Franco M. von Rosenfranz

Allievo del dr. Bechstein, musicista insignito dalla “Bundesverdienstkreuz“, la più alta onorificenze tedesca, Franco Molosso Alessandro di Macedonia von Rosenfranz, è  accademico  musicale,  concertatore, direttore artistico, conservatore dei luoghi ( Italia : Euganeo Berica -UK Cornwall- Encalve MC-)  arrangiatore, compositore, concertatore, giornalista, accreditato ricercatore, scrittore e revisore storico. E’ stato anche osservatore indipendente, reporter di guerra, manager di Telecomunicazioni internazionali.

Personalità poliedrica, dotata di fin troppo brillante ingenio oltre che Memoria storica così da potersi permettere di potere fare regalmente a meno di esibirla»[ ebbe a dire di lui l’accademico esperto di musica, lirica, teatri Remo Schiavo]. Profondo ed indiscusso ricercatore negli studi di arte,  filosofia, letteratura e di qualche di racconto dedicato ai bambini. Pilota, assurto diplomatico nel 1999 sotto l’egida ONU ha ricoperto incarichi di super-detective segreto per l’Intelligence militare, dotato di orecchio musicale assoluto.Manager pioniere in collaborazione con tecnici NASA per studi di progettazione dedicati al riconoscimento ipodermico-facciale e di postura applicati in telecomunicazioni via satellite e di riconoscimento del timbro vocale. realizzati con il  TELELAVORO  di cui lui fu progenitore.

Attratto dall’altruismo e dalla beneficenza(rinunciò a privilegi regali come alla intera risorsa aurea di famiglia custodita da Re Pietro di Jugoslavia). Rosenfranz è un ufficiale onorario del Corpo d’élite  EU Bio Guard Corps. Il padre, Generale pilota A.M. SA durante i secondo conflitto mondiale, entrato in contatto con Hanna Reitsch, successivamente a Fort Bliss, in Texsas , addestrato in tattiche per difesa di guerra aerea nucleare, fu l’ufficiale che ebbe per nemici contrapposti nel suo comando delle sua basi segrete nel dopoguerra , i missili nucleari del col. Stanislav Petrov (Петро́в), ufficiale di Tito Broz e Ivan Miskovic. Durante la Guerra Fredda. Il gen.Malosso erede tradizionale di noti Conservatori fidu ciari dei Luoghi, ( a lui fu affidata nel 1945, anche la custodia dell’aeroporto di Lonate Pozzolo) fu l’uomo dai nervi saldi a cui, in extrema ratio, in caso di invasione, il Ministro della Difesa , conferì discrezionalmente la decisione, di premere il fatidico bottone che avrebbe potuto comportare una escalation missilistica nucleare.

In seguito al clamore generato nel processo provocatorio “Anfiteatro Berico” già nel 2016, iIn sua difesa e per tutto il lodevole e coraggioso ruolo svolto in anni di conservatoria a difesa del territorio, oltre a familiari di rapiti eccellenti, si mobilitarono giornalisti, docenti universitari, intellettuali. Da Franco Barbieri, lo stesso Maurizio Tosi, Philippe Daverio, a storici, critici dell’arte, scrittori, eredi di sommi e memorialisti. Fu da essi attivata anche una petizione da lui subito bloccata in quanto la sommità dell’Anfiteatro e pure lui stesso, risultavano vincolati dal Segreto di Stato pertanto soggetto a pesantissime pene . E’ il caso di di rivelazione di operazioni con nominativi di agenti sotto copertura(fatto provatamente accaduto fino al 2009). Tuttavia, dai familiari come lui ( rapito da bambino e rilasciato grazie alla intercessione di un italo americano appaltatore militare fornitore della CocaCola )ex sequestrati , il 23 Dicembre 2022 , ha accettato l’incarico di ” Rappresentante del Comitato familiari rapiti da elementi istituzionali dello Stato Italiano”.

PERIODO DEI RAPIMENTI. Da ragazzino, F. non potè mai beneficiare di una vera serena infanzia. Neppure di una adolescenza spensierata. Il padre, per ragioni di sicurezza lo trattenne con se anche sotto terra. P presso le basi missilistiche nucleari segrete che comandava, secondo Guid Piovene, sovvertendone le sue inclinazioni e crescendolo da perfetto military brat . Allorché rimasto vittima di due sequestri brevi, F. collaborando, contribuì coraggiosamente alla cessazione fenomeno degli oltre 2000 sequestri di imprenditori, in particolare Lombardo-Veneti Relativamente a queste vicende il cui termine dei 30 anni ha cessato il legame al vincolo di segretezza, che ne per ragioni di possibili agenti sotto copertura in azione e dal Gennaio 2023 , esse sono liberamente narrate nel libro: OPERAZIONE PIRATI BARBARESCHI”  Il retropalco del sequestro Celadon   ISBN: 9798375086880 di Franco von Rosenfranz. IL FILM: Recentemente il vicentino ex rapito Carlo Celadon Il denaro tracciato estorto per la liberazione del ragazzo, in seguito fu seguito dal Magistrato Giovanni Falcone, allorché riciclato da una parte emergente di imprenditoria Vicentina( e anche dato in pagamento al dal costruttore edile presunto stragista di Falcone e Borselino, Piddu Madonia per la realizzazione di 11 ville abusive che interruppero la visuale dell’Anfiteatro Berico nelle sua interezza) . Carlo Celadon recentemente ha dato il consenso al regista vicentino Dellai di fare un film della sua vicenda a condizione che viceversa che dal libro del Coservatore e “agente K-626 , Rosenfranz, la realtà dei fatti sia romanzata.

MILITARY BRAT a 13 ANNI SVENTA UN PIANO D’ESCALATION NUCLEARE “A Franco Malosso v .R. l’umanità deve molto” : Egli è il più temerario eroe- fanciullo delle storia “Ebbe di lui a scrivere la nota spia e cartografa anglo- Grimaldese -Asolana Freya Madeleine Stark.

OPERAZIONE TUONO . Franco Molosso von Rosenfranz COL PADRE . Rientrato dagli StatiUniti dalla base di Fort Bliss in Texas dove fu denazificato anche Wernher von Braun  il gen. Ettore Malosso, posto al comando delle basi segrete sotterranee missilistiche nucleari nel Nord Est, si trovò impreparato a risolvere i problemi relativi al figlioletto esposto a forte a rischio sequestro dopo che già il suo nome era stato trovato in una lista di ragazzi da rapire i tasca a un criminale. Senza una madre, vivendo dentro una struttura militare protetta , si potrebbe dire che F. tra il Tirolo e Firenze, crebbe in un contesto di vissuto a metà strada tra Incompreso e di Sound of music quando il generale impegnato a insegnare l’esperienza americana ai sottoposti , avuto sentore di un possibile sequestro del proprio bambino, decise successivamente di affidarlo alla archivista della scuola di Guerra Aerea a Firenze, così crescendolo da perfetto Military Brat come la povera Sharon Tate, figlia del collega US ARMY -CIA del padre.

CONTRO OPERAZIONE TUONO . Fu il primo impiego di F. in piena Operazione BlueMoon, in cui non esisteva ancora il CeMiSS . Franco, nome in codice “Agente K-626“,si guadagnò il titolo di più giovane detective della storia, sgominando solitario il tentativo di approcciare e rendendo manipolabili agli effetti dall’eroina combinata con droga del consenso, tecnici militari addetti ai missili nucleari all’interno delle istallazioni missilistiche comandate dal padre.

Baby Military brat

Vicenda rivelabile solo oggi allo scadere dei 50 anni dal segreto Militare USA. Accade quando anche i Servizi Segreti Italiani, fin dal Giugno del 1945, da Re Umberto, ceduti alla OSS ( CIA) durante il progetto BlueMoon , in collaborazione con Max Mugnani che dal carcere americano , dopo lo sbarco dei nuovi alleati liberatori , era passato sotto l’egida della nuova Direzione del Ministero dell Sanità italiana, alla direzione della farmacologia, dovettero collaborare senza potere interferire a alla diffusione della OPERAZIONE DI DROGATURA SULLA POPOLAZIONE ITALIANA destinata, a fascia particolarmente giovane mediante eroina . Era quella, un droga ben più letale, se paragonata al cospetto della cosiddetta “droga del consenso” (oggi largamente utilizzata con successo dalla parte più fragile della popolazione da drogare secondo le statistiche 2022 , comunque in incremento del + 50 % ) .

OPERAZIONE DROGATURA DEI TECNICI MILITARI NUCLEARI. La situazione divenne estremamente imbarazzante per il generale Ettore Malosso allorché paradossalmente, proprio dal “nemico “leader Jugoslavo Tito Broz fu informato di un tentativo di drogatura verso i tecnici delle sue basi segrete isolate piene di missili nucleari.

LA VICENDA .SEGRETA SOTTERRANEA “BASE ALLEATA TUONO” : Un parente del maresciallo Tito e spia trentina, travestito da ufficiale dell’Aeronautica Militare Italiana, era riuscito a penetrare fino all’interno della sala lancio di comando DENTRO una base comandata dal generale Malosso. In seguito alle trattative e allo scambio di informazioni a cui seguì il rilascio dell’intruso, il maresciallo Tito, in prima persona allarmò confidenzialmente il generale avversario convincendolo sulle buone intenzioni di quella azione. In particolare le sue preoccupazioni su un un tentativo di drogatura ai danno dei tecnici della base . Tale operazione, mirata ad ottenere i controllo dei tecnici, mediante impiego sostanza stupefacente del consenso. Probabilmente la stessa impiegata su Adolf Hitler, comportava il rischio di un fuori controllo così determinando un escalation di ricche opportunità di investimenti bellici per gli addetti ai lavori . Il Generale aveva ben conosciuto gli effetti , inconsapevoli o indotti di quel tipo di droghe. In guerra sperimentate anche su lui stesso . Tant’è che per disintossicarlo fu reso necessario il suo ricovero al Convalescienzario di S. Remo e successivamente alla Casa di Cura Villa Margherita . Ogni testata di quei missili Nike Hercules custoditi nelle basi segrete e sotterranee edificate fra Tonezza- Folgaria, conteneva infatti una potenza distruttiva di 20 chilotoni di volte superiore a quelli sganciati su Hiroshima e Nagasaki.

La figlia del collega del gen. Malosso il col. CIA – US ARMY , Paul Tate, Sharon Tate, posa su un Nike Hercules a testata nucleare. Sotto la ragazza semi-sventrata del suo piccolo di 9 mesi nello sgarro che determinò la simbolica strage di Cielo Drive consumata poco dopo, assieme ai contabili di Cosa Nostra, i coniugi Pasqualino e Rosemary La Bianca mediante utilizzo di uno squilibrato smanioso di compiere un gesta che lo potesse fare assurgere a anche al ruolo di “Padrino

Da qui la preoccupazione del lungimirante Leader-maresciallo, vecchia conoscenza del Malosso ( furto di un SM 79) già precedentemente conosciuto assieme a quella che diventerà la moglie del generale Giorgio Bertolaso . Da un simile sabotaggio , in caso di conflitto nucleare, fosse il caso di fermarsi giacché in seguito a un simile incidente, non vi sarebbe stata più una generale facile sopravvivenza sul pianeta terra. COMINCIA L’INCUBO: A Tonezza, del Cimone, presso la Casa del politico vicentino DC, on.Mariano Rumor  ( Antelope Cobbler nome in codice del fruitore delle tangenti trasmesso e confermato al Gen. Malosso nell’inchiesta avviata dal senatore Franck Church a sua volta deceduto dopo aver rivelato i crimini e gli insabbiamenti della CIA sull’utilizzo dei veleni indotti che non lasciano traccia nei soggetti da eliminare ) si era installato un allora giovane Totò Tina, mentre più in la, sempre in provincia di Vicenza nella ridente Asiago la cittadina dove durante le gestioni dei Sindaci Rossetto e Gattolin, in un periodo in cui , alla stregua di Caldaro (BZ ), per quelli in attesa di imbarcarsi nella  via del Topo, era risaputo che attraverso il ufficio anagrafico comunale alcune identità si potevano modificare facilmente e no era facile accertare la vera identità di un eventuale sabotatore sud tirolese . Come nel caso del cognome dello scrittore Mario Rigoni “Stern” ( che era uno “Rigon “e basta) e non recante quel cognome che ai più anziani richiama anche al Sindacato Ebraico ( Mafia Kosher cioè Cosa nostra) e al terrorismo sionista della banda Stern . Oggi questo passato , sopravvive negli asiaghesi Rigoni, i famosi produttori delle gustosa nocciolata Che reca la certificazione Kosher. Asiago è anche il paesello d cui è oirginario Francis Turatello, il figlio del prestanome del sen. Andreotti , Frank Coppola detto “Frank Tre dita ”. Ad Asiago figlierà il marito siciliano delle gelateria Cunico che qui al soggiorno obbligato era fra quelli che fornirono le coordinate per rapire Franco Malosso. Nome che era stato inserito insieme. quello di altri due eccellenti imprenditori Asiaghesi : Dal Sasso e Lievore. Quest’ultimo all’epoca nel terrorismo procedeva armato quando ritirava il proprio bambino dalla scuola pubblica mentre per il piccolo Franco il Generale decise di trattenerlo con se. Quel momento segno l’inizio della su vita protetta Miliatry Brat e la accettazione di cooperare a fare cessare la drogatura sui tecnici .

TOTO’ RIINA ospitato a casa di Mariano Rumor a Tonezza del Cimone. Nelle foto in basso con il fratello . Entrambi vicini alla base militare fino al termine degli anni 60 . Nella foto è a Venezia nel 1974. Su disposizione del primo ministro, il vicentino Mariano Rumor, all”‘appaltatore edile “siciliano Totò Rina il Generale dovette aprire i cancelli delle base per” lavori di Manutenzione “.
LA BASE MILITARE SEGRETA TUONO CONTROLLATA DA QUELLA DI TONEZZA

LA EXTRA- COSTITUZIONALE DROGATURA della POPOLAZIONE ITALIANA In quegli anni la propaganda NATO diffondeva una notizia . Quella che In seguito agli accordi di Yalta, gli altrettanto vincitori Russi avessero ritenuto insoddisfatte le loro pretese. Sempre con più insistenza circolava voce che presso la porta d’Europa , penetrando dal Veneto in l’Italia , esistesse un preciso piano di invasione dell’Armata Rossa che sembrava davvero in procinto di attaccare. A favore dei Russi, all’interno del paese una larga parte di opinione pubblica italiana, sopratutto composta da comunisti, tifavano per loro. Con l’Italia, da pochi anni liberata grazie al consistente aiuto degli USA ,in collaborazione con l’ OSS ( oggi CIA ) Mafia, che tuttavia come osservato da Sam Giancana  sono 2 facce delle stessa medaglia”. Dal 10 luglio 1943 , con una liberazione ottenuta con successo, quindi grazie al contributo della Mafia siculo – americana  gestito dal Liberatore Lucky Luciano e il Sindacato Ebraico ( Cosa Nostra) , la Mafia rientrata in possesso del paese salvandolo dalla sicura devastazione dei bombardieri alleati e così riportando a casa tutti i 1290 siciliani inviati al confino fino al 1929 dal prefetto Mori e fino al 1931 dai successori ( dall’on. Sandro Pertini nelel sua famosa premessa alla loro avventura, considerati ” Antifascisti”) rientrato da eroi ( Operation Husky) . La politica di Mussolini impediva lo studio dell’inglese e fu grazie a loro le traduzioni che le relazioni con la la popolazione ebbero successo . Emerse presto che non era ufficialmente possibile ostacolare questa importante efficacissima operazione di drogatura sulla popolazione italiana ad “uso di controllo interno” , così come sarà sostenuto poi nella posizione difensiva dai senatori Andreotti- Cossiga.

L’APPORTO SACRIFICALE DI K-626 NELLA DROGATURA Qui l’apporto di Franco Malosso von Rosenfranz come riportato e ben documentato anche dal biografista serbo della ex Yugoslavia Ognjen Kokorovic fu efficace e determinante per quella parte di uomini l’intelligente militare che non voleva partecipare a questa operazione di drogatura sulla popolazione . A quei tempi, da parte alleata, il piano per la diffusione delle drogatura sugli italiani, è testimoniato da Pietro La Porta dell’Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa., quanto da Franco Malosso von Rosenfranz che subì l’omicidio del suo commillitone ed amico, il sottufficiale Gianni Conti, assassinato dentro la struttura militare dell’Aeroporto dal Molin dopo la fuga nel volo NATO dell’agente Ronald Stark. . Oggi quei fatti sono via via progressivamente desecretati dal Pentagono, come ed anche per quelli relativi alla vicenda GLADIO indagata dai Giudici : Felice Casson, dietro la strage dei carabinieri, dilaniati dalla bomba di Peteano, organizzata e depistati da altri colleghi carabinieri a vantaggio NATO ma coordinata da ufficiali CIA-SISMI e relativamente a quelli nascosti in deposito NASCO e in UK perfino a Scotland Yard dove l’accesso di un impiegato infedele riuscì a fare sparire importanti documenti o ad intervenire cancellando dati veduto dal Giudice Veneziano Casson ma impovvisamente scomparsi nel viaggio e soggiorno a Londra di Giovanni Falcone preparato da Franco Molosso e da un agguerrito Arnaldo La Barbera. ( mori’ anche il presunto sotrattore) .

