
FRANCO MALOSSO VON ROSENFRANZ (e la sua epoca)
Accademico musicale, corrispondente per gli inglesi-CWGC[1] è il Conservatore dei Luoghi[2] delle anziane signorine Luisa e Miresi Mioni, ricche filantropiche dame padovane. Prima di passare a miglior vita, le anziane benefattrici condividono con Franco un comune obiettivo: donare ai concittadini il recupero dell’Anfiteatro dei Querini in Villa di Arcugnano Capoluogo. Questi luoghi debbono rimanere esattamente come erano stati concepiti e cioè aperti allo svago di tutti. Inoltre trasformare il loro antico Borgo, quello della villa dei greci Papadopoli, in Casa di Riposo a soggiorno gratuito per gli anziani. Le sorelle Mioni erano figlie di Giovanni Mioni (compaesano di Aureliano Pertile di Montagnana e tenore di Arturo Toscanini) livellario dei terreni degli Este-Hannover. In Riviera Euganeo Berica, a Montagnana, i progenitori dei Reali Inglesi, ora al trono di Gran Bretagna, erano presenti fin dal Mille come Corte Dominicale. Giovanni Mioni, con il nonno di Franco, Luigi Maltarello dei Rosenfranz-pianoforti, la grande fabbrica[3] cresciuta sotto l’Impero Asburgico, poi Fabbrica Reale con l’amministrazione di Antonio Fogazzaro e in seguito di Aureliano Pertile . La famiglia legata alla esportazione del legno e corde per piano a Helene Bechstein gestiva allo stesso modo dei Bechstein, teatri , sale. Nella sola provincia di Vicenza la famiglia gestiva il teatro degli ‘Antidonà presso i Vescovado di via S. Francesco, la Sala musica di palazzo Maltarello , i Teatro Mattarello ad Arzignano e per le Querini Principi Colonna, l’anfiteatro acquatico all’aperto Berico in villa di Arcugnano Capoluogo. Comproprietario di una casa a Vicenza, in via Dante. Con la bonifica fascista e il semi-prosciugamento dei laghi, Giovanni divenne ricchissimo latifondista. Franco, subentrato al padre[4], si occuperà volontariamente di catalogare da Curatore, l’archivio privato della biblioteca di Borgo Papadopoli con gli importanti documenti relativi al soggiorno di Galileo Galilei, delle famiglie Querini, Polo (della moglie cinese di Marco[5]), Colonna, Dalle Ore, Marzotto, Grimaldi, Grimani. Sono gli anni della prima colonizzazione mafiosa di Arcugnano già partita con Joe Adonis che desiderava se non a Boario Terme, ad Asiago o a Recoaro Terme, realizzare una sorta di copia di Cinefestival estivo presso le terrazze della baia del lago Fons ( Fontega) nel grande Anfiteatro di Arcugnano (Vi) . Corteggiato dai Servizi, per fermare il dilagante fenomeno dei sequestri di persona, il Molosso, nome in codice K-626 , con questa sigla, diviene persona chiave nella segretissima ‘Operazione Pirati Barbareschi” . Una operazione che durante tutti tentativi retroscena atti a liberare Carlo Celdon diverrà pericolosissima dato l’alto rischio che il grado di segretezza possa essere violato . L’obiettivo del piano : partendo dalla manovalanza, fare credere alla potentissima regia riciclatrice dei continui sequestri di persona che la tecnologia delle azienda di K- 626 da Backhingam Gate 1 e non solo, disponga di apparecchiature sofisticatissime. Come: attraverso il rilevamenti ipodermico del corpo umano .Strumentazione capace di intercettare persone ostaggi i rapiti stanando i luoghi dove essi vivono incatenati in condizioni inumane (In realtà i tecnologie impensabili per quei tempi) . Dato lo scarso tempo a disposizione il ruolo di persuasivo di K- 626 dovette andare oltre. I vertici dell’intelligence fecero leva su K- 626 che da adolescente era stato vittima di un rapimento breve. E per non fare dubitare i manovali dei rapimenti dato il poco tempo a disposizione per liberare l’ostaggio Celadon, K- 626 per l’occasione fu dotato del pedigree di tecnico e importatore di rivelatori californiani di caratura di metalli preziosi che si finge interessato al recupero transito di parte delle immense quantità di deposito auriferi, proprietà dei propri antenati . L’operazione non doveva apparire fittizia. Il tonnellaggio aureo proveniva dal tesoro accumulato da Alessandro I° di Macedonia che riprese a girare dal deposito infruttifero Helvetico transitando per davvero . Riserve di Oro e Argento. Con la riduzione dei confini, la potente ex Macedonia, passa sotto il Regno di Jugoslavia .Nei decenni una piccola parte di era mischiata con quello dalla proveniente dagli scambi fra lingotti frutto delle rapine a banche Russe compiute da Stalin e la sua banda. Predato a Pietro di Macedonia da Mussolini , sotto gli occhi di un non ancora presidente austriaco Kurt Waldheim , in gran parte arriverà dormente in Svizzera grazie alla ingegnosa astuzia ed abilità di Licio Gelli che ne mediò capitalizzazione degli utili degli utili in virtù di un