Vincenzo Maltarello & die königliche Klavierfabrik. Sopra : Locandina della Fabbrica Reale Maltarello .A Vicenza , la più grande delle tre presenti dentro le mura delle città. Dava lavoro a più di 500 persone. Fondata nel 1842 da Vincenzo, ex waffenschmied imperiale di S.M. Francesco Giuseppe D’Asburgo .

Trascritti come Mattarello – Maltarel, Martarel Martarello Matarello, Mattarello o detti ” i Mattarel “, tra cui Pietro,  i fratelli Maltarello erano sopratutto navigatori -armatori, esattori. Il 1500 li vede  profondamente legati a Galileo Galilei come al grande architetto padovano Andrea Palladio, che col padre , traghettavano per via fluviale da Venezia a Padova e da Padova a Vicenza . Fra essi Pietro Maltarello fu l’unico che per volontà del Palladio gli li fu vicino fino alla fine, sopraggiunta a casa Maltarello a Venezia.  Qui, inseguito e stremato dalle continue fatiche, ostacoli, pretese dei committenti e ricatti, a cui fu più volte crudelmente sottoposto, con 2 figli uccisi per renderlo un esecutore di lavori, più produttivo, spirò fra le braccia dei Maltarello . Fra gli unici amici veri rimasti a lui vicino.

VICENZA: TEATRO OLIMPICO progettato dall’architetto Padovano Andrea Palladio. In basso L’ANFITEATRO BERICO di Arcugnano dei Sabini -Matidi. Ex castro, romano affidato ai Molossi, quindi anche feudale sede secondaria delle Corte dominicale di Matilde di Inghilterra, regina d’Italia, poi passato ai-Querini, Colonna Grimani… Dalle Ore – col.Buffa -Marzotto gen.Grimadi- Malosso–Seymour.

TUTTI I TEATRI GESTITI dai MALTARELLO :

1 )Olimpico ( seguito e condotto con Anti Donà) Vicenza 2) Mattarello di Arzignano (VI) 3 ) Sabini Matidi Querini Colonna (Anfiteatro Berico) Villa di Arcugnano Capoluogo(VI) 4 ) Anti Donà via S. Francesco Vecchio (VI) 5) Sala Musica ex Accademia Musicale Palazzo Giustiniani -Zorzi- Maltarello di -via s. Francesco (VI) 6) Sala musica di Villa Chiericati Cabianca Lambert Showa Accademia -Musicale.Loga di Schiavon (VI). 7 )Teatrino privato Mariano Fortuny ( Casa di Giulietta Arcugnano -Vicenza) 8) Il ìBerga . Completamemnte smantellato

MALTARELLO PALLADIO Vigili protettori dei suoi figli superstiti e conservatori di Teatri, in particolare dello spettacolare suo Teatro Olimpico, che purtroppo l’architetto non potè vedere terminato ,” l’architetto “ci rende minuziosa testimonianza descrittiva del Grande Teatro Berico , e così anche dei viaggi fluviali che fecero le sue statue e dei suoi arredi

LE STATUE DELL’ANFITEATRO BERICO NEL TEATRO OLIMPICO. Non tutte furono smaltite nelle calcara delle sponda opposta la baia dell’antico lago delle Fontega( Fons). Alcune furono destinate ad abbellire il Teatro Berga. [Carteggio di Silla Della Gondola, figlio del Palladio. Prof.Mario Andreis in” Analisi del Teatro di Vibia Sabina ” 1941 Edito Rumor] Allorché con l’avvento del Cristianesimo, nel 394 d.C, i vicentini autodistrussero anche questo Berga, alcune di esse scamparono allo smaltimento e conobbero una terza vita. Dove?