Dal giudice Guido Salvini, anche nella inchiesta BR – FILM COMMISSION e da Giovanni Falcone e così riferiti con dovizia dal col. AM Walter Bazzanella,. Lo stupefacente era veicolato attraverso voli aerei NATO dopo essere prodotta dai laboratori di raffinazione e smistamento siti a BRUXELLES poco lontani dagli UffIci del PARLAMENTO UE in Belgio.Idem, stessi laboratori di raffinazione dlele droga siti presso l’Alta Corte internazionale di giustizia all’AJA in Olanda,  sede anche giudiziario delle Nazioni Unite, la Corte penale internazionale, l’Europol, l’Eurojust e l’OPCW. Quando la Politica incaricata alla difesa dalla possibile invasione russa con Andretti e Cossiga in testa tolsero l’anello di segretezza e protezione della operazione Blue Moon finalizzata a drogare con massicce dosi di eroina i giovani. In Olanda accadde la stessa cosa che in Italia e per rinunciare ormai all’affermato business che altro non nera che un riedizione ottenuta con il ben pensato grande affare Proibizionismo cioè fare con la drogatura a quello che fecero utilizzando bigotti puritani , seguaci dei padri pellegrini della Maryflower, altri fanatismi le bevande alcoliche Joseph Kennedy con i fratelli Capone Un sistema per far soldi in fretta che vediamo praticare anche oggi . Per esempio quando un sindaco blocca completamente la circolazione delle auto nelle sua città , favorendo circolazione e noleggio di bici . Le sue. In italia per fare abboccare a quel business colossale furono impiegati elementi delle Polizia e dei Carabinieri . Al suo culmine, nell’operazione di drogatura e sugli omicidi connessi a chiunque la ostacolasse, c’era la copertura dal Segreto Militare di Stato.

Il maestro Franco Molosso von Rosenfranz

COME ATTRAVERSO VOLI NATO ARRIVAVA L’EROINA . Che veniva smerciata anche durante uno scalo presso l’Aeroporto Vicentino Dal Molin di Vicenza. Nel piano, la distribuzione non includeva la sola popolazione civile ma pure i tecnici militari isolati addetti al servizio missilistico. Una volta resi schiavi del costoso stupefacente spacciato presso la base da un minorenne, avrebbero potuto essere facilmente manipolabili permettendo” errori “e conseguentemente l’avvio di una escalation bellica, cioè nel core business una corsa al riamo sarebbe assurta in grande stile. In quel contesto avvenne, l’assassinio del commilitone di R. il serg.M. Gianni Conti, colpevole di aver assistito ma di non aver voluto condividere le operazioni di scarico dell’eroina destinata alla drogatura dei militari e delle popolazione italiana . Divenuto suo malgrado portatore di segreti atraverso compiti di Polizia Militare Il suo urgente trasferimento richiesto al gen. Giorgio Bertolaso fu ostacolato dal generale Paolo Moci. ( l’Ufficale che per Berlusconi cambio le rotte aeree Milano 2 – Linate) Fino alla sua uccisone a Vicenza. Per via aerea, a quell’epoca l il fabbisogno di stupefacente necessario per le operazioni di drogatura della popolazione non arrivava in Itala ancora su velivoli presidenziali ma esclusivamente su velivoli militari NATO.

 Ronald Stark  che inseguito dal mandato dal giudice Salvini si era nel frattempo imbarcato su un volo miliare Nato sottrendosi alla cattura. Negli anni successivi il traffico di eroina nato con l’operazione Bluemoon divenne un business che prosegue diversificandosi l’acquisto di cocaina. Lo gestiva il sicario siciliano salito co senatore Marcello Dell’Utri ad Arcore , Vittorio Mangano, esperto in sequestri di persona di imprenditori lombardi e convivente di Silvio Berlusconi. Con i proventi dei rapimenti degli imprenditori Lombardo Veneti, i proventi di bottino estorto fu così investito direttamente in droga e senza più intermediari com e Max Mugnani. Non sempre sui circa 2000 rapimenti di cui solo 850 denunciati gli l’ostaggio tonavano a casa malgrado il ricatto pagato per comprare la droga . Nel business cooperavano alti ufficiali delle Forze dell’ordine . Venuta a meno la fiducia con lo Stato, molti, come il papà di Carla Bruni abbandonarono tutto e scapparono. Fu il caso del vicentino cap- Pilota Leone Concato. Lo stesso Franco Malosso, fu vittima di in un sequestro breve organizzato da un ufficiale per effetto del quale il padre alla proposta di assurgere a Capo di Stato Maggiore o alla comando dell’Alleanza Atlantica a Bruxelles, sdegnato, rassegnò le dimissioni. Nel proseguo del business drogatura della popolazione, fu qui che Franco fu reclutato diede nuovamente il suo contributo per fermare i sequestri di persona. Operazione coadiuvato con il Follow Money dell’eroico magistrato Giovanni Falcone. Le menti dei sequestri condussero al Tribunale di Roma. Nel caso del sequestro Carlo Celadon quel denaro pagato grazie al generoso, solidale prestito dall’imprenditore barese Nicola Amenduni, esso fini rapidamente in mano a Giudici che ci pagavano il caffè presso il bar della Procura. Cancelliere e funzionari coinvolti, utilizzavano il riscatto pagato da Celadon per pagare cocaina confiscata così beffando i colleghi che la sequestravano. La dinamica sembra la stessa rivelata nella vicenda, dalla figlia dell’Ufficiale medico del col. dell’Aeronautica Militare Luciano Tedeschi . Alla fine alla fine di un procedimento in corso, il col Tedeschi finirà gettato giù dalla sua abitazione a Padova. Identiche modalità accaddero col furto delle cocaina a Milano. Il contributo di R. fu importante per il prestigio dell’intera Arma Aeronautica Italiana. Giova a dirlo che avvenne in un momento in cui i vertici AM erano additati come sodali ai potenti depistaggi ( Scandalo  Lockheed C-130 Hercules– Bara volante F104), nelle continue stragi permanenti italiane tra cui quella Poligono Sardo interforze Salto di Quirra ,per il ruolo delle basi Gladio come deposto dal Col. A.M. Walter Bazzanela, per le leucemie di Sigonella ,i depistaggi di Ustica .

VICENDA ANFITEATRO BERICO Al Gen. Malosso, Franco subentrerà fin da ragazzino come Conservatore dei luoghi in Villa dell’Anfiteatro di Arcugnano ex Querini- Colonna, Grimani, Marzotto-Dalle Ore, col. A.M. Buffa, Gen. Grimaldi, Gen. S. A A.M. Ettore Malosso dove coaudiuvato dal Conte e memorialista Guido Piovene difende il paesaggio anche delle sorelle Mioni -Papadopoli -Wollemborg; per gli inglesi, (CWGC), corrispondente “Commonwealth War Graves Commission”, quale ricercatore archivista curatore  di biblioteche storiche private di  famiglie in UE e su proprietà von Opel-Grimaldi-Seymour, Mioni-Papadopoli Wollemborg, proprietà Emo Capodilista ecc. Allorché l’Anfiteatro di Arcugnano fu lasciato isolato per protezioni, finanziamenti R. con l’aiuto di nostagici locali, sponsor e altri finanziamenti di impresari e decise di mettere fondo ai suoi risparmi personali mettendosi a disposizione del Guru mondiale dell’archeologia e ventennale classificatore dell’Anfiteatro Berico ,il prof. Maurizio Tosi per recuperare il teatro . I due, durante l’utima fase dell’operazione di ripulitura, bersagliati da richieste estorsive di una banda composta da soggetti istituzionali, giornalisti e un sovrintendente avvicendati colà temporaneamente, giusto il tempo per fargli dire i falso, dovettero sopportare diffamazione e privazioni di ogni tipo. Tosi il 24 febbraio 2017 per evitare che testimoniasse ai giudici la tangente di 5 milioni di euro pretesa dalla banda, e molto altro di più, fu assassinato assieme almeno ad altri 5 membri del suo staffe lo stesso Conservatore fu gravemente ferito in uno dei tre attentati subiti durante il in cui rimase solo unico superstite arrivato a fine del procedimento con 5 membri dello staff del prof. Maurizio Tosi, uccisi . A causa del vincolo di segretezza a cui era legato non potè comunque deporre al processi farsa di cui era rimasto superstite. Nel secondo poi morirono tutti salvo il perito che oggi sta stimando i danni e le rilevanze penali di una enorme diffamazione subita.

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 GESTIONE DELL’ ANFITEATRO BERICO QUERINI COLONNA DI ARCUGNANO 

Il 31 Dicembre del 2019 Franco Malosso von Rosenfranz si è dimesso. La gestione del Teatro e del Castello di Giulietta è passata alla costumista teatrale Emma Vittoria Falcone cugina del Magistrato Giovanni Falcone ucciso dalla Mafia.  La   18a dopo :

1   Antonio Barban Capra    Vincenzo Maltarello 1840 -1847

2    Colonnese  principe Almerigo, 1849 1850 

3.   Dalle Ore nobile Ermengarda Maria Amelia  e Vincenzo Maltarello 1851 

4.   Cav. Vincenzo Maltarello   1851 -1868  

5.   Valmarana conte Angelo 1868 – 1899

6     Dalle Ore  Ermengarda  Querini 1900- 1927

7.    Contessa Ermengarda e Giulia Querini  gen. Grimaldi 1928-1930  

  8    Conte Marzotto Luigi, Ottorino e Alberto 1930 – 1931 

 9.   Querini Giulia Adriana  i  1931- 1939 

10    Giuseppe Becce Aureliano Pertile  1939 1943

11   Aureliano Pertile   1943 – 1947

12.   Luisa Mioni 1947  1975 (Grande Lago Longara /Onoraria Fontega-Brunello per gli Antidonà)

13.   gen .Ettore Malosso 1976-1986 (  Conservatore dei Loghi )

14    prof. acc. Franco Malosso  von Rosenfranz – 1986 – 1989  (Conservatore dei Loghi ed – Archivista)

15.  Nadia Ludya von Thurn und Taxis  – Franco Ma. von Rosenfranz   1990

16.   prof.  acc.Franco Malosso von Rosenfranz 1990 (+2008 -2009 con  E. L. Seymour )   2010- 2015-  e dal 1997 prof. Maurizio Tosi  fino a febbraio 2017  

16.  prof. Filippo Albertin  ed ex  candidato sindaco di Vicenza 2015 -2016

17   Otello Gobbin 2016 – 2019 –  l’accademico prof. Franco M. von Rosenfranz  (2019 coadiuvato  anche  Arch. Giuseppe Dalla Massara ) 

18 .  Emma Falcone  al 2019 costumista  teatrale 

CONTRO IL TRAFFICO DI RIFIUTI E LA DEVASTAZIONE AMBIENTALE                 Da ecologista e pacifista  R.è assurto alla ribalta per: avere volontariamente documentato attraverso propria agenzia satellitare per David Newman (Greenpeace), i test nucleari atomici sull’Atollo corallino di Mururoa coinvolgendo testimonial d’impresa l’Equipe CousteauMarlon BrandoAnthony QuinnJolanda Addolori (sull’atollo corallino doveva salire anche il critico d’arte Italiano on. Vittorio Sgarbma all’ultimo momento il viaggio con il ministro italiano fu annullato a causa del rapimento del figlioletto del maestro Franco Malosso von Rosenfranz).

Franco von Rosenfranz fans club [ Genehmigung: Orchester friedens Philharmonie Wien.]Royalty free

FORMAZIONE                                                                                                                                    Formatosi giovanissimo  influenzato  dalla eredità di quella che fu geniale arte di arrangiarsi di Hans Ertl (padre di Monika Ertl )e inventore della telecamera su ski e di svariate innovazioni fotografiche ) apprese l’arte del baratto da Floriano Steiner, fotografo di Carlo Scarpa ed assistente di Michelangelo Antonioni, e della cartografa, agente segreto inglese Freya Stark (Parigi, 31 /1/ 1893 , resid. Menton -Grimaldi – Asolo, 9 /5/ 1993)  Collaboratore free lance infarinato di primi rudimenti giornalistici da Italo Tassinari( Mondo Libero), R. fu appassionato alla ricerca sottomarina condotta dalla documentarista di Impressionen unter Wasser  (2002) musicato da Giorgio Moroder, la regista Leni Riefenstahl, collega di una vita del propio mentore vicentino , il compositore del cinema tedesco Bechstein , Giuseppe Becce  collega  di Aureliano Pertile e padre del Giudice Vicentino Pertile, il magistrato vicentino che come il prof. Remo Schiavo, sperava di fare assurgere l’anfiteatro Berico delle  Querini, agli antichi fasti.) Grazie alla intercessione di Stelvia Giuseppe Gabaldo padre dei Gelati Vicentini “Montanina” così intitolati al ricordo del Fogazzaro, potè conoscere da vicino le imprese del Principe del cinema subacqueo Francesco Alliata di Villafranca (e Bagheria) amico del giovane Folco Quilici figlio di Nello Quilici perito a Tobruck con Italo Balbo. Quest’ultimo, i cui nome è stato di recente cancellato anche dall’aereo presidenziale italiano fu il progenitore del reparto aero Alta Velocità di Desenzano   (BS) Balbo fra i suoi valorosi piloti trasvolatori atlantici e non, annoverava una donna anche essa primatista  pilota di Idrovolante. Elsa Dalle ore Marzotto, proprietaria dello stesso anfiteatro acquatico Berico presso il quale prese dimora anche un altro illustre navigatore primatista atlantico, il generale Giuseppe Marini, capo di SM -AM . Franco Malossso von Rosenfranz difensore delle memoria di questi luoghi incontaminati, minacciati da un speculazione edilizia  selvaggia su la quale, attorno al al sorgere delle base NATO Fontega, compariva in primis un progetto di Joe Adonis . L’italo-americano che sui retaggi del Cines, sotto la ex Casa del Fascio di Villa di Arcugnano Anfiteatro Capoluogo voleva lanciare un cine-festival estivo. A lui succedettero le pressioni del Vittorio Mangano, il sicario d Arcore convivente dell’on. Silvio Berlusconi e infine il killer n 2 del Sindacato Ebraico( Cosa Nostra) specializzato nel concorrere a grandi appalti edilizi, Piddu Madonia. Il piano tuto suo  di Mangano,  però che attraverso  complicità  di un magistrati siciliano voleva facendone  omaggio a Giancarlo Paretti conducendo l’Anfiteatro Berico, come il vicino Borgo Berga all’Impero Berlusconi . Il progetto tuttavia  naufragò  durante la  conquista dell’ MGM per l’energica reazione del Conservatore e dei suoi volontari.  Franco Malosso von Rosenfranz sopportando ogni genere di privazione, con pochi mezzi e uomini difese questi luoghi fin da ragazzo come se fossero suoi. Nel 2016 questo non impedirà ai malviventi istituzionali di avviare  una continua diffamazione a mezzo stampa di fiancheggiatori funzionali  associati fra essi in concorso esterno di mafia così istigando provocatoriamente  il Conservatore  in  rivelazioni  inutili ed ancora  coperte dal Segreto di Stato. In un istruttoria viziata dall’occultamento del  m.llo Mansutti un sottufficiale incaricato alle indagini e a cui cui fu ordinato di occultare prove  determinanti  per determinare la buona fede del nel frattempo divenuto imputato condannato per “avere  riferito l’esistenza   dell’anfiteatro citata da tutti i sommi memorialisti  locali “. Con questa condanna,   ha per precedente   l’operazione condotta  da magistrati e poliziotti infedeli che ha condotto in carcere per 30 anni, innocenti  volutamente screditati al posto dei potenti reali mandanti politici istituzionali  e  si colloca  nel depistaggio Borsellino. Localmente, con l’anfiteatro di Arcugnano  dove Piddu Madonia  presso la sommità aveva investito assiema ad altri imprenditori  i proventi di sequestri di persona di altri imprenditori  veneti rapiti,   l’inchiesta  comprende una pesante estorsione oltre che  all’assassinio di ,membri  dello staff del  prof.Maurizio Tosi  e dello stesso archeologo per imedire testimonianze scomode  . L’indagine, nel riserbo , è affidata alla magistrata Orietta Canova  del Tribunale Vicenza

L’IMPEGNO CONTRO LA TRASFORMAZIONE DELLE PIANURE FALDE MARI. FIUMI , LAGHI CAMPI DELLA PENISOLA ITALIANA ALL’ATTUALE LETAMAIO   R. Appassionato ricercatore storico   ma anche  di divulgazione naturalistica e difensore dei diritti calpestati  della i povera e semplice gente , negli anni 90 lo ritroviamo a Mururoa intento a a fornire proprie tecnologie satellitari, per Greenpeace e intento alle riprese via satellite sui naufragi pilotati di navi cargo che scaricano indiscriminatamente scorie radioattive provenienti da regioni francesi  che non avevano affrontato i costosi processi di smaltimento al largo del mediterraneo occidentale .