accordo stretto con Tito Broz, e proseguito con i sui aventi a diritto ( inteso a vantaggio del paese slavo). L’operazione fu resa possibile grazie alla collaborazione el temerario commissario Cantonale Fausto Cattaneo che per agevolare il lavoro del Magistrato Giovanni Falcone, e del suo follow money . Grazie alla taglia corrisposta da un noto bancario l colpito dai sequestri un cicero funzionario infedele di banca Svizzera procurò a Falcone il giro che il denaro pagato dai familiari del sequestrati facevano fino alla determinazione ufficiosa del regista che ne benficiava. .Nel 1987 il Conservatore accerta la scomparsa di molti documenti comunali custoditi nella villa Montanari in Anfiteatro di Arcugnano Capoluogo. Subirà l’incendio doloso dell’archivio (Papadopoli-Wollemberg) e il rogo dell’abitazione messagli a disposizione dalle sorelle Mioni. Nello sfregio perde il pianoforte ereditato dal nonno e su cui aveva suonato Wagner, e un piccolo Bechstein. Nel 1992 arrivò qui il fratello dell’omicida del Gen. Dalla Chiesa, Piddu Madonia che da Arcugnano darà il consenso alla strage dove trovò la morte del giudice Paolo Borsellino. La mafia, intanto forte di denaro da investire, corteggia sindaci ed amministratori e su allarme di un noto avvocato vicentino che ne fa la lista, molti imprenditori in crisi accettano di riciclarlo nelle proprie imprese locali.Successivamente gli fu fatto sparire il figlioletto. I blog esteri che riportano l’Anfiteatro Berico come una delle dieci meraviglie del mondo scrivono: ‘Sembrano le modalità analoghe accorse ad Andrea Palladio’ J.J. Winckelmann, meno cruentemente vissute da Henry Thode e da Carlo Scarpa. Casuali? No. Sono esattamente gli stessi rituali inferti dalla volgarità criminale alla cultura come quelli della strage mafiosa dei Georgofili e patiti anche da Sergiu Celibidache, vera icona musicale per Franco. Diversamente che dal Conservatore, il Maestro, avvisato in anticipo del progetto che mirava a rapirgli il figlioletto, fece appena in tempo ad abbandonare quel bel Paese che cominciava a cambiare faccia dopo la colonizzazione del luglio 1943 imposta dai nipotini di Lucky Luciano.
Formato da Military brat F. prese servizio di detective per l’Intelligence Militare oltre che privato . Si occupò del caso del Ten. Coll. Tate (Sharon tate). Da quel 1987 le apparizioni del Conservatore nelle concertazioni private, sua seconda attività principale, si faranno sempre più rare fin quasi a cessare dop i rapimento del figlioletto . Nel 1999 Franco Malosso von Rosenfranz è diplomatico sotto l’egida ONU, corrispondente Commonwealth War Graves Commission (CWGC) per la Villa di Arcugnano in Anfiteatro-Capoluogo[6].

Negli anni novanta sostituì il sindaco Variati nell’accoglimento del gruppo di una banda musicale straniera dal teatro cittadino all’Anfiteatro Berico. Per Franco è sottinteso che i ricchi hanno il dovere di fare qualcosa per gli artisti e l’arte. Il Conservatore è membro di un gruppo di promotori, sostenitori, volontari di alto profilo che agiscono anche come ambasciatori-segnalatori per Trust benefici Inglesi così contribuendo a preservare edifici degni di nota, alla stregua di Landmark Trust, Irish Landmark Trust o National Trust di Devon di cui è patron il principe Carlo d’Inghilterra, nonché per altri Enti britannici operativi nella conservazione di luoghi come quello fondato da Sir John Smith. Gli obiettivi sociali sono quelli di recuperare da abbandono, minacce, abusi, speculazioni e saccheggio, prestigiose dimore o aree di interesse storico architettonico tra Francia, Italia, Stati Uniti affidandole a cure di generosi filantropi di provato buon gusto o adattarle per essere affittate a vacanzieri, così che le proprietà possano auto-mantenersi per essere restituite alla vista e all’utilizzo della collettività. Un celebre esempio di questo genere di salvataggi, sempre in provincia di Vicenza, si trova ad Agugliaro, nel parco della Villa Saraceno di Andrea Palladio.
Nel 2013, mentre ancora oggi la zona fino ad Arcugnano è prediletta dall’arricchimento mafioso col traffico illecito di rifiuti liquidi e tossici sversati nelle falde e dove sacchetti da raccolta urbana emergono un poco dappertutto dal sottosuolo, dovette intervenire Carlo d’Inghilterra in persona per esortare i progettisti italiani a modificare il nuovo tratto autostradale Vicenza-Rovigo nel rispetto del paesaggio della via delle seta per antonomasia, villa Saraceno. È grazie a quell’allarme e all’amorevole contributo dei curatori della villa se oggi l’autostrada oltrepassa in trincea quel tratto.
IL BUSINESS DELLA TARI. RIFIUTI DELLA RACCOLTA URBANA DESTINATI A SMALTIMENTO IN REALTÀ GETTATI IN ANFITEATRO E NEI LOGHI STORICI.
