Servizio di Lago Franco
QUANDO FRANCO MOLOSSO v R. DISINNESCO ‘ il tentativo di sabotaggio nucleare era un ragazzino. Questa vicenda da poco desecretata, avvenne ben prima dell’Operazione Goldfinden. Cioè la sua missione segreta politicamente impossibile, di restituzione dell’oro predato dagli italiani. Si trattò di disinnescare una miccia dall’identico copione delle bomba ” made in Vicenza” che furono utilizzata sul mercato di Sarajevo per inasprire lo scardinamento fra loro, degli Stati Jugoslavi. Mettendoli così uno contro l’altro in modo di generare quel conflitto balcanico che sarebbe, anni dopo stata poi la nuova aggressione dell’Italia all Jugoslavia dal 24 marzo – 10 giugno 1999. Se alla Tuono, il piano fosse andata in porto, ciò avrebbe potuto condurre a una escalation nucleare senza fine come alla distruzione dell’Europa intera. Una spaventosa guerra nucleare dalle conseguenze imprevedibili. L’italia, in seguito alle continue dichiarazioni di Guerra di Mussolini, era scampata alle incursioni -rappresaglia che la avrebbero ridotta a una sorta di Dresda . Fu salvata in extremis grazie a uomini come Bernardo Mattarella, don Strurzo e che piaccia o no, di Lucky Luciano. Ma questa volta, la minaccia era la distruzione nucleare. Fu sventata dall’allora military brat, Franco Molosso von Rosenfranz .
IL TENTATIVO DI DROGATURA DEI TECNICI ADDETTI AI MISSILI NUCLEARI A FOLGARIA . Pochi sanno che durante la Guerra Fredda , durante il pieno svolgimento della operazione segreta di drogatura della popolazione italiana Bluemoon, la Base Vicentina di Tonezza dal Cimone e la Base di lancio Tuono presso Folgaria furono presa di mira per scatenare un evento bellico mondiale durante un caso di spionaggio e terrorismo internazionale senza precedenti. Un episodio noto agli addetti ai lavori col nome di “OPERATION TUONO” . Per un vantaggio per pochi , mancò poco lo scatenarsi la terza guerra mondiale .
ETTORE MALOSSO TITO BROZ–TOTO’ RIINA Per capire che significhi una guerra segreta che non si può condurre alla luce del sole, tantomeno in un paese come l’Italia dove manco fra membri di stessa corrente di partito c’è accordo, calza bene l’ episodio quando Max von Sydow restituisce l’arma a Robert Redfor( Condor) ” per quel giorno” . Ebbene in un contesto dove la tensione è al massimo, allorché Ettore Malosso e Tito Broz, due nemici, poi amici, poi ancora fra nemici per un poco, e forse anche di più, furono amici . Ebbene la v icenda cominciò così. I subalterni in servizio a una delle basi segrete comandate dal Generale Malosso, scoprono una spia italiana con il portafoglio gonfio di denaro. L”ufficiale è in possesso di false generalità. Veste l’uniforme di capitano della Aeronautica Militare . E’ riuscito co successo a oltrepassare il controllo dei VAM della base. I successivi ulteriori controlli. Solo quando , i seguito a dei sospetti, alcune verifiche, viene inseguito e raggiunto, è ormai a un passo dalla sala lancio dei missili nucleari. Scoperto, si fa farsi passare per un mitomane: In quando comandante, il gen. Malosso ne dispone subito l’interrogatorio. Qualcosa però non convince il generale. Accerterà così che si tratta di un parente trentino di Tito Broz , ma i generaale non divulgherà a verbale la notizia.
Il generale finge di credere a questa versione dell’intruso : “Lasciamolo andare , si tratta di un balordo”. In realtà lo fa pedinare serratamente. In quegli appostamenti, per non dare nell’occhio, utilizza anche il propio figlio di cui si fida . Questo uso del figlioletto Franco, incontrerò la disapprovazione dell’amico di famiglia, il Conte e memorialista scrittore giornalista Guido Piovene. In seguito, costerà la separazione consensuale al generale con la di lui moglie. La pianista . Ma i generale non si fa fermare da niente . Chiede lumi a un altro di cguerra controversa il cui nome è Ciprian . Fa il punto con il il figlio. Allora tenete AM dei servizi segreti che in seguito, nelle ricerca del latitante Ronald Stark , diverrà superiore, con il grado di capitano al figlio Franco quando questi prederà servizio sottoposto a lui. . Come Antonio Bertolaso, i due sono inquadrati in un ben specifico corpo dello Stato Italiano che sfugge a certi controlli. Le logiche domande sono : Per avvivare alla sua base sperduta, isolata segreta, semi-sotteranea del Tirolo italiano , chi aveva ingaggiato questo soggetto. Chi aveva dato nozioni per introdursi nelle postazione segreta missilistica nucleare di lancio dei missili della sotterranea di Passo Coe, la Trentina base alleata Tuono, a Folgaria . Una postazione che svetta sopra a la pianura vicentina? Quell’uomo poteva essere benissimo essere stato pagato direttamente da dei commercianti bellici senza scrupoli e magari alla ricerca di militari da corrompere.