Lunga la serie di attentati ed omicidi che dalla Terra dei Fuochi e Farmacolobbies (con i recenti ritrovamenti) hanno crocevia presso l’anfiteatro di Arcugnano (Vicenza) di cui ultimo c’è lo strano omicidio, “suicidio” del Primario Giuseppe di Donno oppostosi alla presunta pandemia COVI19 e il poliziotto Roberto Mancini Nella foto di sinistra il capitano di fregata navale De Grazia morto ufficialmente per arresto cardiaco il 13 dicembre del 1995 nel percorso autostradale Salerno Reggio Calabria. Dinamiche, modalità, procedure che avvolgono la sua morte ricordano per tipologia le precedenti analoghe dinamiche di incidenti stradali accadute nel 2015 al Magistrato Federico Bisceglia, e del Gen. C.A. Ciglieri (a cui seguirono quello del Gen. Anzà, dei colonnelli Manes, Rocca e Giansante). Del Capo della Digos di Bologna Graziano Gori, del Cantante Rino Gaetano. Gaetano prima di morire aveva decantato dal vivo nomi non coperti dagli “alias ” tra cui quello di  Aldo Moro,  Frank SinatraMichele Sindona confermati di Carmine Schiavone ucciso pure lui dopo vari preceduti tentativi . Alla sua morte i nomi furono rimossi . Le circostanze delle sua collisione riportano indietro a un altro celebre controverso incidente stradale: quello di Fred Buscaglione . Il cabarettista dell’amaro sogno americano che con “Ciao Joe” Il cabarettista aveva riso della proposta di Je Adonis di Aprere un altro festival di S.anRemo presso una base militare a Vicenza . E così facendo aveva deriso la Mafia. Tra cui Porfirio Rubirosa generando quelle premesse ritorsive poste a dimostrazione di strapotere con cui il Sindacato ebraico ( Cosa Nostra) osò perfezionare sino a dar lezione anche alla CIA siculo -americana nella strage dove perì la figlia del Col. Tate dopo il servizio a Vicenza, Sharon Tate maritata Polanski e degli affiliati contabili legati a Cosa Nostra, i coniugi La Bianca ecc.) Natale De Grazia era ” Un Ufficiale non in vendita “. Vigilava indagando sulle “Navi del Veleni ”. Il Business che dividendo i proventi fra Sindaci, politici e discariche compiacenti delle mafia incaricate alla fatturazione fittizia, consentendo arricchimenti smisurati a soggetti amministratori di Stato Italiano, loro pedine dell’ARPAV e Pubblici Ufficiali infedeli. . Il fenomeno è divenuto virale a causa delle correnti di rifiuti tossico radioattivi scaricati in mare che finiscono ben oltre le coste italiane. Il finto smaltimento dei rifiuti tossici finì per preoccupare i paesi UE lambiti dallo stesso mare che non ristagna solo nelle coste italiane al punto che più di una agenzia satellitare si sta occupando di rapportare a ritroso dettagliando e correlando frame satellitari passati e presenti così da potere incrociare operazioni e movimenti con i dati antiriciclaggio MONEYVAL , il sistema erede del “Follow Money “. Ideato da Giovanni Falcone, costò la vita pure al valoroso magistrato la cui esecuzione stragista secondo i pentiti di mafia rimane ancora oggi un pesante ammonimento di quella potenza che al mondo conta davvero: quella delle Mafia nella espressione delle sua volontà popolare a non tentare di cambiare le cose . A dx nella foto il Tenente Giuseppe Di Bello . Contro di lui sono avvenuti medesimi provvedimenti nelle modalità che denotano spessore e consistenza mafiosa della banda capace ed incurante di lasciare tracce nelle arbitrarie cancellazioni on line e del calpestato diritto al contraddittorio subito da Franco Malosso Maltarello von Rosenfranz comparso paradossalmente nella veste di imputato e ai danni di tutti sommi memorialisti vicentini danneggiati dalla pesante estorsione ai danni nell’intero patrimonio culturale e storico-ambientale Veneto. Franco Malosso v. R. è sopravissuto a ben 8 attentati.

MENTRE IL FINTO ECO-BUSINESS FINANZIA INFORMAZIONE E CULTURA. Del 1994, l’inchiesta sul finto smaltimento dei rifiuti , ( 800 faldoni densi di in tercettazioni telefoniche probatrorie) tra cui quelli vicentini, fu tolta dalle mani dal Giudice Agostino Cordova e  trasferita alla Procura di Roma, condannata alla polvere fino al 3 luglio 2000 quando il giudice Augusta Iannini, moglie di Bruno Vespa, magistrata nota per avere tratto in arresto l’ing. De Benedetti trovando “abnorme” l’ inchiesta, come se il Giudice Agostino Cordova avesse lavorato troppo troppo, archiviò ’inchiesta dichiarando il “non luogo a procedere nell’azione penale anche nei confronti di 146 indagati ritenuti appartenenti alla massoneria deviata ”. Un regalo per tanti diversi poliziotti e carabinieri, accusati da Agostno  Cordova, a vario titolo di aver incassato mazzette allo scopo di impedire le indagini su conto di esecutori di omicidi di quelli degli eroici investigatori che per tentare di salvare il paese, non avevano esitato a dare la propria la loro vita. Da allora il business del finto smaltimento dei rifiuti prosegue indisturbato. Non che spesso chi inquina, e magari si costruisce una villetta fronte mare in Puglia non rimanga vittima della propria condotta Ad Ugento che intanto si gemella con Arcugnano morirà accoltellato Peppino Basile. Per il sindaco di Ugento ( ma i concittadini non la pensano affatto così) Peppino si sarà trattato di una vendetta amorosa. Muore ammazzato per le stesse ragioni il “Sindaco Pescatore” Angelo Vassallo . E il segnale che il suolo italiano, dalla  Pugliese Pianura Padana alla Terra dei Fuochi ,entrambi   business milionario, si sta tramutando in un letamaio senza appello. Il movente è sempre lo stesso. OPERAZIONI EU BIO GUARD CORPS SCHIERATO A DIFESA DELL’AMBIENTE Per i comuni interessato, fingere solo di affrontare il costoso smaltimento. In realtà dividersi il bottino TARI pagato dai cittadini. Col ricavato p comprarsi l’informazione il dopolavoro culturale, preposti ai controlli, Forze dell’Ordine, Magistrati. Morto Il giudice Giovanni Falcone. addirittura  nascono nuove più aggressive  sotto-lobby dedicate. a mega business  che appena assurge a vertici, “con la corruzione   assurge al dominio dell’informazione e delle cultura”,  erano parole con cui Giovanni Falcone predicò  quanto sarebbe avvenuto Niente e nessuno   apparentemente  sembra ferma questo irreversibile processo distruttivo italiano che potrà essere invertito solo quando la Mafia, interlocutore unico, deciderà di appaltarsi la difficile bonifica.

IL GEMELLAGGIO- “LETAMAIO DI INTERESSI- FRA UGENTO E ARCUGNANO” ma dove il denaro circola a fiumi (Vicenza–quarta città più inquinata al mondo)  Ebbene si, nel PAESE LETAMAIO senza alcun futuro oggi , una discarica, per questi abitanti rappresenta una risorsa per tutti   sostiene R. Fenomeno bel tollerato ! I lestofanti fingendosi amici della natura, Avevano tentato di esportare lo stesso modello di sudiciume anche al di la delle Dalmate coste , in Croazia, dove i mare è ancora blu. Condizioni di prezzo di smaltimento imbattibili.  La regia dell’operazione + made in Vicenza ad opera di chi  dovrebbe occuparsi  di smaltirli quei rifiuti, no di occultarli . Ma sospettosamente i Croati che conoscono di che pasta sono fatti questi vicini italiani li seguirono riamandandoli indietro in Veneto a calci Comunque, preso atto che per la stragrande maggioranza dei Veneti, in particolare nella provincia di Vicenza, e nel comprensorio d’aerea Euganeo Berico, Arzignano Albettone, Este, Noventa, Vo Euganeo , Pojana , Arcugnano, ma anche as Asiago, fatta eccezione la resistenza di alcuni sindaci come quelli di Montegaldella, Creazzo Rosà, appare irrefrenabile e normalizzata la loro convivenza con il traffico delle finta fattura di smaltimento del rifiuto qui occultato. Vero che distrugge l’ecosistema ambientale e non solo il loro, perché il mare non è tutto di loro, ma in un un modo o nell’altro quello questa corruzione genera economia così permettendo una qualche forma di sopravvivenza a questa gente che non fa poi tanto caso ad essere afflitta da ogni genere di malesseri facendo la fila ai policonsultori che hanno l’aspetto di lazzaretti. D’estate in pianura veneto- emiliana muori per punture  di parassiti, per lo più mosche, zanzare che impediscono al turista più ostinato di esporsi con la pelle di giorno al sole, come di notte . Racconta Franco von Rosenfranz : Dopo che il Doge Manin violò quel equilibrio che prevedeva che il latifondo non sovvertisse le acque nelle percentuale prevista dai regolamenti , i veneti , considerano ancestrale convivere con il loro tanfo, il sudiciume che filtra dovunque, nelle loro acque torbide stagnanti . Dai tempo di Manin a oggi cambian solo o soggetti . Sono sotto gli occhi di tutti . soggetti barzelletta degni di un circo. Li che vediamo smontare da un auto lucida . A loro, se gli parli di Strabone lo confondono con qualcosa da mangiare o con un giocatore del Milan. Depredare la natura in un allevamento è un gioco da ragazzi qui. Nei bacini dell’Anfiteatro, dio solo sa quello che trovammo li dentro!  Un impresa titanica ma alla fine completamente a nostre spese , senza gravare sulla collettività locale in questo letamaio Eugeneo Veneta che dal suo Centro do Este ha originato i Reali regnati per tutta Europa. Nel diario un Ufficiale Austriaco che assediante Venezia nel 1949 rapporta che gli morirono più uomini per via delle punture malariche che per le palle di fucile dei difensori. Da allora ad oggi è anche peggio . I veneziani che non possono allontanarsi come il turista mordi e fuggi sono continuamente irrorati di radiazioni a causa del cemento impoverito e di spessore inferiore a quello approvato in capitolato d’appalto . Provate a misurare voi stessi con un contatore geiger da S. Giuliano al Tronchetto e da li verso il centro di Venezia .Poi capirete perché Veneziani , stanchi di apprendere di processi per corruzione dell’ARPA , scappano .

Privatisi dei loro corsi di acqua naturali da decenni, non esistendo più un piano di bonifica, dal dopo guerra costretti ad accettare di buon grado di essere irrorati di DDT per liberarsi dei loro pidocchi , Da li , sempre in assenza di un progetto risanamento il passaggio è breve. Da bambino, mi colpiva come le località balneari veneziane combattono le infestazione di parassiti di acque con mezzi che gettano DDT sul verde che li circonda . Allo stesso modo queste genti coltivano i loro “Prosecco ai pesticidi” venduto con una etichetta di raffinato designer. Un vero business se si pensa che diversamente che dall’accattivante pacchetto di sigarette, questa produzione non riporta alcuna scritta del tipo :” QUESTO VINO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE “. Chiaro che con culture geneticamente modificate la produzione agroalimentare ha perso anche ogni antico sapore. Ma tanto qui la gente non se ne accorge aggiunge Malosso, è un poco come il profumo che usi . Non te lo senti più addosso. Esattamente e dopo un poco come lezzo che ti si appiccica addosso entrando in Veneto.. Quello che viene dagli escrementi di maiali su un terreno di allevamento troppo intensivo che non ha un drenaggio adeguato è fra i lezzo padano , il più malodorante . A Las Vegas , i nipotini di  Siegel Bugsy marito  della Di Frasso ,  proprietaria  d Palazzo Madama,  hanno apposto all’ingresso della loro Venezia replicata a Las Vegas un claim vincente : ” Qui potete dormire rilassati . Chiasso “0” ne zanzare” . Come dire .” Perché andare a farsi punzecchiare nella vecchia Venezia e così rischiare un tumore alla tiroide ?

L’APPALTO PER LA RIPULITURA ? Grazie all’intervento della Mafia . Per ora assistiamo a raccolte ecologiche dove i volontari raccolgano e buttano rifiuti su uno scarrabile. Salvo poi non controllare che poco dopo lo scarrabile viene rigettato da un altra parte del fiume . Lo prova il rilevatore che lasciai in un sacchetto di raccolta urbana

Sembra di stare a Venezia. In realtà ci troviamo a Las Vegas . Senza zanzare nè radioattività.

LA PANCIA DELL’ ANFITEATRO BERICO RIPULITA DAI RIFIUTI Rappresentò un unicum di esempio di nel territorio letamaio di ARCUGNANO. E tutto bonificato con sacrificio di volontari . Premesso che in Italia, nel settore l’unico interlocutore di spessore sono la Mafia Pugliese che ha soppiantato quella sicula con la fidejussione della ndrangheda calabrese dice Franco Malosso è la Mafia è l’unico interlocutore di spessore che prima della capitolazione delle Sanità potrebbe considerare un tentativo di vero smaltimento del letamaio Veneto . Nel 2015 in una lunga trattativa tra ecologisti, uomini di Stato, Mafia , il prof. Maurizio Tosi, Franco Malosso von Rosenfranz, si accordarono ulteriormente a rispettare la cessazione delle scansioni satellitari a patto che fosse risparmiata l’aera culturale ludico sportiva dell’anfiteatro e dei suo antichi bacini . L’accordo è stato rispettato solo in parte dopo nuovi successivi omicidi di ecologisti e testimoni .

FRANCO MALOSSO VON ROSENFRANZ: LE ALTRE IMPRESE : Nei primi anni 90 , grazie all’interessamento del Gen. Giorgio Bertolaso seguendo le imprese di Angelo d’Arrigo, realizzazione del primo canale di sosta  protetto,  dedicato a uccelli migratori tra Arcugnano e Laminka Laki.

Corrispondente di guerra ferito  durante il conflitto bosniaco,   Malosso fu cofinanziatore di  un villaggio di  bambini disadattati fra cui sei tratti da lui in salvo a bordo di un pulmino Volkswagen in situazioni rocambolesche quando, perso il contatto col collega Antonio Russo, blindati rudimentalmente schiena e paraspruzzi di un pulmino, riuscì  a  spezzare l’accerchiamento serbo forzando un posto di blocco sotto  il fuoco delle guardie. Diplomatico Medjashi sotto l’egida UN nel ministero degli Esteri della Rep. di Macedonia , fu l’unico osservatore indipendente  presente durante i bombardamenti NATO dell’ultima estate di guerra Bosniaca. Le memorie di quel periodo sono state da lui in parte trascritte in “Diari Bosnia” edito Pro Loco Arcugnano .

Lontani i tempi in cui Erich von Stroheim scelse Cortina per il suo primo film del 1918 “La leggenda della montagna”, da buon apprendista del ritrattista di Michelangelo Antonioni e dell’Arch. Carlo Scarpa, Floriano Steiner, Franco M. von Rosenfranz , come Marlene Dietrich e la sua madre pianista, poetessa e scrittrice , fu educato al violino e alla direzione dal dirigente della UFA dr. Bechstein, Giuseppe Becce . Convinto assertore che il cinema Italiano deve ritrovare le sue origini, Rosenfranz condusse alla prima edizione di Cortina Metraggio la Regista Lina Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich che assieme a Paolo Villaggio, fu Giuria nel Cine Festival tutto Triveneto ideato dalla geniale Maddalena Mayneri. la coraggiosa primadonna ideatrice del Cinefestival Ampezzano presso quel Monte Cristallo dove Leni Riefenstahl debuttò “Das Blaue Licht” surclassando la coetanea “Angelo Azzurro” Marlene Dietrich .

L’EDUCAZIONE DI FRANCO MALOSSO VON ROSENFRANZ   

La Casa Reale MOLOSSO in veneziano Malosso , è una linea antichissima discendente da Alessandro I, zio di Alessandro Magno e marito di Cleopatra. Con la disgregazione dell’Impero e la successiva frammentazione della Macedonia la famiglia in esilio trovò scampo risalendo Italia, approdando a Roma, Ravenna Venezia, nel Comasco , in Germania e Francia. Franco nel Veneto riceve la classica educazione ottocentesca  Poi , collegio Vescovile. Con Tesi a pieni voti, su Strabone beneficiando di insegnamenti di prim’ordine e delle le ricerche di Manlio Canavesi (pseudonimo dell’accademico Mario Attilio Levi docente in  Storia greca) nonché degli studi di Giuseppe Pugliese critico musicale del “Gazzetino di Venezia”, capo ufficio stampa del Teatro La Fenice, anche autore di saggi e monografie musicali su Richard Wagner. Prima sua insegnante di musica fu la madre, pianista e scrittrice, erede diretta del mecenate della Reale fabbrica dei Rosenfranz- Maltarello . Successivamente, il maestro Armando Burattin (che gli fece dono del violino a sua volta donatogli da ufficiale tedesco in stile Wilhelm Hosenfeld  a villa Emo- selvatico (dove in seguito anche Rosenfranz sarà maestro concertatore ). Ma fu il vicentino compositore del Cinema Tedesco , il dr. Bechstein, Giuseppe Becce ad aprirmi la via rivela . Grazie a quell’imprinting potei relazionarmi con Luis Trenker , Marlene Dietrich che mi insegnò ad apprezzare la musica da camera di Burt Bacharach, e al cinema dove arrivai troppo tardi per mettermi a disposizione di Werner Herzog. Dovevo ritrovarmi con il col Paul Tate . Ma la voglia di sapere mi fece ripiegare sul cine inventore Hans Ertl. papa di Monika, l’operatore di Leni Riefenstahl, regista di “Unterwasser “. Essi mi spianarono la strada verso la California , a Hollyvood (come assistente di composizione per musica da film”)  Il dr. Bechstein alla morte lo nominò suo “Man Kultur Nachfolger“.

Vicenza,Il teatro privato Anti Donà nel Vescovado ( Pertinenze di Palazzo Da Porto)

Il vicentino compositore del cinema Tedesco , Giuseppe Becce, dirigente della tedesca UFA , allievo di Ferdinand von Richthofen più di tutti  fu guida a Franco Malosso per le conoscenza relative alla Fabbrica Rosenfranz del bisnonno, costruttoe di Pianoforti e gestore di sale musicali . Celebre quella di Jacopo Ca’ Bianca , suo mecenate, a Longa di Schiavon e Teatri tra cui quello degli l’Anti Donà , a Vicenza, il Mattarello di Arzignano, l’ Anfiteatro Acquatico Querini – Colonna (fino alla  darsena). 

Franco Malosso Maltarello von Rosenfranz in una caricatura di Otello De Maria

L’INFANZIA – W. von Braun ? Per lui : Era un un violinista . Lucky Luciano? Un commerciate di Elettrodomestici che attraverso caserme ed aeroporti militari alle mogli degli Ufficiali riusciva a fare pervenire l’ultima marca di frigorifero . Conservo ancora quel Frigo. Tito di Jugoslavia ? Del comandante , si davvero avevano paura gli ultimi nazifanatici. Poteva oltrepassare il Tagliamento e comandare fino a Braies liberando tutti gli internati dell’attentato a Hitler. La povera Frey von Hassell in testa . Lo spietato Tito non lo fece solo per rispetto di una parte di Italiano che non esistono più più. E’ vero, per me lui fu una sorta di Diana e Dio Apollo insieme Il resto non lo volevo sapere. . Un protettore lontano . Ero bambino quando per ragion che narrerò un altra volta , in regalo regalò un cane alla mia famiglia .

