MONTE BERICO – ANFITEATRO BERICO . Vicenza . Chi sarà il prossimo morto ammazzato fra questi due antichissimi santuarii ? Si apre alla mia intervista per la prima volta Franco Molosso von Rosefranz. Pensate di guardavi il film “ In nome delle rosa “ magari col sottofondo musicale del Carl Orff riproposto Enigma ? Beh quel che accade qui è tragicamente reale. Non vi serve andare al Cinema. oltre 2 millenni fa, Donava il nome all’intera Riviera Berica il Dio Berginus. Molti secoli prima che sul suo dominante belvedere sorgesse la villa della signora Folco, da poco disciolta nella soda caustica. Poco più sopra guardando verso Este e non erroneamente verso il magnifico lato opposto, quel piazzale dove, il memorabile gen. Radetzky unico a uscirne vittorioso sul banditismo vicentino della Banda Bedin come poi sui rivoluzionari vicentini, li costrinse alla resa minacciando di fare uso delle artiglierie per riportare l’ordine. Ebbene , sappiate che qui fino al 1400, svettavano ancora i Templi pagani del Dio Apollo e di Diana, Dea della Natura . Ma saltiamo nel tempo ai giorni nostri. TRATTATIVA STATO MAFIA . UN NUOVO ATTENTATO BERICO O escono i i Graviano e non sol loro, con l’intercessione di quei padrini che hanno dentro lo Stato Italiano o presto o saranno guai!” Lo afferma il Conservatore Franco Molosso . ” E a Monte Berico ci sarà la prossima strage” Con che ? Un missile ? No. Insidiosamente chimica! Collaboratori di Giustizia ne sono convinti. A questo punto, dovremo rivalutare l’operato dei Generali Mori. e Subranni.? Si. perché da una simile insidia non c’è difesa. Non sono affatto superstizioso ma io a scuola studiavo. Conosco la maledizione di Diana: “Chi distruggerà il mio tempio non avrà più pace”.




Potrebbe spiegarsi meglio? Non osservate più le rondini.E fate male a riderne! Sacra alla Dea protettrice della casa Afrodite (Venere). I vicentini favoriscono incoscientemente il traffico di rifiuti occultati in cambio di ricchezza. Inoltre condividon l’agricoltura intensiva estremamente dannosa per la salute dell’ecosistema anche umano e di cui la rondine è campanello d’allarme Di fatto, siete già divenuti ciechi . Date una occhiata alle strisciate test ospedaliere
Dal 1420, le rovine del tempio della Dea Diana, saranno riutilizzate per edificare lo splendido santuario di Monte Berico dedicato alla Madonna. La Santa finalmente apparsa per metabolizzare la peste da acque imputridite dall’avido sfruttamento latifondista sostenuto dal politico Daniele Manin.
TUTTI GLI OMICIDI ALL’OMBRA DEI DUE SANTUARI BERICI Trattativa Stato Mafia 2 per il rilascio degli esecutori delle stragi italiane Qui nel 2018 annegandolo in 20 cm di acqua, circondato dai suoi assassini, la morte si prende Lorenzo Casonato, centralinista (durante la trattativa Stato Mafia di F. Maniero) del mento del Santo della Basilica di Sant’Antonio di Padova. Strana morte quella del Casonato. Giunto colà con almeno due compari essi lo lasciano annegare in 20 cm di acqua. Per raggiungere quell’appendice superstite del Grande Lago di Vicenza (o detto di Longara)” Fimon”, ci sono solo due vie di comunicazione. Ma ne per il tentato omicidio stradale del conservatore, ne per il Casonato, il Sindaco Paolo Pellizzari sembra aver offerto ai “Carabinieri” di passare a setaccio le telecamere poste agli accessi ? O sono i marescialli delle locale stazione Carabinieri di Brendola . Testimoni che durante l’estorsione, che hanno ricevuto disposizioni di gravi pressioni per favorire omissioni ?

SANTUARIO DI MONTE BERICO OMICIDI SENZA FINE Il Santuario Berico, meta di pellegrinaggio, era già assurto alla ribalta tra gli anni ’80 ’90. A collocarlo al centro del mondo, le orribili vicende riferitomi con dovizia di particolari da Rossano Brazzi Ghedini, l’attore a cui nel 1945, devono la vita non pochi componenti della troupe cinematografica del mio mentore vicentino del cinema a Berlino, Bechstein Giuseppe Becce . Fra essi, l’attore nipote del Presidente di Corte d’appello Vicentina Amedeo Nazzari, Clara Calamai, primo seno nudo cinematografico, ecc.