ESCALATION NUCLEARE SFIORATA I risultati dei pedinamenti non tardano ad arrivare. L’operazione è coperta. La tensione è al massimo. Non si sa più di chi fidarsi in questi casi e il generale Malosso vuole capire chi c’è dietro quell’uomo. Co il suo autista fa personalmente la spola tra la Questura di Vicenza ecc. Dalle indagini segretissime svolte, intercetta e registra le sue telefonate. C’è un serbo croato che parla di sfondo.Risale all’ingaggio dell’uomo. Trova la prova . Si tratta di agente istigatore dell’UDBA( l’ex OZNA) – Insiste su quella voce. A chi appartiene? Ha un semplice sospetto. Chiede conferma a un collega. Il dubbio comincia a farsi strada sulla identità di quella persona. Racconta il figlio del generale alias k-626 : All’aeroporto Dal Molin, Presso il mobilhome militare di un commilittone, un ufficiale tecnico, il Naglia, utilizzando 2 registratori, comparammo le due voci . Cioè quella della persona di sfondo. Mio padre confidando su mio orecchio musicale assoluto ebbe la conferma che cercava. Emerse che era la voce con l’inconfondibile pronuncia russa era davvero quella del maresciallo Tito . Come lo avevamo accertato con così assoluta certeza ? Non fu ne semplice e ne immediato. Riuscimmo a procurarci ben 5 fra le 7 piste di diverse voci attribuibili al maresciallo Tito e di suoi 7 sosia, di cui 2 fra essi fu impossibile procurarsi. Non fu una operazione facile . Chiedemmo anche a Bubi Hartmann , che con una spinta da Hanna Reitsch, riuscì a mettersi in collegamento con uno corrispondente dell’intelligence tedesca . Uno che aveva salvato dall’archivio d Dresden ( gestito in quegli anni dal futuro presidente Russo Putin). Riuscì nell’intento di procurarsi le voci di Tito . Ci furono consegnate come provenenti dell’ex archivio dell’ ‘Abwehr.. Ebbene, no servi cercare fra le sue due controfigure mancanti. Comparata,la voce numero 5 si rivelò infine essere proprio la sua. E la spia? L’uomo era stato ingaggiato una rete di agenti . Insomma, reclutato fra suoi parenti altoatesini. Ora si trattava solo di passare all’azione.
FRA TRENTO E VICENZA LO SCAMBIO DI INFORMAZIONI, I SABOTAGGI Un ventenne pianista parlante quattro lingue giunto secondo al campionato di scherma dell’esercito Austro-Ungarico nell’armata di Francesco Giuseppe. Questo era Tito . O almeno uno dei sette Tito conosciuti. A quel punto il gen.Malosso ottenne l’effetto sperato. Il maresciallo Tito , quello della voce , in persona , quello che in concerto con il futuro generale che favorì i cav. Berlusconi cambiando le rotte per Milano 2 a Linate, il gen. Paolo Moci, quello che anni prima, aveva fatto rubare l’SM 79 a Lonate Pozzolo. Ma a conferma che i due, malgrado divenuti avversari si parlassero ancora, non servì arrivare all’accertamento finale. Poco prima, Tito in persona contattò l’antagonista Molossiano: ” Faccio leva sul tuo vissuto Macedone : Lascia in pace il mio uomo. Non era lì da voi per farvi sabotaggi . Se avesse voluto davvero farne, probabilmente avrebbe fatto in tempo a metterli in atto. Non è a noi o ai russi che devi fare attenzione sai. E’ chi hai vicino che devi temere. Una incursione amica. Un sabotaggio magari da attribuire a noi e nel corso delle quale potrebbe partire un missile. Noi siamo più preoccupati di te se parte un tuo missile da li. E ai tuoi tecnici che devi fare attenzione. Insomma nella loro solitudine nel loro isolamento. Privati di relazioni con l’esterno. Ci sono agenti apostati . In procinto di approcciarli per renderli manipolabili . Con l’utilizzo della” vostra eroina di Stato”,droga del consenso”. Il generale Malosso allora replicò: ” Suvvia, da un compagno di scorribande di Stalin quando con lui rapinavate le banche… come faccio a prendere per buono questo scambio di informazioni? Fidarmi di Te? ” In più … proprio di te che qualche anno fa mi rubasti un velivolo sotto il mio comando a Lonate Pozzolo … ” E Tito : “Non mi credi? Sai chi fu a fornirci quelle informazioni ? Te lo sei mai chiesto? Ti dirò di più”.. [informazione classificata PSC, “Personnel Security Clearance” di ancora oggi di impossibile rivelazione (RR) rif. NORMATIVA di RIFERIMENTO:Legge 124/2007 art. 42 e successive modificheDPCM 5/2015 artt. 19-21DPCM 7/ 2009 ]. Apriti cielo ! E a quel punto Tito alzò il tiro. Spiegò cosa ci fosse in atto. Indicò pure la strada che compiva l’eroina nel Triveneto e il tipo di droga che doveva essere somministrata, Droga del consenso destinata ai tecnici addetti ai missili nucleari della base . .