L’INFANZIA DI FRANCO MALOSSO VON ROSENFRANZ Durante una concertazione, la anziana tata a servizio dai Piovene ricordandosi di lui lo descrisse come uno strano ed irrequieto tipo di bambino “…Geniale , studioso e riflessivo ma anche amante della solitudine . Era costantemente interessato a riordinare libri, curiosare nei sotterranei ” ( le soffitte di famiglia sotto Palazzo Porto a Vicenza oltre che quelle di Palazzo Giustinian -Maltarello. I Giustiniani o Giustinian – Zorzi erano stati i mecenati che ospitarono il bisnonno e di Wagner quando la famiglia lasciò lo Stato Pontificio. Il predecessore di Franco non voleva vivere dalle produzioni di dinamite ma di musica 

La casa  Bechstein  come la  fornirice d per la stessa, la Reale Fabbrica   Maltarello  da cui uscivano i Pianoforti Rosenfranz  e 8 erano i teatri e le sale musicale  gestiti dai fratelli Maltarello nel solo territorio del Lombardo-Veneto Austriaco . Ma anche a  Vienna Dresda. . A Vicenza va ricordato il teatro del Vescovado che si trovava in un ammezzato di palazzo Anti Donà allora connesso ai sotterranei dell’adiacente palazzo Porto . Spettacoli acquatici avvenivano così nelle cantine che collegavano via san Francesco vecchio e Palazzo Porto. L’isola su cui siede oggi la proprietà del Nobile Cianciulli-Sesso.  Il  Teatro Mattarello di Arzignano ( VI ).  E nell’altra  ex isola di Via S. Francesco, la  sala musica del  Palazzo della  famiglia dei Zorzi Giustinian   o Giustiniani  poi Maltarello- Accademica Musicale collegio Baggio,  sede della  Biblioteca  donata da  Cecilia Carreri  (Magistrato),  infine sede dell’ Istituto  di Cultura  Religioso Paolo Scaroni ha salutato la trasformazione dell’Istituto di storia di Vicenza in “Fondazione di Storia Onlus”  di cui  Presiddente   il vicentino  Paolo Scarono, vicepresidente  della   Banca Rotschild. 

Da ragazzino Franco  scapperà più volte dalle famiglie di alti ufficiali e sottufficiali  dove era affidato per le vacanze di Natale e le altre festività […“insopportabili famiglie del Molino Bianco“ da L’UOMO K-626 ” di Lago F. ndr]. Fin da bambino strimpella qualsiasi tipo di strumento Forse uno strumento che non sa suonare è solo la chitarra “  Fra le sue  memorie autobiografiche contenute nel libro “Operazione Pirati Barbareschi”Da ragazzo avevo ricevuto in regalo una chitarra classica usata su cui era stato installato con un raro microfono incorporato che permetteva la simulazione di percussioni . A quell’epoca quel microfono costava parecchi soldini ed era una unicità. A me però per imparare a suonare anche la chitarra esso era d’ ingombro . Risalii al rivenditore con l’intento di lasciare in conto vendita il raro microfono e curioso, chiesi a lui da quale capace artista fosse pervenuto questo mio strumento. Lui mi disse che apparteneva a un ragazzo davvero in gamba . Per mantenere la propria mamma, aveva messo in vendita questa sua chitarra . . Ottenni l’indirizzo di casa di quel ragazzo . Natale era vicino. … Oggi conosco molti strumenti. Non ho mai imparato a suonare la chitarra “. Sono vittima di   di fabbricazione  sfuggito al controllo qualità”. Per un ragazzino  dai genitori perennemente latitanti, formare un gruppo di concertazione musicale nella taverna di casa è importante

L’ AMBIENTE DI CRESCITA DI FRANCO MALOSSO VON ROSENFRANZ BATTEZZATO FRA I BOTTI La madre ben consapevole del contesto politico italiano che pretendeva pesanti tangenti per le forniture di guard rail dalla branch aziendale delle famiglia,(fornitrice dei guard rail anche nella Salerno Reggio Calabria) propendeva per specializzarlo in uno di questi stabilimenti di fonderia solamente per poi indirizzarlo a migrare in Krupp. Era il tempo che serviva finanziare MILANO 2 con il denaro dei ragazzini sequestrati. Il nome del giovanissimo Franco fu poi trovato trovato nella lista dei ragazzi da rapire assieme a quella in cui compariva il figlioletto del Maestro Celibidache. Ma Franco con la separazione dei genitori rimase così in Italia. A Celibidache bruciarono casa e il pianoforte . Il Maestro fece appena in tempo a mettersi in salvo ma il padregenerale pilota di S.A. – NATO, malgrado il pericolo, decise di tenere Franco con se in Italia. Così per proteggerlo dal rischio rapimento, Franco fu spesso collocato presso famiglie di alti ufficiali e sottufficiali da cui fu sottoposto  ad intensivi addestramenti paramilitari  e di sopravvivenza in Sardegna sovvertendo così le attitudini musicali del ragazzo.

I GRAVI EVENTI CHE CARATERIZZANO LA SUA INFANZIA la sua infanzia  che fu caratterizzata dal rapimento  del  Cap. Pilota Leone Concato,  del collega del padre,del padre  e  padre del Caporedattore del Giornale di Vicenza Paolo Bacialli. Una crescita irrequieta e spesso “blindata” nel Tirolo italiano “battezzato” dalle deflagrazioni che la disinformazione dell’epoca depistava su Alois Amplaz e Georg Klotz. In seguito saranno i vicini di casa a udire deflagrazioni assistendo al lancio del suoi razzi. Ricorda con ironia l’educatrice che per essere notato dal padre, che comandava le basi sotterranee colme di missili nucleari, il piccolo Franco oltre a togliere le marmitte ai motorini dei ragazzini di quartiere facendo perdere il sonno ai vicini si era specializzato a fabbricarsi razzi utilizzando i fusti residui dell’olio d’oliva e impiegando carburo come propulsore. Quindi accomodando a bordo della capsula dei pollastrelli nani, lanciava il razzo in orbita. Una volta che il razzo terminava la sua discesa la stadio ospitante si apriva e il volatile scendeva a terra planando dolcemente con le ali. Per i vicini gli esperimenti del ragazzino erano un vero incubo. Una volta la capsula finì nel terrazzo di un vicino, un altro colonnello dell’Aeronautica in pensione e il piccolo Franco rientrò in collegio . In seguito, sviluppato l’orecchio musicale assoluto, Rosenfranz detesterà definitivamente ogni forma di chiasso.

Fugge sempre con l’obiettivo di fare qualche lavoretto per raggranellare soldi che servono a comprare gli strumenti ai suoi concertatori di quartiere più poveri. Continua la tata nel ricordarlo: Quando tutti  erano in festa, di fatto, a Natale e a Pasqua, lui privo di presenza famigliare, si dedicava anche alla consegna dei  fiori. Fino a un mazzo di fiori … destinato  alla ragazzina del cuore, ricorda divertito intervistato dal presentatore A. Gagliardi. Ma erano fiori inviati da un altro pretendente .  Fra le memorie su cui amava frugare nelle soffitte dei palazzi di famiglia amava riordinare anche le partiture eseguite dallo zio Luigi Maltarello jr.  con Giuseppe Verdi anche se suoi compositori preferiti sono Chopin, Franz Liszt. Il prediletto : Richard Wagner.          

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Franco von Rosenfranz al pianoforte

La madre irrequieta e capricciosa era spesso assente. Così R. non crebbe mai in una vera e propria famiglia. Lo iscrissero in diversi collegi dove potesse studiare contemporaneamente materie di indirizzi completamente diversi fra loro. Studiò a Firenze e a Bergamo . Al Vescovile di Bassano del Grappa con prefetto ( canonico che presiede il capitolo altra figura scomparsa…)  Don Albino Bizzotto, infine alla UCLA University. Maggiorenne scelse a modello da solo il suo maestro di vita nell’ etologo austriaco Conrad Lorenz.

collegio Vescovile Graziani a Bassano del Grappa

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In via  dello Statuto 21 – Bergamo (BG)

Il prof.   Bechstein Giuseppe Becce, figura carismatica e sicuramente di ispirazione per Franco, prima che a lui aveva insegnato a Marlene Dietrich , in quell’epoca a Hollywood  e negli States. la diva seguita nelle sue tourné da un giovane allora meno noto: Burt Bacharach  Fin da ragazzo affascinato dalla musica di Richard Wagner, di cui Becce fu primo interprete. A Bergamo, durante i brevi permessi, il giovane Franco si appassiona a seguire, immedesimarsi nelle peregrinazioni del grande compositore . Visitò così la casa facendo tempo a intervistare il contesto ancora riferibile grazie alle testimonianze degli anziani locali circa la sua vita consorte Cosima Listz. Comasca nativa di Bellagio come la seconda sua nuova terza madre putativa.  A trovare in provincia di Como, F. trovò accoglienza fra i lontani parenti Canarigi .

LO STILE MUSICALE  musicale di Franco sarà  influenzato  dalle icone musicali introdotte dal Arthur Fiedler attraverso il padre  e il virtuosismo di Sergiu CelibidacheRosenfranz ha le braccia più lunghe e fuori dalla norma  che io abbia mai visto, riferiva l’anestesista ospedaliera padovana [ndr]. Grazie alla formazione del dr. Bechstein, Becce, Franco reciterà debuttando giovanissimo nella direzione d’orchestra; tuttavia da sontuoso autocrate, bizzarro ed irascibile i suoi modi ritenuti forse troppo spavaldi ed inadeguati (appassionava i suoi animali alla musica conducendoli in concerto)  non furono ben visti dalla critica di allora.  

Non sono strano Sono semplicemente  vittima di un difetto di fabbricazione”. 

LA FORMAZIONE MUSICALE E LETTERARIA – Dotato di  orecchio musicale assoluto, al punto che oltre e riconoscere i suoni, con grande probabilità riesce a riconoscere il timbro umano di voce analogamente al servizio delle sue apparecchiature tecnologiche . Un vicequestore si servi va di lui per riconoscere il timbro delle voci intercettate telefonicamente

. Straordinaria la sua conoscenza culturale e di propensione letteraria derivatagli dall’ accademico Olimpico delle lingua tedesca prof. Mario Andreis, il suo stile risente dell’ammirazione per il conte poeta Guido Piovene, ex giornalista corrispondente in Germania dell’Ambrosiano di Arnaldo Mussolini. Il conte fu coraggiosa penna firmataria  nel tentativo di rallentare la colonizzazione mafiosa  sull’Italia  e così  firmando la petizione  per ottenimento della  grazia a Danilo Dolci , il Ghandi italiano della Sicilia, acerrimo nemico delle stessa. Il memorialista era  intimo amico del nonno materno, titolare della  Reale Rosenfranz-Maltarello Pianoforti  di  Dresden, Vienna, Venezia, e Vicenza delle cui tre Fabbriche Reali, a Vicenza dove dopo il passaggio dall’ Impero Asburgico, fu presidente il poeta e scrittore  Antonio Fogazzaro  poi avvicendato dal tenore di Toscanini Aureliano Pertile. Piovene in più di una occasione rimproverò diplomaticamente il padre di Franco per la rigida impostazione educativa che rischiava di tarparne la talentuosa indole artistica a vantaggio di  una formazione military brat.

Guido Piovene

IL TRAGICO DESTINO ITALIANO -INCOMBE IL RAPIMENTO Una scelta che per il padre  si rese  obbligata in quanto il nome del figliolo fu inserito nelle liste dei ragazzi (oltre 800) da rapire , lista a cui non  fu  risparmiato  anche il nome  del  figlioletto di Sergiu Celibidache ,vera e propria icona musicale di Franco.

ll  maestro  abbandonò precipitosamente l’Italia  operando cambiamenti anche  sul suo  nome. Della stessa Arma di appartenenza del padre c’era un tenete colonnello responsabile dei servizi segreti del Vaticani, tale Col. A.M. Walter Balzanella .Ufficiale che  dimostrò conoscere molte cose da rivelare in proposito e che per dette rivelazioni  fini sotto processo.  

Benessere del Personale: Elenco Foresterie militari: Descrizione Circoli  militari Ufficiali e Sottufficiali Esercito Italiano

RAPIMENTO MANUELA ORLANDI Quando, dopo un concerto al Circolo di Presidio militare uno studente, un politico per tramite , due giornalisti gli chiedono di scendere a Roma per recarsi dai coniugi Orlandi , Franco accetta. Si tratta di ascoltare e comparare la voce delle sfortunata ragazzina flautista . E qui continui lei Maestro . Appresi che una prima cassetta registrata co voci che potevano non appartenere a elementi della Banda della Magliana ma a disinibiti agenti segreto del nucleo K, cioè Killer. Anche apprendo sarebbe finita nelle mani di più potenti uomini del più temibile e impenetrabile Servizio Segreto. Quello della Città del Vaticano contro cui manco il PM Felice Casson come il Giudice Salvini non hanno più potuto procedere.. Idem esattamente poi come Falcone che ritiene che almeno una mezza dozzina di membri di quella sezione sono dietro a stragi di mezza italia . E pure che volendo abbiano scambiato armi a est , quelle che usano il Plutonio e altre sostanze radioattive che producono per contaminazione morti per Leocemia fulminante ecc. . Tutte cose notoriamente pubblicato nei giornali . Sono esse riconducibili a mali incurabili . Chi a quell’epoca volle dare un segnale a quegli uomini dei Servizi Segreti Italiani e Vaticani, comunque ne recapitò un’altra di cassette registrate E non è escluso che c’è ne sia un ‘altra copia . Il cerchio degli addetti ali lavori che possono tutto, capaci di queste cose si restringe. Non sembra far parte dei bande criminali assoldate per compierle . Sembra la classica logica del ricatto d’equilibrio . “I ora so di te una cosa tua che tu sai , ma che altri per ora non sannoQuindi Stai attento”. Siamo in pieno periodo in cui il Presidente ACI di Trieste, con ex compagna sembra morta di ” un male incurabile ” intercettato viene beccato mentre al telefono chiede che gli procurino altre bambine piccole da torturare a sangue con spilli. Trieste, la Procura dove un magistrato, collega di quello che difende il seviziatore di bambine sparite , ha sposato la sorella dello Studio Legale Ghedini di Padova. Il futuro studio legale di Berlusconi è anche difensore del gruppo satanista che ha fracassato il cranio a 2 frati a Monte Berico, presso il Santuario dell’ex Tempio di Diana e Apollo.

A DUE PASSI  DALL’ANFITEATRO BERICO , QUELLI CHE LA NOTTE PERCORREVA GUIDO PIOVENE. TRA QUI E IL SANTUARIO DELLA MADONNA DI MONTE BERICO .. 8 Frati morti di Covi e 2 con la testa fracassata .

Per chi come me vorrebbe dedicarsi solo alla ricerca storica , è antipatico accorgersi che la seduzione è a lungo confusa con la perversione,. . Da secoli Monte Berico ( da Dio Berginus esattamente come per il Vaticano , divenuto il Santuario Madonna di Monte Berico . Ed i paraggi sono un ricettacolo di riti satanici tra cui un cerbiatto fatto scappare dalla villa dell’ex Sindaco e sventrato in modo raccapricciante . E’ poco lontano dall’Anfiteatro Berico l’ex tempio di Giano dove una ricognizione della archeologa Ghedini compirà una ricognizione che avvalora che a Monte Giove, scarpata destra dell’Anfiteatro Berico c’erano tracce del passaggio degli antichi Romani . Ricognizione che la signora Ghedini ha a me negato aver preso parte ma che è testimoniabile da più persone. Per averne uno stralcio, giacchè sono sotto processo per non aver versato una tangente di 5 milioni col Tosi e quindi finito sotto processo con certezza che sarò condannato “per essermi i inventato un anfiteatro” malgrado i resti Romani li a presso segnano la presenza romana oltre che quella più antica del Bronzo . Un sottufficiale dei carabinieri , tale maresciallo, Mansutti la sa lunghissima su questa messa in scena accorsami . Forse deciderà di parlare a me personalmente i privato. Vedremo . L”esistenza dell’anfiteatro nelle storia , è un dato al testimoniabile da tutti i sommi memorialisti veneti come i ritrovamenti all’interno di esso. Lo dicono i testi dei ricercatori che mi hanno preceduto . Vorrei vederci chiaro in tutta questa assurda provocazione che mi capita addosso e in cui io se non scaglio dei dardi avvelenati, a dire dei miei estorsori potrei soccombere. Inutile spiegare che c’è il Segreto di Stato ancora attivo . “l Killer di Arcore, Vittorio Mangano, conterraneo di Dell’Utri è morto” mi , assicurava Tosi … Siccome in questa estorsione ci sono troppe parrocchie interessate che si incolpano fra loro cerco una superiore interpretazione. La vorrei chiedere al Magistrato Paolo Ferraro . Solo per dissipare un dubbio. . Ma lui muore improvvisamente . Si tratta di “male incurabile” , rassicura la moglie” . Allora non mi resta che chiedere un faccia a faccia al fratello, l’ avvocato di Berlusconi. Si insomma , per fugare ogni dubbio Ma non farò o a tempo . Quando rientro in Italia mi dicono che è morto di un male incurabile. Muore un commercialista , muoiono altri 2 portatori si segreti annegati tra Arcugnano e la Riviera Euganeo Berica. E che diamine ! Certi interessi nello spettacolo erano più chiare ai tempi di Joe Adonis !! Si direbbe che da queste parti abbiano un debole per riti satanici, bare ecc . Titolari di borsetterie locali molto noti in testa. Tra Vicenza ed Arcugnano . Bah.. io sono di quelli cui piace ascoltare ancora Ciao Joe di Fred Buscaglione . Lasciamo perdere . Almeno fino alla prossima provocazione . Di buono è che stiamo diventando disgustosamente robot. Ogni movimento lascia una traccia. Sarà il prezzo che dobbiamo pagare !

