio registrato che precisando di essere assente, invitava a lasciare nome cognome e motivo della visita . E se a volte interveniva lui rispondendo, si sapeva che lo poteva fare da una posizione lontanissima.
Per quei tempi, un primato ! Nella sua primitiva versione, c’era una segreteria telefonica adatta al sistema dismesso SECAM realizzatogli da geniali ragazzi delle Seganfredo, illustre esperto di elettronica vicentino abitante in via col. Casanova a Monte Berico. E sue imprese non erano prive di polemiche. Le più acute per lui erano del grande vecchio conoscitore di radio a valvole: il Pagnoni. Mentre un altro vicentino, Federico Faggin l’uomo, figlio dell’altrettanto noto insegnate di filosofia , ha cambiato le sorti del mondo, inventando il microchips e guardandosi bene dal produrlo in Italia così migrando in USA, lui , il Malosso o chi per lui , rientrava da USA inItalia .E li che la sua carriera digitale si è fermata.
UNA VICENDA CURIOSA Intanto l’altra sera, per essere precisi , sabato mattina 9 settembre 2023, una piccola auto intestata a lui si trova regolarmente parcheggiata in zona Fiera. Ma il Comando di Polizia Municipale locale chiama, chiede al signor Rancovich , non al Molosso gentilmente se potesse spostarla il prima possibile . E passi il rischio autobomba … Per lui ,l’agente K -626 è routine ,OK,. Per chi da investigatore davvero capace indaga i rischi pure…. ma eccoci giunti anche qui al filo di Arianna . Non più tanto segreto allora !
Evidentemente ha ragione il suo sosia. Ormai l’arcano è svelato . Inutile mantenerlo misteriosamente celato . in questo giorni di Settembre siamo in un momento dove vengono fatti i raggi x a tutti e a tutti : quello della Fiera dell’oreficeria Vicentina . Di nuovo i miei pensieri rincorrono la vicenda di quel tesoro degli esattori di Alessandro primo.
OPERAZIONE GOLDFINDEN Quelle tonnelate di oro puro che da pietro di Jugoslavia è passato titolarmente ai Titini dopo essere stato portato in conto lavorazione in Italia da Gelli , quello del Molosso, zio di Alessandro Magno, rinunciato dall’ultimo dei Molossi, così donandolo alla sua patria …..
E qui avviene il fatto insolito , credo ragionato e non tirato a indovinare. A volte a mettere insieme 4 foto ci si azzecca! L’agente accertatosi che al telefono, ADR stia parlando col Rancovich , domanda che per disposizioni di sicurezza in ORDINE PUBBLICO emesse non da loro, bensì giuntigli dal detective della locale Questura di Vicenza, sebbene l ‘auto si trovi regolarmente parcheggiata , sia gentilmente possibile spostarla da li . Sembra dunque che il libro K-626 stia continuando a scriversi da solo . Tre in uno “ entrerà presumibilmente in distribuzione a partire dal settembre di questo anno. Ma mi viene da pensare che Rancovich forse dovrà sottostare a quei tipici contratti mai scritti … che senza il benestare …. betsy.vandermeer.w@gmail.com @2023
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