Tutti scampati alle sommarie condanne a morte dell’on. DC Sandro Pertini e alle delazioni del DC veneto Graziano Verzotto come alla ricerche dell’altro impunito bandito vicentino, dopo il Bedin, con la sua banda, sconfitta 100 anni prima da Radetzky, il pluriomicidia razziatore stragista vicentino Morozin assolto dal giudice Canilli, lo stesso che blocco i beni dei Celadon .
BECCE CLARA CALAMAI SALVI GRAZIE A ROSSANO BRAZZI GHEDINI Il mio maestro Bechstein Giuseppe Becce già riparato a Berlino, scampando alla alla fucilazione emessa dai guerrafondai italiani, quella aristocrazia nera che finanziava compaesani geniali come Ernesto Breda , Ansaldo, Fiat per garantirsi commesse e occupazione dalla prima guerra mondiale dovette la vita visto che già quando Hitler aveva tagliato la corda, in sommergibile, mentre lui era ancora intento a variare con la sua Kinothek, catalogo di musiche d’atmosfera, la sigla per Die Deutsche Wochenschau , all”attore Rossano Brazzi Ghedini . il quale, fortunosamente, attraverso l’avventurosissimo audace luogotenente Murray Humphreys, era legato a doppio filo ai fratelli Al Capone Ralph, esperto in riciclaggio e all’uomo legato ai cosidetti untori delle “coperte indiane al Colera” Vincenzo Capone , agente Federale US quanto all’ambasciatore Joseph Kennedy , quello che con Churchill e Lucky Luciano per convincere a mantenere l’entrata in guerra gli americani, a NY incendiarono la Normandie e che insieme, prima, grazie all’aiuto di manifestanti bigotti eredi della Maryflower, inventarono il business monopolista del Proibizionismo. Rossano Ghedini Brazzi era inoltre che depositario di pesanti segreti rivelatigli dal DC on. Antonio Bisaglia. Di quello staff originario che sfornava film con Blasetti, anche scene in Anfiteatro Berico comunque non poterono salvarsi Osvaldo Valenti e la bellissima Luisa Ferida, quest’ultima, in cinta. Entrambi fatti assassinare per odine del DC ligure on. Sandro Pertini. Nel “corridorio degli artisti” a Casa di Giulietta dentro il Santuario dell’Anfiteatro di Arcugnano, tristemente, ci sono ancora le loro firme .
TERRORE NEL SANTUARIO DI MONTE BERICO PERCHE? E’ sera, nella calura estiva, due frati si incamminano in direzione di quell’altro vicino ex Santuario pagano dell’anfiteatro Berico. Un percorso romantico già religiosamente descritto dal mio mentore Guido Piovene. Quella sera però deviano per via Cialdini. Ma li sono attesi da tre sicari in agguato. Si tratta di giovanissimi assassini facenti parte di un gruppo reclutato a Verona presso il luogo dove una volta abitava il col CIA US ARMY, Paul Tate, il padre di Sharon Tate. Più in generale, quei 3 ragazzi sono stati pagati per generare paura, terrorismo, divisione. La drogatura avviene nel pieno inizio di un epoca segnata della strategia della tensione e giustificata da un ripensamento dei Russi a proseguire in espansione europee passando per Triste e col progetto BlueMoon . L’epoca delle balere, dei lenti melodiosi e della buona musica viene picconata a poco a poco mentre la popolazione viene drogata al bromuro dell’eroina con i suoni subliminali. Segnarono scippatura di una generazione fortunata ribelle, che non aveva ma visto guerre I più distratti manco se ne accorsero continuando a sonnecchiare beati e distratti nel dormitorio mentre dal Comune di Vicenza sparisce l’ultimo donato pianoforte Maltarello e si stratta per decidere chi può e chi non può spacciare da Belgio-Olanda fino in Campo Marzio. Appunto Cecitò!
LA DROGATURA DELLA POPOLAZIONE ITALIANA Prosegue nella sua strordinaria narrativa il Molosso: Un tattica utile per creare isolamento sociale a tutto vantaggio del progetto di drogatura della popolazione italiana. Ai frati del Santuario di Monte Berico verrà fracassato loro il cranio a martellate. Idem a don Bison, altro padre, anche lui confessore del politico DC on. Bisaglia. Venne poi il turno del fratello del Bisaglia, un sacerdote. Finirà a sua volta soffocato, infine, il cadavere trasportato in riva a un lago, sono almeno in quattro a tenerli mani e piedi per gettarlo dentro il lago già morto e farlo sembrare “annegato “. L’azione è degna di capacità tattica militare uguale quella da loro condotta per eliminazione di un mio sottufficiale: il sergente Gianni Conti al Aeroporto Dal Molin sul cui omicidio rimasi pure io colpito dal velo del Segreto di Stato. Per gli eredi familiari aventi a diritto dei due fratelli , comunque va bene così. E pure per lo stesso capogruppo on. DC Cossiga, sardo , proveniente da una terra da cui in quel momento, è all’ordine del giorno far soldi in fretta sfruttando i pecorai in ricchi sequestri di persona, mediati da altrettanto politici DC si fondono con i messaggi di un basista, dentro la banca Rasini di Luigi Berlusconi, alleggerendo di denaro, ma a volte della vita, i correntisti delle banca villeggianti in Sardegna,, sono all’ordine del giorno .Perizie e altre autopsie dunque sui fratelli Bisaglia? Ma no! Siamo diversi anche nella morte. L’‘on. Bisaglia, lascia una moglie. Doppiamente vedova nera oltre che amante del poeta Cesare Pavese, morto suicida. La nobildonna già vedova del primo marito Attilio Turati (Vermout – Carpano- Punt & Mes) diviene presto vedova anche del nuovo marito, l’on. Bisaglia. Intanto sale a quattro il numero dei religiosi e confessori uccisi. i killer disponibili si dimostrano capaci di assoldare come di fare un perfetto discreto repulisti. A dire il vero ci sarebbe un 5° superstite, un altro sacerdote sopravvissuto alla mattanza e che però oppose il segreto confessionale al giudice Schiavon, un magistrato che voleva vederci chiaro. Per fortuna lui manca ancora all’appello dei morti ammazzati. Amen!
SANTUARIO A MONTE BERICO: L’INERZIA – INDAGINI ADDOMESTICATE? Che cosa hanno in comune questi omicidi ? Quei sacerdoti erano tutti divenuti depositari di segreti inconfessabili delle vicende raccontate dall’on. Bisaglia su loro compagni di partito. Segreti terribili che non si potevano rivelare. Segreti che farebbero impiccare questi politici a furore di popolo. Viceversa, a più di qualcuno lui, di fede religiosa, lui, l’on.Bisaglia, cercando conforto li aveva rivelati in confessionale. Nel caso dell’on. Bisaglia, c’era una cospicua eredità politica da difendere e ricevere (non del tipo spettante alla giovane vedova).
DI QUALI SEGRETI ERANO VENUTI A CONOSCENZA I SACERDOTI: Passato e presente a parte, si stavano gettando le basi per il “bottino del secolo”: erano gli anni in cui si progettava il business del secolo introiettare denaro dalla riscossione di monnezza che in realtà non affronterà mai i costi del suo smaltimento pagato dai cittadini. Per ottenere quel ricco bottino a cui aspirano in molti e che trasformerà soprattutto la Puglie e il Veneto in un letamaio, fanno a gara politici tra cui Sindaci, assessori, membri delle Regione e della Provincia. Le versioni ufficiose non indagate della sua morte andarono benissimo. Nessuno pianse quegli “incidenti”. Solo per il senatore Boghezio e il meticoloso Giudice Schiavon le vicende meriterebbero un degno approfondimento. Ma Vicenza, si sa, rimane la simpatica bonacciona città del “Commissario Pepe…”. Un delitto altrettanto non indagato di Michele Sindona assassinato con un caffè al cianuro, per non parlare dell’omicidio del banchiere Calvi sembrano fatti che si nascono qui, ma avvengono nelle “colonie ” A dire il vero c’era anche uno scandalo petroli in corso. Presso il mandamento pugliese -mafioso di Altavilla-Arcugnano -Longare (siculo) su cui Giovanni Falcone quasi intuendo la sua fine, chiedeva notizie, viene arrestato e poi assolto il Vicentino-Arcugnanese Sereno Freato . Il tema è la gestione istituzionale di una nuova semplicissima truffa. Durante la crisi del petrolio, un gruppo di petrolieri legato alle autorità politiche governative, importava gasolio per fare benzina facendolo passare come gasolio per autotrazione e riscaldamento, così da intascarne la differenza tra le due imposte. Anche per queste rivelazioni morirà assassinato il giornalista Pecorelli. Aveva denunciato che gli italiani andavano a piedi mentre questa lobby faceva la cresta alla benzina. Il giornalista che per modus operanti qualcuno paragona a un altro che cammina sul filo del rasoio , tale Sallustri , aveva da poco avuto un incontro con AMBROSOLI (liquidatore della banca privata di Michele Sindona. Quest’ultimo finirà assassinato nelle carceri Italiane. Lo segue il delitto di Ambrosoli stesso, ucciso poche settimane dopo Pecorelli. Molti si sentono relativamente tranquilli. Ecco perché non prendono quelle precauzioni tipiche di chi opera in un certo ambientehttps://www.google.com/search?client=opera&q=reparto+alta+velocita+desenzano&sourceid=opera&ie=UTF-8&oe=UTF-8#fpstate=ive&vld=cid:27fe6bbd,vid:morz8pCbp30, quello he recluta sicari istituzionali. Cosi morirà il gen. Varisco testimone scomodo, pure lui. Due giorni dopo ecco il turno del maresciallo del SID Augusto Ciferri . Aveva eseguito senza cancellarle intercettazioni telefoniche sui fatti. Il 12 ottobre in uno strano “incidente”. I Magistrati Casson e Falcone vogliono vederci chiaro sui killer delle Seziona K. Per un poco, stavolta le inchieste non si fermano. Casson colpito nelle sue istruttorie da una valanga di improcedibilità legati al Segreto di Stato cambierà mestiere . Falcone prosegue insistendo a chiedere lumi a Roma. Nel frattempo arriva anche la morte del colonnello della G. di Finanza Luciano ROSSI “suicida“. PROFESSIONISTI STUNT MAN IN AZIONE GIORNO E NOTTE. Quest’ultimo decesso è seguito da quello colonnello Florio (morto poi anche lui in uno strano incidente d’auto) -Insieme a Rossi nel lontano 1978- aveva steso tre note informative dopo la denuncia dei due onesti impiegati … perché malgrado tutto esistono ancora oggi persone così. Erano i due che avevano cantato dando avvio alla truffa istituzionale dei politici sul petrolio.. La maglia si stringe . In questo scenario sia l’on. Bisaglia che Antelope Cobbler la sanno lunga. Si opta per una strage. Pronti ad eseguirla sono disponibili alcuni e numerosi, cosiddetti “esaltati “. Moro è già stato sequestrato e tolto di mezzo assieme a scomodi testimoni. Quelli della sua scorta. Nel feroce e chirurgico militare attentato saranno assassinati in modo cruento. La colpa della strage? Comodamente affibbiata all’ ebreo americano Henry Kissinger. Dalla organizzazione mafiosa è sempre più difficile uscire vivi. Nella spartizione delle tangenti, a questo punto serve sistemare anche il “vicentino“. Quello coperto dall’alias “Antelope Cobbler“. Ma questa volta non deve essere una morte eclatante , un monito. Deve sembrare naturale.
IL FIUME SI PORTA VIA IL MAGAZZINO LIBRI RUMOR. E’ il 1990, a Vicenza a modello alluvione 1968 , esondando presso il letto dell’ex lago Pusterla, il fiume dal nome greco aveva provveduto da solo a ripulire agli occhi dei nuovi vicentini libri che tanto, essi non leggono, tra cui alcuni narrative del Santuario in ANFITEATRO BERICO di Arcugnano. Ma non proprio tutti .