LA DROGATURA DELLA POPOLAZIONE ITALIANA Era in atto il progetto di drogatura americano sulla popolazione Italiana. Gli interessi in gioco altissimi. “Le prossime vittime da prendere all’amo saranno i tuoi specialisti ai missili. ” Rivelò Tito.
OPERAZIONE BLUEMOON cioè DROGATURA POPOLAZIONE ITALIANA . Come poteva i generale fermare un progetto simile. Lasciato di corsa passo Coe, interpellò allora un vecchio amico e collega alleato a Vicenza-Verona .Il t.col. CIA:US ARMY Paul Tate papà di Sharon Tate e lui: “Quel che dice Tito è vero “: –Si chiama Operazione Blumoon ” Fai attenzione. Ci sono almeno due giovanissimi vostri ufficiali medici coinvolti. Non fidarti di nessuno“. Il col. Tate conosce bene le basi Pluto, White Star, Fontega. Tutti le vicende dei sindaci Veronesi, Vicentini DC DC che si sono avvicendati. I tecnici di cui si servono schedati da Renzo Scotto . ( Di questo agente CIA a Vicenza di parleremo in seguito ). Anni dopo anche sulla ex baia della Fontega. Delle mappe di Freya Stark. su cui Confartigianto a Vicenza ha d recentemente preso atto della sua esistenza. Su chi in DC ( e non i militari americani a cui vengono impropriamente attribuiti decessi sula popolazione a causa di presunta radioattività ) usò così prestandosi a seri illeciti di natura ambientale gli argini del letto del vecchio lago dell’Anfiteatro che recinge la Fontega, per farne una occultata discarica comunale. Dai punti osservazione di quella base che guarda l’ex Santuario dei Veneti antichi, ex colleghi non stanno ma con le mani i mano a guardare chi e i quanti, dall’altra parte dell’ex lago-non lago, produce un dilavamento.
Il generale Malosso compì indagini discrete ma non arrivò a niente. Neppure travisato in abiti borghesi trovò qualcuno a disposto a rivelare. Ma la notizia di Tito e cioè che la droga potesse circolare nella base era certa. A risalire il percorso intrapreso dallo stupefacente fu propio un K-626 .
TITO-TOTO’ RINA -MARIANO RUMOR Alias Antelope Cobbler C’era una visita dell’Onorevole primo ministro Mariano Rumor in programma . A Passo Coe in una esercitazione, era previsto il ricovero del politico Italiano in un bunker delle base segreta . Quale migliore occasione per parlargliene. Ma all’ultimo momento il Generale dovette scontrarsi con un ospite molto particolare che soggiornava a Tonezza del Cimone ( Vicenza) presso la casa di Antenope Cobbler, il nome in codice utilizzato per indicare il conto bancario riconducibile al DC on. Mariano Rumor dove il politico DC intascava e divideva le tangenti,con i suoi compagni di merende “dimenticando” di corrispondere le provvigioni al Sindacato Ebraico (Cosa Nostra ). Ovvero, tangenti per gli appalti di armi, in particolare, Velivoli pretese alla US Lockheed . Eredi del clima di quegli anni sono i fatti narrato con dovizia dal giornalista Marco Travaglio.
I fratelli Gaetano e Totò Riina, e Mariano Rumor presso la cui abitazione di Toneza dal Cimone ( Vicenza ) dimorava il boss in “esilio”Totò Riina .