NE GIARDINETTO DEL TEATRO OLIMPICO, LE STATUE CHE ORIGINARIAMENTE ERANO DEL TEATRO -SANTUARIO Finendo per addobbare eleganti palazzi cittadini fin tanto che circa alcune, per lascito testamentario di chi non potendo portarsi in Paradiso ne fu disposta dalla famiglia dell’ erede che le aveva salvate, la restituzione al Comune di Vicenza . Oggi quelle statue sono visibilmente esposte nel giardinetto del Teatro Olimpico. Traghettate per via fluviale quando il bacino dell’Anfiteatro Berico era una antica Baia che ospitava il Santuario dei Veneti  antichi . Della stessa divennero proprietari i genitori di Vibia Sabina probabile progenitrice della Tietta bellissima ragazza di Arcugnano che lo scrittore modenese Alessandro Tassoni, nel riferire, prudentemente metaforicamente la vicenda, clona le stesse indicazioni , dal suo predecessore lasciate a Giulietta. Una possibile via di fuga da Arcugnano per Creazzo, Montecchio in un percorso codificato, ci suggerisce che a sua volta Tietta fu la trisavola della Giulietta descritta da Luigi Da Porto . Interessante notare che Lla nipote di Traiano a nobildonna tredicenne vicentina Vibia… volle darsi in sposa in sposa all’Imperatore Romano Adriano . Egli costruendole villa Adriana ne replicò alcuni dei più salienti aspetti del nostro teatro ” Anfiteatro Berico Vicentino.

SCAMPATE ALLA FURIA REGOLATRICE DI CONTI NEL TRAPASSO FRA PAGANITA’ E CRISTIANESIMO . Per capire che accadde dovremmo fare un viaggio nel tempo quando le arti professate da Ipazia di Alessandria furono beffeggiate, le biblioteche bruciate , templi e i teatri distrutti . I più noto nel veneto fu quello della Zaira . Fu spianato a zero . Coni suo blocchi

Le statue senza volto Quella centrale affiancata dagli allestimenti scenici, le colonne posti a modello di quelle di Villa Adriana , il complesso da lu replicato in provincia di Roma successivamente e co cui l’Imperatore ispirandosi all’anfiteatro di Arcugnano di proprietà della moglie intese magnificare a Roma una parte del vissuto della consorte vicentina

Alcune qui rimaste in loco come nella foto, di proprietà di Giulia -Ermengarda Querini o detta Quirini – Prinicipi Colonna) A riferirlo è Galileo Galilei nel suoDiario a Longare[ Archivio sorelle Mioni -Papadopoli-Wollemborg]. Fedeli al grande architetto essi restarono a lui vicini fino alla di lui morte avvenuta a Venezia in casa Maltarello, così come riferito dallo scienziato Galileo nel suo diario manoscritto a Longare (Proprietà Archivio sorelle Mioni-Papadopoli -Wollemborg).

LA STORIA dei MALTARELLO. Questa famiglia che ha dominato per secoli l’evoluzione musicale, molto prima della loro nota Fabbrica Reale . Degli stabilimenti di componenti musicali A Dresden, Wien, e a Venezia, all’isola della Giudecca ad offrirci una visione politica diquello che fu il trapasso , non tanto poco traumatico delle provincia , passata dagli Asburgo ai Savoia c’è la da Vincenzo Maltarel. Dei Maltarell più recenti conosciamo una sorta di abiurazione  scritta, allorché nel nuovo bilancio della Società nata Asburgica  e per proseguire la produzione con l’avvento degli Italiani, la fabbrica, per l’epoca, la più grande in termini occupazionali, convertita in Reale presso i Savoia . A nuovi “Vincitori ” il Vincenzo Maltarello concesse la mano  di una figlia al medico del Re Ungarelli e a dell’altra figlia, al primo fondatore delle neonata Banca d’italia che oggi incorrettamente , passata a SPA privata, viene chiamata BankItalia con sede alle isole Cayman.   Evidente come agli occhi dello storico esperto appaia come nella relazione si comprende quanto fosse necessario   adattarsi alle nuove atmosfere politiche  locali se si voleva che l’immagine raggiungesse gli obiettivi richiesti, così da potere continuare. la produzione delle fabbrica Reale

A Vicenza, dentro le mura storiche delle città, da quel momento essa fu diretta dal Senatore memorialista e scrittore di fede patriottica Italiana, Antonio Fogazzaro costituendo co l’appoggio del senatore, la più grande industria della città in termini occupazionali Una delle tre storiche sedi dei Maltarello, da dove uscivano i Rosenfranz era quella di Palazzo Giustiniani oggi divenuta Istituto di Storia sotta la direzione del Vicentino Paolo Scaroni vicedirettore mondiale banca von Rotschild . Un altra sede era nel il Seminario Vecchio (incompiuto Palazzo Porto del Palladio e che vide nell’Ottocento una fiorente attività, la cui eredità fu raccolta dalla casa altoatesino- tedesca Shiutze &. Pollmann.