Ma tornado al mio viaggio a Roma diretto dall’Orlandi … La cassetta da analizzare dove il padre Ercole ha riconosciuto la voce delle figlia cassetta , una volta affidata alle cure del SISDE è stata restituita priva delle voci dei torturatori di Emanuela. Non se ne fece nulla . Tutti fermi li. Magistratura compresa. Era era un sequestro ripugnante . La tipologia era simile a quella che farà uscire dal carcere e scappare i 2 Argentini sequestratori Olivera . Padre e figlio .. Torturatori di una modella franco -Argentina Complici un giro enorme di denaro . Un sequestro con omicidio altrettanto raccapricciante mentre Franco aderisce a mettere a disposizione di inquirenti propri tecnologie per il riconoscimento vocale del timbro di voce e altre tecnologie gate kepper . . A essere rapito è anche il neonato nipotino di Estella Carlotto moglie di un vicentino nativo di Arzignano .

RAPIMENTO CAP: CONCATO – ING: PAOLO BACIALLI E li non spariva solo della povera ragazzina flautista Emanuela Orlandi . Figlia di un commesso Vaticano viene rapita dalla Banda della Magliana su richiesta del Presidente Vaticano del Papa , IOR, e “giustiziata” in quanto “merce di scambio nelle trattative di restituzione del denaro investito dalla banda nelle casse dello IOR. Non ci sono solo i rapimenti con l’uccisione del collega responsabile degli Elicotteri Augusta Cap. Leone Concato. Scomparsi o uccisi come Adriano Olivetti, così come quelli di tutti i vertici dell’ ENI (AGIP) con in testa il loro presidente Enrico Mattei e il suo pilota ex collega di Malosso Imerio Bertuzzi . C’è poi il padre del direttore del Giornale di Vicenza, l’ing. Paolo Bacialli , sempre dell’ENI. A quell’epoca, Soprattutto in Italia quando rampolli di buona famiglia imparentati con note aziende diventavano tra i bersagli preferiti dei malviventi che sanno di poter far leva su cospicui patrimoni da estorcere con i rapimenti dei propri congiunti poi investiti in traffico di stupefacenti . Uccisi per morte violenta i Marchesi Casati Stampa, per finanziare nel loro terreno la nascente costruzione di Milano 2 con un sofisticato sistema di riciclaggio di denaro, sparivano per divenire ostaggi . E il caso dei vicini Marco Isoli e in seguito quello di Carlo Celadon. Anche pagando i riscatti e dopo minacce terribili, davvero indelebili per i familiari che dovevano rapportarsi con i rapitori a gestire i ricatti, non sempre i ragazzi tornavano a casa. Una minaccia impossibile da rivelare giacché qualsiasi genitore di un qualsiasi compagno d banco lo avrebbe isolato .

PROSEGUONO LE STAGIONI DEI RAPIMENTI che lo segneranno per tutta la vita. Rapito per un giorno da un Ufficiale dell’Aeronautica di cui si fidava e costretto a sostenere con lui un incontro di scherma, dopo che anche il Vicentino Francis Turatello vantandosi dei sequestri brevi degli imprenditori conigli veneti lo avvicina e lo avvisa che egli è a rischio, per proteggerlo da un rapimento incombente a scopo di riscatto  il padre lo prederà a vivere presso di se sotterrandolo letteralmente nelle sua basi segrete da lui comandate . Qui Franco con per padre quello che poteva decidere di far partire un missile nucleare, un cognato colonnello delle ‘Esercito addetto ai missili nucleari delle terza Brigata missili uno zio dirigente dell’Oto Melara dove scomparve (in tempi successivi Andrea Cervia) crebbe come uno studente modello  Military brat fra i missili-intercettori a testata nucleare occultati nel sottosuolo di quelle basi segrete del Nord Est Italiano e Sud Tirolese. Per quanto tempo ? Fin tanto che l‘intelligence bussò alla sua porta . Franco da quel momento ebbe il merito di aver attivamente contribuito alla cessazione del fenomeno rapimenti partecipandolo tecnologicamente. Tuttavia, nella successiva rappresaglia fu il suo figlioletto ad esserlo. Sopravvissuto a numerosi attentati  e tentativi di sabotaggio ebbe la vita profondamente segnata dalla scomparsa del suo figlioletto. Sparito.  (incredibilmente cancellato anche dal certificato anagrafico di nascita e Stato di Famiglia ). Questo è quello che può accadere a chi si oppone al saccheggio dell’Italia.

MALOSSO: SPARATE A VISTA! Il PADRE Gen. Ettore Malosso, uomo aperto ma che tuttavia, data l’esperienza, acquisita nelle Guerra Fredda e responsabilità di frontiera, insegnerà al figlio a non fidarsi mai di nessuno e a sospettare di tutti. Che essi siano sabotatori sovietici, o Jugoslavi, spie o uomini dei servizi segreti Italiani al servizio di un ancora giovane Steve Pieczeniko, successivamente “ travestiti” da neo-brigatisti rossi, nelle basi dove lui fra l’altro nelle pause scolastiche il generale lo nasconde per sottrarlo alla piaga rapimenti, il suo ordine è: “sparare a vista” a chiunque si avvicini.

Wernher von Braun Erich Apel Hanna Reitsch,  Ferdinando RaffaelliEttore Malosso i velivoli bomba radio pilotati erano tutti figli di una unica identica designata matrice. Finita la denazificazione in Texas, il barone violoncellista Wernher von Braun progettava sia l’allunaggio che come far fronte a una imminente annunciata invasione russa; Missili nucleari erano stati posti razzi nucleari a difesa del Nord Est Italiano. A Calvarina  come alla Tuono c’erano missili nucleari Nike- Hercules.

r/OldSchoolCool - Sharon Tate had a successful modeling career before she got her first acting break. She rode on a missile for the cover of Stars and Stripes in 1960
Sharon Tate su un NIke Herculess

Questi missili possedevano una capacità distruttiva venti volte superiore a quella impiegata a Hiroscima. Il Gen. Ettore Malosso, è un uomo dai nervi saldi. Vicino a a se c’è un altro più giovane tenete colonnello: Paul Tate ( papà di SharonTate)  Il gen. Ettore Malosso, padre di Franco, rientrato dagli Stati Uniti, al comando del nuovo padrone americano, diviene l’uomo che poteva togliere le sicure calando il dito sul bottone. Insomma è l’uomo che può replicare o eseguire l’ordine di scatenare una guerra nucleare.

Intanto Franco, attratto dall’ etere oltre che dalla musica, forse per attirare le attenzioni del padre, si specializzò in progetti di telecomunicazione satellitari e in seguito, giovanissimo, indagò riservatamente per conto di quel collega del padre il ten. col.Paul Tate, (genitore dSharon Tate moglie del regista Roman Polanski).

OPERAZIONE PIRATI BARBARESCHI – IL SEQUESTRO CELADON

COMINCIO’ tutto così. A Los Angeles mentre studiava perfezionamento di applicazioni biometriche applicata a monitoraggio satellitare fu interpellato per contribuire alla liberazione di un ennesimo ostaggio veneto, sequestrato a scopo di estorsione. A quell’epoca , attorno alla cintura di Agrate Brianza. MIlano, ne rapivano anche 30 a settimana e il fenomeno stava prendendo piede anche i Veneto . Il mio ritorno in Italia era destinato a una operazione che mirava a liberare liberare un ostaggio . Ma quando mi vennero a prendere all’aeroporto presi atto che nel frattempo, ne avevano rapito uno nuovo. Il suo nome era di Carlo CeladonServiva un intervento urgente. Cominciai così a scavare sul circondario attorno al ragazzo. Sarà il sequestro più lungo d’Italia. Mi accolse anche il Generale Caracciolo, calabrese allora maturo Ufficiale dei Carabinieri nel pieno delle sua carriera. aera pure lui residente a Villa di Arcugnano Anfiteatro Capoluogo. Mi disse che aveva compreso chi agiva dietro i sequestri di persona dei Veneti . Una pista c’è l’aveva. Secondo le sue indagini, certi indizi conducevano anche a un Commercialista Vicentino: Il Fioretto . Il tabulato delle sue conversazioni e certi suoi contatti dimostrava che Il commercialista era legati inequivocabilmente a persone anche in odore di ndrangheda. : Il Fioretto qualche tempo dopo la liberazione del ragazzo sarà ammazzato da 2 sicari insieme con la moglie. Caracciolo chiese a Franco Malosso von Rosenfranz di inserire una forchetta sulla sua utenza telefonica. La sala ascolto non doveva sapere. Ma la autorizzazione tardava ad arrivare. Chiesi spiegazioni . Lo avrei fatto gratis pur di liberare quel ragazzo.  il gen.Caracciolo mi disse testualmente: ” I magistrato incaricato alle indagini del sequestro ci nega l’autorizzazione motivandomi che i Fioretto sono  suoi  amici , fra l’altro compagni di caccia miei e del vignaiolo Gianni Zonin di Gambellara “. Franco Malosso Maltarello von Rosenfranz però nel frattempo aveva preso a cuore la sorte del ragazzo e fu solidale allo strazio del padre, Candido. Non esitò a così a saltare su un tram chiamato “collaborazione” in Intelligence. La sua missione si evolvette diventando una operazione coperta. Un ruolo infiltrato inatteso. Serviva beffare i rapitori e magistrati , anche quelli  come per il  giudice  che avevano disposto il congelamento dei beni del denaro per impedire alla famiglia Celadon di versare il riscatto per rivedere il ragazzo. in qualsiasi forma pur di arrivare a consegnare il confetto avvelenato. Insomma io dovevo millantare loro di avere un sistema di identificazione ipodermica satellitare d’avanguardia perfezionata col laser. Qualcosa di impossibile per quei tempi. Era una beffa ma poteva funzionare. Dopotutto le mie tecnologie erano temute a quell’epoca . E se avesse funzionato il panico avrebbe dettato la fine dei sequestri . Alla notizia seppi i seguito che da certe utenze telefoniche tra Italia e USA presero mobilitarsi per chiedere lumi al pentagono .Alla fine però il piano ebbe successo. . Mentre Falcone con il Follow money, dall’altra parte arrivava a tracciare i percorsi del denaro grazie al sacrifico di Franco Malosso , il fenomeno dei sequestri di persona cesso). Come spesso accade per certi eroi silenziosi, il suo contributo sarebbe rimasto coperto se mai nel 2016 fosse venuta alla luce dei riflettori l’ ESTORSIONE sull’ANFITEATRO BERICO  contestuale alla scoperta del dossier saggio in Banca Nuova di Bernardo Mattarella.. Con questa grave perdita di segretezza attraverso continue provocazioni la sua collaborazione è venuta alla luce. Il suo libro” OPERAZIONE PIRATI BARBARESCHI ” saranno comunque presenti tutti i retroscena del rapimento Celadon. Uscirà i libreria  in  febbraio  2023 tradotto anche in lingua italiana .

DOVE FINIVA IL DENARO DEI SEQUESTRI Con il denaro dei sequestri, la Cupola mafiosa si proporrà di  inseriva propri candidati nelle istituzioni politiche Italiane corrompendo Forze dell’ Ordine e Magistratura, e finanziando anche MILANO 2.

SEQUESTRI DI PERSONA ITALIANI PER FINANZIARE EDILIZIA A“MILANO 2”. Correvano gli anni delle strage di Cielo Drive seguita un anno dopo da quella familiare del marchese Casati Stampa dalla cui villa di Arcore, poi del cav. Silvio Berlusconi, si stabilisce Vittorio Mangano mentre nei terreni adiacenti nasce Milano 2. Sui terreni facenti parte delle proprietà il progetto ormai c’è .Non ci sono ancora i soldi per finanziarlo? Niente paura! I mio nome era in una lista di ragazzi rapire con descrizione di genitori e parenti in grado di pagare .

Franco von Rosenfranz terzo da destra

LO SCONTRO CON LE ECOMAFIE IN ANFITEATRO DI ARCUGNANO (VI) Come Giorgio Moroder o il figlio del docente vicentino delle Cattedra di filosofia, il padre del microchip Federico Faggin, il prof. Rosenfranz potrebbe rimanere negli Stai Uniti , comunque all’estero a godersi i suoi successi, lontani dal Triveneto. Limitarsi a procacciare investitori che da lì risollevino beni storici del Bel Paese.

Una vita la sua fatta di grandi imprese che lui con diplomatica nonchalance ha sempre tentato di mostrare piccole.

IL RICHIAMO DINASTICO CON ARCUGNANO DOVE LA LA CULTURA ITALIANA, MUTILATA, CHIEDE AIUTO Invece rispondendo all’appello di diciassette famiglie, rientra nuovamente in Italia, paese sceso ormai al quartultimo posto in tema di difesa dei diritti umani. Educato nel rispetto della Patria e della antica civiltà, di discendenza ben felice di essere stato scelto, riportò con sé un soffio della grande civiltà ellenica per difendere il paesaggio dell’anfiteatro di Arcugnano o meglio per cacciarsi in una sorta di campo minato. Il luogo da preservare ha limitrofe due basi militari alleate che lui conosce molto bene fin da quando era ragazzino.

NEI PIANI: L’ANFITEATRO DI ARCUGNANO DOVREBBE RIMANERE UNA DISCARICA BEN OCCULTATA. Sulla sommità, distrutto il suo palco imperiale, fondamenta per ville abusive figlie di interessi privati che ne impediscono la vista, venne distrutto e ridotto l’ambiente originario . Sono passati oltre 20 anni dal rogo doloso dell’archivio storico sorelle Mioni-Papadopoli Wollemborg di cui Rosenfranz era curatore. Al suo rientro verrà riconfermato Conservatore da tutti i proprietari che nel frattempo vi si sono avvicendati. Si tratta di 17 famiglie firmatarie.

BERSAGLIO PRINCIPALE NELLA LUNGA ESTORSIONE SULL’ANFITEATRO . LUNGA VICENDA FATTA DI TANTI INUTILI ESPOSTI Intervistato da Amedeo Gagliardi : Senza proteggere ciò che scorgo essere indifeso sarei un uomo senza sogni e non so vivere nell’altro modo . L’Italia pare detenga il record di 10.000 denunce praticamente inevase. Nelle discarica che dovrebbe essere mantenuta occultata dentro l’anfiteatro di Arcugnano Rosenfranz constata la TOTALE INERZIA DEL TRIBUNALE VICENTINO e l’assenza di alcuni vertici locali che malgrado si dimostrino interessate agli scempi non si costituisco affatto Parte civile . Fra loro : Legambiente, Italia Nostra ecc. in qualità di membro per club, circoli ed associazioni internazionali a favore dell’ ambiente tra cui UNESCO, espone più volte la sistematica distruzione delle barriere architettoniche dell’anfiteatro con i blocchi delle terrazze, il loro saccheggio archeologico iniziato nel 2002 ed invano denunciato alla segreteria del Ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan. L’ ex possedimento Querini -Colonna- Grimani -Grimaldi- Marzotto -Dalle Ore e Inglesi , cioè l’anfiteatro Berico, alla pari dei dintorni di Villa Adriana viene ridotto così a discarica, dove la ricca italiana mafia Comunale si disfa dei suoi rifiuti arricchendosi dal fittizio onere di smaltimento incassato dai cittadini. Philippe Daverio , amico di Emanuela Pertile ,nipote di Aureliano e amica del Conservatore Rosenfranz, intercede preoccupata per la situazione. Daverio critica i siciliani . Ad Arcugnano lo scempio che taglia in 2 il Teatro . L’opera è di u clan di siciliani che lui in occasione di una premiazione, criticherà aspramente. Dopo un anno, preceduto da Emanuela che nel frattempo si vede archiviarsi dal Tribunale Veneto i beni del nonno rubai finiti nei mercatini , anche il critico muore. Intanto Franco von Rosenfranz rientra in Italia sfuggendo subito a un nuovo attentato . Vuole ancora occuparsi occuparsi delle operazioni di ripulitura delle terrazze. Il tempo è avaro così nel 2015 lascia la direzione della FPW Philarmonie Wien Franco von Rosenfranz fans club [ Genehmigung: Orchester Friedens Philharmonie Wien.] e l’ Orchestra des Petis États d’Europe del Principato di Monaco investendo qui la sua liquidazione assieme ai contributi di finanziatori, sponsor e volontari.

ADR sul perché sacrificarsi spendendosi per una simile causa, al giornalista Paolo Usinaia (TGWEB) che lo intervista dichiara determinato:

Abbandonare, tradendo così speranze di chi ha già dato la vita rinunciando alla serenità, verso chi mi ha sostenuto ed incoraggiato per fare risorgere questo teatro dell’opera, avrebbe fatto di me un uomo senza sogni. E io non so vivere nell’altro modo. Per cui vivo o muoio con la mia Impresa .

LE RAPPRESAGLIE – ATTENTATO DAL 1997 – OMONOMIA GIUDIZIALE . VIZIATO PERFINO IL PROCESSO D’APPELLO DURANTE L’UDIENZA FILTRO Su lui si destinerà ogni tipo di rappresaglia. Fra l’altro è sotto la sua egida che al posto dei maggiori partiti politici si dà spazio a esporre in teatro le ragioni del popolo veneto. L’ambientalista ostacolato con ogni espediente e vittima di continue SOSTITUZIONI DI PERSONA ad opera di collaboratori di Giustizia diverrà vittima di decine e decine di lettere che recano la sua firma apocrifa inviate ad autorità. L’autrice viene identificata da polizia straniera che no ha competenza fra Giudici Veneti . Così le inchieste vengono archiviate o ignorate.

