



Poco più sopra guardando verso Este e non erroneamente verso il magnifico lato opposto, quel piazzale dove, il memorabile gen. Radetzky unico a uscirne vittorioso sul banditismo vicentino della Banda Bedin come poi sui rivoluzionari vicentini, li costrinse alla resa minacciando di fare uso delle artiglierie per riportare l’ordine. Ebbene, sappiate che qui, almeno fino al 1400, svettavano ancora i Templi pagani del Dio Apollo e di Diana, Dea della Natura e che uno dei luoghi che corrispondono al tempio del culto di massima venerazione dei pagus ( detti i campagnoli o anche i pagani ) sopravvissuti fino ad allora nelle poco battute periferie come quella di villa di Arcugnano Capoluogo). Ma facciamo un salto nel tempo ai giorni nostri. Nelle recite sul Grande Teatro, insomma fra i due Storici Santuari Berici si sono tessuti i più grandi misteri d’Italia tra guerra e dopo guerra questa somma provenisse comunque anche ai Frati di Monte Berico è stata ascritta la perdita un milione e novecentomila euro dissoltosi nel crack BPV. Banca co -fondata dal Maltarello bisnonno di Franco Alessandro Malosso Maltarell von Rosenfranz .Banca e bruciata in meno di 200 anni.

Diana,dea italica, latina e romana, signora delle selve, protettrice degli animali selvatici, custode delle fonti, dei torrenti, protettrice delle donne, cui assicurava parti non dolorosi, e dispensatrice della sovranità Ad Apollo e Diana a a Monte Berico , era dedicato il culto. Qui nel dipinto, Apollo è con Dafne, ninfa interessata esclusivamente alla Dea Diana, non agli uomini. Il ritratto è di Paris Bordon 1510-15) il pittore potè assistere alla costruzione del Santuario delle Madonna edificata sulle rovine del tempio di Diana prima dell’ampliamento del Palladio (poi a sua volta completamente demolito) . Paris Bordon fu un pittore molto attivo a Vicenza. Nelle assurda guerra del 1940 , purtroppo i partigiani a stipendio dell’OSS, passarono informazioni che l’Aviatik fosse ancora attiva in zona, per cui con l’intento di radere al suolo la fabbrica, i I suoi dipinti periranno distrutti dai bombardamenti

TERRORE NEL SANTUARIO DI MONTE BERICO PERCHE? E’ sera, nella calura estiva, due frati si incamminano in direzione di quell’altro vicino ex Santuario pagano dell’anfiteatro Berico. Un percorso romantico già religiosamente descritto dal mio mentore Guido Piovene. Quella sera però deviano per via Cialdini. Ma li sono attesi da tre sicari in agguato. Si tratta di giovanissimi assassini facenti parte di un gruppo reclutato a Verona presso il luogo dove una volta abitava il col. CIA US ARMY, Paul Tate, il padre di Sharon Tate.

MIRATE AL CERVELLO DEI FRATI DEI CONFESSORI DELL’ON BISAGLIA Quella sera, fra i due Santuari Berici , nel percorso caro al maestro Guido Piovene, ai due frati del Santuario di Monte Berico, i tre sicari reclutato a Verona fracasse ranno loro il cranio a martellate.
Idem a don Bison, altro padre, anche lui confessore del politico DC on. Bisaglia. Venne poi il turno del fratello del Bisaglia, il sacerdote.

Finirà a sua volta soffocato, infine, il cadavere trasportato in riva al lag di Centro in Cadore . In tasca, il pentito Francesco di Carlo riferisce : Se guardate bene, nelle tasche di Don Bisaglia c’è la stessa firma .I sassolini posto in tasca a Calvi .
Sono almeno in quattro a tenere Don Bisaglia per le mani e piedi per gettarlo dentro il lago già morto e farlo sembrare “annegato “. L’azione è degna di capacità tattica militare uguale quella da loro condotta per eliminazione del sottufficiale: il sergente Gianni Conti al Aeroporto Dal Molin sul cui omicidio fatto passare per finto annegamento, si apporranno continui Segreto di Stato.
Intanto sale a due +2 il numero dei religiosi e confessori uccisi a cui il ministro aveva confidato segreti inenarrabili .I killer assoldati,si dimostrano capaci di fare un perfetto quanto discreto repulisti. A dire il vero ci sarebbe un 5° superstite, un altro sacerdote sopravvissuto alla mattanza e che però oppose il segreto confessionale al giudice Schiavon, un magistrato che voleva vederci chiaro. Per fortuna lui manca ancora all’appello dei morti ammazzati. Amen!
SANTUARIO A MONTE BERICO: L’INERZIA – INDAGINI ADDOMESTICATE? Che cosa hanno in comune questi omicidi ? Quei sacerdoti erano tutti divenuti depositari di segreti inconfessabili delle vicende raccontate dall’on. Bisaglia su loro compagni di partito. Segreti terribili che non si potevano rivelare. Segreti che farebbero impiccare questi politici a furore di popolo. Viceversa, a più di qualcuno lui, di fede religiosa, lui, l’on.Bisaglia, cercando conforto li aveva rivelati in confessionale. Nel caso dell’on. Bisaglia, c’era una cospicua eredità politica da difendere e ricevere (non del tipo spettante alla giovane vedova).
DI QUALI SEGRETI ERANO VENUTI A CONOSCENZA I SACERDOTI: Passato e presente a parte, si stavano gettando le basi per il “bottino del secolo”: erano gli anni in cui si progettava il business del secolo introiettare denaro dalla riscossione di monnezza che in realtà non affronterà mai i costi del suo smaltimento pagato dai cittadini. Per ottenere quel ricco bottino a cui aspirano in molti e che trasformerà soprattutto la Puglie e il Veneto in un letamaio, fanno a gara politici tra cui Sindaci, assessori, membri delle Regione e della Provincia. Le versioni ufficiose non indagate della sua morte andarono benissimo. Nessuno pianse quegli “incidenti”. Solo per il senatore Boghezio e il meticoloso Giudice Schiavon le vicende meriterebbero un degno approfondimento. Ma Vicenza, si sa, rimane la simpatica bonacciona città del “Commissario Pepe…”.

Al ministro vicentino era stato suggerito di smetterla con gli alleluluia della politica. Di tornare a occuparsi di riordinare testi nella più tranquilla tipografia di famiglia. Quello era un vero capitale delle città, non associarsi a una banda di criminali. Invano. Il potere corrompe e spesso rimane difficile tirarsene fuori in tempo, soprattutto la vittima, da sola non si rende conto di avere terminato la missione per cui si è stati impiegati. Mettici che con una popolazione di deficenti perenni, a disposizione è difficile non farsi prendere dalla voglia di truffare. In più Mariano, fin dalla gioventù era preda di un inconfessabile vizietto represso.Questo lo aveva reso ricattabile, manipolabile. Così, malgrado sapesse come fare apparire bene ciò che gli viene detto di fare, lui era ormai divenuto depositario di una montagna di spiacevoli segreti degli altri, quanto gli altrettanti chiacchiere sul suo conto. Pronti ad essere rivelati da un momento all’altro qualora qualcuno avesse deciso di rivelarli.

Servizio di Miriam Rozencwaig 2- 10 -2023 .
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