La Provincia di Vicenza con i suoi campi pianeggianti rappresenta – e lo si vede anche dal satellite – una opportunità di facile, appetibile tentazione ad arricchirsi concedendo terreni agricoli, parchi dismessi agli amministratori di Comuni interessati a nascondere rifiuti, in realtà mai smaltiti. In Riviera Berica ad Arcugnano e non solo, due cittadini su tre accusano anomalie da PFAS nel sangue. Difendere la salute dei cittadini, dare l’allarme contro il dissennato inquinamento delle falde acquifere dell’Anfiteatro di Arcugnano può comportare seri rischi. La Fontega ha un percolato sotterraneo che conduce fino alle risorgive di Dueville a sud est, disperdendo a Noventa Vicentina e inquinando gran parte di Vicenza e della sua provincia.
LA COLONIZZAZIONE MAFIOSA DELL’ANFITEATRO FINO ALL’ APPLICAZIONE DEL SEGRETO DI STATO. .
Nel territorio Euganeo Bercio[7], meglio che ad Arcugnano, appare che è possibile silenziare attraverso anche compiacenti organi di stampa ed appoggi istituzionali, le continue minacce, intimidazioni ed inchieste di stampo mafioso in corso. Dopo anni di reinvestimento di denaro proveniente da sequestri, rapine ad oreficerie e riciclo di droga, si lava il denaro nei beni immobili e su lottizzazione di edilizia pubblica e imprese private oltre che con il business, fra poveri, dei rifiuti tossici ed urbani. Un business di gran lunga migliore rispetto a quello della droga: un business che permette di incassare la TARI mediante fatture fittizie compiacenti rilasciate da amministratori di discariche gestite dalla Mafia. In realtà gli scarichi da raccolta di nettezza urbana, vengono gettati in luoghi storici o paesaggisticamente protetti, letti dei laghi, corsi d’acqua. Tra il 1997 e il 2002 quando viene bonificato il bacino medio della parte superstite di quell’Anfiteatro che recinge la Fontega, sotto 40 cm di terrazze coltivate a vitigno emergono quintali di rifiuti.
LE EREDITIERE SORELLE MIONI E IL CONSERVATORE NON CEDONO.
Le signorine Mioni, come il Conte Marco Aurelio Pasti, rifiutarono ogni genere di lottizzazioni, di scarichi urbani dissennati sotto i loro campi. Insomma escludendo ogni opportunità di facile e veloce arricchimento che avrebbe inquinato e deturpato la veduta paesaggistica delle loro ville che perciò furono condannate all’abbandono, all’oblio storico se non vandalizzate, incendiate, occupate per rappresaglia da manovalanza edilizia. Impaurite dal tentativo di sequestro di Clara Agnelli[8], esse ricorreranno chiedendo protezione persino all’onorevole Martinazzoli il quale le indirizzò al gen. Delfino e ad un magistrato locale. Ma se il primo era pesantemente coinvolto nei sequestri di persona, il secondo era sospettato di finanziare e favorire un brigatista rosso latitante in Brasile, oltre che di omissioni su indagini relative al sequestro di Carlo Celadon. Più precisamente sugli omicidi del Fioretto e signora, commercialisti di quei Rossi (nipoti che vendettero il primitivo delta di Borgo Berga su cui nacque la città di Vicenza alla controversa edificazione della Procura Vicentina) del senatore Rossi azionista della Maltarello-Rosenfranz.
Quando una loro guardia del corpo sarà gambizzata, le signorine Mioni punteranno sul Generale Malosso, membro come Luisa Mioni, del circolo culturale La Soffitta[9], che le appoggerà al dilagare della criminalità organizzata che faceva ormai da padrona nella Riviera Berica, in quella città di Vicenza prima assoluta per corruzione con oltre centonove immobili sequestrati dalla DIA ai clan criminali della Mafia.
Nello scenario, Franco, consulente del Ministero dell’Interno e manager delle Telecomunicazioni satellitari, sua primaria attività[10], propone così un costante video monitoraggio satellitare gratuito sulla Riviera Berica analogo a quello che le sue aziende. utilizzano con successo per David Newman di Greenpeace per individuare i punti di scarico di materiale radioattivo nel Mediterraneo occidentale.
Serve fare un passo indietro per comprendere:
PRIMO INTERESSAMENTO DELLA MAFIA DELLO SPETTACOLO SUL RECUPERO DELL’ANFITEATRO.

1986-1996. Sono gli anni di dismissione-alienazione dei beni del Patrimonio Storico Archeologico dello Stato Italiano. Oggi una dichiarazione di fallimento[11]
Operando da dentro gli Uffici Tecnici Comunali, qualcuno favorendo la sparizione di documenti ci intravvede un proprio privato business. Altri come Franco, l’allora giovanissimo Conservatoreche rinuncia a rimanere stabilmente in America su richiesta del padre, con immagini e quei documenti in valigia cercano disperatamente qualche investitore, qualche finanziatore o qualche migrante legato affettivamente alla storia di questi luoghi.