Il PM Valmassoi prende per buona una manifesta volontà di “Rinuncia all’appello” attribuita al Malosso. E’ una “rinuncia” farlocca. Ma lo stesso PM pur respingendone la presunta volontà di rinunciare all’appello del documento utilizzato, vizia pesantemente il giudizio di appello introducendo il Malosso così come INCOERENTE ai giudici in camera di Consiglio Presieduto del Trib. di Venezia, Elisa Mariani nella Corte d’Appello di Venezia diretta da Ines Marini. Peccato che il vero Malosso non abbia mai “rinunciato ” all’appello.

POSSONO I MEMBRI DI UNA CORTE D’APPELLO NON INTERROGARSI SULLA PRESENTAZIONE DI SIMILI FANDONIE INTENZIONALI ATTRIBUITE A FRANCO MALOSSO ATTE A VIZIARE UN PROCEDIMENTO GIUDIZIARIO ? Sembra di si. E senza fare quelle giuste prudenti verifiche certi espedienti atti a screditare, richiamano a un clamoroso sagace raggiro non certo architettato da menti comuni che permise il rilascio del Torturatore argentino col. Olivera difeso dall’avvocato di Licio Gelli Augusto Sinagra?

L’ULTIMA TROVATA “LEGALE” CONTRO L’AMBIENTALISTA VENEZIANO Nel merito “lui” cioè Franco Malosso rivolgendosi indirettamente ai togati in attesa di giudicarlo avrebbe manifestato loro, seppure indirettamente, di volere rinunciare all’appello dopo un processo dove il GIP del Tribunale di Vicenza, per incriminarlo si è servito della deposizione di un ESTORSORE SERIALE SPACCIATOSI PER MURATORE, PREGIUDICATI E PLURIDENUNCIATI ISTITUZIONALI , quali persone di contatto fra Procura e Comune .

“In Italia, in passato per intentare altri passati procedimenti e processi per reati a me estranei, hanno utilizzato omonomia giudiziale , lettere falsamente attribuite a me, pluripregiudicati, che manco conoscevo e fortunatamente smentiti dai loro compagni”

Appare evidente che la banda mafiosa dispone di redattori compiacenti. L’estorsione con la concretizzazione di pesantissime minacce riferite a smbramento di corpi, lupara bianca ecc procede indisturbata anche davanti agli occhi dei Magistrati di Appello che vanta “propri” ? Le “coincidenze” continuano? E’ una distrazione che i magistrati non hanno segnalato ? Replica, l’ambientalista: Questi accadimenti sono un copione collaudato. La Magistrata che lo deve giudicare è l’”archiviatrice” del caso Crack Banca Popolare Vicentina dr. Gianni Zonin, ELISA MARIANI La replica di Franco Malosso von Rosenfranz.

IL RICORSO DI MALOSSO IN CORTE D’APPELLO . IL RUOLO DELE MAGISTRATE INES MARINI E ELISA MARIANI Presso la direzione delle Corte D’appello di Venezia retta dalle due magistrate si trovano giacenti con imputati in scarcerazione per prescrizione , processi molto importanti mentre il fascicolo del Malosso avrebbe scavalcato questi ricorsi ritenuti decisamente prioritari .

Ritornando alla lunga estorsione Anfiteatro Berico, l’ambientalista fu vittima di un “tardivo ” tentativo di sequestro in località Longare (VI) . Appena uscito da Palazzo Rosso, proprietà delle sorelle latifondiste Mioni per cui è archivista, venne avvisato via satelliti intelligenti circa il tallonamento operato dietro di lui dai malviventi. La scorta che doveva proteggerlo era intrappolata nell’intenso traffico. Ne seguì un rocambolesco inseguimento . Malosso  speronò  una  delle auto inseguitrici e avendo la meglio uscì indenne dal conflitto a fuoco con i malviventi. Alla fine non riuscendo a colpirlo gli faranno sparire il figlioletto.

LE MINACCE ALLO STAFF DURANTE L’ESTORSIONE DI 5 MILIONO DI EURO, LA DIFFAMAZIONE CON L’AIUTO DI FIANCHEGGIATORI FUNZIONALI per impadronirsi dell’Area in Anfiteatro di Arcugnano. La prima cosa che fa una associazione di stampo mafioso è garantirsi l’immunità dalla magistratura competente. Dopo l’ incendio doloso dell’archivio delle sorelle Mioni, mirato a assicurarsi edificabilità e gli scarichi abusivi in aree paesaggisticamente protette facendo distruggere, fare sparire testi documenti antichissimi dei Querini, dei Colonna, rilievi di Galileo Galilei in esilio a Longare-Lumignano – Arcugnano sull’anfiteatro di Arcugnano, nel 2016, gli estorsori istituzionali dotatisi di “pseudo-giornalisti” in qualità di fiancheggiatori, funzionali. calunniano l’impresa mentre il resto delle banda col pretesto di paventare protezione istituzionale o viceversa minacce di fare verificare i finanziatori del recupero al ventennale classificatore dell’anfiteatro dei Querini-Colonna in Arcugnano, il prof. Maurizio Tosi, l’organizzazione Italiana offrì un accordo di comoda complicità incaricandolo di raccogliere e dividere la tangente privata. A versarlo dovevano esserne i “facoltosi” finanziatori della sua manutenzione. A stabilire le tranche deve essere un commercialista del cav. Gianni Zonin . Ci vorrà un anno di indagini ma alla fine i Conservatore accerta che era un comodo depistaggio ordito dalla eruditissima banda.

MAFIA VICENTINA CHE UCCIDE SILENZIOSAMENTE Un recupero che andava a scapito della loro discarica occultata la cui parte di competenza era stata bonificata a spese degli associati tra cui la stilista padovana Gabriella Contessa Bovio ecc. A questo punto gli avvertimenti scatenarono una serie di omicidi “mascherati”.

UNA ESTORSIONE DA 5 MILIONI SUI 120 PER INSERIMENTO DELL’ ANFITEATRO NELLA VIA DELLA SETA Nell’accordo, Tosi e Malosso dovevano prestarsi a raggirare i finanziatori del recupero del teatro rastrellando 5 milioni di euro. La tangente fu calcolata sui 120 milioni erogabili che lo avrebbero incluso nel progetto della nuova via della seta . La consulenza fu del prof. Sebastiano Tusa che morì nel volo Etiopia. Il professor Tosi venne intimidito anche per iscritto ma non accettò ed anzi offeso da questa richiesta ingiustificata, giacché l’intera operazione di recupero delle gradinate del teatro era stata annunciata a donazione alla cittadinanza a titolo volontario grazie proprio al contributo di privati felici di vedere rinasce l’antica struttura. Egli decise allora di spendersi in una conferenza stampa e rendere pubblici i particolari dell’estorsione. Nel corso della conferenza non gli fu possibile terminare a causa di risate e disturbo in un’aula gremita e dove solo un giornalista venne in un clima gelido mentre fiancheggiatori furono istruiti per denigrare e coprire i veri motivi del disagio.

TANGENTE NON VERSATA PER ANFITEATRO: SCATTANO RAPPRESAGLIA E PROVOCAZIONI Rifiutata l’offerta di protezione ovvero il pagamento di cinque milioni di tangente, la banda che vanta protezioni innominabili in Magistratura si attiva ingaggiando i suoi peggiori scagnozzi contro il classificatore dell’anfiteatro dei Veneti Antichi Maurizio Tosi, che non riuscì ad arrivare vivo al processo. Falciato dalle fucilate cadde solitario anche l’informatore ecologista Mauro Pretto.

ESTORSIONE COPERTA DA UN PROCESSO FARSA “PER PRESUNTI ABUSI “EDILIZI” CHE NON SARANNO MAI ACCERTATI Un abile clamore mediatico, maldestramente orchestrato su incarico di pseudo giornalisti, in realtà fiancheggiatori funzionali dell’organizzazione mafiosa si occupò di deviare sulla parte recuperata dell’ Anfiteatro a terrazze, i reali abusi edilizi delle 11 ville  abusive che occupano le terrazze del parco Montanari ed occultando la veduta paesaggistica sullo storico Anfiteatro sopra il lago più antico del nord Italia,

ESTORSIONE ULTIMO ATTO: SFREGIO FINALE – SEGNALE CHIARO A CHIUNQUE SI OPPONGA ALLA MAFIA . IL CONSERVATORE CONDANNATO PROPRIO NEL GIORNO SIMBOLICO DEI DIRITTI COSTITUZIONALI DI ELEMENTARE DIFESA (NEGATIGLI)

Il giorno Giovedì 10 dicembre 2020, giornata dell’Anniversario della dichiarazione europea dei Diritti Umani, al posto dei due sindaci  e di un magistrato colpevoli degli abusi, continua l’ opera di depistaggio sul Conservatore Franco von Rosenfranz che viene condannato senza ammissione di prove per abuso edilizio e contraffazione. Il suo processo sembra un calvario simile copia a quello del degradato Ufficiale Alfred Dreyfus.

PROVE E PERIZIE NON AMMESSE DAL TRIBUNALE ITALIANO Processato e condannato per abusi di altri, il Tribunale non gli ammette nel diritto di difesa nè le perizie, nè le prove. Insomma per difendersi degnamente egli dovrebbe essere costretto a reagire a quelle che sempre di più appare una paradossale provocazione . La figura e l’opera del Conservatore offeso e perfino ridicolizzato, dipinto falsamente come se fosse lui l’abusivista dalla banda di malviventi istituzionali, polarizzano l’opinione pubblica: mentre si moltiplicano gli attestati di stima e solidarietà, in Italia e all’estero.

DENUNCIATO PER SPIONAGGIO Già vittima di un precedente tentativo di incriminazione (a cui risultò completamente estraneo), diffuso come alto tradimento per spionaggio militare nel bacino dell’anfiteatro della Fontega di Arcugnano (nelle basi US entrava fin da ragazzino con Paul Tate) salito alla ribalta per l’aiuto dato al gruppo NO DAL MOLIN, egli non può neppure avvalersi della facoltà di rispondere, pena lo scioglimento del vincolo di segretezza.

Si celebra giusto in questo periodo il processo ma con rito abbreviato per RIVELAZIONE DI SEGRETO DI STATO ai due giornalisti del Sole 24 ore e Verità. Un reato che prevede fino a 20 anni di carcere . Questo è ciò che rischiano i colleghi Nicola Borzi e Francesco Bonazzi a fronte del rischio di incorrere in una pena di 25 anni di carcere.

IL SEGRETO DI STATODOVELa sommità dell’Anfiteatro è legata a fatti ancora coperti dal Segreto di Stato relativi alla strage del Gen. Dalla Chiesa e del Magistrato Paolo Borsellino. Inoltre fra le ville costruite abusivamente, in odore di Mafia con il premio pagato per la strage ai killer di via D’Amelio, appare anche quella di un magistrato edificata sulla distruzione del un pozzo secolare permanente dell’anfiteatro posto sotto inchiesta dai magistrati del Presidente del Tribunale Antonio Cappelleri.

LE PROVOCAZIONI Ci sono provocazioni a cui è obiettivamente molto difficile evitare di replicare. Tuttavia a volte è meglio sapersi tenere un buon paziente silenzio . Dicono di lui: Con la vicenda legata all’anfiteatro, per molti, l’ennesimo tentativo di chiudere la bocca della cultura lo ha messo a dura prova: Questa volta dovrà abbandonare quel suo sarcasmo, quel dover vivere sapendo stare in mezzo alle cose e pur mantenendosene sempre al di fuori. Insomma prendere posizione . Invece lui che difendersi da se, come sa benissimo fare, solo, unico imputato a un processo dove il prof. Maurizi Tosi è deceduto, sceglie di obbedire attenendosi al vincolo di segretezza . Per me parleranno le prove . Cioè le perizie . Completamente assenti nell’accusa. Ma gli va amale . Siamo in Italia. I giudici non glie le ammettono.

Dalle insinuazioni di essere lui l’abusivista e non gli autori delle ville abusivamente edificate in Anfiteatro, alla falsificazioni di Google Map uscite dal Comune di Arcugnano ed utilizzate per mostrare lui alla gente come l’ abusivista .E davanti a questa ingiustizia i giudici non vedono il complotto ? Come può difendersi degnamente il Conservatore in una simile situazione ?

SFREGIO CASUALE ? Circa tre anni di Carcere. Ma ecco che la sua condanna equivale a screditare completamente la reputazione di tutti i sommi memorialisti vicentini con gravissimo danno di immagine alla città del Palladio. La sua colpa? Aver riferito quanto essi riportavano circa l’esistenza dello stesso. Abbiamo assistito al caso Palamara . In Sardegna nel 2021 al Magistrato che emette nel giro di pochissimo una sentenza inspiegabilmente opposta e sicuramente anticostituzionale. Qui da una vicenda in cui tutti scapperebbero se non lo staff del dr. Gratteri, siamo solo all’ inizio di un regolamento di conti dove il Conservatore opportunamente provocato doveva fare da apripista. E’ casuale che il giorno della sua condanna è quello delle giornata contro le mafie ? Sa di sfregio.

L’ANFITEATRO BERICO NEL CINEMA . ATTESA PER UN FILM SULLA VICENDA con Rosenfranz protagonista principale .

Area privata , da quando è stato parzialmente aperto alla pubblica cittadinanza il Castello di Giulietta e l’Anfiteatro Berico è cornice attiva di 3 realizzazioni in coproduzioni cinematografiche. E’ inoltre prevista la ripresa di un film sulla calvario giudiziario inerente alla lunga persecuzione subita. Le riprese iniziate nel 2015 sotto l’egida del prof. Maurizio Tosi riprenderanno presumibilmente al termine dell’emergenza corona virus in territorio elvetico anche se per ora il Conservatore, che potrebbe essere attore principale del film, non ha firmato il contratto per la continuazione del girato.

Rosenfranz è il protagonista   del  Teatro dei sogni, (ISBM 9788834603406 ed: la nave diTeseo –  Margherita Sgarbi)

Il teatro dei sogni copertina

romanzo  denuncia  satirica   di Andrea De Carlo (dove il Conservatore appare  filtrato dalla personalità del marchese Guiscardo Guidarini) .

I 5.000 anno di storia del Santuario dei Veneti antichi nell’Anfiteatro acquatico Querini- principi Colonna – Grimani, gen Grimaldi, Dalle Ore Marzotto si trovano nelle edizioni 2017 ( del prof, Maurizio Tosi) – 2019 – 2022 del Gianicolo Veneto di Arcugnano

Parte delle citazioni qui presenti sono tratte dal libro “Il Gianicolo Veneto di Arcugnano” scritto dal conservatore Franco von Rosenfranz (ISBN 9791220027670)

Letteratura circa la VERA storia di Giulietta, ispirata nel soggiorno di Luigi Da Porto presso il castello delle cugina proprietà eredi e nelle descrizione del Cavaliere Templare primo amante della tredicenne si trovano nel libro. Il doppio Enigma

Parte delle scene del film VERA STORIA DI DUE AMANTI INFELICI sono state girate nelle VERA casa di Giulietta dentro il suo Castello di Villa di Arcugnano Anfiteatro Capoluogo .

Film – Vera storia di due amanti infelici
Altre pubblicazioni edite dal Consorzio di Promozione Turistica delle Provincia di Vicenza
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https://www.google.com/search?q=franco+von+rosenfranz&sxsrf=ALiCzsZ3AP1AF234GXNfj9TQDv7adcAi9g:1671595558202&source=lnms&tbm=vid&sa=X&ved=2ahUKEwiMpdHb6on8AhWu87sIHZ6bBAAQ_AUoAHoECAEQCg&biw=1309&bih=642&dpr=2.2#fpstate=ive&vld=cid:0fc70331,vid:4iWjVqeGlbU

Franco Malosso von Rosenfranz  è  anche il misterioso  “Uomo K-626” del biografista Lago Franco. Lo scrittore ne  ha per la  prima volta  fedelmente ritratto tutto il suo  prezioso operato  svolto  all’ombra dell’intelligence militare.  Il testo  sarà  presentato   in tutta  Italia   solo alla declassificazione di atti allo scadere dei 30 anni coperti dal Segreto di Stato .

Sul capitolo dedicato al Gen. Giorgio Bertolsaso e il gen. Ettore Malosso . il comandante Malosso delle base militare dei missili segreta a Tonezza dal Cimone (Vicenza) fu il primo a segnalare a Tonezza la presenza qui di Toto Rina . I generale su suggerimento beffardo espresso nientemeno che da Tito temeva che libero latitante con la droga gli stasse aprociando i tecnici addetti ai missili nucleari . Chi sono i nomi di quelli che hanno coperto per anni le latitanze di questi criminali mentre anche l’operazione dopo l’operazione BlueMonn di drogatura dei vicentini ?

Il libro : La 19a scorta rivela la vera storia di Franco Malosso von Rosenfranz scritto dal guardia spalle Salvatore Carubba . All’interno una prefazione intitolata ai due Generali dell’aeronautica Militare Ettore Malosso e Giorgio Bertolaso e descrizioni doi 20 anni di scorta anche dentro il territorio dell’Anfiteatro Berico .

NELLA DISCOGRAFIA : nel 2019 , sotto l’egida di Franco von Rosenfranz, grazie all’ eccezionale surround acustico il tenore Dario Dionisos Magnabosco vi ha inciso il successo musicale  “Ancora quel momento”. primo singolo di Dario “Dionisos” Magnabosco. Un omaggio alla diffusione radiofonica.