Interni di Palazzo Maltarello Giustiniani i Contrà S. Francesco a Vicenza


Dal 1852 Vincenzo Maltarello costruì strumenti presto celebri nei palazzi viennesi, all’Expo di Parigi fino alla Casa reale italiana.
Vincenzo Maltarello è un nome che dirà poco ai più. Invece è fondamentale per la storia della musica a Vicenza ed in Veneto.

Si pensi che il museo dell’Università di Bari contiene ancora la donazione delle prime note musicali estratte studiando algoritmi delle stelle e provenienti da un canto sacro egizio, su pergamena risalente a cinquemila anni prima di Pitagora  .

Anfiteatro Berico di Villa di Arcugnano Capoluogo : l ‘obelisco dedicato a Luigi Maltarello. Anfiteatro Berico .

Un ramo di questa famiglia è giunto spesso a incrociarsi fra consanguinei per impedire l’accesso a elementi esterni. La loro linea più antica parte dall’antico Egitto – ha accompagnando le vicissitudini dell’Impero persiano a quello greco nella discendenza diretta di Alessandro Magno fino all’impero Romano.

Un altro ramo dei Mattarello ha diviso le sue radici nell’ Fürstbistum Trient, ex (“Principato di Trento” ) dove sotto l’impero d’Austria-Tirolo, essi erano esattori dei conti Turn e per i baroni von Trapp di Bolzano Trento, presso Ora, in val di Fiemme e a Dross ( Pedemonte- e Lastebasse ) località oggi passate alla Provincia di Vicenza. Come Cortina D’Ampezzo località un tempo appartenenti al Tirolo del Sud e dopo il 1918 divenuta provincia veneta di Belluno, qui la famiglia si occupava anche dell’estrazione di panche di legno destinate alla costruzione di casse armoniche destinate ai magazzini Rosenfranz di Dresden e fornire e fabbriche dei pianoforti Bechstein di Carl ed Elena Capito a Berlino oltre che fornite a Paul Pollmann ( Steinway & Sons, fondatore della Schulze Pollmann di Amburgo -Zwickau, infine per la bontà di questo legno la azienda fu trasferite qui ( nel frattempo a Laives divenuta provincia Italiana di Bolzano ) poi diretta da Steno Giulini fratello del direttore d’orchestra Carlo Maria.

Carro sosta davanti al teatro e il magazzino Inglese Bechstein a Londra.

Wigmore Street: Il teatro Bechstein Hall . Esordirono qui Bruno Walter, Wilhelm Furtwängler Arthur,Rubinstain . il maestro Busoni, fu l’ insegnante del compositore vicentino della musica da cinema tedesca, Bechstein Giuseppe Becce, e sorta di “padre putativo “del Molosso di pianoforte Busoni e Becce furono insegnanti della pianista Giana Maltarello, ( madre dell’ultimo Molosso– Maltarello) .

Il BECHSTEIN GIUSEPPE BECCE MUSEO privato dentro il complesso monumentale in Anfiteatro Berico

Becce a sua volta fu anche maestro di violino dell’attrice Marlene Dietrich .

I PIANOFORTI DONATI AI COMUNI d LAIVES E VICENZA Uno di questi storici pianoforti è stato donato al Comune di Laives (Tirolo del sud -Alto adige). Il suo mantenimento e conservazione sarà assicurato dentro una campana di vetro, mentre circa il Rosenfranz, prodotto dalla Fabbrica Reale dei Fratelli Maltarello, donato dal cav. Vincenzo al Comune di Vicenza.

La Sala comunale degli Stucchi, di palazzo Trissino, da dove i pianoforte Maltarello sembra recentemente, scomparso. per essere riapparso in una abitazione privata..

Villa Giulini Casati Stampa Berlusconi ad Arcore
Villa di Arcugnano Capoluogo . Dalla ex baia de Santuario nell’Anfiteatro Berico Querini -Principi Colonna- Grimani, Dalle Ore Marzotto, Gen. Grimaldi- col. A.M. Buffa, – gen. AM. Malosso, veduta della pianura lacustre oggi. A fine 1800 anche questo teatro fu conservato dai Fratelli Maltarel.