1989. Ad Hollywood siamo negli anni che hanno consacrato la fortuna a Donna Summer e a Giorgio Moroder compaesano imparentato con Luis Trenker sulla cui scia Franco, partito da Bolzano appoggiando Greenpeace contro i Test Nucleari di Mururoa, cattura l’approvazione di Marlon Brando e in Italia di Vittorio Sgarbi. Il Conservatore sarà costretto a un rientro precipitoso da Hollyvood dove, come a Los Angeles, S. Francisco, Miami e Orlando attraverso addetti del Disney World, aveva promosso il recupero del teatro a un pubblico attento. E forse qualche investitore lo è anche troppo perché certe ramificazioni dei clan, anche oltreoceano, sono le prime a essere interessate all’Anfiteatro descritto dal compositore vicentino del cinema tedesco Giuseppe Becce, collega di Leni Riefenstahl allievo di Ferdinand von Richthofen pioniere della Seidenstraßen (via della seta), insegnante di Marlene Dietrich, famoso precursore del cinema sonoro. Il Conservatore è istruito anche dal Conte scrittore poeta e memorialista vicentino Guido Piovene[12]. Entrambi sono mentori della sua formazione. Una simile struttura può prestarsi però perfettamente a ‘lavatrice’ della mafia. Franco, ad Arcugnano, è famoso per aver messo sotto protezione il corridoio di migrazione degli uccelli che raggiungono Laminka Laki.(Franco von Rosenfranz Kidembassy: Un villaggio che richiama I Ragazzi Felici di Summerhill-Alexander S. Neill)-
‘A Bolzano gli uccellini in Piazza Walter vengno a mangiarmi nel tavolino del bar’ avrà da dire ‘chissà perché questo non accade a Vicenza’.
Le sorelle padovane, una di loro è malata gravemente, lo chiamano nella notte: chiedono al Conservatore dei Luoghi un suo urgente rientro ed intervento.
Subentrato al padre, il generale Ettore Malosso. In Riviera Berica, ai piedi dell’Anfiteatro Berico di Arcugnano, il Conservatore amministra e difende le storiche dimore delle sorelle Mioni e non solo col pugno di Ferro . Riuscirà a liberare gli immobili delle sorelle dall’occupazione abusiva da parte del nucleo famigliare Gambino qui giunto mediante il caporalato dei Sinatra (poi Barbato). Ne seguì una sparatoria e i Gambino batterono in ritirata. Tuttavia per rappresaglia il Conservatore fu denunciato per fotografie dell’Anfiteatro dove nello sfondo appariva la base militare della Fontega. L’accusa cadrà subito per insussistenza in quanto fin da bambino Franco entrava e usciva da quelle basi connesse a quelle segrete di intercettazione e missilistiche comandate dal padre, il Generale di Squadra Aerea Ettore Malosso. In seguito è sempre qui che appariranno le costruzioni delle ville superiori che si affacciano sull’Anfiteatro che saranno coperte dal SEGRETO DI STATO per via degli investimenti effettuati in latitanza e post latitanza dai mafiosi. Farvi delle indagini significa rischiare 5 anni di carcere.
ENTRANO IN CAMPO IL PROF. TOSI, LEGATO AL PROGETTO DI SEBASTIANO TUSA, E LA CINA. È IN GIOCO UN BUSINESS DA 100 MILIONI DI EURO.
1997. Sono fondamentali gli studi specifici del Prof. Renato Cevese. Più in Generale quelli del prof. Reginaldo Dal Lago, di Girardi e Mezzalira e dell’all’archeologo britannico Lawrence Barfield. Ma il vero e propio impulso al recupero arriverà grazie all’Equipe di ricerca storico-scientifica ed archeologica condotta dal guru dell’archeologia prof. Maurizio Tosi legato al progetto della via della seta delle famiglie Colonna, Querini, Marzotto, Dalle Ore, Grimaldi e Grimani che si affacciano sull’anfiteatro, che operavano al nuovo corridoio cinese tracciato dagli addetti ai lavori. Un business che partiva da qui quello dei Setaioli; da cento milioni di euro e che fa gola alla mafia degli appalti? Sarà anche un paese comunista la Cina, ma il ricordo del suo passato Imperialista non è sopito fra la sua gente. Non dimentichiamo che il Professore, operando intorno a quel passaggio, ha raccolto e classificato la documentazione che conferma qui il soggiorno della figlia del Kublai Khan, la moglie ombra di Marco Polo, in ‘pensione’ dai Querini. Di mezzo c’è anche l’annosa questione dei rifiuti? Sì, a giudicare dalle sfacciate prepotenti e continue richieste di tangenti richieste sotto varie forme dalle solite mafiette italiche. Ahimè, la mafia difficilmente prospera laddove non ci sia un magistrato complice, un giornalista che copre le notizie e delle altre figure istituzionali che la coccolano.
La mafia locale fu intercettata diverse volte a scaricare/rimuovere qui nel letto dei laghi del teatro rifiuti locali o perfino provenienti dalla Calabria e/o targati Lecce, come nei campi della Riviera Berica e dell’Anfiteatro di Arcugnano che recinge la Fontega. Le signorine Mioni, servendosi anche della vigilanza del loro Conservatore, rifiutarono ogni allettante proposta di scarico di rifiuti tossici. Ugualmente non diedero l’assenso a ogni genere di lottizzazione. Non si farà attendere la rappresaglia.