Al ministro vicentino era stato suggerito di smetterla con gli alleluluia della politica. Di tornare a occuparsi di riordinare testi nella più tranquilla tipografia di famiglia. Quello era un vero capitale delle città, non associarsi a una banda di criminali. Invano. Il potere corrompe e spesso rimane difficile tirarsene fuori in tempo, soprattutto la vittima non si rende conto da sola di avere terminato la missione per cui si è stati impiegati. In più , Mariano, fin dalla gioventù era preda di un inconfessabile vizietto represso..Questo lo aveva reso ricattabile e manipolabile. Così, malgrado sapesse come fare apparire bene ciò che gli viene detto di fare, era ormai rimasto depositario di una montagna di spiacevoli segreti degli altri, quanto altrettanti sul suo conto. Pronti ad essere rivelati qualora avesse tentato di rivelarli.

OMICIDIO DI MARIANO RUMOR Quel vizietto , un aspetto impensabile per un primo ministro facente parte delle Democrazia Cristiana. Tre saranno gli “avvertimenti” . In realtà veri e propri attentati . In Lombardia, il politico Rumor sfugge per un pelo a un tentativo . A compierlo doveva essere Gianfranco Bertoli. Dopo qualche terapia MK Ultra simile a quella utilizzata per formare Lee Oswald, il sicario era stato formato e messo in panchina, come a fare da monito per punire chiunque fra i politici italiano sgarrasse . Ma i vicentini, un tempo così tradizionalmente e superstiziosamente devoti al culto delle Dea Diana, avrebbero però santificato dimostrativamente il politico come un vero e proprio ministro di Dio, insomma un “martire” facendo scomodare” Santi e Madonne” e magari facendo posare gli occhi su rancori per bottini di tangenti malamente divisi. Questo, un esercito enorme per uomini e mezzi come è Cosa Nostra non lo voleva. Così si optò per lasciarlo campare ancora per un poco, assassinandolo infine ad Asiago, (VI).
TOTO’ RIINA A CASA DI MARIANO RUMOR A TONEZZA Il ministro on. Mariano Rumor era il proprietario delle casa di Tonezza in cui era convivente latitante e correntista delle Banca Rasini di Luigi Berlusconi un giovane promettente Totò Riina . Io me lo ricordo bene gironzolare a fianco delle base militare . Killer anche di Falcone e Borsellino. Semi-analfabeta ma che fra riti, cabale e cerimoniali mantenute dal denaro da dissidenti imprenditori italiani (fra i quali quelli estorti a Candido Celadon) e più in generale i rapimenti degli imprenditori lombardo veneto sequestrati a scopo di tirare su denaro per comprarsi il comprabile sostituendo vecchi dirigenti con quelli del nuovo Regime in quegli anni di omissis l’Onorevole Antelope Cobbler sarà destinato a fare molta strada.


OMICIDIO DI ANTELOPE COBBLER ALIAS on. MARIANO RUMOR Nei dettagli . E’ notte, ad Asiago, in provincia di Vicenza, paese di Francis Turatello, figlio di Frank Coppola, prestanome dell’on. Andreotti. Qualcuno nel cuore della notte raggiunge l’ onorevole. Bene o male Aveva sempre coperto e condiviso i voleri dei suoi colleghi di partito compagni d merende. Pertanto si sentiva tranquillo. Anche di gironzolare senza scorta. La stampa era stata bene addomesticata a distrarre l’opinione pubblica indirizzandola piuttosto sulle divisioni politiche che investigare sul facile bottino in gioco da accaparramenti. Non senza quei litigi che c’erano dietro alle stragi. Le divisioni in parti uguali delle tangenti che lo riguardavano erano il punto! Ma comunque lui è ancora fiducioso di ritornare ad essere immune. Non la pensano così quelli che a buon vino e parate militari lo avevano piazzato li. Nelle notte apre lui la porta ai suoi sicari. L’appuntamento però è di addio alla vita . Pochi secondi. Missione compiuta. Gli angeli delle morte escono . Malgrado il professionale trattamento inaspettato, Pio Mariano trova ancora la forza di alzarsi. Di chiedere aiuto. Poi si accascia esanime perdendo definitivamente conoscenza. Fra martellate e bollicine, andrà a raggiungere i suoi compagni di lotta che lo hanno preceduto Pronta la diagnosi ufficiale dell’omicidio :”infarto“. Amen! “Rumoriano” è pure il suo predecessore DC on. Graziano Verzotto. Testimone di nozze del boss Giuseppe Di Cristina, l’ esecutore dell’omicidio di Enrico Mattei . Per i padovani, che accedono all’archivio di villa Jacopo Cabianca a Longa di Schiavon: Verzotto è un infame. Vendeva partigiani ai Fascisti e viceversa. ll suo nome è stato inoltre accostato sia alla morte di Enrico Mattei (27 ottobre 1962) che al sequestro del giornalista Mauro De Mauro (16 settembre 1970)[9]. Fu lui ad organizzare, con motivazioni risultate infondate e pretestuose, la fatale trasferta di Enrico Mattei in Sicilia dove venne accertato dopo infiniti depistaggi, il presidente Eni nell’agguato preparato con cura. Mentre segretamente si preparano i nuovi vertici organici all’Eni-Agip, l’ex lungimirante eroico italiano muore di sabotaggio aereo assieme all’esperto pilota commilitone di mio padre, Imerio Bertuzzi. Sequestrati e morti ammazzati saranno pure anche il giornalista Mauro di Mauro e il Regista Pier Paolo Pasolini. Entrambi colpevoli di indagare su questi fatti. Negli omicidi legati ai Bisaglia spicca un altro ammazzato-annegato eccellente. Quello di Gino Mazzolaio, l’ex cassiere della Dc polesana nativa dei Bisaglia , coinvolto in Tangentopoli. Il corpo di Mazzolaio, 68 anni, scomparso il 23 aprile 1993, verrà ritrovato nell’Adige, ad Anguillara (Bassa Padovana). Quando, pochi anni dopo, Sandra Pertegato mi disse che nel bravo pubblicista, cioè nel ” suo ragazzo”, Giancarlo Galan avevano individuato il successore politico (di Bisaglia ndr) gli raccomandai di fare attenzione. Conoscevo la sua società nella pubblicità. All’apertura al libero mercato delle telecomunicazioni, entrò anche l’Italia e la sua agenzia aveva fatto un buon lancio alla mia compagnia telefonica come a Telegroup . L’aspetto del futuro Governatore era perfetto. Incarnava quello del “Duca” John Wayne. Un gradissimo attore del cinema muto. A quell’epoca a un attore serviva davvero essere espressivo. Becce mi narrava che a un casting di Chaplin , quel ragazzotto cow boy delle Rifle – Association che scherzava sul rischio nucleare che lo fece vittima, avesse battuto il giovane fondatore del Sindacato Ebraico, cioè Cosa Nostra, Joe Bonanno . In effetti Giancarlo, anche nella mimica è fin troppo simile all’attore. Sempliciotto, gran lavoratore, era bravissimo manager. Eravamo a casa della storica segretaria DC , del Mariano Rumor. Riflettei un poco a rispondere .” Sandra”…. dissi:”Gli attori sociali, indipendentemente dalla corrente politica, inizialmente li ingozzano immergendoli nei lussi. Poi, dopo l’ uso e getta, anche cautelativamente, per i segreti appresi, raramente un soldato prestanome lo lasciano morire di vecchiaia o per dimenticanza. Fa parte delle loro regole
IL CASO DEL CARO LIBRI ANTICHI SOTTRATTI IN ANFITEATRO BERICO. Accadeva i quegli anni difficili il ritrovamento della cassaforte sventrata del Santuario in Anfiteatri Berico Portata via dalla storica villa di Arcugnano Capoluogo sovrastante il palco imperiale dell’anfiteatro Berico.