MARIANO RUMOR TOTO’ RIINA- A TONEZZA (VI) OPERAZIONE BLUMOON
A controllore dei chiari patti espressi con il Democratico Cristiano on. Mariano Rumor, della omonima storica tipografia vicentina che tanti testi aveva stampato a bisnonni e zii del Molosso. Dalla Sicilia a Vicenza, era qui salito a Tonezza, un un giovane raccomandato fino allora poco conosciuto. Il suo nome era TOTO’ RIINA. Fra addetti ai lavori. ‘apprensione e la tensione per questo personaggio intoccabile era palpabile Riina, boss formatosi alla scuola del primario don Michele Navarra, introdottissimo medico fatto Sindaco al momento del rientro, in Italia come fu per gli altri 300 galeotti detenuti per Mafia nelle carceri US, siculo-americani, sbarcati con il liberatore degli italiano Lucky Lucano. Sindaci pressochè semianalfabeti ma capaci di tradurre dall’italiano all’inglese Lingua che era stata messa la bando da Mussolini. Espulsi dalla Sicilia a causa delle indagini – decreti del prefetto di Mussolini: il Cesare Mori. Fra quell’elenco ,rientrati tutti con le scuse del presidente Pertini , non figurava Navarra, capomafia di Corleone che era riuscito a restare in Sicilia ma che si sapeva che era ugualmente assurto alle cronache per aver iniettato il veleno mortale a un pastorello testimone dell’assassinio di Placido Rizzotto. Potete immaginare per un ragazzino che cosa poteva significare trovare a cena al circolo sottufficiali delle base questo Boss
A sua volta dicono che Riina fosse colui che abbia formato l’allora ragazzino, Matteo Messina Denaro. Uno che ne sa parecchio di esistenza di programmi derivati MK Ultra, di strategia delle bombe e che oggi, in cattività sostiene che “Putin e il suo paese, sono vittime ostaggio di pazzi (USA) “.
LE BANCONOTE CONTRASSEGNATE DEI SEQUESTRI DI PERSONA SPESE A TONEZZA del Cimone in provincia di Vicenza presso il bar delle base segreta a Passo Coe. Anche questo era un capitolo di Guerra fredda in corso , fatto di accadimenti molto simili a quelli a cui assistiamo oggi durate il conflitto US – e la ricchissima Russia. Durante l’operazione BlueMoon,. L’inquilino siculo, Totò Riina, a Tonezza ospite dell’on. Mariano Rumor, su pressione dell’on.Giulio Andreotti , sebbene segnalato, era una potenzialmente impossibile da arrestare da parte delle AG locali e ciò malgrado fosse già considerato pericoloso latitante . Sospettato fra l’altro, nel rientro dei mafiosi dagli USA , di avere fin da giovanissimo, sotto l’egida del presidente dell Repubblica Italiana Sandro Pertini che vantava suo protettore, reso parte ad azioni di epurazione mediante Lupara Bianca contro gli informatori siciliani dell’ex esautorato da Mussolini, il Prefetto di Ferro , Cesare Mori. Il funzionario si era reso colpevole delle espulsioni di molti “Siciliani d’Onore” verso gli Stati Uniti. Nel timore tuttavia che al di là della popolazione, con droghe del consenso potessero cascare nelle reta di drogatura i militari addetti al nucleare, su precisa soffiata del presidente Jugoslavo Tito, Broz, rivelatasi esatta, Riina, se è vero che non lo si poteva arrestare in virtù dell’accordo di Cassibile, almeno lo si poteva pedinare. Così il boss fu sempre seguito nei suoi spostamento dagli uomini sguinzagliati del generale Ettore Malosso. Ogni volta che Riina al bar ordinava anche un solo caffè , la sua banconota finiva subito dopo cambiata “per collezionismo ” sia dal Franco Malosso il ragazzino figlio del generale o direttamente nelle tasche dei segugi sguinzagliati dietro di lui.
Risultava pure che il giovane ricercato libero Totò Riina dall’inconfondibile accento il siciliano, nei pochi bar di Tonezza dal Cimone, si faceva mettere da parte un quotidiano Siciliano. Sebbene di aspetto taciturno, una volta a un valligiano locale, curiosamente spiegò : “quel Monte Cimone era dedicato a Cimone. A suo dire il generale Siculo -Spartano -Greco, perseguito da Pericle per avere intascato una tangente da Re Alessandro I Molosso di Macedonia-Epiro. “. E sempre denaro “marcio” era il suo. Cioè quello che spendeva nei tre locali aperti esistenti nel paesello . Banconote che alla verifica risultavano con numero di serie impiegato per nei dissequestri di persona di imprenditori milanesi o loro familiari rapiti, residenti attorno alla cintura milanese di Agrate Brianza. Denaro incamerato dalla Banca Rasini di Luigi Berlusconi
Molti di quegli ostaggi , malgrado il riscatto pagato per la loro liberazione non furono mai mai più fu ritrovati.