I MALTARELLO ARMATORI del CAVIALE DELLO ZAR : il MALOSSOL per TEATRI E RISTORANTI DEI QUERINI

Lo storione di Padova . Tipico ritrovo delle Bella Epoque

Lo storione di Padova . Tipico ritrovo delle Bella Epoque Nel 1962 l’Amministrazione comunale di allora, guidata dal sindaco DC, corrente di Graziano Verzotto, Cesarino Crescente, di origini calabresi compì l’atto sciagurato: Abbaté lo storico locale per costruire una pagante agenzia bancaria .” Il trionfo della mediocrità usurpa laidamente la raffinata bellezza fin de siècle”, coime ricorda lo scrittore Millo Bozolan Nessun riuscì a fermare lo scempio e lo Storione fu demolito. Ad Arcugnano, nello smembramento del borgo antico di quel teatro a terrazze, accadde lo stesso . Il cammino delle volgarità prevalse sul decoro e il buon senso.
Villa di Arcugnano Anfiteatro Querini Capoluogo, dove veniva a morire il Tetide caro a Ermengarda Querini. Veduta dell”Antico ristorante Storione ” oggi ribatezzato ” La vera Birreria”. Come per quello di Padova , così descritto dal Conte Guido, oggi l’antico Storione , per come esso doveva essere, non esiste più – : “Giungo a Padova la sera tardi, il giorno dell’Immacolata, prendo possesso della camera allo Storione, e scendo per pranzare. La sala maggiore del ristorante è occupata da un grande pranzo di macellai. Siedo nella sala accanto ma, più che mangiare, sbircio attraverso una tenda. Centinaia di macellai, come ne ho visti solamente a Chicago, intorno a molti preti e frati; il padre rettore del santo, calvo, grasso, occhialuto, seduto a capotavola, è fatto segno a riguardi reverenziali. I macellai di Padova detengono un privilegio; portano in processione per l’Immacolata il mento e la lingua di sant’Antonio; la sera, si uniscono a tavola. Fu un pranzo padovano, con pasticcio di maccheroni, bolliti e faraona arrosto; si pronunciavano discorsi faceti in un dialetto, il ruzzantino, incomprensibile anche ai veneti”.
Affresco del dipinto “Storione inseguito da Nereidi e Tritoni”, nella sala d’Ingresso

IL BELUNGA MALOSSOL CAVIALE DELLO ZAR

MATTARELLO ESPLOSIVI

Nella via delle seta, menzionati come intraprendenti armatori importatori per mare e per terra di polvere pirica cinese. Dai monti al mare:Armaioli Pontifici , waffenschmied, ufficiali dell’Impero d’Asburgo – Lorena, concertatori , musicisti, conservatori di teatri ma anche falegnami esperti in realizzazione di natanti e casse armoniche.

Luigi Maltarello attorniato dal suo staff delle Fabbrica & Orchestra Reale, cinge la figlioletta Giana. Pianista e scrittrice. E’- la madre del Conservatore Franco Malosso von Rosenfranz

Nel 1989 Franco Malosso Maltarello von Rosenfranz, ha pubblicato: SALE, SPAZI MUSICALI DA CONCERTAZIONE E TEATRI NEL LOMBARDO VENETO DEL 1800 “ Prima e unica edizione. Catalogo per lo più fotografico contenete preziose immagini d’epoca, con le vicende meno note che portarono alla realizzazione o all’ammodernamento di questi teatri unici al mondo. L’autore entra in luoghi chiusi o dimenticati al Grande pubblico. Spazia dalla sala Maltarello di villa Cabianca di Longa di Schiavon, oggi sede di preparazione di pianisti giapponesi, alla Sala della chitarra rovesciata di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, all’Accademico di Castelfranco, a quelli Vicentini aperti al pubblico come di quelli dei privati. Conduce ai resti dell’ Eretenio al ricordi del Verdi, a quello tra il Vescovado e Palazzo Porto degli Antidonà Rosenfranz , (da loro replicato ed incompiuto per i Bechstein a Dresda) a quello Olimpico del Palladio, alla suo omologo a Mantova: Il teatro all’Antica di Sabbioneta ispirato sempre  al teatro Olimpico  Palladio -Scamozzi, alla Fenice di Venezia utilizzata da Visconti in Senso risposta italiana al film colossal « Via col vento » alla storia del Mattarello di Arzignano al mastodontico all’aperto di Arcugnano: l’Anfiteatro Acquatico Berico Querini -Principi Colonna con la sua bocca centrale preposta ad armonizzare il riverbero. Lo spettacolare Santuario dei Veneti antichi allineamento alla Costellazione di Orione, indispensabile per calcolare equinozi e solstizi e che ha a Verona il suo gemello . Sempre a Vicenza, i resti del Berga … E che dire del Teatro Anatomico di Padova o dell’enorme Zairo .