L’archivio sorelle Mioni-Papadpopoli -Wollemborg era curato dal Conservatore Franco Malosso von Rosenfranz. Fu incendiato dolosamente. Era di proprietà delle due signorine Mioni , eredi Giovanni. Come il Conte Aurelio Pasti e Lante Dalla Rovere e le due sorelle insieme lottavano contro speculazione edilizia e la trasformazione in discariche abusive di rifiuti tossici molto pericolosi , internazionali ed urbani riversati nei loro vasti lotti prosciugati e coltivati a latifondo, quelli dell’ex Grande Lago di Vicenza rifornito dalla idrovora del a sua volta suo Lago dell’anfiteatro che recinge la Fontega di cui appendice superstite è il romantico Lago di Fimon . A farlo incendiare secondo quanto riportato per iscritto e da successive minacce intimidatorie al prof. Maurizio Tosi, di cui la Magistratura Vicentina retta dai Magistrati Bruno e Rizzi ora assurto assistente al ministro della Giustizia e compaesano del Conservatore Carlo Nordio è entrata in possesso e non solo quella, sarebbero stati un noto commercialista vicentino, recentemente eletto presidente del AIM rifiuti dal sindaco di origine pugliese, Francesco Rucco due siciliani doc : il Giudice Luigi Rende, magistrato trasferito giacchè coinvolto in associazione a delinquere e estorsione e il proprietario della Valtur- Despar Matteo Messina Denaro. Per il preciso Conservatore che per sicurezza si riserva un confronto con il presunto stragista incendiario già ritenuto autore delle strage dei Georgofili, entrambi sarebbero totalmente estranei a questo rogo doloso. A completare il nuovo desolante quadro: il traffico della finta fattura di smaltimento rifiuti, quello che arricchisce a dismisura sindaci e addetti ai lavori. Monnezza urbana e non solo, sacchetti che mai aveva affrontato i cicli di smaltimento, furono occultatati sotto poca terra fatta franare fra le terrazze dell’antico teatro e nei suoi bacini occultata allorché dalla Sicilia, amministratori istituzionali locali premettero affinché qui salisse ad appaltare i loro lavori, pardon molti abusi edilizi tra cui la sommità dell’anfiteatro, Piddu Madonia. Con lui nel ricco nuovo business rifiuti salirono i fratelli Agizza .

GIA’ TRA IL 1990 E IL 2002 LA SEGRETERIA MIBAC del on. G. GALAN SAPEVA DELL’ANFITEATRO Quindi le ruspe sbancarono la sommità dell‘anfiteatro di Arcugnano. Nel 2002 quale ministro del MIBAC, beni culturali (soprintendenza) nella costruzione delle ville abusive costruite con il denaro riciclato dai rapimenti degli imprenditori Lombardo Veneti, autorizzate dal Sindaco Paolo Pellizzari fummo costretti a informarlo della devastazione della sommità dell’anfiteatro eseguiti dalla manovalanza del Madonia. Non accadde nulla . Chi aveva ordinato alla segreteria del ministro dei Beni Culturali di ignorare quanto del difeso dall’accademico Renato Cevese stava accadendo ?
DOCUMENTI del PROF. TOSI OCCULTATI nella PERQUISIZIONE ANFITEATRO. Nel corso dell’estorsione politica sull’ ex Santuario pagano di Arcugnano (Anfiteatro Berico) corrispondenza occultata,rinvenuta successivamente, durante una attenta perquisizione eseguita dal m.llo Mansutti, dei carabinieri di Arcugnano, qui sotto premiato dal complice, il Sindaco di Arcugnano ex assessore all’ambiente e alle risorse idrauliche Paolo Pellizzari Il conservatore: . Non so se il maresciallo, collega e sottoposto al m.llo Battocchio, uno che ormai nelle fantapandemenza a Brendola. Non passa giorno che a Brendola “Santuario” del Sanitario Domenico Mantoan accadono strani scandali. Davanti a quest’ultimo m.llo Battocchio sembra piaccia scherzare. Si sarà dato da solo o in compagnia il compito di sdrammatizzare, ma io al posto di sua moglie, qualche domanda me la farei … Non so poi se Mansutti abbia restituito la targa elargita al mittente. Il predecessore, m.llo Bertardino Naldo, dietro la cui casermetta prosperava l’appaltatore edile Piddu Madonia, trasferito in via Muggia a Vicenza morì malgrado fosse venuto a conoscenza di molti meno segreti indagine di cui è depeositario il m.llo Mansutti. Buona fortuna!

Il maresciallo, obbligato telefonicamente pressochè dal superiore costantemente durante la perquisizione delle pertinenze dello studio Tosi in Anfiteatro dal superiore, occulta le comunicazioni fondamentali, opera che serva a poco giacché sono da tempo state protocollate altrove. Purtroppo lGiancarlo Galan in esternazioni infelici che presumo non fossero sue, ma credo suggeritegli, se la prese con i Reali tra cui il Re Carlo d’Inghilterra . Così mentre un nuovo astro nascente, il dr. Luca Zaia viene fatto fotografare con lui in tutte le posizioni, un’ altra villa del Palladio si prepara a vedersi tagliato il giardino a metà dall’ autostrada, il ministro dl MIBAC dice: tra gli ambientalisti, il mare oscuro che degrada l’economia, fra costoro desidero segnalare la presenza di una pseudo fondazione inglese la fondazione inglese Landomar Trust retta onorariamente dal Re Carlo d’Inghilterra che con prepotenza di stampo colonialista e arroganza da padroni della filanda…la on. Emanuela dal Lago formatrice del sindaco di Vicenza, pugliese Rucco gli fa eco aggiungendo: per colpa di pochi ci rimettiamo tutti, mentre per il senatore Fabris troppo potere al tribunale ai giudici da parte di quei giudici del tribunale del TAR . Che cosa avevano fatto di male quei magistrati: avevano accolto i ricorsi di Italia Nostra, del WWF comitato intercomunale alcuni privati tra i quali interventi di altri enti anche morali stranieri sdegnati per la costante mancanza di rispetto che hanno questi nuovi italiani che sfruttano la disperazione di cittadini per violare la bellezza del territorio, ville protette che a Este, hanno generato l’aristocrazia di tutta Europa. A pagare, per il Mose Giancarlo Galan resta solo, sarà sostituito dall’on. Luca Zaia Emanuela Dal Lago .Entrambi sono ancora vivi.

Nel vaso ormai colmo è ancora l’on. Giancarlo Galan che dichiarerà di dovere tutta la sua carriera all’on. Marcello Dell’Utri, n. 2 di Silvio Berlusconi. L’ on. Dell’Utri aveva rifilato a Galan il Massimo De Caro un ” eroe predatore del nostro tempo “(G. Paura) il saccheggiatore di testi antichi fu così assunto come consulente del Ministero alla direzione di Biblioteche Italiane De Caro spiega il prof. Montanari , si rese quindi responsabile del furto di numerosi preziosi testi antichi e rari, alcuni dei quali finiti in possesso dello stesso on. Dell’Utri, uno.
Un altro, non nostro, regalato anche al Galan (e da lui prontamente restituito). Uno di essi , quello di Galileo sul Santuario nell’anfiteatro Berico, rintracciato da Andrea Gerardo Nappi, reporter per l’ equipe del prof. Maurizio Tosi, costerà la vita allo stesso che voleva farne un scoop.
OMICIDIO GERARDO ANDREA NATTI Doveva essere inizialmente un viaggio verso l’editore Colonna parente di uno di quei proprietari dell’anfiteatro Berico. Nappi finirà gettato giù dal parapetto di un traghetto viceversa diretto in Sicilia. Da quel momento, mentre la banda prepara l’agguato a villa Maltarello destinato a fare saltare il ministro on. Dario Franceschini, i l suo staff di dirigenti tedeschi dei Georgofili , quelli posti a sostituzione del ministro on.Giancarlo Galan a Pompei. Oltre all’estorsione, l’equipe subì un ulteriore genere di intimidazioni, minacce boicottaggio. Attraverso i media TV cappeggiando quattro pseudo-giornalisti , in realtà fiancheggiatori funzionali dell’organizzazione mafiosa imbocca il vicesindaco, un giovinetto, il Bulgarini,