Erano banconote uscite tutte dalla Banca Rasini diretta da Luigi Berlusconi dove Totò Rina come il vicentino Francis Turatello, a quell’epoca depositava ricchissimi proventi da bische, teatro di varietà, sequestri di persona. Altre banconote emesse dalla Banca d’Italia erano state veicolate da buste paga di militari in servizio alle basi segrete. Da questo particolare il generale riuscì a determinare che le forze politiche al potere non sarebbero mai intervenute .
LA DROGATURA DEGLI ITALIANI Con l‘operazione di drogatura degli italiani in pieno svolgimento in Italia e non solo a a quel punto il generale capì che non avrebbe potuto neppure contare sul proprio organico di carabinieri con compiti di polizia militare. Franco Malosso.
FRANCO MALOSSO OPERATION BASE SEGRETA TUONO
Un bel giorno il generale dovette fare i bilancio delle situazione da solo e affrontare la cruda realtà . Uscito dal Passo Coe innevato, fece fermare l’autista sul ciglio delle strada e scese a guardare i panorama per il versante che da verso la pianura vicentina . Fra se e se disse: “Mio Dio non posso permettere che un simile creato di tale bellezza vada distrutto !”
QUEL LATO OSCURO DELLA DC Ci troviamo sotto l’egida del Senatore Padovano che tiene i contatti con in boss Di Cristina( boss che sabotò l’aereo del presdienete dell’ENI, Mattei , l’on Graziano Verzotto. Uno che era risuscito a divenire i vice DC di Bernardo Mattarella. Ma che è anche uno che va anche ai matrimoni dei mafiosi. Uno che al cospetto del Veneto bigotto, si vanta avere in mano l’on. Mariano Rumor a causa della sua tendenza omosessuale verso i ragazzini di tenera età. E di li a poco ci saranno gli omicidi dei Bisaglia del loro “portaborse ” fatto anegare pure lui presso Rovigo come dei loro confessori . Ammazzati a martellate presso il Santuario di Monte Berico. I generale Malosso si muove in un campo minato . Nessuna indagine militare nessuna forma di collaborazione interpellata era pensabile. Ne ufficiale, ne con gli uomini dell’ex OVVRA ( SIFAR) ne con il SID . Talvolta gli eredi del liberatore Lucky Luciano, col Max Mugnani che rientrato in quell’Italia che conta era responsabile farmaceutico alla Sanità post fascista , uno dei principali artefici delle Operazione di drogatura degli Italiani Blue Moon. Liberato per medesimo reato in USA era stato incaricato di trovare da nord a Sud allocchi che abboccassero allo stupefacente . Stupefacente che veniva reclamizzato per sedurre una bella ragazza. anche se eri un mostro. Ne era un convincente testimonial, uno come Ronald Stark che iniettando loro droga dalla sua base di un Hotel a Roma e Bologna , riusciva a prendere all’amo ragazze bellissime, renderle schive , facendole pure prostituire. Si vantava fra i tanti, perfino di avere preso all’amo fra mezza imprenditoria Italiana anche un giovanissimo re dei Motori , il Lamborghini. Era l’epoca dei Cantagiri a Valdagno e dei Festival Bar ad Asiago , nelle Patria Vicentina di Turatello, mentre Joe Adonis erede di Al Capone con artisti e cantanti milanesi e partenopei, voleva avviare un Cantagiro esclusivo di Cinema e Musica, presso la US base in costruzione in Anfiteatro Berico. A Tonezza saliva inoltre a prelevarsi stupefacente da avviare verso destinazione ignota top secret , fra poliziotti , vicequestori e strane altre facce, Lucky Lùciano che era risaputo poi risultava essere un fornitore di elettrodomestici americani di ultima generazione del Piex- Market Americano in Caserma Ederle a Vicenza. Ma bloccarli , per il Generale Malosso significava andare contro i Comandi Alleati .