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VICENZA : IL TEATRO ANTI DONA DI VIA S. FRANCESCO VECCHIO PRESSO E SOTTO L’ISOLA DI PALAZZO PORTO . FU ANCH’ESSO GESTITO DAI CONSERVATORI , I FRATELLI MALTARELLO

Sopra le cantine dei Mattarello che occupavano anche il piano no bile del palazzo destinando alla produzione dei pianoforti nelle cantine ( era la terza Reale Fabbrica dei Maltarello nelel sola Vicenza ) veduta dal retro di Palazzo Porto. Opera incompiuta dell’architetto Andrea Palladio, realizzata per la famiglia di cui fa parte Luigi Da Porto l’ autore di Giulietta e Romeo. Con la certificazione del guru dell’archeologia prof. Maurizio Tosi , la vera storia di Giulietta Adolescente è stata collocata ad Arcugnano .

Veduta del castello dal paese di Sluderno. Photo Credits: Luca Cicchelli
Castello dei Conti Trapp presso Bolzano

Esattori nel Tirolo , per i Conti Turn e per il baroni von Trapp da Bolzano fino a Brescia e Pedemonte-Lastebasse, località oggi passate alla Provincia di Vicenza

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Con i missili nucleari mimetizzati fra i pini della ex base segreta sotterranea dell’aeronautica Tuono, Dù da cui operazione Base Tuono ) addetta alla difesa del Nord Est, e comandata dal padre il generale SA Ettore Malosso, un immagine della “rimpatriata” in loco di Franco Malosso von Rosenfranz , presso il laghetto del passo Coe a Folgaria . Il Molosso è l’ultimo discendente diretto, ancora vivente delle famiglia Maltarello. Dall’età di soli 15 anni , subentrò alla Conservatoria dei luoghi in Europa, fino ad allora retta dal di lui padre.

The Sound of Music at 50: Revisiting the Real Von Trapp Family | Time
Foto di Johannes von Trapp discendente delle famiglia Trapp . Nel ritratto, vicino a lui da bambino, il di lui padre, George von Trapp . Corista musicale, attività teatrale in cui si spese, raccogliendo cibo e vestiario per occorrere lodevolmente i propri concittadini austriaci impoveriti dalla guerra. Divenuto quasi più famoso del comandante della  Graf Radetzky, Wilhelm von Tegetthoff, aiutante di Stefano von Martini e di David Freiherr von Urs de Margina figlio del cortigiano del principe  Vlad ( Dracula ) . L”Eroe delle Marina Austrica per aver affondato in coraggioso combattimento la preponderante flotta navale italiana . (Tutti ufficiali facenti parte della österreichisch-venezianische Kriegsmarine, la Marina da guerra austro-veneziana di stanza a Venezia “) . Von Trapp fu Tenente di vascello comandante del sommergibile austriaco U-5 di stanza al nel Cattaro .Località Montenegrina divenuta ancor più nota per aver custodito nella “caverna dei settefratelli” l’oro del Re Pietro di Jugoslavia, poi sottratto da Licio Gelli per conto dei Savoia -Mussolini. Il metallo prezioso nel 1988 l’oro fu restituito da Franco Malosso Maltarello von Rosenfranz che lo cedette alla Jugoslavia facendolo fruttare fruttare ad Arezzo, Firenze, Roma. Parte di quell’oro , da Licio Gelli fu diviso con Kurt Waldheim che Gelli confidò:” Con tutto quell’oro quell’oro Kurt potè degnamente acquistarsi il titolo di Presidente delle alla Nazioni Unite e pagarsi le elezioni politiche per divenire presidente dell’ex Impero d”Austria “. Il  5 agosto 1915, dopo il tradimento dei politici italiani, col “Patto Segreto di Londra”, é dalle Bocche del Cattaro che von Trapp , preso il mare, con a bordo il suo il sottotenente Alfonso Conte di Montecuccolo riuscì nell’impresa di lanciare 2 siluri affondando il sommergibile italiano invasore Nereide. Servizio fotografico ripreso da TIME di Joe McNally per LIFE
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Celebre l’esecuzione del Liebestod di Richard Wagner con l’ausilio dell’ Orchestra Reale Fabbrica dei Maltarello in Anfiteatro Berico dei Querini ad Arcugnano, 20 giugno del 2016

Progenitori di Franco Molosso Maltarello von Rosenfranz, il nonno di Franco, Luigi Maltarello dei Rosenfranz-pianoforti, la grande Reale fabbrica[3]  cresciuta sotto l’Impero Asburgico, poi ’amministrata dal Senatore d’Italia , poeta , scrittore e memorialista vicentino , Antonio Fogazzaro  e in seguito  di Aureliano Pertile tenore di Arturo Toscani . La famiglia legata alla esportazione del legno estratto in in trentino e corde per piano a Elena Capito, nelle realizzazione dei pianoforti. I Bechstein gestiva allo stesso modo investendo in teatri, sale musicali ecc.