Il giovinetto a sinistra è evidentemente troppo estraneo a queste vicende, molto più vecchie di lui per divenire il capro espiatorio dell’ estorsione.. . Vantandosi di avocare a se l’inizio del debugging da cui è partita la diffamazione atto a silenziare la vicenda del Santuario- Anfiteatro Berico, coinvolgerà un balordo, noto pederasta meridionale, ai tempi che furono, scagnozzo pedofilo scaricato anche dal Turatello a tempi in cui il vicentino si rifiutò di farmi rapire comunicandolo pure a Federico Umberto Amato . Si tratta ex funzionario di Banca Vicentino della Cassa di Risparmio. Lo affranca una vecchia decadente prostituta , la “Triglia”, così detta per il suo aspetto. Soprattutto nota per praticare regolarmente e pericolosamente con molta leggerezza il doppio gioco mentre si offre , al buio a coraggiosi ed allupati marmittoni e soggetti di vicentinità variegata vegetativa. Infine occupa uno dei giornalisti rivelatisi poi fiancheggiatori funzionali esterni alla associazione mafiosa . Soggetto ” imposto ” che da Film Commission. Con ala moglie costui dopo aver inizialmente esordito in ritrovamenti inquinanti nelle terre vicentine, sii è intascato un milione per un assurdo suo film su migranti Baresi . E’ lui che sotto la direzione del fratello del candidato sindaco di Vicenza, Possamai il nuovo direttore del Mattino di Padova che si spende a costruire un mare di calunnie inventate sul mio conto. mentre scoppiava lo scontro sotterraneo fra il prof- Tosi insultato e e il rifornimento a Vicenza delle droga raffinata a Bruxelles e transitata dall’Olanda fornita dall’ amico del giovinetto-Bulgarini, l’assessore del’AIM RIFIUTI a Vicenza Matteo Quero . Allo stempiato “giornalista” il compito di offendermi gratuitamente e , mio tramite tutta la cultura vicentina , quindi il prof. Maurizio Tosi in testa intimidito dal giovinetto della banda a mezzo missiva e farmi passare me per un deficiente così facendo spuntare la vicenda Anfiteatro , come un invenzione mia, alla faccia di tutti i memorialisti che si rivolterebbero nelle tomba per la sua insanabile, ma forse finta e largamente voluta, ignoranza.

OMICIDI DENTRO IL SANTUARIO PAGANO DELL’ ANFITEATRO BERICO : All’interno, neppure uno. L’Ex Santuario pagano viceversa, dopo gli accadimenti estorsivi , per volontà del prof. Maurizio Tosi, disponeva di un eccezionale sistema di video sorveglianza che archivia automaticamente e remotamente invia fuori dall’Italia ogni intrusione ed ogni suono . Manco un sussurro di uccellini scappa. Tuttavia ciò non impedisce all’Anfiteatro Berico di essere indirettamente colpito da questi fatti. .

IL SANTUARIO “MARITTIMO” BERICO Teniamo presente che un vecchio e stanco mare, il Tetide una volta arrivava a lambire le colline vicentine venendo qui a morire secondo il linguaggio sabir la sua ex baia , cioè la darsena dei Querini di Villa di Arcugnano Capoluogo, nel 1300 era un porto franco noto a contrabbandieri, traghettatori e a chi voleva esimersi dal pagare gli onerosi dazi passando per il valico doganale del Borgo Berga Vicentino, a quel tempo presente sul monticello della Capra. Nel 1300 a fare da pacere a 2 famiglie vicentine nobilitate dal Sacro Romano Impero, ci troviamo i cavalieri templari. Sono loro che si occupano di ricevere i pellegrinaggio verso il Santuario nell’anfiteatro è ancora meta di testimoniata affluenza di visitatori fluviale allorché nel 1307 esso vive la sua prima probabile vittima, Giulietta, perché è così che si firma l’amante tredicenne del Cavaliere Templare Romeus Pellegrino., pseudomino di Adalbert Lorenz di Heilbronn . A circondare interamente i due amanti , sono le proprietà Da Porto, progenitori di quello scrittore di cui i vicentini una volta sembravano andare fieri Luigi DaPorto . Nuotavano i due innamorati tra quelle acque che Strabone descriveva limpide e così tra il bacino che recinge l‘anfiteatro Santuario delle Fontega, fino alla collinetta della Capra , ai piedi dell’altro Santuario di Monte Berico, oggi villa La Rotonda, Tempio dal Palladio dedicato al Dio Pagano Giano. La collinetta sarà successivamente legata alla strage dei Valmarana, ricchi proprietari terrieri sgozzati il 3 luglio 1548. Nel 2015, quando , dopo secoli , anche il Santuario dell’Anfiteatro Berico farà la sua vittima, il giornalista Andrea Gerardo Nappi, le modalità omicide di cui è vittima son semi-identiche a quelle accadute all’aeroporto Tommaso Dal Molin, al mio commilitone, il serg. M. Gianni Conti fra molteplici omissis e Segreto di Stato (dichiarato falsamente “annegato” in piscina Ufficiali). In realtà , ammazzato di botte sollevato per le due gambe, gettato giù dal parapetto.
IL SACCHEGGIO DEI TESTI SULL’ ANFITEATRO BERICO Nappi nel suo viaggio custodiva quel libro di grande valore . Ma il suo ricchissimo intermediario lo aveva pregato di non parlarne con nessuno Voleva mostrare il libro di Galileo sull’anfiteatro agli eredi dei principi Colonnese, un tempo proprietari dell’anfiteatro. Proveniva dal saccheggiatore seriale Massimo De Caro, assunto da Giancarlo Galan su raccomandazione di Massimo dell’Utri. Libro miracolosamente scampato all’incendio doloso. Quello dell’archivio sorelle Mioni- Papadopoli – Wollemborg e dell’omicidio dell’ultima sorella. la Miresi che qualcuno voleva farmi attribuire falsamente a un magistrato siciliano e a MATTEO MESSINA DENARO. Poi è il turno di Virgil Rusu, informatore dell’equipe Tosi. Annegato pure lui. 2016 . Buttato giù dal sito archeologico, il castello di Castro con identiche modalità con cui a Padova volano giù dai palazzi Giuseppe Maltauro , il Ten.col. Tedeschi , Sidney Rotalinti . In comune hanno gli stessi killer Un solo isolato distante a Padova c’è l’abitazione del ns. presidente già reduce dell’esperienza di un cognato sgozzato. Ma il cronista con cui il prof. Tosi, vuole mettersi in contatto per ottenere alcuni chiarimenti, sull’estorsione dei Santuari, non farà tempo a interpellare, SIdney Rotalinti. Il giornalista attento osservatore parente del magistrato ticinese PLINIO ROTALINTI che aveva seguito il traffico di droga Pizza Connection, grazie alla preziose informazioni di un commissario infiltrato ticinese Fausto Cattaneo. a cui talvolta, per servizio, prestai le mie auto a Bellinzona, sollevato per le gambe finirà così gettato giù dal parapetto nella zona archeologica castello di Castro, in Puglia .