Risale al 1999 un primo attentato sul Conservatore, sventato grazie al suo ombrello di copertura satellitare quando una sera la sua scorta, sebbene imbottigliata nel traffico, gli segnala un tallonamento sospetto vanificando così il suo tentato sequestro lungo la strada della Riviera Berica, all’altezza del Palazzo Rosso delle signorine Mioni[13].
2016. Il conservatore procede nel recupero atto a riparare il danno del dilavamento distruttivo provocato a monte in seguito allo sbancamento della sommità dell’Anfiteatro dei Querini del 2002 e perseguendo i criteri dettati dall’accademico olimpico prof. Renato Cevese. Sbancamento reso possibile grazie alle concessioni edilizie rilasciate proprio dal Comune a firma Paolo Pellizzari, mentre i comitati cittadini inascoltati chiedono il rispetto della legge con l’abbattimento di ben 11 ville con piscina e pure di quella realizzata irregolarmente dal Sindaco ed intestata a un inespugnabile TRUST. In Anfiteatro quelle villette hanno separato vista, paesaggio ed eleganza dell’Anfiteatro della Villa di Arcugnano Capoluogo, ville autorizzate e costruite sbancando abusivamente la sommità dell’Anfiteatro dei Querini. Il sindaco per impossessarsi anche della parte superstite sottostante sembra l’organizzatore di quella che appare come una scaltra truffa istituzionale negazionista perpetrata ai danni del Conservatore. Apparentemente attiverà servendosi di due comparse (che in seguito ammetteranno di essere state anche mal pagate). In realtà sembra sia stata attivata e preparata con cura molto prima. Attraverso un premeditato[14] ‘piano-trappola istituzionale’. Una sorta di azione anche punitiva contro il Conservatore colpevole di prestarsi a non volere truffare la proprietà. Un piano criminale dedito alla costante falsificazione della verità storico cronologica. La volontà a terminare col raggiro la si vedrà apparire nell’ esposto trappola del primo cittadino di Arcugnano, quando egli attiva la seconda parte del piano rivolgendosi in Procura e dichiarando pubblicamente e falsamente, di non sapere nulla del teatro approvato dal Piano del Territorio. Ridicolo. Era lui l’Assessore all’ Ambiente della Provincia di Vicenza. Un piano criminale del sindaco? Inconsapevole? Successive denunce divulgate a mezzo stampa dall’ opposizione (ex Sindaco Polo Gozzi) sembrano contraddirlo. Proprio dall’ Assessore all’ Istruzione, Cultura e Turismo che prendeva accordi con il Conservatore circa la parte superstite dell’Anfiteatro. È bagarre anche giornalistica sull’ accaduto mentre Franco Malosso von Rosenfranz è sotto processo. Strano che i magistrati incaricati del caso non sappiano di questi aggiornamenti. Il tentativo di truffa che imporrebbe al Conservatore di prestarsi a dichiarare il falso per permettere al Sindaco, con lo strumento repressivo delle confisca, di impossessarsi della parte superstite di Anfiteatro, viene smascherato dalle indagini tuttora in corso per cui si è reso indispensabile l’impiego di intercettazioni telefoniche ed ambientali. Contestualmente, per rendere più efficace il complotto, il primo cittadino attivò agli atti di accusa una campagna denigratoria su cui essa attinge e che paradossalmente si concluderà in primo grado con la condanna al Conservatore (fattore comunque utile a dimostrare la concretizzazione finale del complotto truffaldino).
ESISTE UNA ORGANIZZAZIONE MAFIOSA DEDITA ALLE TRUFFE E DI CUI FA PARTE IL SINDACO?
Nel corso del procedimento del processo di primo grado, il primo giugno del 2018, il Conservatore, approfittando di blackout al monitoraggio satellitare remoto, elude la scorta. È un pomeriggio di sole ed esce in bicicletta. È diretto verso una locale officina di manutenzione trattori Arcugnanese per un appuntamento con un Gola Profonda quando un SUV lo attende e lo investe catapultandolo violentemente sull’asfalto. Per terminare l’opera l’auto ripasserà ben due volte sul corpo a terra del Conservatore di Ferro che comunque sopravviverà all’attentato con cinque mesi di prognosi.
E ANCORA UNA VOLTA NESSUNA INDAGINE DA PARTE DELLA PROCURA VICENTINA.
PERFINO UN ACCADEMICO OLIMPICO SI PRESTA ALLA TRUFFA. MA IL CONSERVATORE, SEBBENE SOTTO PROCESSO , NON CEDE.
Fallito il tentato omicidio a Franco Malosso, durante il giudizio, allo scopo di screditare il suo operato, viene ridicolizzato. Numerosi falsi verranno così prodotti. A quest’opera si prestano persone insospettabili. Perfino un Accademico Olimpico viene colto a falsificare prove. Inoltre compiacenti giornalisti, accogliendo il veto al corretto contradditorio imposto dal nuovo direttore del Giornale di Vicenza, postano infamanti calunnie sul conto del Conservatore. Sui giornalisti corrotti partendo da un’inchiesta che in Riviera Berica inizia da Este così dirà: corruzione nei confronti dei giornalisti per bloccare inchieste scomode.