Elena Capito Bechtein

Nella sola provincia di Vicenza la famiglia degli armatori, esattori e waffenschmied, fratelli Maltarello gestiva:

Il teatro Olimpico diAndrea Palladio dopo la ultimazione di Vincenzo Scamozzi

il teatro degli Antidonà presso i Vescovado di via S. Francesco,

la Sala musica di palazzo Giustiniani – Zorzi_Maltarello- Baggio ,

il Teatro Mattarello ad Arzignano.

la Sala musica di villa Jacopo Cabianca

l’anfiteatro acquatico all’aperto Berico in villa di Arcugnano Capoluogo per conto della Contessina Giulia Querini- Principi Colonna,

Le casse armoniche estratte nel Trentino dai Maltarello suonano da moltissimo tempo. .

A Palo Alto per gentile concessione degli eredi Borghi presumibilmente una foto di resti di un loro Teatro

VICENZA IL TEATRO PRIVATO DEGLI ANTI DONA’ IN VIA S.FRANCESCO VECCHIO E PRESSO L’ISOLA GESTITO SEMPRE DAI MALTARELLO. IL RESTAURO .

IL RECUPERO DELL’ANFITEATRO BERICO DELLE QUERINI da parte dell’equipe del prof. Maurizio Tosi con il contributo del Conservatore Franco von Rosenfranz ultimo nipote erede dell storica Fabbrica Reale che contrava 3 sedi nella sola Vicenda dando occupazione a 500 persone di cui 200 impiegate al suo interno e una orchestra stabile.

ALTERNE CURIOSE VICENDE LEGATE ALLE CORDE DEI PIANOFORTI ROSENFRANZ COMMERCIATE DAI MALTARELLO

Da una delle tre fabbriche, quella a vapore vicentina, realizzate con la collaborazione e i finanziamento del sanatore italiano Alessandro Rossi a cui a Vicenza è stato intitolato un Istituto scolastico superiore, uscivano le speciali corde.

Luigi Maltarello a bordo della prima Bianchi. Dietro visibili i telai dei pianoforti a coda prodotto dalle fabbriche

A fine del 1944 esse involontariamente diventarono parte di un preciso messaggio allorché furono simbolicamente usate per mostrare al mondo una terribile punizione.

LA TERRIBILE ESECUZIONE di VON HASSELL CANARIS VON STAUFFENBER Nell’attentato a Hilter e tutti gli altri cospiratori, furono tutti  strangolati dalle corde  Rosenfranz e quindi impiccati a un chiodo di macelleria. Fu un segnale simbolico e vendicatore. La intera campagna elettiva di HItler era stata finanziata e sostenuta da Elena Capito Bechstein.

Adolf Hitler durante la campagna elettorale tedesca a bordo della fiammante Mercedes messagli a disposizione da Elena Capito in Bechstein che considerava Il cancelliere austro-Tedesco come un figlio .

A sua volta il Führer era profondamente legato a Carl Becshtein .

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Il futuro leader tedesco con i coniugi Becce Museum ( Corridoi degli artisti -Giuseppe Becce Bechstein Museum Arcugnano Vicenza)

Nel 1952 , allorché la commissione musicale riconfermando la volontà di Joseph Goebbels di  non ristabilire la cosiddetta accordatura aurea di Verdi, considerata  la frequenza che ritroviamo nella natura,  vibrante a 432 hz per secondo, così mantenendo la più aggressiva a 440 hz , il nonno di Franco Malosso von Rosenfranz, Luigi Maltarello jr. pacifista, capace di orecchio musicale assoluto, si tolse la vita .