LE CONTINUE MINACCE AL PROF MAURIZIO TOSI IN ANFITEATRO BERICO , nel debugging rassicurante orchestrato su procura dal vicesindaco Bulgarini Era 2017 e minacce apparentemente Corleonesi arrivavano anche al collega del prof. Tosi, il responsabile della soprintendenza di archeologia marittima, il prof. Sebastiano Tusa, uno che a un summit sull’ambiente non arriverà mai vivo. Stessa sorte tocca i due poliziotti delle scorta del suo collega Giuseppe Antoci di li a poco saranno sistematicamente eliminati chimicamente .
FALSIFICANO GOGGLE MAP MA TOSI NON CEDE ALL’ESTORSIONE. Minaccia dietro minaccia, chi replica sommessamente alle intimidazioni della banda è il prof. Tosi . Lo studioso veronese non vuol cedere all’estorsione né vuol trovarsi fra le mani banconote segnalate dai sequestri di persona degli imprenditori lombardo-veneti . Propio non va giù al grande studioso quella rete di fiancheggiatori funzionali ingaggiati dalla banda di quattro asini mafiosi istituzionali che sui social, falsificando pure Google maps abbia provato con pesante diffamazione a sabotare la sua ricerca . Venti anni di studi spesi a difesa del territorio nel ricordo del Santuario pagano, l’anfiteatro Berico. Inizia così una guerra mai dichiarata. Nella drogatura dei vicentini, dai tempi dell’Operazione Blumoon, mai così spavaldamente spacciata in Campo Marzio, sotto gli occhi delle madri atterrite, scappa la prima vittima. E’ l’Assessore del Comune di Vicenza oltre che amministratore AIM Matteo Quero. Viene arrestato al confine tedesco con la droga. Raffinata in Belgio Era la stessa persona delle giunta di Achille Variati ,l’insospettabile corriere vicentino con qualche precedente per guida in stato di ubriachezza che si aggirava fra le prostitute, è il corriere della drogatura giunto al suo ennesimo viaggio.
OMICIDIO TOSI Tosi è un omone robusto, non ha la scorta, ma a tenerlo a bada gli sarà sciolta una busta di potente sonnifero . Quindi il killer si deve accontentare di farlo fuori cancellando frettolosamente le tracce dell’omicidio e senza riuscire recuperare certi suoi documenti. Per prudenza il professore li affidò alla stessa collega a est che dopo la presa dell’assessore vicentino nel malaffare nel Comune di Vicenza aveva pedinato Matteo Quero incastrato dall’ennesimo su viaggio di partita di droga Tosi sarà eliminato con una puntura di adrenalina . Nel giro di soli due mesi sarà il turno di Mauro Pretto. L’ecologista sarò “fucilato ” a casa sua, a Zovencedo. Riparava le rive dell’anfiteatro. Nella rete entrano un Comandante delle Polizia locale di Vicenza e i coiti del Sindaco a cui il poliziotto ha introdotto una prostituta. Senza il prof Maurizio Tosi e i membri assassinati o intimiditi dai criminali, istituzionali, io resto solo, sotto un processo inventato appositamente per generare discredito senza prove. Contro di me, lo studio legale Stern del Sindaco asiaghese che riuscì ad ottenere assoluzione alle “Bestie di Satana”, nel frattempo ritornate ad uccidere. Mi sono detto: beh, mi trovo unico superstite fra morti ammazzati nel Santuario dell’Anfiteatro Berico, sotto processo pretestuosamente a dovermi difendere da un tentativo di screditarmi dopo oltre 30 anni di immacolato servizio di Conservatoria, istigato a rivelazioni provocatorie a causa delle solite beghe dei cerebrolesi perenni locali che sono una costante, evidentemente impossibile da evitarmi, ogni volta che rientro i questo disperato paese e così mentre il sindaco spinto a violare il segreto di stato, cosa che non farò giacché per me parlare bastano l’ammissione delle sole evidenze , penso: sarebbe utile anche una testimonianza della sorella archeologa dell’avvocato Ghedini. Con uno staff di studenti DAM accertò tracce di passaggio di romani presso il Santuario Berico Anfiteatro. L’esperienza in intelligence mi insegna a riconoscere quando un interlocutore mente terrorizzato. Francesca Ghedini nega esserci stata. Intercetto lo stesso brivido che avvertii osservando Cinzia Rossignoli visibilmente sconvolta. Parere condiviso anche del mio guardia spalle. quando la funzionaria delle Soprintendenza di Verona ammise al giudice di non essere una perita e di non sapere che lì fosse presente l’età del bronzo. Altresì ammise che il teatro terrazzato potesse, più recentemente far parte delle villa e poi fece capire che poteva dire anche di peggio . Pareva solo spaventata e a digiuno che lì io e Tosi avevamo segnalata da 20 annni ogni cosa. E vabbeh… Lunga vita! Decido così di sentire il fratello di Francesca, l‘avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini . Dopotutto era il suo studio legale che era riuscito a fare uscire dal carcere con trenta anni due dei tre assassini (uno insospettabile è ancora a piede libero) dei due frati assassinati presso il Santuario di monte Berico . E per alcuni omicidi mentre essi risultavano autori di tante stragi da lunga data. Conoscevo l’area di ingaggio. Una piazza a Verona. Avevo già colà svolto indagini per il collega di mio padre il col. CIA US Army Paul Tate .

Una pista italiana nella strage in cui mori semi-sventrata al nono mese del piccolo figlio del regista Roman Polanski, la figlia Sharon Tate. Proprio li c’era il sito di formazione da ingaggio di questi sicari satanisti che stanziavano presso via Risorgimento e che venivano reclutati per commettere stragi. Appunto quella di tre veronesi inerente ai due frati del santuario di Monte Berico .

Così scopro che presso piazza bazzicano diverse generazioni di satanisti. Bene. Decido quindi di andare a chiedere lumi all’avvocato Ghedini per riferire di quello strano comportamento della sorella. Troppo tardi. Morto per una malattia improvvisa. Ma per un collaboratore di Giustizia estremamente attendibile che l’avvocato Ghedini, come Vittorio Mangano , fosse divenuto portatore di pesanti segreti. E’ vittima di chimica indotta.
DELITTI ECCELLENTI E REGOLAMENTI DI VECCHI CONTI CONTINUANO INDISTURBATI Alzo gli occhi al celo e lo ringrazio per avermi sempre tolto la curiosità di divenire un portatore di segreti . A contestare la sorelle dell’av. Ghedini c’è Luciano Bedin da noi delle staff del prof. Tosi, detto “Celeste “, giardiniere della clinica Villa Margherita sui colli Berici. Afferma così smentendo la professoressa Ghedini , di averla veduta con il suo staff di allievi . Dal momento che la magistratura Vicentina non è del tutto affidabile decide di affidare a un notaio la sua sottoscrizione quale testimonianza che smentirebbe la Ghedini. Marzo 2023 .
OMICIDIO DI LUCIANO BEDIN Luciano è stato trovato cadavere circa una settimana fa. Per chi avesse visto qualcosa, è prudente parlare con le Forze dell’ordine o con la magistratura vicentina ? Mi chiedono dei testimoni. Nel frattempo muore, si dice di MK Ultra, una povera sventurata ragazza depressa . Si tratta delle figlia del Soprintendente Magani . Devi avere pietà quando dicevo che il prossimo in ordine a essere colpito sarà il Magagni per poi arrivare con calma al Maresciallo Mansutti. . Ma quando, chi e dove sarà la prossima vittima? Franco von Rosenfranz marzo 2023
ALCUNI CENNI SULL’ ANFITEATRO BERICO.
Dal servizio di Amedeo Gagliardi.
Dedicato a Giano. Il Dio Bifronte del Passaggio e padre del Dio Fons, il lago più antico del nord Italia (oggi sorgente della Fontega). La baia dell’Anfiteatro Berico conteneva “l’orologio cosmico” dei Veneti antichi allineato alla cintura di Orione. A loro indispensabile per calcolare i solstizi . Archeo-Agno (antico Dio Ogno-Agno sommità della villa di Arcugnano capoluogo) essi insegnarono a seminare e coltivare il grano ai Romani dell’Antico Impero pagano.