IL MONDO INTERO NON AVREBBE MAI IMMAGINATO UN SIMILE PERICOLO NUCLEARE Così , con quella stessa tecnica di approccio il piano avversario poteva prevedere che la droga cambiasse puscher. E quale tipo di droga? Il generale sa bene che potrebbe essere utilizzata nè dai suoi avieri come dai suoi tecnici addetti ai missili. Peggio poi se sulle sue guardie. Per gli operatori delle basi segrete, chiusi sottoterra basi, si sa, il tempo non passa mai. La noia era sovrana. E uno spinello poteva nascondere quella droga del consenso paventata da Tito, in seguito operazione che trovò conferma delle sua esistenza dal collega US -ARMI CIA , T.col. Paul Tate. Tate aveva perso la figlia semi -sventrata del nipotino figlio del regista Roman Polanski, nel sequestro e strage ad opera dei satanisti così divenuti tali con un trattamento a base di MKUltra culminato con a strage di Cielo Drive in Hollyvood, dove il loro capo a compenso sarebbe divenuto “padrino”. A zittire Polanski, per renderlo ricattabile e zittirlo, il Sindacato Ebraico, cioè Cosa Nostra gli affrancò una minorenne.
Forse , anche utilizzata in astinenza per i tecnici militari italiani della base. La stessa insidiosa droga del consenso che affossa la coscienza . Una droga raffinata in Belgio, dalle lobby del farmaco . Già nel 1937 utilizzata cn successo da Spirito e & Carbone che con la collaborazione del Dr. T. Morell, legato alle lobby del farmaco che riuscirono, verso la fine del 1937 risuscirono a prendere all’amo perfino Adolf Hitler . L’ allora tenete Malosso stesso durante le operazioni di guerra aerea fu inconsapevolmente drogato dalle tavolette del micidiale cioccolato Pervitin prodotto dalla Temmler. E fu grazie a un bravo medico vicentino , il luminare dr. Nordera che il generale riuscì a disintossicarsi a Villa Margherita. Una clinica innovativa sorta in in un ex castello di Monte dedicato al Dio Giove in Anfiteatro di Arcugnano ( dopo il 394 d.C. detto : Villa Margherita fino al suo montare che sale a partire dalla via Costa dei principi Colonna (Via Costa-Colonna ) e che è anche la scarpata nord ovest che si affaccia sul gigantesco Anfiteatro Marittimo Berico.
Rammenta il gen. Malosso che nel clamore di far giustizia in fretta, a Norimberga, non si volle approfondire ne investigare circa i programma di drogatura subita ( da Hitler in testa) della popolazione civile e combattente tedesca . La drogatura che precedette l‘operazione Bluemoon . Così il ministro della igiene razziale del Reich, Leonardo Conti, un gerarca nazista scomodo durante la temporanea alleanza Russo-Anglo-Americana . Il dr. Leonardo Conti aveva anche accertato che erano stati i russi e non i tedeschi , gli autori della strage dei 22.000 ufficiali polacchi a KATYN ,accertata nel 1990 dai documenti ritrovato alla Lubjanka dal perito Maurizio Quartieri ( insieme al prof. Maurizo Tosi anche classificatore dell’Anfiteatro Berico) quando Gorbačëv e poi El’cin autorizzarono l’apertura di una parte riservata di quegli Archivi . Conti e il Sindaco DC di Napoli erano andati contro le lobby farmaceutiche nel progetto di drogatura dei soldati, dei piloti e sopratutto , a afine conflitto sul prelievo sull’oro del Reich, sottratto da uomini del generale Patton e in parte trafugato da Martin Bormann e verso le banche svizzere del padre di Helmut von Hummel. L’ufficiale del Reich a questo punto era divenuto un pericoloso Geheimnisträger (portatore di segreti) Così fu deciso il suo suo assassinio ( fu impiccato) mentre si trovava nelle sua cella in attesa di giudizio di Norimberga , cioè prima del ragionevole rischio di potersi barattare la vita dietro importanti informazioni .