DOPO 20 ANNI DI INCONTESTATA OPERA DI RICERCA STORICA IL CONSERVATORE VIENE COSÌ CONDANNATO AL POSTO DEL PLURIDENUNCIATO SINDACO ABUSIVISTA PAOLO PELLIZZARI IL QUALE CONTINUA A ESERCITARE GRAZIE E NON SENZA COMPLICITÀ ATTRAVERSO UNA COSTANTE OPERAZIONE DI INSABBIAMENTO. UN SINDACO A CUI IL CONSERVATORE PER ESERCITARE I SUOI DIRITTI È COSTRETTO A RIVOLGERSI E AD ACCETTARE OGNI TIPO DI COMPROMESSO.
FIGURA ISTITUZIONALE CHE MALGRADO GLI SCANDALI NON VIENE SOSPESA. ANZI: DA LUI CONTINUERANNO AD ESSETE IMPOSTI ACCORDI DI CHIARA IMPOSTAZIONE MAFIOSA. DIPENDERE DALLE DI LUI CONCESSIONI E LICENZE IN UNA CHIARA PARTITA TRUCCATA PROTETTA DA FIGURE INSTITUZIONALI DEL GOVERNO ITALIANO. UN’IMMAGINE DESOLANTE ED AMARA DI UN’ITALIETTA MODERNA IN AGONIA, PREDATA DELLA MAFIA.
LA CONDANNA
Il 10 Maggio 2019 un blitz di volontari al comando delConservatore denuncia che sul Parco delle Fontega il sindaco Paolo Pellizzari, durante la sua campagna elettorale, invita a giocare i bambini di Arcugnano sull’argine del letto del Lago della Fontega. Una discarica piena di polveri d’amianto, liquami di arsenico i cui effetti mortali coinvolgono quasi tutta la città di Vicenza.
Dopo che il Conservatore ha declinato l’ennesima offerta estorsiva di protezione di cinque milioni di euro e quattro giorni prima di nuovi ritrovamenti archeologici, gli vengono inflitti due anni di reclusione. Condanna preannunciata dall’associazione mafiosa che si è sempre ritenuta capace di minacciare e controllare ormai praticamente qualsiasi carica istituzionale.
C’è il serio rischio che mi assolvano’ rivela il Conservatore dei Luoghi: ‘Così gli inquirenti non potranno mai più procedere a dimostrare questa truffa finalizzata a impadronirsi della parte superstite dell’Anfiteatro dei Querini di Arcugnano di cui io sono stato vittima’. È giusto che gli Atti non rimangano chiusi dentro un’aula di Tribunale, ma che siano divulgati al mondo a chiunque desidera conoscere il cammino della verità e così leggere con gli occhi di chi, come e perché sarò stato giudicato io a quel modo senza uno straccio di prova’. E’ il commento a Freddo del Conservatore . ‘Pensiamo al suicido di mia zia al Palazzo reale di Torino. A quello di mio nonno, a quello di Robert Einstein, al complotto finito in omicidio di Alberto Rinaldi, medico di Arturo Toscanini, ai furti di materiale patiti da Manuela Pertile, figlia di Aureliano. Attorno alla mia famiglia sono abituato fin da bambino ad aver assistito a commedie pietose, animate solo dal desiderio malvagio di predare convivendo abitualmente con indagini per processi farsa’.
Il 14 maggio 2019 in giudizio di primo grado, il sindaco Paolo Pellizzari, senza che sia stato ispezionato mai il suo operato, forte delle sua veste istituzionale anche di ex Assessore all’Ambiente e alle risorse idrauliche, ottiene dalla Procura Vicentina la condanna del Conservatore di Ferro:
a) per abuso edilizio
b) per essersi appropriato di 40 euro a visitatore vendendo così un ‘manufatto contraffatto’ .
Il Conservatore ha ricorso appello.
P.S. Per l’omicidio di Virgil Rusu (pesantemente minacciato dalla banda qualora avesse parlato, confidente dell’Equipe Tosi, esattamente come Mauro Pretto, finito a fucilate sull’uscio di casa) al Vicesindaco del Pellizzari in Arcugnano non è stato commisurato neppure un giorno di carcere mentre al Conservatore sono stati inflitti due anni di carcere.
LA RICHIESTA DI DANNI DA DIFFAMAZIONE AGGRAVATA E CALUNNIE. Quattordici Milioni di Euro è la richiesta di indennizzo (su cui giova dirlo la Mafia per il buon fine ha già chiesto 5 milioni).
Sarà così suddivisa:
Quanto richiesto ad uopo di risarcimento per i discendenti dell’archeologo prof. Maurizio Tosi che hanno subito la diffamazione.
Parte sarà destinato a una borsa di studio a promettenti performers veneti.