MetroMusic #1147 ANCORA QUEL MOMENTO - DARIO "DIONISOS" MAGNABOSCO
https://www.youtube.com/watch?v=xrIRyA2_vHg
I TECNICI DECISERO DI NON DEMOLIRNE LA LARGA TORRE MERLATA SUPERIORE CHE EMERGE PREPOTENTE A DX SOPRA LA CAVEA

RAPIMENTO CARLO CELADON E LA FINE DEI SEQUESTRI DI PERSONA Franco Malosso von Rosenfran , I cinefili in questa operazione lo accostano spesso alla figura di Peyrol impersonato da Anthony Quinn nel film l’Avventuriero quand’egli accettò di fare l’agente K- 626 ( suo nome in codice) nell’operazione Pirati Barbareschi. OPERAZIONE PIRATI BARBARESCHI Fu un piano dei Servizi Segreti destinato a far cessare la piaga dei sequestri di persona italiani compiuti ai danni perfino di cittadini anglosassoni. Costoro non avevano preso troppo bene questo orientamento politico Italiano che così proprio con l’industria dei rapimenti ed anche con il sequestro di loro connazionali si arricchiva ingrossandosi incontrollatamente . Il clamore dei sequestri di persona alla fine danneggiava anche il traffico di stupefacenti ? Risponde K-626 : Per dirla in 2 parole : Dove per via della finta collaborazione della Magistrata Elvetica Carla dal PonteGiovanni Falcone (preceduto da tutti i morti ammazzati Terranova, Costa, Levantino, Dalla Chiesa, Scopelliti ecc. ) arrancava nella disamina de i movimenti bancari riconducibili alla regia, e così nelle fasi di rogatoria ed accertamento per determinare con certezza chi fosse il beneficiario finale Italiano camuffato da tante Holding Svizzere, cioè il destinatario e i gregari a cui confluivano le enormi somme denaro estorte dai rapimenti. Ebbene, diciamo allora che, malgrado il segreto bancario chi possedeva il controllo delle banche, questi movimenti di denaro li potevano sbirciare senza troppe difficoltà, rogatorie ecc. Celebre innesco fu il rapimento di un parente della Lady Di Ferro creduto membro Rothschild , quello terminato con l’amputazione dell’orecchio a Paul Getty , quello di Faruk, e quello Martin , Sabina e Susanne Kronzuckel 

Giovanni Falcone sotto scorta armata a Londra prima di essere assassinato

CARLO CELADON NEI PIANI DEI SERVIZI PIU’ SEGRETIUN OSTAGGIO DA TIRARE FUORI SUBITO .In questa missione. K-626 era il candidato ideale. Cresciuto con il vento del propio rapimento che gli soffiava sulla coppa. Ad Asolo come in Enclave Monegasca tra Grimaldi-Menton coltivato dalla spia e cartografa Inglese Freya Stark , un nome che ricorda Ronald Stark, . K-626 è un military brat e esperto in telecomunicazioni, dotato dell’autorevolezza necessaria in materia. Inizialmente il piano d’azione non prevedeva che K-626 fosse infiltrato ma che fosse solo “sporcato giusto il tempo per donare un importante servizio alla Patria” . Ma a un certo punto sembrò non esserci più tempo . Potevano fare a Carlo quello che avevano fatto Giovanni Palombini il cui cadavere congelato, ogni tanto tiravano fuori dal freezer e lo fotografavano con un quotidiano tra le mani. Si insomma… per farlo apparire ancora vivo spillando ai familiari altri soldi per il riscatto. Uno dei sequestratori del Palombini era a Vicenza…

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La facile “spremitura da rapimenti “, complice chi fra quei membri istituzionali che viceversa dovevano essere preposti a indagare dallo Stato Italiano e che non lo fecero, stava travalicando in Veneto dopo aver oltrepassato da tempo la fascia intorno a Milano.

FALCONE sosteneva : il giro di affari generato dai rapimenti e investito in drogattura delel popolazione era di 300 miliardi di dollari/anno stimato nel 1987 dalle Nazioni Unite . Una cifra che superava di gran lunga il PIL di parecchi Paesi, e che poteva essere utilizzata per COMPRARE INTERE CLASSI DIRIGENTI , CONDIZIONARE I MEDIA , LA TV GLI ORGANI STAMPA stravolgendo il destino futuro di svariate aree del mondo. Con la droga che ne usciva, per ingannare la noia e la solitudine avevano quasi approcciato i responsabili tecnici addetti ai missili nucleari delle basi segrete comandate dal gen. Ettore Malosso .

Il generale che in tempo di guerra era stato trattato col Pervitin,e successivamente in piena Operazione Bluemon, in quella pianificata operazione di drogatura degli italiani, non sapeva proprio a quale santo rivolgersi .

DEPISTAGGIO BORSELLINO DA BAGHERIA (PALERMO) AD ARCUGNANO (VICENZA La fine dei magistrati che non si piegano ad accettare i traffici della nuova mafia . Qui il Cadavere di un importante uomo delle istituzioni italiane dilaniato dall’esplosione .Ucciso”per aver ficcato il naso sul riciclaggio del denaro ottenuto dei sequestri di persona . Investito nella drogatura degli italiani e infine ed infine nelle costruzioni edilizie “. . Nel 1994 inizia il processo Borsellino. Un depistaggio di magistrati e poliziotti che dura da trenta anni e che ha incarcerato innocenti .
LE INIEZIONI DI DENARO DI MAFIA AD ARCUGNANO
Proventi incassato dalla strage Borsellino saranno investiti indisturbati dopo gli attentati in ville abusive con piscina presso e dentro l’anfiteatro Berico di Arcugnano con concessioni a firma del del sindaco Paolo Pellizzari di Arcugnano. Il sindaco che senza prova alcuna grazie all’utilizzo in associazione con estorsori funzionali, dietro una concertata macchinazione, vantando complicità istituzionali, ha affidato alla Magistratura vicentina una partita truccata per ottener ii silenzio e la condanna del Conservatore Franco Malosso von Rosenfranz.
IL DENARO DEI VENETI RAPITI INVESTITO QUI Il commento degli associati che hanno sacrificato e finanziato per vedere ritornare alla luce l’antichissimo teatro è laconico . Fra loro anche un Generale dei Carabinieri in Pensione protagonista di questi anni . Vogliamo il nostro teatro ! Quanto è accaduto qui per screditare il Conservatore rappresenta , anche per i nostri sommi memorialisti una vergogna nazionale che discredita il paese intero. In questa provocazione senza precedenti, se il nobiluomo calunniato , diffamato e deriso dalla messa in scena del Sindaco Paolo Pellizzari sarà condannato, e sembra proprio che ciò accadrà anche nel più infame dei modi, giacché per screditare il suo operato alla sua difesa sono state impedite l’ ammissione delle prove e delle perizie senza le quali un magistrato non può giudicare serenamente, ci troveremo solo all’inizio di un epoca di grandi rivelazioni a catena. Coincideranno per riiferibilità data la scadenza dei 30 anni che da Palermo si sposterà qui. 30 anni è il Tempo massimo in. cui decade il segreto di stato concernente la strage Borsellino e relativo a tutti gli accadimenti di questa vicenda “anfiteatro ” per legge devono essere desecretati. Gli atti di come si è svolto questo processo dovranno divenire pubblici.
Alle dimostrazioni di solidarietà, ha sorpreso non poco la dichiarazione del Conservatore
” DEVO LA VITA A MADONIA ! “
“Non dimentichiamo che Madonia era un capace appaltatore . Qui avveniva una sfida sullo stile che richiama a un assedio medioevale . Quel che è accaduto a Bagheria è meno di quanto è successo qui. Dapprima assistemmo allo spoglio dei reperti storici . Poi divelti i confini cominciarono ad entrare. Quindi ci fecero rovinare addosso una frana. Con la distruzione dell’antichissimo pozzo romano permanente fumo allagati. Quindi scesero con gli escavatori prelevandosi i blocchi e distruggendo le secolari rive di barrire architettoniche . Mancava solo la pece bollente. Morti Falcone e Borsellino, se ne fregavano che riprendevamo e denunciavamo tutto in Procura. tutto . Comunque senza la gettato delle fondamenta ad opera dalla manovalanza del Madonia, li per costruire le ville abusive in Anfiteatro Berico di Arcugnano, lo sversamento tossico da Monte Cucco , sarebbe divenuto fatale per me e i miei uomini che piantonavano la parte superstite di anfiteatro . Il muro di cemento deviò il carico di veleno nel sottosuolo , a sinistra e a destra, oltre le scarpate dell’anfiteatro Purtroppo non senza conseguenze . Ancora oggi questo veleno ha mietuto morti ed ha amplificato patologie gravissime sui residenti .Santa Maria Maggiore, la messa e il concerto in memoria dei magistrati  assassinati dal terrorismo e dalla mafia - la Repubblica

TRA ARCUGNANO (VI) E BAGHERIA (PA) DOVE FURONO PIANIFICATE LE STRAGI FALCONE E BORSELLINO . QUESTO DEPISTAGGIO ULTERIORE RAPPRESENTA UN OFFESA VERSO ANCHE TUTTI QUEI MAGISTRATI MORTI PERCHE’ INCORRUTTIBILI Morivano tutti quelli che si succedevano li . Falcone pur consapevole dell’arte dell’ingratitudine umana ed alla morte certa a cui sarebbe andato incontro con la sua bellissima compagna ne seppellì una dozzina . Quelli di farsi corrompere, proprio ne volevano proprio sapere. Così quando uno moriva l’altro riprendeva a indagare sui destinatari di quel denaro. Su quei beneficiari facenti parte della politica Italiana, una regia che percepivano il denaro dei rapimenti e che al termine del progetto di drogatura della popolazione italiana ( Operazione Blumoon ) non ha mai smesso di portare avanti il medesimo business fuori dagli ambiti militari. Appunto : la drogatura della popolazione italica. Un business da capogiro qllora. Figuriamoci oggi dove un ragazzo su 3 fa uso di droga. A quell’epoca Nella DC , era stato preso all’amo dalla rete di Max Mugnani anche l’on. Colombo, collega di Mariano Rumor, coperto da l’alias Antelope Cobbler nel conto bancario cifrato ( per altro diverso scandalo).

LA FINE DEI RAPIMENTI Ebbe successo proprio grazie al Follow Money di Giovanni Falcone ed al comparto tecnologico di cui poteva vantarsi Franco Malosso von Rosenfranz. (Teleservice). Grazie a questa operazione, Carlo Celadon non fu soppresso ed anzi fu liberato

CARLO CELADON RILASCIATO DAGLI AGUZZINI DOPO 3 ANNI

Ai criminali catturati durante le trattative ( spesso un evento prevedibile nel codice dell’industria dei rapimenti, ) gli appartenenti alla “Santa la struttura della ndrangheda comprendente Giudici Politici e Poliziotti si incaricava di commisurare pene corte ai carcerieri dei ragazzi rapiti . Se catturati , sebbene tacendo , fra un cavillo ed un altro era molto remota remota l’ipotesi spauracchio di farsi più di tre anni di carcere. Così i carcerieri degli ostaggi come Carlo non parlavano. E non avrebbero parlato mai. .

K-626 ACCETTA LA MISSIONE COPERTA Serviva agire in modo davvero circoscritto, fulmineo e riservato e in un altro modus operanti sempre supersegreto . Anche perché Il fiume di denaro proveniente dal bottino dei sequestri corrompeva chi fra le cariche istituzionali addetto al personale, decideva trasferimenti , nomine, assegnazioni . E anche i muri avevano orecchie. Non potevi fidarti di nessuno. Quando all’agente K626″, a lui venne proposto il compito di forzare quel blocco  di omertà difficilmente violabile. Lui si trovava in America. Come un altro vicentino doc: Federico Faggin , l’inventore del microchip. Franco Malosso von Rosenfranz quando non si divideva con la musica, era allora era un giovanissimo manager rampante fra i più quotati nello studio di applicazioni per telecomunicazioni satellitari che di ali a poco avrebbero sbancato in Buckingham Gate 1. ( Telstra)

Il compito di K-626 : Assestare UNA FAKE COLLAUDATA STILE WILLIAM MARTIN (operazione Mincemeat) o EL ALAMEIN . Una notizia diffusa da una collaborazione credibile. giacché l’alias , nome in codice K -626 cioè Franco Malosso von Rosenfranz è dotato di una pagella credibile ed ineccepibile . Franco Malosso von Rosenfranz, inoltre è un military brat cresciuto sotto terra, cioè all’ombra di quelle basi missilistiche nucleari segrete, comandate dal padr , il gen. SA Ettore Malosso . Il gen. collega, conterraneo , amico e camerata del gen. Giorgio Bertolaso. Malosso era Un esperto di telecomunicazioni . Proveniente da formazione a Fort Bliss, dove , fra i tanti 1000 tecnici tedeschi passati alla NASA era stato denazificato anche W. von Braun, lo scienziato delle V1 . V2 che dicono abbia portato gli USA per primi ad allunarsi. . .

OPERAZIONE PIRATI BARBARESCHI LIBERAZIONE CARLO CELADON

LA BEFFA Orbene, quel preciso messaggio che K- 626, doveva recapitare era un beffa . Una falsa informazione. Quando mi introdussero presso quel vero padre disperato , un padre che ogni figlio vorrebbe presso di se a lottare al suo fianco, mi senti mancare . Ne fui commosso non seppi proprio dire di no . Avvertivo dentro me il suo lacerante dolore. Aguzzini ed approfittatori lo tormentavano con un sadismo senza precedenti che da ragazzo quale ero avrei preferito evitarmi di conoscere. I presenti mi guardavano in silenzio. Allora accetti? Porteremo a casa Carlo gli dissi . Si trattava inizialmente solo di un messaggio. Raggiungere delle precise aree tedesche dove si annodava “AGIP” . Quindi diffonderlo allo scopo di ascoltare reazioni fra i membri dell’organizzazione dai distretti tedeschi ( Giovanni Falcone insegnava che il primo che ti contatta dopo un azione imprevista è il membro responsabile delle cricca ) In comune con Giovanni avevo ricevuto le stesse candeline esplosive della Valsella poste dentro il bagagliaio della mia Volvo. E solo per quanto avevo appreso dall’addestramento che mi salvai allorché la banda, determinata a non fermare il business drogatura impiegando voli cargo NATO, avevano riempito di botte il mio sergente maggiore Gianni Conti e gettato dentro la piscina Ufficiali del aeroporto Dal Molin, così da farcelo sembrare annegato durante una sera a una party. Per capire di quale ragnatela di ramificazioni ereditate esistesse li dentro serve fare un passo indietro . Perfino i miei genitori compravano da un commerciante l’ultimo tipo del meraviglioso frigo americano …. Quel commerciante era Lucky Luciano. Ho scritto un libro denso su lui. Tuttavia in quegli anni, per stessa ammissione di Franco Malosso von Rosenfranz, la tecnologia non era pronta a produrre una simile Sat- sorveglianza mediante applicazione di riconoscimento ipodermico di calore/ postura / movimenti / DNA con il laser proiettato su un territorio ( Aspromonte -Veneto -Lombardia).

QUANDO DURANTE IL SEQUESTRO LA NDRANGHEDA VACILLO’ L’operazione sembrava semplice in realtà fu costellata subito da tante difficoltà. In primis Franco non abitava a Vicenza allora . L’archivio delle sorelle Mioni -Papadopoli -Wollemborg dove fra i libri preferiti , mi addormentavo, lo avevano appena dolosamente bruciato . Il mio “covo” più vicina era a 2 ore e mezza di strada. In Tirolo Italiano e francamente quello che a Los Angeles avevo lasciato di incompiuto sospendendo colazioni e collaborazioni, tecniche e musicali insieme con un “Allora arrivederci, ci sentiamo la settimana prossima” …era per me una perdita consistente. Ma ero stato abituato alla gerarchia militare, a obbedire e a non pensare troppo… Non sapevo che nelle parte che dovevo recitare mi stavo apprestando anche io una ‘angosciante ” non sapere ” farcito da una ‘attesa sadica e spasmodica . Quella a cui stavo andando incontro Ero piombato di corsa in quella pausa , “un allegro con fuoco ma non troppo” cui i rapitori calabresi avevano piazzato la famiglia Celadon. Dalla Grande Germania non si muoveva più uno suono . Ma anche essi ( e ne avremo conferma dall’evidente silenzio successivo) erano entrati in un nuovo “ non sapere” continua K- 626 : da noi avvertito attraverso la diffusione della notizia recapitata alla comunità calabrese dai distretti i cui provenivano le chiamate. in Germania . La news che esistesse una nuova tecnologia. che si disponesse di segreti mezzi così evoluti adatti al tracciamento di un corpo doveva avere creato creo un iniziale scompiglio fra loro . Avevamo piazzato dei gate kepper nel traffico intercontinentale su quelle parole. Ma io non sapevo il calabrese. L’unico calabrese già molto apprezzato che a Hollyvood sarà l’autore di Fluke : Carlo Carlei era l’unico che conoscevo Ma di vista… Poi ti vedi che lo cercassi per chiedergli una cosa simile in missione Patria ..Qualcosa ne usciva dalla scansione , ma era nulla per iniziare un indagine mirata che avrebbe comunque avuto bisogno di appoggio da parte della BND . L’erede della Abwehr, dove presiedeva suo cugino ? Si . Ma i tedeschi per capire il calabrese altro non potevano fare che reperire degli interpreti fra quella entità . A quel punto rischiavamo di compromettere tutto ed esporre Carlo a una ritorsione. Dal 1943 sia la Germania che l’Italia Fascista sono paesi stata vinta dalla Mafia .

TELEFONATE DUBBIOSE -AGIP Di certo, chi riciclava politicamente , rassicurava quegli eredi di Sam Giancana, sull’inesistenza di questa tecnologia . Tuttavia essa rappresentava un ostacolo, qualcosa di cui essi non potevano avere assoluta certezza di inesistenza. Insomma che la notizia fosse un fake per rendere collaborativa un impenetrabile organizzazione. Va da se che però, un ostaggio morto pesa più di uno rilasciato vivo. Prova delle esitazioni era che dalla Germania, Francesco Staiti alias AGIP, il crudele telefonista interlocutore di Candido Celadon entra presumibilmente in disaccordo fra membri . Le notizie sono contradittorie . infatti Esiterà a lungo dal rifarsi ancora sentire dai Celdon . AGIP era il suo “nome sfida”. L’organizzazione lo utilizzava quasi a monito spavaldo in riferimento alle tante, in quegli anni, scomode vicende coperte , occultate, accadute all’ ENI che si potevano potenzialmente celare dietro questo nome . Era lui il telefonista che tormentava la famiglia Celadon . Poche le speranze che l’operazione avesse successo . C’era poco tempo , giocavamo a spararle grosse sapendo di essere ascoltati ma nessun magistrato prendeva provvedimenti ! In quel nido d vipere , per realizzre una provocazione pesante che non dasse sospetto, allora, la fortuna inaspettatamente mi aiuta . La realizzai grazie a una Mata Hari amica . Arrivo a provocare ripetutamente un magistrato. Il trucco funzionò. Da tempo avevo preso a prestito un convincente pedigree. K -626 si inserì senza destare sospetti pertanto in una organizzazione contrabbandiera che immetteva tonnellate di oro nel mercato. Vero . Ma cui mai feci a nessuno del male . Loro rispettavano me e io loro.