CHE FARE ? IMPIEGHIAMO FRANCO ! Compiuto il giro di consultazioni , uscito dalla base di passo Coe, il Generale Malosso ordinò all’autista di fermare l’auto
A quel punto per non violare una operazione militare segreta, senza interromperla, giacché la priorità era impedire che la droga arrivasse sotto una qualsiasi forma , anche al bar, sorseggiando un caffè, al Malosso restò solo il coinvolgimento blando con la Questura di Vicenza sperando in una flagranza di reato. Verona e Vicenza difendono le sedi delle stragi e del traffico ideato per drogare gli italiani Questori , ispettori che tentavano di di ostacolare quel traffico, venivano subito trasferiti . E’ il caso del commissario Ennio Di Francesco, allontanato subito dalle indagini da carabinieri e poliziotti e agenti dei servizi segreti
E se quella missione fosse andata a male, in estrema ratio , sostiene Franco per fermare quel pericoloso traffico di droga del consenso, a dare un preciso avvertimento, se nessun magistrato vicentino avesse voluto assumersene la responsabilità, probabilmente si sarebbe ricorso ad ammazzare un magistrato, Il giudice vicentino Canilli già resosi odioso per l’assoluzione di Pertini e Morozin
Il suorRitratto di laurea scattato alla Queen Elizabeth’s Grammar School, Faversham nel Kent
PRIMA MISSIONE PER IL PIU’ PICCOLO DETECTIVE AL MONDO. La missione fu portata avanti in varie fasi oltre che a compartimenti stagni per non allarmare la popolazione. anche segretandone gli aspetti concernenti la difesa militare. Ma non da militari. Fu possibile infine realizzarla con la collaborazione di due poliziotti della locale Questura di Vicenza, all’epoca in forza a Palazzo Folco in S. Marco , un tempo connesso al Parco delle Querini (Giulia ed Ermengarda le medesime proprietarie dell’Anfiteatro di Arcugnano). La missione di Franco Malosso ebbe successo e il traffico di eroina e droga del consenso fu interrotto. Per gli Jugoslavi come per i russi ciò fu motivo di ritrovata reciproca serenità.
I DETTAGLI DELLA OPERAZIONE RACCONTATI PER LA PRIMA VOLTA dal figlio del generale. Si era stabilito che l’eroina arrivava con volo militare NATO all’aeroporto vicentino Tommaso Dal Molin. Mancava però all’appello il fornitore. Il generale Malosso decise così di infiltrare il proprio figlio . Perfetto military brat cresciuto a Vicenza come lo erano stati Sharon Tate e le sue sorelle e da un altra parte del continente un altri musicista : Jim Morrison . E lo sarà anche per una seconda volta. Quando il vicentino Francis Turatello che nelle sua offerta di protezione volta a fargli rilasciare il figlio rapito, dopo che lo stesso gli fu sequestrato per ben 2 volte. La prima con l’ingannevole trappola da un funzionario di Cassa di Risparmio di Verona Vicenza e Belluno puscher terminale di 2 spacciatori che voltando le spalle al Clan del vicentino Turatello, si erano messi a cooperare con un siciliano auto-definedosi legittimo erede del Generale Greco Tebano, tale Epanimonda. Quest’ultimo si era offerto per il rilascio breve del piccolo ” affinché egli versando l’obolo, non finisse smembrato alla maniera di Romolo come l’ Alessandro Molosso. La custodia del ragazzo era stata affidata al noto omosessuale pedofilo pederasta bancario che si era approfittato odiosamente delle fiducia dell’allora ragazzino Franco allorché egli si si recava a a depositare i suoi risparmi.
Piccole mancette pagategli quando a Natale e Pasqua lui consegnava fiori a domicilio. Sul sequestro intervenne Joe Adonis che sulle importazioni alla istallazioni military US , ostacolato da Totò Riina, doveva riprendere il posto di Lucky Luciano. Turatello per referente aveva nientemeno che Joe Adonis, i più grande distributore di Coca Cola e Gingerale che su rilascio di Franco ebbe a scontrarsi con il Dirigente Generale di Pubblica sicurezza, direttore dell’Ufficio Affari Riservati del Ministero dell’interno Federico Umberto Amato figlio di uno che nella corottissima Marsiglia Quei marsigliesi che ammazzarono il magistrato Pierre Michel a sol 38 anni, corrispondente con Giovanni Falcone in Pizza connection- con Franch Sicilian -Connection vantava rispettare passati accordi in essere, fin da quando la sua famiglia, nel Clan dei Marsigliese operava con Spritito & Carbone . Su pressioni di Joe AdonisTuratello offrì al Generale la testa del bancario . I generale lasciò perdere. Tuttavia , dopo un ulteriore, successivo breve sequestro su Franco , speso a titolo dimostrativo avvenuto ad opera di un Maggiore dell’AM, decise di crescere il figlio come un perfetto Military Brat mandandolo ad addestrarsi in Sardegna .