Dopo il 394 d.C. con l’avvento del mono Dio, nella Cristianità , santuario pagano presente, come riferito da Galileo, nella sommità dell’ Anfiteatro Berico, oggi villa Montanari, rimase a lungo interdetto. Servirà attendere la fine del progetto nato nel 1700 con la ricostruzione di Teofilo Montanari commentata dall’accademico olimpico Renato Cevese somigliante al a modello del tempio classico esistente, quello di Giano Dio Bifronte del passaggio
Ne dà una prudente rappresentazione con l’ “Allegoria Sacra” di Giovanni Bellini solo nel 1500. Se ne hanno notizie nel 1300 quando i Templari ne amministravano i portelli . I cavalieri diventati più potenti del Papa, detestati dai nobili locali giacché facevano scollinare Monte Giove a tiro di buoi, abbandonarono infine il Santuario nell”Anfiteatro di villa di Arcugnano capoluogo la sede dei Magister Romani .

Lì a causa delle conformazione delle baia nel Santuario sull’anfiteatro, le acque con la circolazione fluviale verso la piana veronese e verso le piccole dolomiti erano proprio interrotte dal colle. Nel 1300 abbiamo notizie che venissero superate a tiro di buoi.
Era esso la sede anche del magister in Arcugnano, collocabile presso gli attuali resti di Villa Montanari-Querini ed era il tempio di massima venerazione dei Pagus ( I Campagnolo/i)

Situato in Villa di Arcugnano Capoluogo secondo Galileo Galilei era l’opera più nota fra quelle perdute, realizzate in cattività dagli Spartani del principe Cleonimo. L’Anfiteatro Marittimo Berico oltre ad essere unico per il surround che gli deriva dall’essere acquatico è il più grande teatro vicentino all’aperto oltre che del mondo. La sue dimensioni, la sua isola, l’ex tempio di Ogno-Agno-Giano poi divenuto castellato che vi si affaccia, orientato al sorgere del sole ovvero rivolto a Orgiano-Lumignano, rappresentano certamente uno dei monumenti di maggior fascino anche per la straordinaria posizione a dominio nella baia terrazzata, quella del suo lago più antico del nord Italia, un bacino misterioso che appare e scompare, attuale Fontega. Il teatro fungeva da meraviglioso Orologio Cosmico fondamentale per il calcolo dei solstizi ed equinozi indispensabili per il raccolto in quanto risulta perfettamente collocato e orientato alla cintura di Orione. E’ collocato sulla traiettoria Padova -Este -Vicenza della riviera Euganeo Berica sul fondo di un antico e stanco mare, il Tetide, che qui venne a morire. L’anfiteatro, un tempo raggiungibile solo per via fluviale dispone di una naturale scenografica struttura mozzafiato che a certi può incutere sentimenti di paura, come nella descrizione che ne fa il conte memorialista Guido Piovene. A quelli che un tempo penetravano nelle sua baia appariva davvero gigantesco e spettacolare. Teoricamente, con le sue 130 terrazze, il santuario poteva raccogliere un pubblico di 50.000 persone e questo dato lo consacra il più grande teatro al mondo quasi doppiando l’Arena di Verona e il teatro di Epidauro. La parte superstite oggi può ospitare 5.000 spettatori.
DA JOE ADONIS A VITTORIO MANGANO AI MADONIA. ARRIVA LA MAFIA! Mentre da rappresentanti delle istituzioni italiane, venivano sottratti testi, ritrovamenti, archeologici, perfino monete, dopo i saccheggio del cinque per cento dei suoi blocchi avvenuto in particolare tra il 1997 e il 2002, malgrado una richiesta estorsiva mai versata di 5 milioni di euro in corso, il definitivo recupero e restauro dell’ antico santuario (baia dell’anfiteatro Berico) delle discendenti del Dio Quirino fu reso possibile nel 2015 grazie al solo esclusivo contributo di finanziatori, artigiani, imprenditori locali e simpatizzanti.
OPERAZIONE DIRETTA DALLA MAFIA DAL 2016 contro questo luogo di aggregazione si scagliò la presenza mafiosa tessuta dietro rilevanti cariche istituzionali. Mentre per i fatti inerenti al 2002, salvo decisioni del Governo italiano coperti ancora dal Segreto di Stato, servirà a attendere l’anno 2032, non risulta più coperto dal vincolo di segretezza per ragionevoli protezioni di agenti attivi in operazione coperte, il tentativo di impossessarsene da parte della mafia qui traslocata, risalente al 1992, allorché presso la sommità del Santuario, con banconote segnalate proveniente anche da riscatti di imprenditori veneti rapiti, quel denaro fu speso (probabilmente a sua insaputa) dall’appaltatore edile siciliano Piddu Madonia* del Sindacato Ebraico ( Cosa nostra). Il presunto killer dei magistrati Falcone e Borsellino. Residente con villa presso la sommità del Santuario Berico di Arcugnano anche Bagheria-Longare-Abano Terme durate la dimostrativa strage ordinatagli in cui perirono i due onesti magistrati. Tra il 1997 e 2002 sulla sommità dell’anfiteatro di Villa di Arcugnano capoluogo, avvenne la devastazione autorizzata dal sindaco di Arcugnano Paolo Pellizzari, evidentemente maldestro seguace delle idee di Jo Adonis (l’imprenditore di teatro- luogotenentente di Al Capone e Lucky Luciano) lasciate vacanti dal decesso per infarto dell’Adonis. Joe Adonis collega di Bugsy Sigel amante della Di Frasso, la proprietaria di Palazzo Madama, la salottiera porto di arrivo di Marlene Dietrich a Hollyvood. Nel Santuario Berico, cercava un cine-festival della canzone capace di surclassare Recoaro ed il Festival di Sanremo. Per il senatore Estes Kefauver, “Se Albert Anastasia era il presidente dell’Anonima assassini, non c’è dubbio che Joe Adonis ne era il direttore generale! Quest’uomo ha le mani che grondano sangue come forse nessun altro gangster in America. Il Pellizzari comunque incassando oneri di urbanizzazione, e così violando l’area (F1)paesaggisticamente protetta, vantando di avere una parte di magistratura dalla sua, che in realtà, come la Soprintendenza, mai informava, distrusse l’antico acquedotto romano e l’intercomunicazione sotterranea dalla media cavea dell’antichissimo santuario Berico sull’Anfiteatro di Arcugnano. Il denaro sopra tutto… ovviamente.
LA DISTRUZIONE AMBIENTALE COLPOSA DEL SANTUARIO BERICO il condotto idraulico e pedonale, permetteva di collegare agevolmente, sia il tempio superiore dedicato al dio del passaggio, il Dio Giano, svettante sulla sommità dell’anfiiteatro (che dalla fine del 1700 è la” villa Montanari)” con quello inferiore. Uscendo sotto la masseria fortificata di Giulietta nelle media cavea allo scoperto, il percorso citato dalle mappe raggiungeva la darsena Querini dentro il lago più antico del nord Italia. Il salvataggio di questo luogo che subì la mutilazione della sua parte superiore è dovuto alla ostinata opera di ricerca, studio, raccolta dati, portata avanti instancabilmente fatica dall’accademico olimpico Renato Cevese, proseguita dal ventennale classificatore del santuario dei veneti antichi, il prof . Maurizio Tosi . Uno dei cinque archeologi più influenti al mondo. Il professore perse la vita per questa impresa costellata da un susseguirsi di disgrazie, ma riuscì comunque a restituire l’opera donandola alla città senza accettare di farne alcuna ” cresta “e fronteggiando a spese della sua vita l’ estorsione che era in corso. Durante l’ultima manutenzione l’equipe Tosi perse almeno otto membri. La maggior parte per morte violenta. Un poco come per il maxi processo di Palermo in cui nel terrorismo, spesso e figli di poteri istituzionali deviati , nessun magistrato osava mettersi contro a chi forte del suo ruolo può condizionare le istituzioni. Ancora oggi la vicenda non sembra avere trovato un coraggioso magistrato disposto ad accertare e risolvere scandalosi accadimenti.
IL DEPISTAGGIO PAOLO BORSELLINO. Per nascondere la devastazione che aveva distrutto anche l’antico acquedotto che connetteva la sommità con le cavee e la darsena del lago più antico del nord Italia, quello del Santuario pagano appunto, si abbatté sul conservatore e suo classificatore , il prof. Maurizio Tosi, una intimidazione seguita da una diffamazione senza precedenti per distogliere l’opinione pubblica che nel frattempo erano state emesse undici concessioni edilizie presso la parte di ex santuario superiore dove furono edificate le ville abusive con piscina grazie al denaro premio per il depistaggio sulla strage del magistrato Paolo Borsellino pagato alla manovalanza del killer Piddu Madonia .
Curiosità: La vittima di Madonia, Giovanni Falcone firmò qui una sua visita prima di morire insieme a quella di azionisti della Valsella (Principi Melilupi di Soragna comunque estranei) la fabbrica di candelotti utilizzata nel suo attentato stragista.
Oggi la gestione del suggestivo Teatro è stata rilevata dalla cugina del Magistrato ucciso dalla mafia, la costumista teatrale Emma Falcone. Tutto da aprire rimane solo il il capitolo di come la mafia abbia potuto per anni fare da padrona indisturbata. Come per il caso di Matteo Denaro Messina che a poca distanza da qui era proprietario delle DESPAR, una catena di supermercati aperti anche nello stesso stabile dove fu costruito il definito più volte come” abusivo“, Tribunale di Vicenza. Matteo Denaro Messina trattò a lungo con poteri ad altissimo livello affinché fosse edificato presso la Torre delle Specola di Galileo il suo centro logistico DESPAR a Longare. Per il pentito collega di Brusca e Totò Rina, Angelo Siino, il ministro dei lavori pubblici del Sindacato Ebraico (Cosa nostra) con 104 pistole, regolarmente dimorante a soli quindici minuti dai due santuari Berici, gli spavaldi danni inferti alla struttura sono proseguiti e sembrano ancora proseguire grazia all’inerzia di alcuni magistrati vicentini preposti alle indagini. Per i collaboratori di Giustizia tale vicenda è da inquadrare nelle connivenze del sindaco con la mafia pugliese.
“L’INCENDIO DOLOSO ALL’ARCHIVIO MIONI-PAPADOPOLI -WOLLEMBORG IN ARCUGNANO NON FU OPERA DI MATTEO MESSINA DENARO” . ” Fin dal periodo di caccia alle armi utilizzate nei sequestri di dei latifondisti come il Conte Marco Aureli Pasti , delle signorine sorelle Mioni , e nelle rapine ai danno degli Orafi delle Riviera Berica ,