Parte potrà essere destinata agli eredi dei letterati, accademici vicentini, costituiti parte civile ritenutisi danneggiati da falsità dettate-pubblicate a mezzo stampa nel 2016.
Parte ai cittadini comuni che ritengono che l’immagine della loro città del Veneto sia danneggiata dalla cattiva gestione, dalle calunniose dichiarazioni, eventualmente escussa a parte la diffamazione scritta a mezzo stampa. Nel merito, il Ministro dei Beni Culturali Franceschini, fu paragonato a un truffato da Totò dallo stesso giornalista che lo ridicolizzò per le decisioni che il Ministro aveva preso a Pompei.
L’importo rimanente di indennizzo andrà alle famiglie e alle aziende più bisognose danneggiate dal crak della Banca Popolare di Vicenza.
PUBBLICAZIONI DI FRANCO MALOSSO VON ROSENFRANZ
1989 Die AltenHeidnischenKulturen Euganeo Berica.
1992 Il muro di Gomma.
1993 Longare: Galileo Galilei immaginato da Bertold Brecht tra Arcugnano, Longare, Lumignano; Custozza.
1995 Diari di Bosnia I.
1995 Diari di Bosnia con Angioletta Russotti per Proloco Arcugnano (VI).
1996 Saggio sull’Erotismo architettonico di Villa S. Elena, Emo-Selvatico- Capodilista.
1997 L’uomo che regalava la musica.
1997 Suoni, Creato fra Umani, Animali nell’Armonia Musicale.
1998 Traduzione dal francese all’italiano dei Ragazzi dell’Ile duLevant.
2000 Kidembassy: Un villaggio che richiama I Ragazzi Felici di Summerhill di Alexander S. Neill.
2000 La Dama Nera del Lago della Fontega, una storia vera che però viene favoleggiata (Figlia del Gran Khan e moglie ombra di Marco Polo in soggiorno coatto ad Arcugnano).
2001 A. Martini A.Fogazzaro e il loro Tetiteatro.
2002 Ermengarda Querini e i suoi parchi Vicentini: Quello sull’ex Lago Pusterla e quello dell’Anfiteatro di Arcugnano.
2011 Saggio su Antonio D’Agostini. Dopo Alberto Martini, l’illustratore ed illustre cittadino nel dimenticatoio.
2012 Richard Wagner. Il suo Golfo Mistico. Suoni e musica nella baia dell’Anfiteatro Berico dei Querini di Arcugnano.
2012 “Unvergesslicher Leo”
2013 Percorso Verdiano di Luigi Maltarello e la loro musica.
2013 Vicenza Fons see 1958: Tristano Widman, Valentino Pasini, mein Vater Vincenzo und die F.Levi. Autrice originale Margherita – Ungarelli Maltarello e dedicata a Daniela von BülowThode (nipote di Franz Liszt e figliastra di Richard Wagner).
2104 Mario Andreis. Quel professore Olimpico che vietò ai Vicentini di apporre il suo nome alle pubbliche vie lasciando tutto a Vienna.
2015 Franco von Rosenfranz e Maurizio Tosi: La terza damnatio memoriae fascista sull’Anfiteatro Berico. Corrispondenze 1930 -1944 fra Giuseppe Becci, Fiedelind Wagner, Arturo Toscanini, Guido Piovene, Arnaldo Mussolini, Hadolf Hitler, Aureliano Pertile, Luigi Maltarello, Ettore Malosso. I parchi di Vicenza di Ermengarda Querini e quello dell’Anfiteatro di Arcugnano .
2015 L’Anfiteatro Berico. Bepi Becce e Aureliano Pertile, due vicentini nelle aspettative di Hitler.
2016 Ettore Malosso i sui colli, le sue montagne, i suoi cieli. Fascicolo commemorativo pe il centenario delle nascita.
2017 Il Gianicolo Veneto di Arcugnano.
2018 La vera storia di Giulietta e Romeo: il doppio enigma irrisolto – amori legali e illegittimi che marchiarono nei secoli la storia di Arcugnano.
2019 Per la via della seta. L’avventura cinese dei Colonna, Querini, Marzotto dal loro Anfiteatro di Arcugnano.
In pubblicazione: Quando Hemingway era a Schio, a Thiene, Vicenza, Arcugnano.
PROGETTI IN CORSO DI ATTUAZIONE:
Mostra: La prima vita di Giulietta. Il vero volto della tredicenne inquisita che da Arcugnano migrò a Verona.
Mostra dedicata a Giuseppe Becce l’illustre genio vicentino di Berlino, direttore d’orchestra e primo interprete di Richard Wagner che rivoluzionò il cinema sonoro.
Mostra della tradizione pianistica vicentina dai Rosenfranz di Luigi Maltarello-Reale Casa di Pianoforti Maltarello, da sotto le cantine di Palazzo Porto-Breganze a quella artigiana del pianoforte di Luigi Borgato, durante l’amministrazione austriaca fino a quella di Antonio Fogazzaro con il tenore padovano/vicentino Aureliano Pertile.
In fase di proposta una mostra dedicata all’arch. Gianni Retis che fu insegnante di Franco von Rosenfranz.