OPERATION BASE TUONO Fu per Franco la sua prima missione di intelligence. segreta coperta. Si sapeva solo che il rifornimento dello stupefacente era affidato a un giovanissimo coetaneo minorenne di Tonezza dal Cimone. Dietro rivelazione dei nomi di chi la procurava e di come era stata progettata la catena di approcio e spaccio ai tecnici missilistici , il ragazzo puscher non passò alcun guaio e fu rilasciato. L’operazione generò un contraccolpo che si tradusse in una ssenza di stupefacente Sopratutto per i ragazzi presi all’amo , la mancanza generò crisi di astinenza e i prezzi andarono alle stelle. Oggi quanto accadde in quegli anni è rivelabile e chiunque può documentarsi liberamente.. In seguito ala richiesta di congedo anticipato del Generale Malosso , la organizzazione dedita alla importazione della eroina e delle droga (che venne dirottata principalmente per ottenere consenso sulle ragazzine) e al termine delle operazione Blue Moon , il traffico si riorganizzò. Le importazioni ricominciarono . Questa volta con cocaina purissima raffinata a Bruxelles e traghettata , occultata sempre a bordo di aerei militari NATO .La droga sbarcata a Vicenza , da qui veniva smistata. Dopo l’omicidio del commilitone di Franco Molosso , il sergente Maggiore Gianni Conti che era venuto a consocenza di tutti i dettagli delle operazioni durante controlli di Polizia Militare , i traffico fu prudentemente sospeso. Conti fu assassinato durante un festa presso i Circolo Ufficali Dal Molin di Vicenza . Quindi chiuso il cadavere in una grande tovaglia trasportato e gettato in una piscina. Così per farlo sembrare annegato. Data l’ostinazione della madre, Assunta Conti, che in seguito fonderà un comitato e le continue richieste espresse dell’ammiraglio Falco Accame, volte a togliere il Segreto di Stato sull’omicidio e quindi sui fiancheggiatori dei traffici, i narcotrafficanti cambiarono aerovia.
Per i trasporto di stupefacente dismessi i vili militari, per paura che l’omicidio facesse troppo clamore, furono preferiti i voli presidenziali Qui la cattura al ritorno dal G8 di una dei corrieri . con i sequestro di una partita di droga Il denaro proveniente dai sequestri di persona è stato quasi sempre riinvestito i spaccio di sostanze stupefacenti, verso Fininvest, Costruzioni. Nelle foto sotto la brillante operazione GDF arresta la accompagnatrice del presidente Silvio Berlusconi in volo co lui per il G8.
La “dama bianca” di Berlusconi. Aveva 24 chili di cocaina a bordo .
Da quel momento il rifornimento di stupefacente per la drogatura dei giovani Milanesi come riferito dal presidente del Consiglio superiore delle Forze armate e per il Ministero dei Trasporti e della Aviazione civile, , direttore generale dell’Aviazione Civile gen. Paolo Moci , la drogatura dei giovani Milanesi, per la Lombardia e dintorni passerà dall’elicottero di Silvio Berlusconi, parcheggiato al Pirelllone o a ogni suo scalo aereo fra soffiate e i rapporti dei pentiti e concorrenza, alla fine un blitz di audaci Pubblici Ufficiali delle Guardia di Finanza di Napoli ha posto un freno al traffico. Dopotutto anche nel proibizionismo , cioè senza vietare nè Warren Delano, contrabbandiere di droga americano che fece una grande fortuna contrabbandando oppio illegale nonno dell’U.S. President Franklin Delano Roosevelt. ne i fratelli Capone associati con J. Kenendy , avrebbero potuto fare quella montagna di soldi . A Silvio Berlusconi fondatore di Milano 2 sarà presto intitolato a lui l’Aeroporto diLinate .
Immagine sopra è tratta da Franco von Rosenfranz France Fans club; Franco Malosso von Rosenfranz che posa con con l’Accademico Olimpico, professore e zio Mario Andreis insegnante traduttore di tedesco antico, nonché autore di circa 2000 pubblicazioni che con la memoria di Antonio Fogazzaro parlano dell’Anfiteatro Berico di Arcugnano , un tempo fra i possedimenti di Vibia Sabina, moglie dell’imperatore Adriano che a Tivoli replicherà per la consorte molti elementi del Santuario nell’ex baia dell’Anfiteatro .
OPERAZIONE BASE TUONO è un libro scritto da Franco Malosso von Rosenfranz nel 2023 in seguito allo scadere degli anni realativi al Segreto di Stato USA . .
Redazionale curato dall’Ufficio Stampa dell’Anfiteatro Berico. Riassunto dell’operazione curato da Lago Franco@ 2022 estratto intervista a Franco Alessandro Molosso Maltarello von Rosenfranz. 2022. Libero utilizzo
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