TONNELLATE D’ORO MACEDONE Oro che in fondo non era poi così tanto privo di certificato di provenienza. Era quello , in parte oro della sua famiglia . Quell’oro entrato nelle casse di Re Pietro di Jugoslavia dal bottino colà traghettato proveniente a sua volta da un antico impero . Quello di Re Alessandro Molosso I Re di Epiro -Macedonia, zio di Alessandro Magno. Anche il geniale Licio Gelli , beffando il futuro presidente dell’Austria Kurt  Waldheim .

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RISCHIO FALLIMENTO La missione subì inizialmente una brusca accelerazione . Ma per una probabile fuga di notizie, i sospettati mancarono di farsi sentire telefonicamente. Seguì un momento di forte tensione che sembrò compromettere l’operazione allorché un bravo capitano della GDF comprese che io conoscevo perfettamente il momento del suo per me indispensabile blitz per entrare in contatto con i rapitori . E voleva pure indagare.. su un contatto che avevo avuto con un altro graduato GDF in Sicilia, tramite di me e Giovanni Falcone e di come potessi dialogare dal diverse lontane aree telefoniche, in realtà figurando a casa . Non potevamo fidarci di nessuno . Non fu un bel momento. Non sono propriamente tattiche che ti spiegano in un addestramento. Per fortuna il giudice bloccò ” il solerte ufficiale ” perché l’inchiesta non si allarghi troppo” disse . Così quello, finita l’operazione se ne tornò nella lontana città da cui lo avevano chiamato a Vicenza a intervenire pensando di agire inascoltati mentre noi ascoltavamo loro ascoltavano…Rosenfranz ride e continua : Bisognava stare in stay-behind . Attendendo pazientemente il momento che sarebbe seguito all’arresto i fragranza , col denaro degli aguzzini custodi del ragazzo e la traduzione degli stessi presso la Procura dove era stato commesso il sequestro. In quel momento sarei entrato in azione ioI giorni però passavano interminabili ma circa i catturanti …manco l’ombra. Le cose non sembravano maturare affatto nelle direzione giusta. Credevo di non essere più all’altezza di espletare l’incarico . Ma poi pensavo a quel povero ragazzo . Pensavo:il mio, in fondo era un sacrificio da poco e che poteva salvarlo. I giorni non passavano mai . Dovette entrare in scena alla maniera cutoliana anche il doppelganger di K-622 per darmi il cambio. Poi dopo un logorante interminabile periodo durante quell’enorme rallentamento organizzato malissimo, frettolosamente , diciamo “all’italiana” finalmente arrivò l’atteso momento. Presi i sequestratori , K – 626 , con la sua abilità e contro tutte le negative previsioni di probabilità di successo , entrò in azione .   Forzò audacemente quel blocco depositando con nonchalance il “confetto avvelenato” e fu davvero preso sul serio da uno dei malviventi.

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Lo stato di prostrazione in cui gli aguzzini avevano ridotto Carlo

In seguito seppi che erano davvero rimasti disorientati. La sua operazione coperta fu finalmente portata a termine e con successo . Carlo fu infine rilasciato dai suoi aguzzini. Provato ma vivo. Aveva resistito. C’è l’aveva fatta. I rapimenti gradualmente cessarono . Alcuni mesi dopo il rilascio di Carlo Celadon , 3 professionisti, disinvolti, sicuri e volto scoperto, entrano in tribunale . Sono li per dare corso una pesante lezione, una esecuzione di morte pertanto tutti a Vicenza devono sapere che stanno cercando insistentemente un noto commercialista . Molti mesi prima, durante le indagini e trattative per il sequestro di Carlo, al rifiuto del Giudice vicentino che conduceva le ricerche di intercettare legalmente l’utenza di questo noto commercialista mentre mentre Carlo era incatenato, piegato anche nelle volontà, nel fango al freddo, dentro una buca fra topi serpenti e suoi escrementi io dovevo piazzargli pure le forchette. E non solo a lui. Anche a un al magistrato locale . A sua insaputa. Al mio posto Lo farà il mio Doppelgänger . E di questo episodio, non ne saprò più nulla . Se non che con 2 colpi di grazia alla tempia il commercialista Fioretto e la moglie vengono “giustiziati”. . E qui termina questa storia che assomiglia un poco quella di Cicero ( Elyesa Bazna) pagato con false sterline stivate in Tirolo malgrado i suoi importanti servizi . Va da e che dopo questi fatti neppure l’interessamento di Giovanni Falcone potè sortire per me nulla nel ripagarmi sia la reputazione che il sacrifico davvero sottopagato dallo Stato Italiano in rapporto al rischio e al coraggio dimostrato da K- 626 . Quanto alla tecnologia Sat che K-626 non aveva mai avuto, solo oggi queste prestazioni sono state quasi raggiunte. Perciò come per una frase di film : “L’istruttoria è (davvero )chiusa” . Dimentichi . Possiamo raccontare finalmente questa storia ai nostri nipoti aggiunge K- 626.

Nella foto scattata nel 1990 in esclusiva  dal reporter Gigi Romano, il primo abbraccio tra Carlo Celadon e suo padre Candido dopo la liberazione
Carlo Celadon con il suo grade papà Candido . Truffato , minacciato, mai si arrese. Alla domanda fatta a K – 626 : che cosa potrebbe fare oggi Carlo Celadon per onorare la tenacia, l’affetto la resistenza , l’ostinazione del padre? Nelle coniglieria locale dove l’allevamento ha paura perfino dei propri pensieri, potremmo dedicare anche a un uomo di grande esempio (e con le P…. )come lui come abbiamo già fatto per gli eroici prof. Maurizio Tosi e a Mauro Pretto , una pietra ricordo in Anfiteatro di Arcugnano. Li a a due passi dalla casa di Marino Basso, il campione che con l’avvocato Pardo si era fatto consegnare parte del riscatto, purtroppo mai più trovato? Si . Confesso che le reazioni di quel padre suscitarono in me ammirazione . Ma anche invidia . Comunque.. l’agente k- 626 a questo punto, mentre si volta ancora indietro cambiando abilmente discorso aggiunge … Le posso dire…. quel denaro fu tracciato 2 volte . Quindi il destinatario finale c’è e sarà ancora identificabile? ... Può darsi . .. Certo poi sarebbe bello restituirlo in azienda ad Arzignano incrementandola ! Sono sicuro che questo, si , insomma io credo … credo…. che questo a Candido piacerà.

Dopo 30 anni , cessate le esigenze legate al vincolo di segretezza previste dal codice penale del Governo Italiano, tutta la vicenda della missione coperta di K-626 è stata trascritta, confortata da ogni dettaglio che ricorre . K- 626 però lo ha detto più volte: per quant’altro dovete comunque attendere che io lasci questa terra

ROSENFRANZ : I SUCCESSIVI PROBLEMI GIUDIZIARI CON LO STATO ITALIANO durante il recupero del Santuario della ex baia dell’anfiteatro Berico delle Querini – Colonna (classificazione – equipe archeologica del Prof. Maurizio Tosi)

CONTINUE SOSTITUZIONI DI PERSONA E OMONIMIA GIUDIZIARIA L’ impiego di malviventi esperti per svolgere questi servizi così da ostacolare il conservatore fu una costante. Nessuno di essi dopo ogni processo a chiarimento ha mai pagato. Non solo su Franco Malosso von Rosenfranz. Ne diviene bersaglio perfino un uomo della sua scorta colpevole di averci visto giusto.

OGNI DENUNCIA ALLA MAGISTRATURA VICENTINA FINISCE NEL VUOTO. La condanna commisuratali senza possibilità a difendersi ne ammissione di CTU sarà l’ultima di una serie di denunce rappresaglia per aver operta con Giovanni Falcone per ben 5 anni fino a prima delle sua morte . Come dimenticare la denuncia inventata di sana pianta grazie alle mani lunghe di un carabiniere in servizio presso la ex sede Gladio e dei Carabinieri di Vicenza, i realtà operativo anche per le cosche , per “spionaggio Militare” . In quella occasione furono itilizai i Gambino caporalati dal Sinatra, loro volta appaltatori dei parenti del killer n, 1 del Sindacato ebraico ( Cosa Nostra ) Madonia successivamente preso Tra Arcugnano Abano , Longare . Tutti i terreni difesi da Franco Malosso von Rosenfranz come conservatore anche dell’archivio sorelle Mioni Papadopoli Wollemborg. Anche le benefattrici miliardarie , benefattrici signorine Mioni esattamente come il Conte Marco Aurelio Pasti, e Graziano Lante Dalla Rovere erano a rischio rapimento . Lo fu pure Franco Malosso da piccolo quando trovarono un pizzino col suo nome. Per rendere detestabile Franco Malosso, gli autori del fiancheggiamento mafioso del 2016, grazie alla complicità funzionale di alcuni giornalisti, venne diffusa la falsa notizia che nell’ inautentico anfiteatro patacca” lui percepiva 40 euro a visitatore. Addirittura vi sarebbero sbancamenti in area boschiva paesaggisticamente protetta. Menzogne che qualsiasi tecnico può verificare . Peccato che quando mi condanneranno , e di questo lui ne è certo, in barba la giusto processo dove non puoi parlare (strage Borsellino) perchè vincolato a fatti coperti dal Segreto di Stato) in due sedi i magistrati incaricati abbiano respinto il supplemento indagini, prove CTU, perizie decennali.

“PROCESSO ANFITEATRO” L’ESTORSIONE CALA A 560.000 EURO Al suo processo lo studioso arriva gravemente ferito da un ultimo attentato. ma nessuno sembra accorgersene.

E PROSEGUE IN TRIBUNALE Uno degli estorsori è proprio teste schierato dall’accusa. Perfino il Sindacato, dove lui è iscritto, redigendo un verbale mette in guarda dall’impiegare un simile teste inattendibile. Una situazione paradossale eppure il processo depista verso di lui i reati dei reali abusivisti, tra cui l’ex responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale che per primo vide le distruzione ambientale dell’antico paesaggio e scatenò il caso fingendosi ignaro di un IMPROVVISO ANFITEATRO FANTASMA ma contro l’ambientalista colpevole di aver mantenuto e difeso come meglio poteva quella parte di storia violata . L’intera estorsione proseguirà indisturbata sotto gli cocchi dei magistrati. Il magistrato giudicante non si preoccupa di controllare che cosa fosse chiesto di ottemperare al Conservatore in un ORDINANZA firmata da un Capo resp. Tecnico del Comune, cioè la distruzione di elementi storici certi delle Famiglia Querini citati anche da Guido Piovene. Al difensore del Malosso vengono respinte CTU, Perizie. Vengono riprese solo parole di comodo espresse da una funzionaria della soprintendenza, visibilmente terrorizzata. La funzionaria chiamata in causa per contrastare l’opera di classificazione ventennale del prof. Maurizio Tosi comunque avverte che pur non essendo una perita “se il teatro non è antico non è detto che fosse parte più recente integrante della villa superiore …” Nessun supplemento o migliore accertamento di indagine viene disposto quasi a voler tenere coperti gli accadimenti. Eppure un muro a secco di ben 60 m . lineari composto di blocchi sottratti alle terrazze del teatro è stato omesso. Qualcuno scrive lettere incitando il conservatore alla resistenza e fornendo particolari sempre più inediti : “ Malosso Tenga duro, non tutti i carabinieri sono venduti. C’è chi vede e si dissocia da simili comportamenti” .

LA BEFFA PROCESSUALE Nel merito, mentre un magistrato gli impedisce   di  penetrare nell’area sequestrata e produrre le perizie indispensabili per la sua difesa, l’altro lo condanna perché  senza entrare nell’area le perizie sono senza valore. Serve dire di più ? Benvenuti in Italia !

SENTENZA SCANDALOSA CHE VIOLA I DIRITTI DELLA DIFESA DELL’UOMO Enrico Maltauro, facoltoso imprenditore edile degli appalti con un fratello ucciso volato fuori dalla finestra, una P. IVA di una utenza telefonica instestata alla sua impresa coinvolta negli avvertimenti mafiosi della strage dei Georgofili, uno in Giunta del Comune di Vicenza, una in CDU Orchestra del Teatro Olimpico, confessa che senza pagare la tangente alla Cupola non puoi lavorare. La strage avviene cinque anni dopo il rogo doloso dell’Archivio Mioni Papadopoli Wollemborg .

Questa sentenza ripercorre le minacce estorsive così paventate come da copione.

Il magistrato giudicante a Vicenza definirà “pseudo-culturali ” le conferenze tenute assieme col prof. Tosi. L’Italia si riconferma un paese che non vuole cambiare. Non si rapisce più ma è solo cambiata la facciata . Chi ha subito un rapimento non vi fa più ritorno.

DOVE SONO LE PROVE DI COLPEVOLEZZA? Attese e richieste al Comune . Dove sono . Si sono visti solo delle clamorose falsificazioni. Per di più con il coinvolgimento delle Capo Ufficio tecnico Comunale di Arcugnano. Ed è così che le terrazze dell’ anfiteatro delle Querini, negli anni, curate con tanto amore dal Conservatoredivengono improvvisamente “un illegalità ” al posto di 11 illecite ville abusive in odore di Mafia, spuntate nella sommità dell’anfiteatro, coperte dal SEGRETO DI STATO.

MANI PULITE VICENTINA Ancora una volta nell’Italia che non vuole cancellare la sua immagine mafiosa nel mondo quel reato chiamato estorsione” ha vinto. Del resto gli stessi magistrati ammettono “E’ un reato che nei tempi e per le modalità in cui accade, generalmente cade prescritto “. La Mafia va legalizzata” o no ? Lasciamo giudicare alla gente.

L’illegalità e tutti i suoi uomini schierati contro un uomo solo. Franco Malosso von Rosenfranz . Sarà diffamato, calunniato e colpevolizzato per aver ritornato gratis senza “far cresta” alla cittadinanza qualcosa di unico e di grande come mai nessuno ha fatto nella storia. E senza aver mai chiesto nulla in cambio. Anche questa è “l’Italia” .

GESTIONE DELL’ ANFITEATRO BERICO QUERINI COLONNA DI ARCUGNANO Il 31 Dicembre del 2019 Franco Malosso von Rosenfranz si è dimesso . La gestione del Teatro e del Castello di Giulietta è passata alla costumista teatrale Emma Vittoria Falcone cugina del Magistrato Giovanni Falcone ucciso dalla Mafia. E’ la sesta dopo :

  1. Luisa Mioni 1962- 1972 (Grande Lago Longara /Onoraria Fontega)

2. Ettore Malosso 1973-1985 ( e Conservatore dei Loghi )

3. Franco Malosso von Rosenfranz 1986 – 2015 ( e Conservatore dei Loghi ed – Archivista)

4. Filippo Albertin 2015 -2016

5 OTello Gobbin 2016 – 20129

6. Emma Falcone . Dal 2019

Replica di Silvio Caoduro perito per il tribunale di Vicenza alle critiche in merito alle opportunità di riutilizzo dell’anfiteatro Berico

 AFORISMA CITAZIONI E TEMI RICORRENTI DI FRANCO VON ROSENFRANZ

Di Franco Malosso von Rosenfranz è nota la sua avversione ai privilegi e viceversa per averli sempre lasciati a terzi più bisognosi. Il suo nome non risulta mai essere stato iscritto alla Loggia P2 ne in nessuna delle tante e diverse massonerie o confraternite mondiali .

AFORISMA di Franco Malosso von Rosenfranz : ” Se camminando a fianco te con le mie gambe, se c’è sufficiente spazio per due, se alla fine io ti superassi , sii comprensivo “.

Bibliografia e Fonti 

Il Gianicolo Veneto di Arcugnano di   Franco  Malosso von Rosenfranz  a cura di Maurizio Tosi –  Equipe Tosi  ed. 2021  ISBN. -979-12-200-2767-0

Redazionale a cura dell’associazione Ideapolis Amedeo Gagliardi @ 20121

Autore : Amedeo Gagliardi ©  1/1 /2022. Tutti i diritti riservati

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2 commenti

  1. paolo maria berti de ravignaniAprile 2, 2022 alle 7:51 pmpersona colta,raffinata,un vero gentiluomoRISPONDI
  2. RenatoDicembre 3, 2022 alle 3:33 pmN. H. ottimo , grande caparbio, generoso, revisionista storico artista.
    .RISPONDI

5 pingback

  1. AIUTIAMO FRANCO VON ROSENFRANZ A PAGARE IL PIZZO DI 5 MILIONI PRETESO DALLA MAFIA? – Salviamo l’Anfiteatro!
  2. DIFFAMARONO RIPETUTAMENTE FRANCO MALOSSO VON ROSENFRANZ – Salviamo l’Anfiteatro!
  3. BIOGRAFIA Dr. BECHSTEIN GIUSEPPE BECCE
  4. ESTORSIONE PROVOCAZIONE ANFITEATRO BERICO QUERINI Mattarella/ Valmassoi
  5. ESTORSIONE ANFITEATRO BERICO. MA QUANTI OMICIDI “SUICIDI – INCIDENTI”. UNA LISTA INTERMINABILE.

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