A CURA DI LAGO FRANCO PRESS 2019 Tratto da ‘Biografia di un uomo: Franco Malosso von Rosenfranz’.
[1] Conta 1.700.000 inglesi scomparsi. Una parte di loro ha soggiornato ed operato alla manutenzione in Villa di Arcugnano Anfiteatro Capoluogo. Alcuni di essi costruirono interamente la Strada Militare che collega il Comune sparso fino al 1923.
[2]Anche giornalista, scrittore ed imprenditore di satelliti. Dotato di eccezionale memoria storica è autore di ventidue incontestate pubblicazioni su Arcugnano e la Riviera Euganeo Berica .
[3] A quell’epoca il più grande stabilimento vicentino anche per occupazione di lavoratori.
[4] Il Generale di Squadra Aerea comandante delle basi segrete (missilistiche e radar intercettori) del Venda, Calvarina, Toraro, Tonezza connesse a quelle sotterranee alleate di Longare e dell’Anfiteatro in ex lago Fontega.
[5] La moglie cinese di Marco Polo, figlia del Kublai Khan.
[6]Nel 1923 gli inglesi recuperarono mirabilmente l’area che riconsegnarono in eccellente stato di manutenzione al Comune di Arcugnano a cui donarono pure la Strada Militare.
[7] Per evitare di ricostruire le dinamiche di tutte le vicende, le estorsioni istituzionali, le omissioni di stampo mafioso, si è preferito girare colpe inventando prove per riuscire a condannare il Conservatore dei Luoghi al posto del responsabile di uno scempio e così coprendolo per quello che è un disastro ambientale senza precedenti perpetrato da pubblici ufficiali.
[8] Altra villa Papadopoli (Fürstenberg) poi Agnelli a Morocco.
[9] La soffitta aveva per membri: Maurizio Girotto, Ettore Malosso. Giuliana Bellorini, Otello De Maria.
[10]Oltre a secondaria attività: Franco M. von Rosenfranz Musica Dirigent FRIEDENS PHILHARMONIE WIEN, Orchestra Des Petisestats d’Europe AIPEE Principaute Monaco.
Nelle Telecomunicazioni:
COLLABORAZIONI E PARTNERS : VTR Larga Distancia, Entel, Blanksonltd, Blanson LTDA Chile, Mercury & Cable Wireless Telecommunication ( Presidente), Hong Kong Telecom, OTC Australia, Telstra UK LondonBackingham gate 1, Intelcom S. Marino (repubblica di S.Marino), Jerry Gasper (NASA) L. A. ITALIA: Italtel Servizi Vocali srl Milano, Teleservice Piazza Pindemonte (MI),COLLABORATIONS : Monacall (Principaute di Monaco), Telmex Communication, Telegroup Inc. di Fairfield, as IP long Distance Communicationsa MSA e AT&T Prtners: General Electric , XerosJohnson&Johnson, Amoco, Union Oil California, General Foods Bausch&Lomb, Association union of No Profit Organization, ManufacturesAssociaton of Central New York, Tristate Manufacture.
[11] Meglio ripresi da Barbie Latza Nadeau in:ITALIA IN ‘VENDITA’/La politica di austerity mette a repentaglio il patrimonio artistico (La Voce di New York).
[12] Gli spettatori ancora ricordano il film ‘Lettere di una novizia’con Jean-Paul Belmondo.
[13] Il rocambolesco inseguimento avvenne la sera, sotto gli occhi esterrefatti dei pendolari incolonnati, fra il marciapiedi e l’ex percorso della Littorina. Il Conservatore riuscì ad attirare i malviventi in uno slargo e qui speronò una delle auto dei sequestratori affrontando i killer a bordo dell’altra auto. Riferirono: ‘dalla violenta sparatoria che ne seguì la FIAT punto del commando proveniente dall’hinterland milanese ne uscì crivellata di colpi ed ebbe la peggio’. I malviventi, arresisi, furono da Franco consegnati alle forze dell’ordine. Pochi mesi dopo gli rapiranno il figlioletto. Seguiranno innumerevoli tentativi di impossessarsi della parte superstite di anfiteatro culminati con efferati omicidi. Il luogo non è troppo distante dal piazzale che ospita la stazione di servizio del signor Stacchio e l’oreficeria Zancan, le cui vicende sono state spesso sottodimensionate fino a far sorgere il sospetto che in Veneto la criminalità organizzata divida il bottino con certi colletti bianchi.
[14] Durante l’udienza processuale che ha visto il Conservatore presentarsi come imputato, l’amministratore di un’impresa regolarmente al lavoro nella parte di Anfiteatro superstite, viene avvisato falsamente (dall’Ufficio tecnico di Arcugnano da cui è responsabile il geometra Vettore, lo stesso che in una ordinanza era arrivato a chiedere sfacciatamente, con il probabile intento di cancellare ogni traccia dello storico Anfiteatro, di demolire e smaltire le statue dei Querini e il gazebo citato da Piovene) che sul luogo non esiste alcuna concessione edilizia, così spingendo lo stesso a inoltrare una denuncia ai carabinieri che darà avvio alla imputazione del Conservatore.
Lascia un commento