L”ammiraglio Wilhelm Franz Canaris ammiraglio tedesco dell’Abwehr, il servizio segreto tedesco, ex Comandante dell’: U-38; UC-27; U-47;

STRANGOLATI DALLE CORDE D’ACCIAIO DEI PIANOFORTI Canaris prima del tentato Golpe terminato con la sua condanna su, quella di Claus Graf von Stauffenberg e dell’ambasciatore in Italia,Ulrich von Hassell, confidò a un parroco del Tirolo del Sud:

Mi ero preparato una via di fuga verso la Patagonia. Ma penso che ne usufruirà qualcun altro ” .Così disse l’ammiraglio riferendosi a Hitler».


Che ne sapeva Canaris della Patagonia? Al comando del suo U-Boot, successivamente imprigionato in sud America, il futuro capo dei servizio segreto tedesco nativo Persiano -Greco -Veneziano – che nel suo lungo atavico viaggio aveva un ramo che aveva filiato trovando radici nel Comasco ? Durate la prima guerra mondiale, colà prigioniero, era riuscito a rientrare rocambolescamente in Patria . In quella occasione si devono queste sue relazioni, le stesse contemplate nella via dei Fuga di Hitler.

LO STORICO ABBRACCIO FRA IL  FIGLIO  DEL DIPLOMATICO VON HASSEL E  L’ACCADEMICO MUSICALE

Foto ripresa dal CORRIDOIO DEGLI ARTISTI. VERA CASA DI GIULIETTA 2022 . Lo storico abbraccio fra l’architetto furlano- berlinese Roberto Fey Pirzio-Biroli, Graf von Hassell, ultimo nipote dell’ammiraglio tedesco von Tirpitz (segretario di stato tedesco- Imperial Kaiserliche Marine ) e Franco von Rosenfranz. Roberto, una madre ” ostaggio di scambio” che doveva morire nell’esplosione di un pullman presso il lago di Carezza, un padre ambasciatore in Italia .Come per Canaris e Von Stauffenberg  finirono strangolati con le corde dei pianoforti Bechstein- prodotti dalla Fabbrica Reale dei Rosenfranz dei Maltarello a Vicenza. Roberto von Hassel fu anche lui rapito da bambino Per certi versi analogo incubo,. nonché indimenticabile tragedia quella da entrambi vissuta. Al conservatore di ferro, Molossiano Franco von Rosenfranz, ostinato scomodo ostacolo contro cementificazione e scarico dissennato di rifiuti tossici e solidi urbani, fu fatto scomparire il figlioletto di appena due anni. Singolare che a sua volta Franco fu anche lui ostaggio rapito e liberato grazie alla ostinazione e alla pronta determinazione del padre. Questo la dice lunga circa la sua adesione alla più spregiudicata missione compiuta per il Servizio Segreto Militare Italiano . Il suo contributo fu fondamentale per la cessazione della cosiddetta “industria italiana dei sequestri di persona” che a scopo di estorsione, nelle operazioni di riciclo del denaro, vide una consistente parte di imprenditori italiani arricchirsi a svantaggio della vecchia nomenclatura.. ROMEO E GIULIETTA – TRISTANO ED ISOLDE .“Di sfondo all’abbraccio dei 2 due, di proprietà di Roberto von Hassell, si vede il il Castello di Brazzà dove, come in villa Ottelio Savorgnan il vicentino Luigi Da Porto, si ispirò nel descrivere la storia dei 2 amanti di Arcugnano . Tragedia nel suo amore ostacolato per la cugina “Lucina”. Un formidabile prototipo amoroso fu testato dalla Orchestra della Reale Fabbrica Maltarello in Anfiteatro acquatico Berico con il Liebestod composto da Richard Wagner . A sua volta i compositore tedesco con il suo Tristan, si era ispirato al suo amore impossibile per madame Wesendonck . L’amante, moglie del suo finanziatore, diversamente che dalla si lui moglie, “era di bassi istinti plebei e non poteva certo comprendere il nostro amore che era un livello superiore”. Qui nella scena finale Tristan arrivo in barca proveniendo dalla baia di quel misterioso bacino dell’anfiteateatro, un lago che compare e scompare, quello della Fontega .
La corazzata da battaglia von Tirpitz dedicata al nonno dell’architetto von Hassell .

A partire dal 1800, dopo secoli di oblio, qualcuno avvertì la necessita di fare rifiorire questi luoghi dedicati allo spettacolo come al culto. Tuttavia con la fine della Balla Epoque, i venti di guerra cancellarono per sempre la bellezza di un epoca.

Amedeo Gagliardi 20 Aprile 2023@ Nessun diritto riservato . Libera pubblicazione. .