fecero di tutto per trarci in inganno per dare colpa a lui e ai Madonia e il giudice Siciliano già coinvolto per fatti di mafia con estorsione , a quel tempo in servizio a Vicenza Luigi Rende possessore del vicino Agriturismo LE VESCOVANE e LA SOSTA .
ESTORSIONE ANFITEATRO BERICO E BERNARDINO BONOCORE

Ma nel caso del Santuario sulla ex baia, cioè l’Anfiteatro Berico, precedentemente conteso, come dimostrano i documenti relativi alle delazioni del politico, dopo la guerra civile italiana , il DC Graziano Verzotto, traslocati da Villa del mecenate dei fratelli Maltarello, il Cabianca poi divenuto archivio dell’US . Generale Lambert prima di essere trasferito alle sorelle dove si evince il clima di un teatro conteso tra l’ Ahnenerbe ed OVRA quindi poi da Giuseppe Becce portato a conoscenza a Rossano Brazzi per un debito di riconoscenza con Al Capone lo portò a conoscenza di Jo Adonis che con altri artisti, fra cui Frank Sinatra e altri amici di Lucky Luciano, voleva farne un Cinefestival delle canzone . Qualcosa che se la vicina amministrazione militare delle Fontega e l’assessore del Sindaco Sala avessero, avrebbe fatto dell’ex anfiteatro Berico delle Querini -Colonna , un teatro dedicato a eventi di livello e per dimensioni , perfino superiore a quelli di Asiago, Verona, Recoaro ,Sanremo. Infine ò’interesse entrò nell’orbita di Vittorio Mangano con una violenta sparatoria in Riviera Euganeo Berica i cui sicari, dal Conservatore furono affidato adache attraverso Giancarlo Parretti ne voleva fare regalo da aggiungere ai tanti dell’Impero Berlusconi mentre le manovalanze di Piddu Madonia
da dai è comodo scaricare su un latitante coinvolto in accuse tutte da provare. Lo confermano le nostre recenti indagini sulla estorsione che abbiamo subito e i continui omicidi . Non fu opera di organizzazione siciliana neppure riconducibile di Matteo Messina Denaro. E non sono stati i suoi sicari ad avere assassinato il professor Maurizio Tosi. Comunque, quando dalla Russia lasceranno uscire gli ultimi diari del prof. Maurizio Tosi, tra documenti video e foto, la sua migliore assicurazione sulla vita per tutto il povero lavoro sacrificale che lo scopritore della Città Bruciata ha fatto, in Anfiteatro Berico, riappariranno le verità troppo a lungo nascoste. La pubblicità generata dal Sindaco di Arcugnano Paolo Pellizzari su una vicenda che per me, legato al vincolo di segretezza per possibili agenti in servizio sotto copertura giacché l’area legata alla latitanza protetta Madonia non è ancora del tutto uscita dal velo del segreto pertanto era una vicenda e, assurda sulla vicenda Anfiteatro sebbene nel rispetto del Segreto di Stato, mi ha costretto a uscire allo scoperto. Dopo la vicnda vviata dal sindaco che contemporanemanete nelle provocazone, a nezzo stampo mi invitava ” esporre le mie rgioni” I miei indirizzi inglesi furono tempestati di missive di persone resistere che raccontano fatti a conforto ed inviti a resistere agli scempi .Documenti, per sicurezza già depositate lontano dall’Italia e in copia, a collaboratori Russi del prof. Maurizo Tosi. Sono tuttavia stato avvisato di un altro tentativo di varcare la mia privacy nel Regno Unito. – Ne sono coinvolti per ora solo una funzionaria del Consolato Britannico di Milano, e 3 funzionari delle Motorizzazione Civile in una indagine che comunque non approderà che a un” nulla “. Per difetto giuridistiuzionale e no solo. Non posso infatti dimenticare che quando il povero Giovanni Falcone mi chiese di tentare tare di accertare chi avaea sottratto documenti visti dal senatore compaesano Felice Casson a Scotland Yard, il sospettato che gli aveva fatti sparire ed era già stato eliminato l’autore . Io non ho tempo di leggere le lagnanze degli altri, ma chi vuole anticipare l’inarrestabile decorso della storia può sempre scusarsi con lui e collaborare prima del Gran Botto Finale. Alleanze divenenti scomode in uno scenario che sarà certo meglio chiarito nel corso dei prossimi anni.
IIL MESSAGGIO DI ALLARME STRAGE DA NON SOTTOVALUTARE Per intanto, se andiamo a messa a Monte Berico, mi piace toccarmi. Ma farò attenzione a farlo con l’acqua benedetta “. Questo ci tiene a riferire il conservatore. E c’è da credergli i quanto è considerato di alta affidabilità . Conosce i protagonisti come Toto Tina fin da ragazzino, quando il boss gironzolava presso le installazioni militari segrete del padre. Fino a oggi tutte le sue consulenze informativa entrate negli archivi del Servizio Segreto Militare, si sono rivelate altamente fondate .




Scop esclusivo redatto in 2 parti da Amedeo Gagliardi con la collaborazione e dichiarazioni originali realizzate in intervista a Franco Malosso von Rosenfranz 2023 @ tutti i diritti riservati. Amedeo Gaglierdi@

Nella prossima news
VICENZA CRIMINALE .da AL CAPONE a MARIANO RUMOR , IL SIDACO RUCCO, RIUSCIRA’ a RESTITUIRE REPUTAZIONE ALLA CITTA’?
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